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Autore: gangamoon    17/04/2015    3 recensioni
"– Lei sarà la tua assistente, Severuss. Ho pensato che potrebbe esserti utile, visto che il tuo lavoro è aumentato da quando sei diventato preside…
Bene, se il premio alla sua fedeltà era avere qualcuno che gli stesse col fiato sul collo, poteva davvero stare sereno…"
Severus agli occhi di tutti è il più fedele servitore di Tu-sai-chi, ma il Signore Oscuro non si fida ancora completamente di lui e gli affianca un'assistente per tenerlo sotto controllo. Riuscirà Severus, da solo, a portare a termine la missione affidatagli da Silente?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questo capitolo potrebbe acquistare rilievo alla luce del successivo… leggete con attenzione ;)


 
La spia

 
Camminava con sicurezza lungo i bui corridoi. Gli occhi abituati all’oscurità come quelli di un gatto. Anche i suoi movimenti erano impercettibili e, se qualche studente si fosse trovato fuori dal letto, avrebbe rischiato di scontrarsi con quella figura vestita di nero.
Eppure difficilmente i ragazzi correvano il rischio di farsi beccare a gironzolare per il castello. Sebbene all’inizio si fossero fatti beffe dei Carrow, avevano, ormai, compreso quanto fosse più prudente stare alla larga dalle loro terribili punizioni.
Ciò nonostante, qualcuno, probabilmente membro dell’Esercito di Silente, andava ancora  contro le regole, infischiandosene del pericolo in cui poteva incorrere, scatenando l’ira dei Carrow su sé stesso e sui compagni.
Pertanto una ronda notturna era d’obbligo. Bisognava evitare a tutti i costi che gli studenti si mettessero nei guai.
Con questo pensiero si avventurava per i passaggi segreti, sbucando all’improvviso laddove era più probabile si trovassero i due Mangiamorte, per distrarli, subdolamente, dai loro compiti.
Il buio e il silenzio della notte l’aiutavano a raccogliere i pensieri e riflettere sul da farsi.
Non era stato facile convincere i folletti della Gringott a prendere la falsa spada di Grifondoro. Erano avidi, bisognava parlare la loro stessa “lingua”, ricompensandoli con ingenti quantità di metalli preziosi. Un semplice Imperio sarebbe stato rischioso. Troppo facile da scoprirsi, una volta che il Signore Oscuro fosse venuto a conoscenza  dell’inganno. E di certo l’avrebbe saputo, in un modo o nell’altro.
Ora bisognava assicurarsi che la spada originale giungesse fino a Harry Potter. Gli studenti che avevano cercato di rubarla erano stati puniti, ma era necessario controllarli, nel caso in cui ci riprovassero. Anche i Carrow e gli insegnanti, perché  non sospettassero nulla, dovevano essere tenuti occupati durante l’operazione.
Infine c’era la questione di Grindelwald… Il signore Oscuro non ci avrebbe messo poi molto a fare i debiti collegamenti… Meglio giocare d’anticipo… Doveva avere la sua completa fiducia…


 
***

 
– Codardo!
Fu l’ultima parola che Severus sentì volando fuori dalla finestra della sala grande, avvolto nel suo mantello, nero come una nube di denso fumo.
Appena varcati i confini di Hogwarts, si smaterializzò per ricomparire nel soggiorno di Spinner’s End.
Subito avvertì una presenza. Rimase in allerta, mentre una voce familiare faceva luce nella stanza.
Lumos – disse la donna con il suo tono seducente, stravaccata su una vecchia poltrona. – Dovresti rinnovare l’arredamento sai…
– Che cosa ci fai qui…? – chiese l’uomo, con lo sguardo truce, mentre si avvicinava a una credenza sbilenca. Doveva avere ancora una fialetta di dittamo: fuggendo si era ferito ad una spalla con un vetro della finestra.
– Appena ho visto che le cose si mettevano male ho pensato di precederti… Si vede che qui non c’è nulla da rubare, è stato facilissimo entrare…
– Hai svolto bene il tuo lavoro, – disse sarcastico Severus, continuando a cercare negli armadietti – dopotutto era abbastanza semplice: dovevi avvertirmi dei movimenti sospetti degli studenti…
– Ops… credo di essermi dimenticata di dirti del passaggio che collega la Stanza delle Necessità con il pub puzzolente di Aberforth… – Rispose Alyssa con noncuranza, controllandosi lo smalto delle unghie.
Severus aveva ascoltato attentamente ogni singola parola. Era chiaro che gli aveva nascosto quel fatto di proposito. Ma perché? Che interesse poteva avere?
Se lui non era stato informato, probabilmente neanche l’Oscuro Signore ne era a conoscenza…
Si voltò, al rumore delle molle della poltrona, quando la donna si alzò e, avvicinatasi, gli diede la boccetta che stava cercando da più di dieci minuti.
– Non mi hai più detto qual è il tuo colore preferito. – Disse, incamminandosi verso la porta. – E’ il verde vero?
– E’ il colore della mia Casa. – Fece lui, sospetto, studiando lo sguardo della donna, che si era voltata sulla soglia con sguardo falsamente pensieroso.
– No… io pensavo più al colore degli occhi di qualcuno…
Severus si irrigidì impercettibilmente.
– Quando vorrai parlarmi di questa persona sarò tutta orecchie. – Disse Alyssa ammiccando e sparendo oltre la porta.
Si udì il suono della smaterializzazione.
Severus era rimasto immobile stringendo con forza la fialetta di dittamo.
Cosa sapeva quella donna? Quanto sapeva di lui? E perché, se sospettava qualcosa, non ne aveva fatto parola con l’Oscuro…?
 
 


Lo scoprirete nella prossima puntata ;)
Ho deciso di dividere il capitolo “La spia” in due parti per aumentare la suspence… o, più che altro, sono due capitoli a cui si può riferire lo stesso titolo… Boh, giudicate voi :)

 
   
 
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