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Autore: gangamoon    16/04/2015    3 recensioni
"– Lei sarà la tua assistente, Severuss. Ho pensato che potrebbe esserti utile, visto che il tuo lavoro è aumentato da quando sei diventato preside…
Bene, se il premio alla sua fedeltà era avere qualcuno che gli stesse col fiato sul collo, poteva davvero stare sereno…"
Severus agli occhi di tutti è il più fedele servitore di Tu-sai-chi, ma il Signore Oscuro non si fida ancora completamente di lui e gli affianca un'assistente per tenerlo sotto controllo. Riuscirà Severus, da solo, a portare a termine la missione affidatagli da Silente?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La storia è ambientata durante la "reggenza" di Piton come preside a Hogwarts, ma i capitoli (3 o 4) non si soffermeranno su tutti gli avvenimenti, di cui siamo a conoscenza... Più che altro, si tratta di alcune vicende che interessano Severus da vicino, senza entrare nei dettagli.
Spero di riuscire a suscitare il vostro interesse fino alla fine... :)
P.S. I personaggi noti appartengono a J.K.Rowling





 
Doppio Gioco

 
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio…



 
Erano da poco scoccate le nove di sera quando Severus Piton, avvolto nel suo mantello nero, varcò i cancelli di Villa Malfoy. Procedendo a passo spedito, con poche falcate colmò la distanza che lo separava dall’ingresso della tenuta, domandandosi cosa mai potesse desiderare l’Oscuro Signore a quell’ora.
Giunto al suo cospetto si inginocchiò.
– Mio signore… – Salutò con deferenza.
– Severuss – gli fece eco quello con la sua voce sibilante, indicandogli di alzarsi.
– Cosa posso fare per lei, mio signore? – Domandò Severus.
– In realtà, Severuss, questa volta sono io che voglio fare qualcosa per te. – Sorrise, con un’espressione indecifrabile sul viso da rettile.
Severus non sapeva proprio cosa aspettarsi e rimaneva in allerta, pregando, in cuor suo, di non essere stato smascherato.
– Sei stato molto bravo, Severuss; sì, mi sei stato davvero di grande aiuto e hai dato prova della tua fedeltà. Volevo perciò ricompensarti… – E fece cenno a qualcuno alle sue spalle di avvicinarsi.
Una donna comparve nel campo visivo del mangiamorte, che la scrutò dalla testa ai piedi col solito cipiglio critico. I lunghi capelli biondi erano raccolti in una coda di cavallo. Indossava un miniabito di pelle nera con scollo all’americana e degli stivali, anch’essi di pelle nera, alti fin sopra le ginocchia. Aveva uno sguardo molto sicuro di sé.
Severus riportò l’attenzione sul suo interlocutore.
– Lei sarà la tua assistente, Severuss. Ho pensato che potrebbe esserti utile, visto che il tuo lavoro è aumentato da quando sei diventato preside…
Bene, se il premio alla sua fedeltà era avere qualcuno che gli stesse col fiato sul collo, poteva davvero stare sereno…, pensò il mangiamorte, rimanendo comunque impassibile. Con tutto l’autocontrollo di cui era dotato si azzardò a far valere le proprie ragioni in contrario.
– Mio signore, non vorrei sembrare impudente, ma credo che questa donna mi darà più impaccio che altro. Il lavoro di un pozionista richiede molta concentrazione…
­– Naturalmente, Severuss. È proprio per questo che voglio che lei ti aiuti a sbrigare tutte le faccende burocratiche che adesso ti competono, così tu potrai dedicarti alle tue pozioni…
Il suo sguardo falsamente amichevole non ammetteva repliche e Severus, da parte sua, non voleva forzare la mano rischiando di destare sospetti. Avrebbe dovuto sbrigarsela da solo.
Congedatosi dal suo padrone si diresse fuori dalla villa e, senza aspettare un minuto di più, si smaterializzò con destinazione Hogwarts.


