Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: needacurlyboy    17/04/2015    1 recensioni
Genevieve, una normale ragazza di diciotto anni, da un giorno all'altro scopre che la sua vita non è quella che aveva immaginato e si ritroverà a dover scoprire cose, che credeva esistessero soltanto nei libri fantasy che leggeva.
Ma che cosa succederà, se a tutto questo, si mischiassero anche i sentimenti per uno dei Sette?
Riuscirà Genevieve a controllare i suoi poteri e riuscirà ad entrare nel cuore ghiacciato del giovane Luke?
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Capitolo Due.
Mia madre?
 
-Tu-tu la conoscevi? Come è-è possibile?- balzo in piedi e mi avvicino a lui, che lentamente si porta dietro alla scrivania e si accomoda sulla poltrona. Come poteva conoscerla?
 
-Lei- deglutisce facendo muovere il pomo d’Adamo, ma viene interrotto dal suono di una campanella. Che cosa succede?
 
-È ora di cena. È meglio andare prima che mangino tutto- si alza dalla poltrona, riprende la sua giacca e mi supera camminando verso la porta.
 
Ma stavamo parlando… Penso abbassando lo sguardo.
 
Voglio davvero sapere come faceva a conoscere mia madre.
 
-Andiamo, Genevieve. I ragazzi saranno curiosi di conoscerti- dice facendomi alzare lo sguardo. Mi rivolge un sorriso rassicuratore, che io ricambio e cammino a passo lento verso di lui.                  
 
Ora mi sento nervosa: ho già conosciuto Sixth e il ragazzo biondo e sono stati gentili con me, spero lo siano anche gli altri. Non sono mai stata una ragazza che socializza molto, sono riservata, silenziosa, non molto chiacchierona e -anche se la mia unica amica in tutta la scuola è Violet- parlo con i miei compagni di classe. Mia nonna mi ha sempre detto che, anche se alcune mie compagne sono scorbutiche, devo socializzare.
 
Camminiamo in silenzio per il lungo corridoio e, dopo poco, ci ritroviamo davanti ad una porta, dalla quale provengono delle voci. Punto lo sguardo preoccupata su First, lui ricambia rivolgendomi un sorriso e aprendo la porta; davanti a me, seduti intorno ad un lungo tavolo decorati con dei piatti pieni di cibo, ci sono due ragazzi –che mangiano velocemente, come se non ci fosse un domani- e Sixth è in piedi accanto a loro e li guarda con uno sguardo da “se non la smettete, vi uccido”.
 
L’odore di pollo arrosto con patate mi arriva alle narici, chiudo gli occhi e assaporo il profumo. Il mio stomaco brontola ed io alzo lo sguardo imbarazzata, sperando che nessuno mi abbia sentito. Ho una fame da lupi, da quanto non mangio qualcosa del genere?
 
Sixth si accorge della nostra presenza, le sue labbra si arricciano in un sorriso e ci fa cenno di avvicinarci. –Ho detto loro cdi aspettare che tutti fossero arrivati, ma sai come sono fatti- dice a First indicando i due ragazzi ed io ridacchio leggermente nel guardarli, mentre litigano per una coscia di pollo.
 
-Non preoccuparti, Sixth. Dove sono Second e Third?- chiede guardandosi intorno.
 
-Stavano parlando, credo- risponde la bionda alzando le spalle e facendo una smorfia.
 
-La campanella è suonata, quando avranno fame scenderanno. Ora, accomodiamoci- ordina e noi eseguiamo l’ordine mettendoci seduti intorno al tavolo, per poi cominciare a mangiare.
 
È davvero un pasto delizioso!
 
-Fourth, Fifth- richiama l’attenzione dei due ragazzi davanti a noi, facendoli alzare lo sguardo. Il ragazzo a destra ha i capelli ricci di un castano chiaro e una bandana rossa gli ricopre la fronte. Ha gli occhi castani, la carnagione chiara e un piccolo accenno di barba sul mento e sulle guance. Deve avere qualche anno in più di me, ma dalla sua espressione confusa sembra un bambino.
 
