Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Sabira    17/04/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~~13. DESTINAZIONE AUSTRALIA
Maya guarì il giorno seguente, non appena fu in grado di alzarsi andò a prendere il libro di zia Mey e posò il dito al centro. Questo girò fino a fermarsi indicando l'Australia.
-Australia- sorrise -Mi piace
Gli altri erano tutti fuori per aiutare Say in alcune commissioni, “Bene” pensò quindi Maya “Diamoci da fare”
Tirò fuori dalle tasche dei jeans le mini-valige e, una volta tornate alla grandezza naturale le aprì. Frugò un po' fino a trovare dei soldi che le aveva dato la zia, poi si mise un cappotto e degli stivaletti e un paio di occhiali di Say che aveva trovato nell'armadio, scrisse un breve appunto che diceva “sono andata a fare un po' di compere, non preoccupatevi tornerò presto” e uscì, se non ricordava male doveva esserci una città nelle vicinanze, aveva visto delle luci...
Camminò per una mezz'oretta poi davanti ai suoi occhi si presentò una cittadella in sistemò gli occhiali che nascondevano il colore dei loro occhi e iniziò a girovagare per le strade. Dopo poco trovò quel che cercava.
Quando ritornò trovò una situazione alquanto spiacevole. C'era. Il. Caos.
Sandra scavava freneticamente nel suo armadio, Riccardo camminava per tutta la stanza senza mai fermarsi. Riuji tirava i capelli a Ryota e lui gli urlava contro. Inal...che diavolo stava facendo Inal?!?! Aveva in mano uno straccio e stava pulendo tutta la baracca in una velocità straordinaria, indossava un grembiulino rosa (ma dico rosa!!!!) e aveva un cappello a mo' dei nani di Biancaneve.
-Ehm...cosa succede qui?- chiese imbarazzata dalla strana situazione. Si fermarono solo suo fratello e Say a guardarla e si avvicinarono mentre Ryo continuava a sbraitare cose irripetibili (ad un bambino poi).
-Hanno mangiato delle...bacche- disse la ragazza mentre distoglieva lo sguardo arrossendo -Mi dispiace...è stata colpa mia non gli ho prestato attenzione, stavo parlando con Riccardo e non li ho visti assaggiare quei frutti.
In quel momento Maya pensò che probabilmente non stessero parlando, ma flirtando...
-Va bene, non preoccuparti, poteva succedere a tutti, ma ora che si fa?
-Dobbiamo fargli mangiare dei confetti annullanti...ne avevo una scatola nel mio cappotto, ma non lo tro... aspetta, ma è quello che stai indossando!!!
Aya cercò nella sua tasca e trovò una scatolina somigliante
alle confezioni di gomme da masticare e la consegnò all'amica, che ne diede una ai tre, che sembravano essere affetti da quella malattia chiamata pazzia, e sì che erano pazzi già da sé...
Così dopo poco si furono finalmente ripresi del tutto.
-Ma tu dov'eri andata?- chiese Riuji.
-Ho scoperto dove siamo diretti...- fece una pausa per creare un po' di suspense, poi sorrise in una maniera a dir poco inquietante e con un ghigno continuò -andremo in...-
si fermò di nuovo -AUSTRALIAAAAAA- urlò saltando per tutta la baracca, mentre Ryota sussurrava a Sandra: -Non   è che ha mangiato una di quelle bacche- lei gli fece segno di no e sorrise alla scena...Australia, sì le sarebbe piaciuto.
Maya si fermò di colpo continuando a ghignare: -E non sapete cosa ho preso in città- aprì la borsa e tirò fuori un sacco di vestiti e costumi -Guardate questi costumi...queste bermuda per voi omaccioni...queste magliette...queste scarpe...questi pantaloncini...
-Anche troppo “ini”- aggiunse ovviamente il fratello notando quanto fossero corti.
-E degli occhiali da sole- finì ignorandolo la sorella -Ora non ci resta che cambiarci e partire.
-Cambiarci?- chiese Sandra.
-Di certo non possiamo andare in AUSTRALIA con il cappotto e i guanti, poi useremo di nuovo la sfera che ci ha portato qui e...PARTIREMO- aggiunse gridando euforicamente.
-Bene...prima gli uomini...
-Ma scusa non era prima le donne?
-Poche storie, entrate, e mettetevi i costumi sotto, non si sa mai.
I ragazzi andarono tutti nella stanza nascosta dietro l'armadio.
