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Autore: ExLuna    17/04/2015    5 recensioni
Tre anni dopo la fine della guerra, sconfitta la minaccia del crollo della luna sulla terra, un misterioso personaggio, in un villaggio sconosciuto, sta creando un esercito di super ninja con l’intento di conquistare l’intero mondo ninja. Per farlo però, ha bisogno di catturare e studiare, tramite crudeli esperimenti, il chakra di tutti i più forti e dotati ninja del paese.
Una di questi è Sakura, accusata di omicidio, durante una missione, viene privata del suo chakra e di tutta la sua forza fisica attraverso un sigillo e rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, dove neppure i Kage hanno giurisdizione. Sakura si troverà a dover affrontare il peggiore incubo della sua vita, ma non è da sola; fuori dalle mura del carcere qualcuno ritorna e farà l’impossibile pur di salvarla.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Cap.10

[Nota dell’Autrice: eccomi con un nuovo aggiornamento gente, grazie a tutti voi che state seguendo la mia storia, ormai siamo vicini alla fine di questa avventura, ci sono ancora alcuni punti oscuri che solo nell’ultimo capitolo verranno risolti, ma già adesso potrete gustarvi la soluzione di un enigma che fin dall’inizio ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Ovviamente il tanto atteso SasuSaku, che spero in questo capitolo soddisferà tutti gli amanti della coppia. Baci baci!]
 

 

Cap.10 Doppia faccia
Era buio, come sempre del resto, non esisteva il giorno in quel posto, Sakura non riusciva ancora a capire come facessero gli abitanti del Villaggio della Notte a convivere con quella condizione di totale mancanza di luce; il luogo perfetto per un maniaco eccentrico e folle che era riuscito ad incantare tutti e mettere in scena quella macabra commedia: erano morte tante donne e chissà quante altre erano succubi delle sue macchinazioni.
Sasuke le aveva detto di coprirsi i capelli con una sciarpa che le aveva procurato, in modo da renderla irriconoscibile; camminava al suo fianco a fatica, Sakura dovette dare fondo ad ogni energia per recitare al meglio la sua parte ma non era ancora del tutto in forze e la sua volontà cedette nel momento in cui si avvicinarono al cancello principale del Villaggio. Il solo pensiero di rimettere piede in quella cittadina le procurò un senso di nausea e per poco non svenne, ma Sasuke la tenne stretta con un braccio intorno alla sua vita, incoraggiandola a non cedere, presto sarebbero stati al sicuro. 

Non manca molto, cerca di resistere. La casa della donna che ci ospiterà non è molto distante ed è abbastanza riparata, nessuno si accorgerà che siamo lì. Non lo permetterò! 

Che ne è stato di Naruto? Si preoccuperà se non ci troverà più nella grotta! 

Ho mandato un mio clone a cercarlo. Tranquilla, fidati di me e fai solo quello che ti dirò! 

Ancora una volta doveva farsi comandare a bacchetta da un uomo, una sensazione che allo stato attuale le risultava sgradevole, ma trattandosi di Sasuke si sentiva più sicura e la faceva sentire ancora nella realtà.
Il piano di Sasuke funzionò, le guardie all’ingresso non fecero molto caso a loro, sembravano una normale coppia di residenti come gli altri; dietro ai palazzi nel centro cittadino c’era un  piccolo quartiere residenziale, si diressero verso una delle case più grandi dove ad attenderli c’era la donna che Sasuke aveva incontrato e che gli aveva affittato la stanza.
Si trovava nell’ala posteriore della casa, rivolta verso il giardino, riservato e tranquillo, con un letto, una sedia ed un bagno adiacente, ebbero asciugamani e coperte per la notte; Sasuke lasciò il letto a Sakura mentre lui si sarebbe sistemato sul pavimento, ma dato che aveva il sonno leggero anche la sedia sarebbe andata bene. 

E’ tutto così assurdo. Mi hai evitato per anni e adesso ci ritroviamo insieme, da soli nella stessa camera. Se lo raccontassi non mi crederebbero. 

