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Autore: Akiko Swift    18/04/2015    3 recensioni
STORIA IN STATO DI REVISIONE.
Immaginate solo per un secondo che Giulietta non sia l'ultima Capuleti, sopravvissuta al massacro.
immaginate che con lei ci sia una bambina identica a lei, una gemella che come lei verrà salvata e nascosta da Corrado.
immaginate che anche Romeo abbia un gemello.
Seguendo gli avvenimenti dell'anime chiudete gli occhi e fatevi guidare da questa nuova storia, aprite il cuore e fate entrare queste parole al suo interno.
spero che vi piaccia e spero di ricevere delle recensioni, positive o negative, in modo da poter avere un vostro parere sulla storia
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulietta Fiammata Astro Capuleti, Nuovo personaggio, Romeo Candore Montecchi, Tebaldo Volumnia Capuleti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                            Capitolo 1°: il Turbine Rosso e il Turbine Bianco

Quel giorno decisi di non entrare subito nella sala, ma al mio posto feci entrare due persone mascherate; la prima era vestita di rosso, con il bordo del vestito banco
mentre la seconda era vestita di bianco e il bordo dell'abito era rosso. 
I bambini rimasero sorpresi a guardare le due figure e, contenta del risultato ottenuto, iniziai a leggere il capitolo, aiutata da un biccolo microfono.

-Erano passati 14 anni dal giorno della strage del casato dei Capuleti. Nessuno seppe mai il nome di chi aveva voluto tutto quello, ma da quel giorno le cose cambriarono molto a Neo Verona.
il nouvo signore era Leonte Baldo Montecchi e da quando prese il potere in mano non rimase nulla della gioiosa e solare Neo Verona, ora mai diventata buia e disperata.
dal giorno della strage non si seppe più nulla riguardo il destino delle gemelle Capuleti, molti pensavano fossero morte, altri speravano nel loro cuore che fossero
ancora vive, ma in città, tra i cittadini, la speranza era tenuta viva da due nomi: Turbine Rosso e Turbine Bianco.

Non si sapeva nulla di loro, nessuno conosceva la loro vera identità, si sapeva solo che erano dalla parte del popolo-

Decisi di entrare in sala mentre, guardando i bambini, la figura completamente vestita di bianco fu la prima a parlare.

" Eravamo conosciuti anche come Turbini Gemelli, poichè agivamo sempre insieme. Il motivo per cui avevamo deciso di diventare i Turbini Gemelli perchè
non riuscivamo più a sopportare i soprusi del tiranno Montecchi.

Un giorno, nella grande piazza principale della città, i soldati del Signore avevano catturato una giovane innocente accusandola di essere una Capuleti.

- Lasciate andare mia figlia! non centra nulla con questa storia- i cittaadini riuniti si lamentavano impotenti di fronte a tanta ingiustizia

- state zitti, questa ragazza è una sopravvissuta dei Capuleti...ecco qui una dichiarazione onesta di un cittadino- il capitano delle guardie urlò nella loro direzione
e mostrò il foglio, la spada sguainata e la testa alta come se volesse dimostrare la sua superiorità

- Adesso stanno veramente esagerando- i cittadini protestavano, le loro voci si levavano vero il cielo di Neo Verona, ma potevano solo fare quello piochè non
avevano nè le forze nè i mezzi per ribellarsi a quei soprusi.
Il capitano, sentendo tutte quelle lamentele, si innervosi e puntando la spada contro i popolani ulrò

- Dtate zitti oh io...- un pugnale colpì il foglio, bloccandolo nella statua che si trovava dietro di lui.
Divertita guardai la colonna affianco alla mia e trovai il turbine rosso che sorrideva divertito della situazione

- E voi chi sareste?- coordinate saltammo giù e atterrammo vicino alla ragazza, liberandola e permettendole di ritornare dalla madre mentre lei ci ringraziava.

- Ma quelli sono i turbini gemelli!- dal popolo si sentivano i nostri nomi accompagnati da parole di gratitudine e gioia."