-Bene- sospirò Inal -Vediamo se Maya ha buon gusto- così dicendo iniziò a esaminare i vestiti mentre Ryo commentava dicendo: -Sicuramente migliore del tuo
Quando uscirono non erano per niente un brutto spettacolo: il piccolo Ji indossava un pinocchietto color verde scuro con una maglia a giromaniche bianca con i contorni gialli e delle semplici scarpette da ginnastica del medesimo colore dei pantaloni. Riccardo invece indossava dei jeans chiari, non troppo stretti e una maglietta a mezze maniche, sempre di jeans, al piede delle scarpe di tessuto leggero. Inal aveva un pantalone classico, nero ed una camicia che teneva sbottonata, non era niente male, pensò Maya, ma mai quanto Ryota, lui era vestito con un pantalone-tuta color rosso ed una canotta nera con lo scollo a v che faceva intravedere i pettorali scolpiti nonostante la giovane età.
-Finalmente avete fini...- Say si interruppe alla comparsa degli amici, i suoi occhi non poterono fare a meno di posarsi su Rick.
-Niente male, niente male davvero- diceva invece Maya -Devo ammettere di avere buon gusto e anche buon occhio: ho azzeccato tutte le taglie!!! Ma come velocità proprio non va! Siete peggio delle ragazze...
-Taci Aya!- la zittì Ryo facendola leggermente imbronciare.
-B-bene- balbettò lei contrariata -Mentre voi regolate quella strana sfera, noi ci cambiamo.
Stavolta fu il loro turno di andare nell'altra stanza. Mentre si stavano cambiando le due iniziarono a farsi domande.
-Senti Aya, quanti anni hai, sembri piccola...
-Non sono poi così piccola, ho tredici anni!!!
-Io invece sedici, quindi per me lo sei come lo è per te Ji... ti potrei considerare una sorellina...- Maya, già imbronciata, accentuò la smorfia che si trasformò in ghigno.
-Certo, infondo visto che io sono la sorella di Riccardo e voi vi piacete, prima o poi diventerò anche la tua...- lei arrossì violentemente.
-NO...ehm, no a me non piace quello stupido, senza offesa, di tuo fratello, è un bambinone, scorbutico, geloso...
-Tradotto ti piace un sacco!
-SIIIIIIII
-Se posso darti un consiglio, sii autoritaria con lui, se aspetti che si faccia avanti diventerai vecchia, ma non avere fretta cerca di conoscerlo completamente prima...
-Grazie sorellina...
-A proposito, che elemento controlli oltre al fuoco?
-La terra...
-Bene bene, così controlli lo stesso elemento di mio fratello! Comunque Riuji controlla l'acqua, Io, Ryo e In l'aria...ci aiuteremo a vicenda!!!
Ormai erano pronte, così tornarono dai ragazzi che appena le videro spalancarono la bocca.
-Chiudete quelle bocche che c'entrano le mosche- commentò Aya.
Say aveva dei pantaloncini di jeans chiaro che le arrivavano un po' più sotto al sedere in modo da non essere così “ini” come affermava invece Rick, un top color acqua marina che faceva intravedere un po' di pancia, una giacca di pelle blu e dei sandali di cuoio i cui lacci si intrecciavano lungo il polpaccio. Maya invece indossava dei pantaloncini di jeans scuro e una maglia rossa  su cui erano disegnate delle farfalle, una giacca di pelle del colore dei pantaloncini, ai piedi delle ballerine nere.
-Avete aggiustato quella sfera?- domandò Say.
-Primo non dovevamo aggiustarla solo regolarla- iniziò Riccardo -secondo si l'abbiamo regolata, terzo sei carina!
Sandra arrossì fin sulla punta dei capelli e balbettò un grazie.
-Ok, visto che avete finito di fare i piccionc....
-Taci Ryo!- “Ah ah ah ah” la risata crudele risuonava nella testa di Maya. Fece un sorrisino crudele e poi prese in mano la sfera.
-Ragazzi abbiamo tutto?
-Si!- rispose carico Ji.
-Così mi piaci Riuji, vieni qui- sorrise porgendo la mano al piccolo e poi si rivolse agli altri -forza dobbiamo essere il più vicini possibile!!!
Fu un secondo, si ritrovarono su una spiaggia deserta, il vento a scuotere i capelli, il sole tramontando illuminava i visi dei ragazzi.
-Australia- sussurrò Maya con gli occhi leggermente lucidi, poi sentì la mano del fratello stringersi alla sua, una mano calda che le diceva di essere al sicuro....finalmente vedevano  l'Australia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Sabira