Sì hai ragione non ti crederebbero. Perché non ti riposi, io vado a fare un giro nei dintorni. 

Hai ancora la ricetta della pozione di Ino? Mi sento ancora un po’ fuori fase ed entrando in casa ho notato che in la signora in cucina tiene delle erbe, vorrei provare a cambiare le dosi per aumentarne l’efficacia e recuperare più in fretta le forze 

Sasuke fece un cenno di assenso e sfilò da una tasca il biglietto di Sai e di Ino porgendolo a Sakura; ci fu un lieve contatto tra le loro dita, ma nessuno dei due si ritrasse, in quel momento entrambi avevano bisogno di quel contatto. Quando Sasuke se ne andò, Sakura rimase a lungo a fissare la porta, provando di nuovo quel senso di inquietudine che tanto l’aveva accompagnata in quegli anni sperando che prima o poi si sarebbe ripresentato, ma non era mai accaduto, almeno fino a quel momento e non era certo dei più felici.
Avrebbe preferito essere a casa, a Konoha, invece erano nascosti nel luogo più terribile del mondo e doveva accontentarsi; aveva ancora dei dubbi che sarebbe rientrato presto in quella stanza, ma preferì non pensarci e a credere che sarebbe andata diversamente, o avrebbe ancora una volta perso la ragione. 

Folle, ha appena dimostrato che è corso in tuo aiuto perché glielo avevano chiesto e non certo perché prova qualcosa per te. Sei ancora una ragazzina stupida che crede nei sogni. 

Sakura si portò le mani alla testa, una forte attacco di emicrania minacciava di fargliela esplodere in mille pezzi, possibile che quella voce, quella angusta presenza fosse ancora lì a tormentarla?
Era chiaro che le droghe che le avevano dato avevano avuto l’effetto di accentuare quel suo io oscuro, oltre che mandarla fuori di senno.
Le venne in mente un’idea, qualcosa che aveva letto nei libri di medicina di Tsunade riguardo ad una pratica poco usata e poco convenzionale da renderla pericolosa, ma doveva tentare per liberarsi per sempre di quel fantasma che la opprimeva.
Chiese alla padrona di casa di poter usare le erbe che aveva in cucina; osservando bene le indicazioni di Ino, non erano del tutto sbagliate solo un po’ imprecise e si preparò un altro infuso dall’odore e dal sapore meno sgradevole, aggiungendo degli ingredienti e cambiando le dosi.
Rientrò in camera e si preparò un bagno caldo, erano trascorsi giorni dall’ultima volta che aveva visto una saponetta e fu molto grata che in quella casa ci fosse l’acqua corrente, così poté riempire la vasca e dopo aver ingurgitato l’intero contenuto della sua tazza, si svestì e si immerse completamente nell’acqua calda.
Per essere sicura che la sua idea funzionasse, dalla cucina aveva preso un piccolo coltello; quando si immerse nella vasca si assicurò di tenerlo ben stretto in pugno dalla parte della lama, chiuse gli occhi ed attese, abbandonandosi completamente agli effetti della sua pozione fino a cadere in uno stato di totale incoscienza, sprofondando fino nel fondo della vasca. 

Era in un luogo completamente buio, il suo corpo diviso a metà, così come quello del suo io di fronte a lei; sembrava reale, ma non lo era eppure lei sorrideva malignamente, avrebbe preso il sopravvento se solo Sakura gliene avesse dato la possibilità. 

Hai deciso di incontrarmi di persona? Bastava che ti guardassi allo specchio. Non siamo poi così diverse, l’unica differenza è che io ammetto ciò che sono veramente! 

E che cosa sei veramente? Solo una mera macchinazione che hanno provocato nella mia mente. Non sei reale, ed io non sono certo tenuta a sopportarti 

Invece hai bisogno di me e tu lo sai; dai pure la colpa ad altri se ti fa comodo, in realtà hai sempre saputo di essere un’inetta ed una mela marcia, hai ucciso, hai odiato, non c’è nulla di innocente in te tranne il tuo bel faccino. Una maschera perfetta, persino Sai lo aveva notato, ricordi? 