Il ragazzo accanto a lui ha i capelli scuri tirati all’insù con del gel, gli occhi marroni, la carnagione chiara e non ha la barba. Lui sembra avere la mia stessa età.
 
Entrambi guardano First con uno sguardo perso e con ancora un boccone di pollo in bocca, facendo trattenere una risata a me e Sixth, mentre l’uomo al mio fianco scuote la testa, rassegnato.
 
-Non siate maleducati, presentatevi- dice impassibile infilandosi un boccone di pollo in bocca.
 
-Oh si!- esclama uno di loro mandando giù il pollo e pulendosi le mani con un tovagliolo. –Io sono Ashton, più comunemente Fourth, e possiedo il potere della terra- si presenta sorridendo, facendo comparire due fossette ai lati delle sue labbra e porgendomi una mano sulla quale compare una piccola rosa bianca. Ha un accento diverso dal mio e da First.
 
Dischiudo le labbra e spalanco gli occhi, osservando il fiore sulla sua mano. Come ci è riuscito? Lo prendo tra le mani e la osservo attentamente, è un fiore vero. Ma è comparso dal nulla!
 
-Uhm, p-piacere. Io sono Genevieve- mi presento distogliendo lo sguardo dal fiore, per puntarlo su di lui.
 
-Io sono Nicholas, detto Fifth e riesco a dominare il potere dell’aria. È meglio non dare una dimostrazione- ridacchia l’altro porgendomi una mano, che io prontamente stringo. Anche lui ha un accento strano.
 
-Piace…- non riesco a finire la frase, che vengo distratta dall’entrata di due ragazzi: il primo ad entrare è il ragazzo biondo di prima, di cui non so il nome, ed è seguito dalla ragazza castana, che si aggiusta i capelli.
 
-Era ora- dice First alzando lo sguardo sui due, che hanno preso posto intorno al tavolo.
 
-Scusaci, First. Ci stavamo allenando- si scusa la castana guardandolo, per poi puntare gli occhi su di me e sobbalzo leggermente. –Io sono Alex, ma puoi chiamarmi Third. Mi dispiace non essermi presentata prima- alza le spalle e arriccia le labbra in un sorriso, finto. Sta fingendo: non è felice di conoscermi visto come discuteva del mio soggiorno qui con First. Il suo accento è più sofisticato degli altri, deve essere inglese.
 
Annuisce e mi passo la lingua sul labbro inferiore. –Io sono Genevieve- mi presento cercando di sorridere.
 
Guardo il ragazzo biondo al suo fianco e aspetto che si presenti, ma non lo fa e comincia a mangiare la sua porzione. È sempre così maleducato? Che cosa aspetta a dirmi il suo nome?
 
Sposto lo sguardo su Sixth al mio fianco e in risposta alza le spalle e scuote la testa.
 
Ho fatto qualcosa di sbagliato?
 
 
-Sixth, puoi mostrare la stanza a Seventh?- chiede First alla bionda, la quale annuisce e si alza dal divano. La imito dando la buonanotte agli altri, che rispondono tutti in coro, tranne Second e Third –forse sono troppo concentrati a guardare il televisore, o ad amoreggiare- e la seguo al piano di sopra. Subito dopo aver sparecchiato e pulito ci siamo recati in salotto, dove le presentazioni sono continuate e abbiamo guardato le notizie del telegiornale locale. Nessuno ha denunciato la mia scomparsa, o quella di mia nonna. Mi sembra strano, strano che Violet non sia corsa alla polizia dopo non aver ricevuto mie notizie per due giorni.
 
Ho scoperto che Sixth non è americana ma polacca. Si è trasferita qui con la sua famiglia un anno fa, dopo che il padre ha ricevuto un’offerta di lavoro da una banca e qualche mese dopo ha scoperto di far parte dei Sette. Fourth e Second sono australiani e sapevano già dei loro poteri quando abitavano lì, ma dopo aver sentito parlare della congregazione e di dove si trovasse, sono partiti. Non avevano una famiglia, vivevano insieme in un istituto sin da quando erano bambini e il destino ha voluto che restassero legati ancora per molto. Nicholas è italiano, ma il compagno di sua madre è americano, per questo hanno deciso di trasferirsi a New York. Ha detto qualche parola in italiano come “ciao”, “come stai?”, “buonasera” ed è stato divertente provare a pronunciarle correttamente con gli altri. Alex, come avevo intuito, è inglese ma non ha voluto raccontarmi nient’altro di se o della sua famiglia.
 