La figura in bianco smise di parlare e mi guardò, chiedendomi di continuare

- Le due figure si mossero veloci contro i soldati, disarmandoli, poi iniziarono a correre seguiti dal capitano e i suoi uomini.
mentre correvano vennero affiancati da un ragazzino che porse loro dei mantelli per confindersi tra la folla del mercato-

Durante la lettura le due figure avevano fatto alzare i bambini e si erano mischiati ad essi, come un gioco, facendoli partecipare e divertire mentre io mi fermai e
lasciai la parola al turbine rosso che, senza indugi, riprese a raccontare

" Seguiti dalle guardie decidemmo di separarci, così mi diressi verso una bancarella di un fornaio dove una ragazza dai capelli color biondo-cenere e gli occhi nocciola stava parlando col panettiere.
Appena mi vide arrivare sgranò gli occhi e provò a parlare, ma velocemente le presi il polso e iniziai a correre.

Presi varie vie secondarie, riuscendo in poco tempo a seminare le tre guardie che ci seguivano, ma dopo aver svoltato in una via stretta e nascosta e aver preso delle
scale dovetti fermare la nostra corsa a causa di un precipizio.

-Dannazione!- feci per tornare in dietro, però l’arrivo delle guardie ci bloccarono l’unica via di fuga.

-Bene bene bene, ora sei in trappola turbine rosso – vidi le loro spade scintillanti puntate contro di noi e senza attendere oltre sguainai la mia e mi misi davanti alla ragazza. “

Il turbine rosso smise di parlare e, assieme alla ragazza, si mise con le spalle contro la parete, vicino alla vetrata mentre i tre soldati li circondavano.
Nel frattempo continuai a leggere da dove si era fermato il turbine rosso

-Intanto, su una terrazza di un palazzo signorile, due giovani stavano guardando la città, bevendo un thè. Il primo aveva i capelli blu notte e gli occhi zaffiro
mentre il ragazzo al suo fianco aveva i capelli biondo-cenere e gli occhi erano castano scuro.

- Benvolio guarda, che cosa starà succedendo secondo te?- il giovane dagli occhi zaffiro stava vedendo i soldati mentre accerchiavano il turbine rosso

- Staranno solamente catturando dei rivoltosi…ma ehi! Romeo dove stai andando…Romeo!- il suo migliore amico ora mai era partito con il suo fidato cavallo-drago, Cielo,
dal manto bianco come la neve e la criniera era di uno stupendo azzurro.

- Romeo!- anche Benvolio salì sul suo cavallo-drago e velocemente raggiunse il suo amico, ma proprio in quel momento, mentre li stavano per raggiungere,
il terreno sotto i due giovani accerchiati iniziò a sgretolarsi.-

Smisi di leggere quando sentì le piccole grida dei bambini e alzandomi di scatto riuscì a prendere per mano il piccolo Cristian

-Bambini non vi avvicinate al bordo, venite vicino a me e ascoltate la storia- strinsi Cristian al mio petto e portai i bambini lontano dalle guardie,
in modo da non intralciare il lavoro dei due nobili e a quel punto lasciai la parola a Benvolio.

“ Snza perdere altro tempo andai a salvare la ragazza dai capelli del mio stesso colore e dopo averle preso un polso la issai fino a farla sedere sul cavallo-drago.
Dopo essermi assicurato che la ragazza fosse stabile mi voltai verso Romeo notando che anche lui aveva salvato il ragazzo.

-Forza andiamo!- spronammo i due animali ad alzarsi maggiormente in volo e ci allontanammo velocemente.
Quando fummo abbastanza lontani dalle guardie atterrammo in un piccolo spiazzo nascosto da mura in rovina, decorate da disegni di due alberi gemelli
con in mezzo un angelo dal viso bagnato di lacrime.