Sakura rammentò quel fatto, l’anno in cui Sai divenne parte del team 7, prendendo il posto di Sasuke e Yamato sostituì Kakashi, temporaneamente indisposto dopo la battaglia per salvare Gaara dall’Akatsuki.
Sai all’epoca era un membro della Radice agli ordini di Danzo, privo di ogni sentimento umano, fece una battuta sgradevole nei confronti di Sasuke e fu lei a fermare Naruto dal prenderlo a botte; sorrise ironicamente ed un secondo dopo atterrò Sai con un poderoso gancio destro e tutti rimasero sorpresi.
Fu Sai a complimentarsi per la sua abilità nel fingere un’espressione amichevole e poi colpire con tutta la rabbia che aveva in corpo prima ancora che il nemico potesse rendersene conto. 

Vogliamo parlare poi di come hai ingannato Naruto per fargli credere di essere innamorata di lui e non di Sasuke? Hai persino drogato i tuoi stessi compagni, architettando per tuo conto un abile piano per uccidere Sasuke, l’uomo che dici di amare e per la quale sei disposta a patire in eterno le pene dell’inferno!! Non è esattamente un comportamento da devota innamorata 

Sakura non ce la faceva più, era troppo da sopportare; anche se erano passati anni, quei ricordi la tormentavano e sebbene a quel tempo avesse agì secondo coscienza, dovette ammettere che c’era del vero nelle parole del suo ego: non era peggio di tutti i nemici che aveva affrontato nel corso della sua vita. Che cosa di fatto era diventata? 

Hai persino lasciato morire Karin, che si è sacrificata per darti una possibilità che non meriti. Guardati, sei stata nuda per giorni davanti ai suoi occhi e neppure ti ha sfiorato. Ti ha evitato come una lebbrosa. Ma se mi lasci uscire e prendere il tuo posto, a me guarderebbe di certo. Non fallirei nel togliergli la vita, come hai fatto tu! 

Sakura stava per perdere il controllo, il suo piano stava fallendo, come sempre aveva fallito con Sasuke, magari aveva ragione lei; non riuscì a trattenere le lacrime, il suo corpo stava scomparendo mentre quello della sua omonima prendeva forma sempre di più.
Era dunque questo il suo destino?
Forse sarebbe stato più facile lasciarsi andare una volta per tutte, lasciare che fosse “lei” a comandare e vivere al suo posto; così facendo però avrebbe fatto un grave torto a tutti coloro che le volevano bene e che su di lei avevano sempre contato: Naruto non l’aveva mai considerata di fatto una perdente, era il suo migliore amico.
Aveva ancora delle divergenze caratteriali con Ino, ma era sempre la sua migliore amica. Tutti lo erano e avrebbe dato l’anima per loro.
Anche a Sasuke, se lui glielo avesse chiesto; era una fallita per quanto riguardava il suo amore per lui, ma almeno era un amore sincero. 

[Sakura…] 

Udì il suo nome come un eco lontano, una piccola luce infondo al tunnel oscuro che la stava inghiottendo; non vedeva più la sua mano, ma sentiva che stringeva qualcosa di tagliente e solo in quel momento rammentò che cosa fosse.
Alzò lo sguardo verso il suo ego e da quegli occhi ella capì che aveva di nuovo la forza per sconfiggere i suoi incubi; Sasuke, la sua più grande debolezza, il suo sogno irraggiungibile, avrebbe lottato per tenersi stretta quella piccola parte di sé che gli era così cara e familiare, l’unica che facesse parte del suo mondo, l’unica che la facesse sentire ancora parte del mondo reale.

[Sasuke…] 

La luce diventava sempre più forte, il corpo dell’ego stava scomparendo, mentre quello di Sakura riprendeva la sua originaria forma.
L’ego cercò di respingerla, di lottare per restare attaccato a Sakura, ma lei ormai aveva trovato la chiave per respingerla. 