Non ho chiesto a First se ha notizie su mia nonna, c’è qualcosa dentro di me che mi dice che è al sicuro e che sta bene.
 
Sixth si ferma avanti ad una porta, la apre, entra ed io faccio lo stesso. Al centro della stanza c’è un letto a baldacchino dalle tende bianche chiuse e dalle candide lenzuola, una scrivania di legno con un’abatjour verde accesa e un armadio. Sopra il letto c’è un borsone, mi avvicino per vedere che cosa c’è al suo intorno e vedo alcuni miei vestiti.
 
-Dove li avete trovati?- le chiedo girandomi verso di lei, che è rimasta accanto alla porta.
 
-Fourth ed io siamo andati nella tua vecchia casa. Alcuni vestiti erano stracciati, abbiamo fatto del nostro meglio per trovarne di non e… Uhm- abbassa lo sguardo, si morde il labbro inferiore, cerca qualcosa nella tasca posteriore dei pantaloni e ne estrae un piccolo biglietto bianco accartocciato.
 
Mi avvicino a lei e inarco un sopracciglio. Che cos’è?
 
-L’ho trovato in un cassetto della scrivania. Non ne ho letto il contenuto, non mi sembrava educato- me lo porge sorridendo. Annuisco osservando confusa il piccolo foglio di carta tra le mie mani. –Ora ti saluto, se hai bisogno di qualcosa, la mia stanza è accanto alla tua. Buonanotte- dice dolcemente prima di lasciare la stanza e lasciarmi sola.
 
Mango giù il groppo, che si è formato nella mia gola e mi metto seduto sul bordo del letto, senza staccare gli occhi dal biglietto.
 
Che cosa può esserci scritto?
 
Dovrei aprirlo? Potrebbe esserci scritto qualsiasi cosa, e se fosse da parte di mia nonna?
 
Prendo un respiro profondi e, facendomi coraggio lo apro cominciando a leggerne il contenuto.
 
“Ti starai chiedendo dove sono e che cosa sto facendo. Io sto bene e sono al sicuro. Tu, piccola mia, devi fidarti delle persone che ti hanno salvata. Imparerai tutto ciò che ti serve e sarai pronta. Non cercarmi, mi farò viva quando lo terrò opportuno. Ti voglio bene. Nonna”
 
Leggo e rileggo il biglietto alla ricerca di un indizio, ma non riesco a trovare niente. Le lacrime cominciano a rigare il mio viso, stringo la mano in un pugno stropicciando il foglio e alzo lo sguardo.
 
Mi farò forza e m’impegnerò.
 
Per lei.
 
***
Dopo aver lasciato la nuova ragazza nello studio di First, salgo le scale per raggiungere la mia stanza e cambiarmi. Come può una ragazza come lei riuscire a mettere fine ai Dolor? Non era a conoscenza del suo potere, è estranea a questo mondo e non ha sviluppato un’abilità. Come potremmo sconfiggerli?
 
Sospiro scuotendo la testa e infilo le mani nelle tasche dei jeans, mentre cammino lungo il corridoio. Sto per aprire la porta della mia stanza, ma una voce interrompe il movimento della mia mano e alzo lo sguardo, incontrando due occhioni azzurri appartenenti a una ragazza castana. Third.
 
No, non lei.
 
Non adesso.
 
-Dove stai andando?- mi chiede una volta davanti a me.
 
-Nella mia stanza. Mi sono allenato e ora devo cambiarmi- alzo le spalle e appoggio la schiena contro la porta.
 
-Okay. Posso venire con te? Sixth sta cucinando e Fourth e Fifth sono con lei- chiede facendo una smorfia ed io scrollo le spalle indifferente. Apro la porta della mia stanza, entro e mi faccio da parte per farla passare, prima di chiudere. Mi avvicino all’armadio, apro le ante e cerco qualcosa di pulito da indossare, mentre Alex si mette seduta sul bordo del letto e di guarda intorno.
 
