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Autore: Alelea    17/02/2005    1 recensioni
Questa ff scritta da me e Syria86 racconta del viaggio di Braska, Auron e Jecht.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jecht guardò entrambi e per un attimo ebbe l’impressione di non stare molto simpatico ad Auron, infondo gli aveva detto apertamente che credeva che la sua storia fosse falsa, sicuramente lui credeva un po’ di più, anche se non sapeva fin quanto, alla storia delle tossine di Sin.


Eppure Jecht era sicuro che non si trattasse delle tossine di Sin anche perché lui Sin praticamente neanche sapeva chi fosse!


Raccolse la sua spada e si incamminò assieme ai due “Perché dobbiamo andare proprio a Ki..”
“Kilika” lo corresse Auron
“è il percorso che devono fare tutti gli evocatori” gli rispose Braska


“Ancora le tossine eh?” disse Auron gelido evitando lo sguardo di rimprovero di Braska che non voleva che il suo guardiano trattasse male quel ragazzo venuto dal mare.
“Tutti gli evocatori devono seguire un percorso, devono andare a pregare nei tempi sparsi per Spira per ottenere degli Eoni. Io cercherò di ottenere quanti più Eoni possibile e poi, una volta ottenuto l’Eone supremo, andremo a Zanarkand e batteremo Sin”


“Così inizierà il bonacciale” concluse Auron “immagino che ora ti starai chiedendo che cos’è il bonacciale” aggiunse Auron scettico. Non credeva possibile che una persona potesse dimenticarsi tutte queste cose solo perché era stato intossicato da Sin.


“Beh si” rispose timidamente Jecht, si sentiva tremendamente stupido a fare tutte quelle domande ma non poteva fare altrimenti.
“Non temere” rispose Braska “capirai tutto quanto”
Camminarono a lungo dopodiché decisero di fermarsi, non mancava molto a Kilika ma era meglio proseguire con calma.


“Cos’è l’Eone supremo?” chiese Jecht quando si furono fermati
Braska sorrise “è l’unica arma che può sconfiggere Sin”


“E che cos’è il bonacciale?”
Questa volta fu Auron a rispondere “è il periodo di pace che inizia con la sconfitta di Sin e termina con la sua rinascita”.
 

“Non c’è un modo per batterlo completamente” aggiunse Braska accarezzando la sua asta da evocatore “purtroppo nessuno è riuscito a trovare il modo e sembra che il sacrificio degli evocatori sia l’unica via”
“Sacrificio?” chiese Jecht fissando Braska
 

“Dopo aver evocato l’Eone Supremo, io morirò” spiegò Braska come se non ci fosse nulla di più ovvio.
 

“COSA?” Jecht era rimasto spiazzato da quell’affermazione, come poteva Braska rimanere così tranquillo di fronte a tutto questo? Stava andando a morire!!!
“è sempre stato così” precisò Braska
“E perché lo fai allora?” chiese Jecht sempre più esterrefatto
“Lo faccio per Spira” disse sorridendo l’evocatore “per darle un po’ di pace”
“Ma se poi Sin rinasce è tutto inutile” Jecht non capiva perché una persona dovesse fare una cosa tanto sciocca, a che serviva morire per uccidere Sin se poi lui sarebbe rinato?!
“Questo è tutto ciò che possiamo fare” ammise Braska
“Braska non è il primo evocatore a intraprendere questo pellegrinaggio” disse Auron guardando Jecht negli occhi, sempre più stupito che quel ragazzo sapesse così poco su Spira e su Sin.
“Quando ho scelto di diventare un evocatore sapevo a cosa andavo incontro” disse Braska sedendosi sull’erba fresca “mia moglie è morta, è stata uccisa da Sin tanto tempo fa.. e io ho deciso di vendicarla”
 

“Ma.. di tua figlia, che ne sarà?” chiese Jecht stupito dallo strano comportamento di Braska
“Mi dispiace molto lasciarla.. gli abitanti di Besaid si occuperanno di lei, ovviamente so che non è la stessa cosa e vorrei starle accanto ma.. io combatto Sin anche per lei, per farla crescere in pace”
“Ora riprendiamo il cammino, Kilika è vicina ormai” disse Auron interrompendo il loro discorso.
Kilika era un villaggio costruito al ridosso del mare, non era particolarmente grande ma la gente era sempre molto calorosa e accogliente.
 

Jecht si guardò intorno, quella città era veramente strana, era sicuramente diversa da quelle che si trovavano nel suo mondo “Passeremo molto tempo in questa città?”
“Dipende da quanto tempo passeremo nel tempio” gli rispose sorridendo Braska
La cosa fece preoccupare un po’ Jecht, e se fossero stati costretti a rimanere nel tempio per settimane? Era possibile? Infondo lui non sapeva niente di tempi ed evocazioni.
 

“Qual è il record di permanenza in un tempio?” chiese avvicinandosi ai due visto che era rimasto indietro ad osservare il vestito di una guardia
Braska rise divertito “non lo so ma non temere non credo sia poi molto”
 

Arrivarono in fretta nel tempio, Braska fu il primo ad entrare seguito da Auron e per ultimo Jecth “ora dobbiamo passare il chiosco della prova” disse Braska ovviamente rivolto a Jecht
“cosa?” farfugliò Jecht “di che prova parli?”
“Il chiosco della prova. Dobbiamo superarlo per poter arrivare dell’Intercessore” spiegò Auron pazientemente
“Da chi dobbiamo arrivare?”
Auron si mise una mano tra i capelli, incredulo che qualcuno potesse ignorare tutte quelle cose che ormai anche i bambini sapevano
“Intercessore” scandì in modo che Jecht capisse “che poi deciderà se dare a Braska l’Eone o no”
“Basta così, lo vedrai con i tuoi occhi Jecht, non c’è nulla di cui preoccuparsi”
 

Per fortuna andò tutto liscio, non che Auron ne dubitasse ovviamente, sapeva che Braska era senza ombra di dubbio il miglior evocatore il circolazione ed era fiero di poterlo proteggere.
Non si poteva dire la stessa cosa di Jecht che sembrava non capire l’importanza della loro missione e soprattutto l’importanza del ruolo che Braska gli aveva affidato.
Si aggiustò il colletto e appoggiò la spada a terra, la loro prossima meta era Luka, città che sicuramente sarebbe piaciuta a Jecht.
 

Jecht aveva spesso detto di essere stato un ottimo giocatore di blitzball, nonostante Auron non credesse alle storie che Jecht raccontava credeva che Jecht fosse un giocatore di blitz.
Prima di tutto perché era più credibile che giocasse a blitz piuttosto che venisse da Zanarkand e poi perché infondo aveva il fisico da giocatore.
 

  
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