Se dovrò cadere, allora, lo farò combattendo per ciò in cui credo ora… la libertà di essere me stessa! Non sono una persona perfetta, ma questo lo sai già. Ma io sono reale, sono reali i miei sentimenti, anche se avrò il cuore spezzato centinaia di volte, io rimarrò fedele ai miei principi. Perché io sono io. Sono Sakura Haruno. Nessuno potrà mai cambiare ciò che sono. 

Con un grido soffocato, il suo ego scomparve in una nuvola di polvere, mentre la luce tornava a brillare nella sua oscurità. 

Si risvegliò di soprassalto, uscendo dall’acqua tossendo e spuntando per essere stata immersa a lungo in apnea; rimase a sedere cercando di respirare, come se si fosse appena risvegliata da un incubo, di fianco a lei qualcuno le massaggiava la schiena per aiutarla a riprendersi: quel qualcuno era Sasuke, era appena rientrato nella stanza quando vide la porta del bagno leggermente aperta e chiamò Sakura svariate volte senza avere risposta. Quando poi la vide svenuta, completamente sotto l’acqua temette il peggio. 

Accedenti a te, che stavi cercando di fare? Volevi forse suicidarti? 

No…dovevo… fare una cosa… 

Ho vissuto a contatto con Kabuto ed Orochimaru per anni, vuoi che non conosca la pratica che stavi adoperando? La prigionia ti ha fatto partire il cervello! 

Prese uno asciugamano e glielo mise sulle spalle, quella situazione si stava facendo per lui sempre più complicata; non negò a se stesso di aver provato paura in quel momento, allo stesso tempo sentì il corpo pervadere di desiderio, ogni istante che passava vicino a lei.
Non era semplice fare finta di non vederla, specialmente senza vestiti, ma nonostante tutto ci teneva a rispettarla.
La aiutò ad uscire dalla vasca e la fece sedere sul letto, le tolse il coltello dalla mano e prese un altro asciugamano per tamponarle la ferita; qualunque cosa fosse, qualunque demone cercasse di affrontare, era il momento di chiarire alcune cose lasciate in sospeso.
Gli era chiaro che la causa di tutto il male a Sakura, era lui. 

Perché mi vuoi aiutare se ti faccio così pena? 

La domanda di Sakura lo spiazzò, non era esattamente il genere di domanda a cui avrebbe voluto rispondere, ma da qualche parte doveva iniziare. 

Perché, anche se ti sembrerà assurdo, a mio modo ci tengo a te, come ci tiene Naruto… non esattamente nella stessa misura credo. 

Lo stai facendo per Naruto, allora? La cosa non mi sorprende affatto, tra noi è sempre stato così… 

Dovresti ascoltare la mia versione, prima di trarre conclusioni affrettate. 

E quale sarebbe? 

Sasuke prese qualche secondo per cercare le parole adatte, non era mai stato bravo in quel genere di cose, ma forse era l’argomento a spaventarlo di più. 

Lo sai che ho usato lo Sharingan Ipnotico su di te, dovevamo capire che cosa ti era successo, ma quando parlai a Naruto di ciò che ho visto nei tuoi ricordi, non gli ho detto tutto. Ho tenuto per me ciò che i tuoi ricordi hanno in verità rivelato suoi tuoi sentimenti per me. Non che sia una novità, ma fin dal primo bicchiere di sakè e persino nella cella dove ti avevano rinchiusa, la tua voce che parlava nel buio verso il nulla, ogni volta sussurravi il mio nome. Non mi è facile restarti vicino sapendo che la causa di tutto il tuo male in realtà sono io. Non era esattamente ciò che mi sarei aspettato… 

Sakura ascoltò in silenzio, senza proferire parola, provando un certo imbarazzo per il fatto che proprio lui aveva avuto accesso alla sua parte più intima, ma allo stesso tempo era grata per quella piccola confessione; non glielo aveva mai negato, ma adesso che lui sapeva poteva comprendere che mai il suo amore era stato più vero e sincero, fino all’ultimo, quando hanno cercato di portarglielo via.
Sasuke proseguì. 

