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Autore: Ofeliet    18/04/2015    2 recensioni
Meet me at the altar in your white dress / We ain't getting no younger, we might as well do it
Le labbra di Mei si incurvano prontamente all’insù, lasciando che un sorriso da diavoletta si dipingesse sul suo volto. Grecalopoli possedeva le acque più cristalline e incontaminate, a suo parere e intendimento. Forse perché aveva vissuto troppo a lungo nell’Unima occidentale per conoscere la meraviglia del mare, Mei spesso emulava la sua opinione come la più assoluta. Però, in quel momento, anche lo splendido panorama marino passava velocemente in secondo piano.
La giovane donna cerca di fare piano, nell’accostarsi alla figura pensierosa di Ciprian. Lui non sembra notarla, almeno non subito. Mei si sistema una ciocca dietro l’orecchio – un po’ le mancano i suoi lunghi capelli, anche se non lo ammetterà mai.

{ Bikinishipping | post!canon | fluff a palafitte }
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Mei
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'Di Campionesse, Capopalestra e bikini.'
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Meet me at the altar in your white dress
We ain't getting no younger, we might as well do it
Been feeling you all the while, girl, I must confess
Girl, let's just get married
I just wanna get married
Jagged Edge


Le labbra di Mei si incurvano prontamente all’insù, lasciando che un sorriso da diavoletta si dipingesse sul suo volto. Grecalopoli possedeva le acque più cristalline e incontaminate, a suo parere e intendimento. Forse perché aveva vissuto troppo a lungo nell’Unima occidentale per conoscere la meraviglia del mare, Mei spesso emulava la sua opinione come la più assoluta. Però, in quel momento, anche lo splendido panorama marino passava velocemente in secondo piano.
La giovane donna cerca di fare piano, nell’accostarsi alla figura pensierosa di Ciprian. Lui non sembra notarla, almeno non subito. Mei si sistema una ciocca dietro l’orecchio – un po’ le mancano i suoi lunghi capelli, anche se non lo ammetterà mai.
Davanti a loro, il cielo in attesa dell’alba. Uno degli spettacoli migliori che la città offriva, nonostante i turisti spesso glissavano quell’appuntamento. Un peccato, a detta dei nativi del luogo.
« Ci stai ancora pensando. » sussurra Mei, sedendosi sul pontile accanto al compagno. Ciprian pare finalmente accorgersi di lei. Non la guarda, ma le lascia intendere di essere consapevole della sua presenza.
« Sì. » risponde con fare laconico. « E non riesco a decidere. » Mei sospira, appoggiandosi sulle mani e guardando le stelle in procinto di scomparire. Ciprian era stato chiamato per divenire uno dei Superquattro, pochi giorni prima. Un onore – ma anche un onere, lei lo sapeva bene essendo stata Campionessa.
« Qualsiasi scelta prenderai, io ti appoggerò. E poi la Lega non è lontana da qui, potrai tornare a casa quando vorrai. »
« Così sembra tutto molto facile. » c'è un poco di ironia, nel suo tono, abbastanza da rendere Mei più vigile.
« Penso ti stia arrovellando il cervello un po’ troppo. Non è da te. »  in quegli anni di convivenza, entrambi avevano scoperto e memorizzato ogni singola sfumatura caratteriale dell’altro. Ciprian non risponde, tornando ad osservare il punto in cui presto dovrà fare capolino l’alba.
« Non sono più giovane e ingenuo. Nemmeno tu, Mei. Tutto qui. » la castana sorride.
« Non è che tu sia il massimo esempio di serietà, nonostante la tua veneranda età. » il Capopalestra sospira, non reagendo al commento pungente.
« Hai così poca fiducia in me? »
« Io penso che, qualsiasi cosa vorrai fare, a me andrà bene. Ho intenzione di appoggiarti. »
« Parli come una moglie. » Mei arrossisce, cosa che la spinge a voltarsi per non farsi vedere troppo.
« B-beh, non è c-come se lo fossi? Viviamo insieme, tu lavi la mia biancheria… Insomma! » Ciprian si lascia andare a una risata sincera, la prima della giornata.
« Non ci resta che sposarci. » dice, prima di trovarsi con la gola secca. Ha pronunciato una frase troppo pesante con fin troppa leggerezza. Mei diventa di pietra, teme che ben presto diverrà polvere e il vento se la porterà via.
« Facciamolo. » dice allora lei, con gli occhi seri. « Sposiamoci. » Ciprian sussulta.
« Ne sei sicura? Lo sai che non posso offrirti una cerimonia da principessa. »
Mei, ormai, non era sicura di volerla. Non era più una ragazzina che aveva conquistato il titolo di Campionessa, aveva sgominato il Team Plasma, era divenuta la padrona di Kyurem. In effetti, di quella ragazzina che inseguiva Ciprian con aria perennemente furiosa rimaneva ben poco. Molto era cambiato, e il passato era divenuto simile a una foto sbiadita dal tempo da osservare con nostalgia.
« Non la voglio. » il Capopalestra la osserva, incuriosito.
« Me lo dice la stessa Mei che ha sempre osservato gli abiti fiabeschi, e costosi, con aria sognante? » la giovane donna gonfia le guance.
Si sente sempre presa in giro, non importa quanto tempo passa. Lei e Ciprian non cambieranno, il passato su di loro continua a mantenere la presa. Eppure, lei era sincera. Voleva sposarlo. Non sarebbe cambiato poi tanto, forse niente, solo un anello avrebbe testimoniato quella unione.
« Ciprian, sono seria. » l’uomo sorride, appoggiando la propria mano scura sopra quella della donna amata. La pelle di Mei, nonostante la continua esposizione al sole, sarebbe sempre rimasta molto più chiara. Le loro dita intrecciate creavano spesso un curioso contrasto.
L’alba finalmente decide di dare spettacolo. Si affaccia dal mare, illuminando i due amanti seduti sul pontile. Il sole ha sempre avuto un potere rigenerante, a detta di Ciprian.
« Allora facciamolo. » la giovane si volta di scatto verso di lui.
« Sei serio? »
« Perché non dovrei? »
« Ciprian, se lo stai facendo per… »
« Lo faccio per entrambi. Mi sentirò più tranquillo anch’io, sapendoti… impegnata. » Mei arrossisce dolcemente, questa volta decidendo che Ciprian meriti la manifestazione del suo imbarazzo.
« Allora siamo fidanzati. »
« Sembra di sì. »
« E’ tutto così… strano. Lo immaginavo… diverso. »
« Non dirmi che speravi negli Swanna che volteggiavano in aria con una marea di Petalodanza? »
« Ciprian! »
   
 
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