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Autore: Always15    18/04/2015    2 recensioni
Ciao a tutti! Sono una nuova iscritta e la mia prima storia è tratta dal libro di Hunger Games. Questa storia sarà un sequel dell'ultimo libro della saga. Parlerò per lo più della vita che svolgono Peeta e Katniss nel distretto 12, di come affrontano la vita dopo tutto quello che hanno passato, ma parlerò anche della vita di altri protagonisti (Haymitch, Gale, Johanna ecc.) Avvertenza: la storia contiene spoiler, lo dico per coloro che non hanno letto i libri perchè, appunto, non voglio spoilerare nulla. Spero che la storia vi piaccia.
Tratto dal primo capitolo: Vedo Peeta che poggia una mano sul campo di forza. Così mi inginocchio e faccio lo stesso, poggiando la mia mano sulla sua.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Bravi ragazzi, mi siete davvero piaciuti. Soprattutto quando vi siete presi per mano...è stata una cosa così dolce." dice Rosalin appena usciamo dalla stanza. Se non avessi le manette le sarei saltata già addosso. "Devo riportare i prigionieri nelle loro celle?" chiede qualcuno alle mie spalle. Mi volto e vedo Thomas. Lui annuisce leggermente facendomi capire che l'operazione è stata compiuta, e che è andato tutto bene. "La ragazza si...invece il ragazzo portalo nella stanza T5" dice Rosalin. Stanza T5? Conosco quella stanza, ma non riesco a ricordare quale sia. Mi hanno portata in così tante stanze, che ormai non riesco più a distinguerle. "Davvero Signora? Oggi hanno svolto un ottimo lavoro i ragazzi. Credo che possa bastare" dice Thomas. "Cosa te ne importa. Tu devi solo obbedire. Ora vai" dice lei. "Daccordo" dice il ragazzo con tono freddo. Ora mi ricordo. Quella è la stanza in cui mi hanno iniettato quel terribile veleno. "Peeta, stanno aumentando le tue dosi del veleno" afferma Thomas mentre raggiungiamo la nostra destinazione. "L'avevo capito" dice Peeta preoccupato. "Fa...fa qualcosa! Non possono depistarlo un'altra volta" dico. "Mi dispiace Katniss. Ho già provato l'ultima volta ad entrare nella stanza, ma sono stato bloccato. Non mi lasciano entrare. Io sono soltanto una guardia" dice. "Katniss, tranquilla. Non riusciranno un'altra volta a trasformarmi. Sarò forte te lo giuro" dice Peeta. Dopo poco arriviamo alla stanza delle torture. Mi avvicino a Peeta e lo bacio, dicendogli di resistere. Poi Thomas mi riporta nella mia cella. "Quando potremo andare via da questo posto?" chiedo al ragazzo prima che se ne vada. "Il 13 ha detto che organizzeranno una squadra il più presto possibile per venirvi a salvare" risponde. Io annuisco e lo saluto, prima di mettermi a dormire.
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Sono passati sei o sette giorni da quando abbiamo fatto la nostra apparizione televisiva e i soccorsi non sono ancora arrivati. Le torture aumentano...ed ho paura per il mio bambino, ho paura che lui muoia. Non posso più resistere. Thomas passa ogni notte per darmi notizie di Peeta, visto che non me lo fanno vedere, nonostante la mia richiesta. Dice che sta davvero male e che le sue torture sono peggio delle mie. Ogni volta che me lo dice mi ritrovo a piangere come una bambina, fin quando non mi "addormento". Thomas mi ha detto anche che ha contattato di nuovo il distretto 13 per chiedere informazioni, ma loro hanno detto che dobbiamo aspettare ancora perchè devono trovare il momento adatto per attaccare. "Andiamo ghiandaia imitatrice" dice Chris aprendo la cella. Non lo vedevo da quando Peeta lo aggredì perchè mi stava toccando. "Cosa vuoi?" chiedo mentre mi ranicchio nell'angolo della stanza, per paura che possa toccarmi di nuovo. "Andiamo, non ti farò del male. Devo portarti da una parte" dice. "E secondo te dovrei crederti?" domando. "So che non mi credi, ma sono serio. Devo portarti da una persona a te gradita" risponde. "Chi?" chiedo. "Certo che sei davvero stupida. Secondo te quale potrebbe essere l'unica persona in questo luogo che ti sta a cuore? Forse la signora Snow?" dice. "Peeta..." sussurro. "Mmm...forse non sei così stupida. Dai alzati" dice. Mi alzo lentamente e lo raggiungo, tenendo le giuste distanze. Percorriamo alcuni corridoi, fin quando non arriviamo davanti ad una porta. "E' qui, entra" dice Chris. Lo guardo per alcuni secondi, poi mi faccio coraggio ed apro la porta. Sono sorpresa. Appena entro vedo Peeta seduto per terra. Pensavo che fosse tutta una messa in scena per portarmi in qualche altro luogo delle torture. "Peeta?" lo chiamo mentre mi avvicino. E' peggiorato tantissimo dall'ultima volta che l'ho visto. E' diventato magrissimo, è coperto di lividi ed i suoi occhi sono spenti. E'  come se fossi tornata indietro nel tempo. "Peeta che hai? Che ti stanno facendo?" dico mentre mi inginocchio di fronte a lui. Mi guarda con un'espressione strana. Sto per parlare di nuovo, quando ricevo un pugno alla testa.
   
 
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