Ho visto l’uomo nell’ombra, ho visto le ore che hai trascorso in quella prigione, ho visto quello che facevano ed ho visto in che modo sei riuscita a scappare e… ho visto chi ti ha aiutato. Tutte queste informazioni sono importanti per me, non solo per prendere il responsabile, ma anche perché ora so quanta forza questo sentimento che da sempre provi per me ti ha aiutata a sopravvivere. E’ un insegnamento che vale la pena apprendere. Non  voglio farti promesse Sakura; non so se sarò in grado di essere l’uomo che tu vorresti, ma se sei disposta ad aiutarmi, ci posso provare. 

Una lacrima scese sulla guancia di Sakura, di certo non si sarebbe mai aspettata una dichiarazione simile, non in quel frangente; per anni aveva sperato che lui si avvicinasse almeno un poco a lei ed ora il suo sogno si stava avverando, non esattamente come se lo era immaginato da ragazzina ma si sarebbe accontentata più che volentieri.
Fu per istinto che gli prese il volto tra le mani porgendo le sue labbra sulle sue in un casto bacio che valeva più di mille parole.
Si distaccò lievemente, solo per pronunciare una sola parola. 

Grazie. 

Lui glielo aveva detto diverse volte in passato, ora era il suo turno dimostrare la sua riconoscenza; entrambi non furono in grado di stabilire come si ritrovarono sdraiati sul letto a baciarsi e ad abbracciarsi appassionatamente, ma nulla contava se non quello che provavano l’una per l’altra. Nemmeno la notte. 

Quando si risvegliò al mattino, Sasuke tastò lo spazio nel letto di fianco a lui e con stupore si accorse che era vuoto; si guardò intorno alla stanza con nervosismo, non vedendola da nessuna parte, ma subito dopo la vide uscire dal bagno fresca e riposata ed si riadagiò sul cuscino con un sospiro di sollievo. 

Stai forse cercando di uccidermi, per la seconda volta? 

Le disse in tono ironico, ma lei si limitò a sorridergli e si rimise di fianco a lui con niente indosso; non era più necessario provare vergogna a mostrarsi a lui come mamma l’aveva fatta. 

Non ho ancora avuto occasione di chiederti scusa per quella volta… 

Non starti ad angustiare troppo Sakura, ormai è acqua passata. 

Non lo è stato per me. Ieri, diciamo, ho dovuto chiudere i conti con alcuni fantasmi nella mia mente. 

Lo so già. Finiscila di scusarti, mi farai addormentare. 

Sakura gli prese la mano, giocando con le sue dita e tenendola ben stretta come se tra loro fosse sempre stata una cosa naturale; c’era ancora da risolvere una piccola questione e forse quello era il momento giusto per affrontarlo. 

Sasuke, posso farti una domanda? Quando hai usato lo Sharingan Ipnotico, hai visto il capo di questo villaggio, l’uomo nell’ombra… 

Se vuoi sapere se ho visto il suo volto, la risposta è no. Ciò che ho visto erano i tuoi ricordi, come non sei riuscita a vederlo tu, non sono stato in grado di vederlo nemmeno io. Però ho udito la sua voce e posso dirti che mi era familiare, ma non so esattamente chi sia, di sicuro qualcuno con grandi conoscenze mediche ed informazioni dettagliate su tutti i villaggi ninja, in particolare sulle migliori donne combattenti. Incluso te. 

Sakura riflettè attentamente su quelle parole, tutto aveva un senso ma se effettivamente era così, c’era solo una persona che poteva corrispondere a un tale profilo; quella persona però era scomparsa da tempo, non poteva essere lui. 

Pensi possa essere Orochimaru? 

Ne dubito, ha lasciato Konoha dopo la guerra e so che se la sta spassando da qualche parte nel Paese della Pioggia. L’ho anche incontrato una volta durante il mio viaggio. Sono certo che non si tratta di lui, ma qualcuno di molto più subdolo 

Nella mente di Sakura iniziò a formarsi un nome ed il sospetto crebbe ancora di più; se non era Orochimaru, era però qualcuno che in passato era stato molto vicino a lui, qualcuno che era scampato alla morte e che era ritornato ancora più spietato. 