***

 
– Che razza di maleducato! – Esclamò la donna, che da lontano l’aveva visto sparire – Avrebbe almeno potuto offrirmi un passaggio!
Quindi anche lei si smaterializzò.
Dopo pochi secondi si ritrovò davanti ai cancelli della scuola. Entrò e, sicura, si diresse verso l’ufficio del preside. Nessuno la notò, a quell’ora il castello era già deserto e i Carrow chissà dove bighellonavano. A passo spedito giunse di fronte al gargoyle che si era appena spostato per lasciar passare Piton e, facendo i gradini a due a due, finalmente riuscì a raggiungerlo.
Severus si trattenne dallo sbatterle la porta in faccia e la lasciò entrare nell’ufficio. Quindi, più accigliato che mai, si versò un bicchiere di Whisky incendiario e si sedette al suo posto dietro alla scrivania, mentre la donna si accomodava in una delle poltroncine dal lato opposto, guardandosi intorno curiosa.
Il Signore Oscuro non aveva dato segni di aver intuito il suo tradimento, ma con quella presenza importuna fra i piedi adesso avrebbe dovuto stare ancora più attento. Doveva subito trovarle qualche incarico da svolgere che non interferisse con le sue attività.
– Nel caso in cui te lo stessi domandando, mi chiamo Alyssa.
Severus non rispose e continuò a guardare distrattamente i documenti sulla scrivania.
– Credo che dovremmo imparare a conoscerci meglio, visto che lavoreremo insieme.
Ancora nessuna risposta
–  Non devi preoccuparti, non ti darò alcun fastidio. So essere molto discreta.
Severus la squadrò sollevando un sopracciglio. Dal suo abbigliamento tutto poteva dirsi tranne che fosse discreta.
– Il mio colore preferito è il rosa.
­– Non si direbbe. – Commentò l’uomo, con tono neutro.
Finalmente Alyssa era riuscita nell’intento di farlo parlare. Sorrise soddisfatta.
– Beh, hai mai visto un mangiamorte vestito di rosa? Non mi vorrai far credere che il tuo colore preferito sia il nero!
– Non sei una mangiamorte. – Rispose l’uomo, mellifluo, indicando con un cenno del capo l’avambraccio della donna su cui non spiccava il marchio nero.
– No, non lo sono. – Asserì lei, pacata – Non mi andava di avere quel coso sulla pelle…
– Mi chiedo come l’Oscuro Signore possa fidarsi di te. Che garanzie ha?
– Tu mi sottovaluti, Severus. – Disse la donna accavallando le gambe – Persino l’Oscuro Signore sa scendere a compromessi, quando una cosa gli conviene. Diciamo che avevo la giusta leva.
Severus la osservò attentamente, stringendo gli occhi a fessura. Riusciva a percepire la sua sicurezza, ma non ad abbattere le sue barriere occlumantiche. Di certo gli avrebbe dato del filo da torcere.


 
***

 
I suoi pensieri furono interrotti dall’irruzione di Gazza, che teneva per le orecchie due studenti di Tassorosso.
– Li ho sorpresi a gironzolare per il castello, preside…
– Bene bene… Credo una passeggiatina notturna nella Foresta Proibita li aiuterà a rinfrescarsi le idee. – Disse Piton guardando con occhi truci i due malcapitati, i quali, però, sembravano tutt’altro che intimoriti, anzi avevano uno sguardo di sfida.
I tempi stavano cambiando. Presto si sarebbe arrivati alla battaglia finale e lui era certo che gli studenti non si sarebbero tirati indietro. Sperava solo di riuscire a proteggerli nel frattempo…
Gazza si congedò e ghignando accompagnò gli studenti a scontare la loro punizione. Alyssa per tutto il tempo aveva osservato in silenzio.
– E’ uno dei tanti compiti gravosi che hai, quello di mettere in punizione gli studenti? Credevo che di questo si occupassero i Carrow…
– Fino a prova contraria sono io il preside. – Rispose calmo l’uomo – E sono io che decido come punire gli alunni. I metodi dei Carrow, per quanto molto creativi, hanno lo spiacevole inconveniente di andare contro gli interessi di Hogwarts. I genitori non rinnoveranno le iscrizioni sapendo che i figli vengono torturati: ne va del prestigio della mia scuola. – Concluse, cercando di essere il più convincente possibile.
– Aha, capisco… – sembrò concordare la donna.
– Tornando ai tuoi compiti, visto che sei così ansiosa di essermi di aiuto… Potresti vigilare il castello e tenermi informato su tutto quello che accade. I movimenti degli insegnanti, degli studenti e dei Carrow anche…
Severus sperava che questo l’avrebbe impegnata per un po’.
– Molto bene. – Alyssa si alzo dalla poltrona – Allora la lascio ai suoi doveri, preside.
E detto questo uscì dall’ufficio.
Severus finalmente trasse un sospiro di sollievo. C’era qualcosa che non lo convinceva in quella donna. Per essere entrata nelle grazie del Signore Oscuro doveva possedere delle grandi capacità e, da quel poco che aveva potuto cogliere, anche molta astuzia. Per certi aspetti somigliava a lui. Ragion per cui era meglio non fidarsi…




eccomi qua :) stavolta mi sono lanciata sul mistero! (?) mah... spero che mi sia riuscito, almeno un po'...
purtroppo la storia è breve e non ci sarà molta azione... ma almeno per i primi capitoli potete sbizzarrirvi con le vostre supposizioni :)
   
 
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