Indosso una maglietta bianca, dei jeans puliti strappati sulle ginocchia e m’infilo le scarpe.
 
-Tu che ne pensi di Seventh?- chiede all’improvviso rompendo il silenzio e stendendosi con la schiena per guardare il soffitto.
 
-È ancora da scoprire- alzo le spalle e faccio una smorfia con le labbra.
 
-Secondo me, non è un granché- borbotta puntando lo sguardo su di me.
 
-Non dovremmo sottovalutarla dalle parole di First- scuoto la testa divertito e infilo le mani nelle tasche.
 
-First sta invecchiando- sputa acido incrociando le braccia sotto il seno. –Lei non sapeva di essere speciale, è estranea a tutto questo-
 
Alzo lo sguardo e mi avvicino al letto. –Nemmeno tu sapevi di dominare il tuo potere all’inizio, Third- arriccio le labbra in un sorriso e mi arriva un leggero schiaffo sul petto.
 
-Trovi sempre il modo di contraddirmi- ridacchia e si tira su a sedere, guardandomi dal basso.
 
-Abbiamo due poteri che non possono stare in contatto, è ovvio che io debba contraddirti- spiego ghignando e mettendomi seduto sul letto, sul lato opposto al suo.
 
-Però quando stiamo insieme, non mi contraddici mai- ridacchia sensualmente al mio orecchio circondando le mie spalle con le braccia, per poi far vagare le mani sul mio petto. Non è la mia ragazza, o quant’altro, mi serve soltanto per sfogarmi e questo lei lo sa: per questo la prima cosa che lo ho detto prima di cominciare è stata di non innamorarsi di me e le è stato bene.
 
Di scatto la prendo per i fianchi e la stendo sul letto, sfiorando le sue labbra con le mie. –Non c’è tempo, è ora di cena- dico facendola sbuffare e roteare gli occhi.
 
-Potremmo saltarla per questa sera- sporge il labbro inferiore e mi stringe a se.
 
-C’è una nuova ragazza, sarebbe maleducato- sorrido, mi alzo in piedi lasciandola sul letto ed esco dalla stanza. Controllo l’orario sull’orologio al polso e noto che sono le otto e dieci. La campanella dell’ora di cena è suonata da qualche minuto, First ci rimprovererà sicuramente.
 
Entro in cucina, dove gli altri sono già seduti, e tutti puntano lo sguardo su di me e poi sulla ragazza alle mie spalle. Tra loro incrocio gli occhi castani di Seventh, distolgo lo sguardo velocemente lo sguardo e mi avvio verso il mio posto.
 
Per un secondo mi è sembrata lei.
 
A/A
Buonasera tutte! Vorrei cominciare questa “angolo autrice” scusandomi con voi perché sono in ritardo con il capitolo, ma la scorsa settimana ho cominciato uno stage, sono stata molto impegnata e quando tornavo a casa ero stanca morta. Ho fatto qualche modifica qua e la mentre rileggevo il capitolo e spero che non ci siano errori, se ci sono scusatemi! In questo capitolo ho voluto descrivere i Sette, le loro caratteristiche, il loro luogo di provenienza e il loro potere. Che ne pensate per il momento di loro?
Qualcuno di voi si aspettava questa “relazione” tra Luke e Alex? Che cosa vi aspettate? Del messaggio che la nonna di Genevieve le ha lasciato? E chi è questa lei, che Luke ha nominato alla fine, secondo voi?
Ho finito i giga sulla chiavetta e mi carica lentamente, molto lentamente, le pagine e non riesco a rispondere alle recensioni perciò vi ringrazio qui! Siete davvero gentili, spero che continuerete a seguire la storia! Ringrazio anche quelle/i che l’hanno messa tra le ‘preferite’, ‘ricordate’ e ‘seguite’. Grazie ancora!
Lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, ci conto! (:
Alla prossima,
needacurlyboy xx
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: needacurlyboy