Sasuke, e se fosse… 

Sakura non ebbe il tempo di finire la frase che bussarono alla porta della camera; la padrona di casa li stava chiamando perché qualcuno all’ingresso chiedeva di loro, un giovane ragazzo biondo, stando alla descrizione che ne fece.
Dovettero abbandonare la comodità del letto e vestirsi in tutta fretta, quando scesero nell’atrio principale della casa Naruto era appoggiato sullo stipite della porta a braccia conserte con un’aria che era un misto tra lo scocciato e il divertito.

Ma che belli amici che siete, io fuori all’addiaccio mentre voi vi godete la comodità di una camera. 

Tempismo perfetto dobe, hai finalmente ricevuto il messaggio dal mio clone 

Giusto in tempo, ho dovuto seminare non so quanti uomini armati prima di incontrare Gaara al confine tra il Paese del Vento e il Paese dei Fiumi. Ha ricevuto un messaggio da Konoha ed è subito partito per darci manforte. Attaccherà la Fortezza insieme a noi per porre fine una volta per tutte ai piani diabolici del nostro fantomatico MisterX 

Dove si trova adesso l’esercito del Kazekage? 

A pochi chilometri dal Villaggio della Notte. Dobbiamo andare al punto di incontro anche noi, tra non molto dovrebbero arrivare anche i rinforzi dal Villaggio della Foglia. 

Bene allora andiamo. Tu Sakura rimarrai qui, è molto meglio se rimani nascosta ancora per un po’ 

Cosa? Sasuke mi stai prendendo in giro? Sono l’unica qui che conosce la Fortezza, perché mi ci hanno rinchiusa e posso sicuramente dare un mano. 

Proprio per questo voglio che ti fidi di me e che lasci fare a noi questa volta. Sei stata troppo coinvolta in questa storia e anche se so quanto sei forte, preferisco saperti al sicuro che perderti 

Sakura acconsentì a malincuore, avrebbe preferito stare al fianco di Sasuke e Naruto in quella battaglia, ancora non gli aveva detto che aveva capito la vera identità del misterioso capo e sperò che lo avesse capito anche lui. Fece un cenno di assenso e gli diede un fugace bacio di addio prima di vederlo uscire dalla porta della casa, fu allora che vide uno strano sorriso sul volto di Naruto. 

Mi dispiace Naruto, per averti lasciato fuori… 

Tranquilla Sakura, non mi sono realmente offeso, semmai ti sia venuto il dubbio. Sono contento che vi siate messi insieme. Era quello che volevi no? Magari ce la sbrighiamo in fretta così ce ne torniamo a casa a festeggiare. Offro io!” 

Si certo e con quali soldi, sei sempre al verde. Ah già dimenticavo, sei sposato ad una Hyuuga, i forzieri di famiglia pagheranno il conto. 

Ehi così mi spezzi il cuore, mi consideri un tale approfittatore? 

Sakura rise di gusto, era un piacere ritornare a scherzare con Naruto e dopo averlo salutato sparì anche lui dietro a Sasuke, nella flebile luce del mattino, l’unica luce che potevano vantare almeno per qualche ora.
L’idea di rimanere chiusa in quella casa senza fare niente non le andava a genio, anche se aveva accettato la richiesta di Sasuke, di fatto non gli aveva promesso nulla; conosceva bene il proprio carattere, recuperò dalla stanza quel poco che aveva e il coltello che aveva preso dalla cucina il giorno prima.
Si accorse in quel momento che non aveva più gli occhiali di Karin, si mise a cercarli ovunque nella stanza, ma non erano lì, probabilmente li aveva persi nella palude o nella grotta fuori dal Villaggio. Non aveva tempo per andare a cercarli adesso, doveva prima chiudere quella storia una volta per tutte ma questa volta non era da sola.

   
 
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