Non appena i cavalli-drago poggiarono gli zoccoli il ragazzo saltò giù da Cielo e si allontanò da Romeo
-nemmeno un grazie per chi ti ha salvato?- Romeo era calmo e tranquillo mentre poneva quella domanda

- Non mi sembra di averti chiesto aiuto, o sbaglio- ma come poteva essere così sfacciato? Stavo per rispondergli a tono quando vidi la ragazza avvicinarglisi

- Non fare il testardo, se non fosse stato per loro noi ora non saremmo qui!- il ragazzo sbuffò per poi voltarsi nuovamente verso Romeo

- Va bene va bene…grazie per averci aiutato…forza ora dobbiamo andare- il ragazzo prese per il polso la giovane e in un secondo svanirono.”

Il giovane nobile smise di parlare e salutò i bambini scomparendo assieme a Romeo mentre io continuai al loro posto

-Nello stesso tempo altri due giovani stavano scappando dal capitano e dalle guardie. Erano veloci e scaltri, ma per qualche motivo, quella volta, non riuscivano a seminarli-

Il turbine bianco e il ragazzino schivarono alcuni bambini e subito dopo ripresero il racconto

“ – Che cosa facciamo Alex? Di questo passo il nonnino ritornerà a casa e se non ci trova si infurierà!- il ragazzino in questione aveva dodici anni, gli occhi castani e i capelli
corti, sbarazzini, di un bel castano chiaro, il suo nome era Antonio.

-Tranquillo Antonio, vedrai che ce la faremo anche questa volta- svoltammo in una stretta stradina, ma la nostra corsa venne fermata dalla figura di un ragazzo slanciato,
fermo in mezzo alla stradina. Aveva i capelli blu notte e gli occhi erano due pietre nere

- Come mai così di fretta, caro turbine bianco?- un sorrisetto strafottente fece capolino su quel volto chiaro

- Se mi conosci dovresti lasciarci passare senza problemi, ameno che tu non voglia farti male- a differenza del turbine rosso io ero uno che lasciava un segno piccolo ma chiaro a chi mi infastidiva.

Mentre stavo parlando con quel damerino sentivo le guardie dietro di noi avvicinarsi, segno che avevano capito dove eravamo andati, facendo salire l’ansia sia a me che ad Antonio.

-Se volete posso aiutarvi, tanto non ho paura di voi e non ho nulla da fare- non avevo più tempo, dovevo decidere in fretta, poiché il capitano ormai ci aveva raggiunto, distava pochi metri da noi

- E va bene, dicci cosa dobbiamo fare- il ragazzo fece rispuntare quel sorrisetto strafottente e si mise fra noi e le guardie

- Eccoli lì!- la voce del capitano raggiunse le mie orecchie mentre ormai ci avevano raggiunti, ma si fermarono non appena videro il giovane dagli occhi pece

-M…milord, cosa ci fate voi qui…in compagnia di q…questi criminali!- rimasi a bocca aperta quando sentì il capitano rivolgersi al giovane chiamandolo milord,
ma rimasi in silenzio, mantenendo Antonio dietro di me
- Questi “criminali”, come li chiamate voi capitano, sono due miei amici e non vi permetto di trattarli male solo perché vi siete fatto sfuggire i due fuggitivi- il capitano aprì la bocca per parlare,
ma da essa non usci nulla, così rimase in silenzio mentre noi ce ne andavamo assieme al giovane.”

Il turbine bianco smise di parlare e attese che le figure di Antonio e del giovane lord svanissero prima di avvicinarsi al gemello e guardarmi.
Io guardai l’ora e mi accorsi che si era fatto tardi e quel giorno non avrei potuto finire il capitolo; poi mi venne un idea per rendere partecipi i bambini per il Ballo della Rosa

-Piccoli ormai è tardi ed è ora di lasciarci, ma la prossima volta dovrete venire vestiti eleganti perché tutti insieme parteciperemo al Gran Ballo della Rosa. Ora vi saluto e
vi aspetto come sempre qui per continuare ancora una volta la storia assieme a voi-

Li salutai e, seguita da Cristian, uscì dalla sala mentre i bambini raggiungevano i loro genitori e le figure dei turbini gemelli scomparirono.
   
 
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