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Autore: Eowyn Stark    19/04/2015    1 recensioni
Ho provato a immaginare l'arrivo dei malandrini ad Hogwarts e le loro impressioni in quel momento... siate pietosi, è la prima fanfiction che pubblico! Detto questo vi lascio leggere e mi preparo al lancio dei pomodori.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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In quei giorni ero molto triste, perché sapevo che tutti i maghi della mia età avrebbero ricevuto le loro lettere di ammissione a Hogwarts, e naturalmente io non l’avrei avuta. Quando avevo sette anni fui morso da un lupo mannaro, e quel morso mi ha trasmesso il virus della licantropia. Se ogni mese divento un mostro, che non riconosce più le persone e rischia di ucciderle, come avrei potuto frequentare una scuola e stare insieme con gli altri studenti? Però mi sarebbe piaciuto tantissimo, anche perché sarebbe stata una splendida occasione per farsi degli amici. Da quando ero stato morso cercavo di vivere isolato dal mondo dei maghi, ma non volevo neanche conoscere altri lupi mannari, perché non si preoccupavano di proteggere gli umani, e quando erano lupi mordevano, ferivano e uccidevano chiunque trovassero sulla loro strada. E poi l’unico branco che conoscevo era quello di Greyback, con una passione particolare per mordere i bambini, e che anni prima aveva morso anche me. Da quel momento lo odiavo. Odiavo quello che ero diventato e chi mi aveva costretto ad essere così. Odiavo trasformarmi in un mostro pericoloso e rischiare di far del male a chi mi era vicino. Odiavo essere sempre vittima dei pregiudizi della gente, e aver condannato la mia famiglia a subirli. Odiavo mio padre che non era riuscito a sopportarlo e se ne era andato, abbandonandoci, ma almeno era una persona in meno di cui preoccuparsi quando mi trasformavo. Odiavo essere un lupo mannaro, ma anche sapere che nel mondo dei maghi sarei sempre stato solo. La cosa che odiavo di più era vedere mia madre sempre preoccupata, soprattutto con la luna piena. E non per la sua vita che veniva messa in pericolo dalle mie trasformazioni, come sarebbe stato logico, ma per me che cercavo in tutti i modi di non ferire gli altri, e finivo per farmi del male da solo. Mentre riflettevo così, sdraiato sul mio letto, sentii bussare alla porta. Mia madre non sarebbe tornata prima di sera, e non ricevevamo mai visite. Andai ad aprire e mi trovai davanti un vecchio, con una lunga barba argentata e capelli delle stesso colore. Indossava una tunica da mago grigia e un mantello blu notte. Il cielo sembrava riflettersi nei suoi occhi, straordinariamente lucidi, e l’azzurro trasmetteva benevolenza e saggezza. Sul suo lungo naso storto e adunco erano posati degli occhiali a mezzaluna. Sembrava allo stesso tempo un nonno che incontra il nipote e un anziano, saggio re, ricco di maestà ed esperienza. “Posso entrare?” mi sentii chiedere. In quel momento realizzai di essere rimasto davanti la porta a bocca aperta. Mi spostai velocemente. Evidentemente lo prese come un sì, perché oltrepassò la soglia, richiuse la porta e si guardò intorno continuando a parlare. “Tu devi essere il giovane Remus. Piacere Albus Silente, preside di Hogwarts.” Rimasi a bocca aperta un’altra volta. Se era lì forse mi avrebbero ammesso alla scuola! Ma accantonai subito l’idea, sapendo che sarei rimasto deluso. “S.. Si sono io.” “Bene, sono arrivato nel posto giusto! Tua madre è in casa?” “N.. no signore. Tornerà stasera, ora è al lavoro. P.. posso sapere il motivo della vostra visita?” Maledetta voce che non la smetteva di tremare! Silente sicuramente era venuto per qualcosa che non mi riguardava, qualsiasi persona sana di mente non avrebbe voluto avere niente a che fare con un lupo mannaro, figurati invitarlo nella sua scuola. Nonostante questo però non riuscivo a impedirmi di sperare. “Certo, in effetti è una cosa che riguarda anche te.” A quelle parole non riuscii più a soffocare la speranza, non riuscii ad evitare di chiedere quello che mi stava a cuore. “Mi ammetterete ad Hogwarts? Anche se sono… quello che sono?” “Ho trovato un modo per ammetterti, senza che nessuno sappia che una volta al mese diventi un lupo. A te farebbe piacere poterti comportare come un mago normale? Altrimenti potrei aiutarti ad inserirti in un branco di lupi mannari.” Non riuscivo a credere che esistessero persone capaci non solo di accettare senza paura la mia presenza, ma anche di essere gentili e cercare di aiutare. “Venire ad Hogwarts? Ma non sarebbe pericoloso per gli altri studenti? Non esiste un modo per evitare le trasformazioni. Però sarebbe bellissimo.” “Remus, un modo c’è. Ma è meglio chiamare prima tua madre, e spiegarlo a entrambi…” non aveva ancora finito di parlare quando si smaterializzò. E ancor più velocemente si rimaterializzò nella nostra cucina insieme a mia madre, accompagnato da un altro sonoro CRACK. “Mi scusi signor…” “Albus Silente signora” “Ecco, Signor Silente, non le pare maleducato apparire accanto a una persona, afferrarla e Materializzarsi con lei in casa sua?” Non riuscii a trattenermi dal ridacchiare di fronte alla faccia sorpresa di mia madre. “Certo signora Lupin, ammetto di non essere stato molto cortese, ma volevo discutere con lei e suo figlio di una questione molto importante.” Anche il professore stava ridendo sotto i baffi. “Vede, suo figlio come tutti i giovani maghi undicenni è stato ammesso ad Hogwarts..” “Ma non è possibile!” lo interruppe mia madre “Sarebbe pericoloso, immagino lei sappia che il mio Remus è un lupo mannaro!” “Proprio per questo sono qui!” continuò il preside “Penso che basti trovare il modo per allontanare Remus dai dormitori una volta al mese e il problema è risolto. Come forse saprà a Hogsmeade -è un villaggio di soli maghi vicino Hogwarts- è presente una casa abbandonata ed isolata; è stato creato un passaggio che dai giardini del castello porta li dentro, e che è protetto all’entrata da un Platano Picchiatore, suo figlio lo potrà usare nelle notti di luna piena per allontanarsi dalla scuola, in modo da garantire la sicurezza di tutti e mantenere segreta la sua licantropia.” Era fantastica come idea! Sarei andato ad Hogwarts! E non avrei mai più dovuto preoccuparmi di quello che potevo combinare sotto forma di lupo. Forse le trasformazioni sarebbero anche state meno dolorose… lo speravo tantissimo! “Professor Silente lei è un genio! Non riuscirò mai a ringraziarla, nessun altro avrebbe ammesso un lupo mannaro in una scuola.” “Immagino che ci rivedremo a settembre. Arrivederci!” E Silente si smaterializzò. Guardai mia madre, certo di trovarla raggiante come me, invece sul suo volto vidi solo tristezza, anche se camuffata dietro un sorriso. Preso dall’idea di andare ad Hogwarts non avevo pensato che l’avrei lasciata sola, non avevamo altri parenti e quasi nessun amico. “Sappi che ti voglio bene mamma, ma questa è la mia occasione per trovare un posto nel mondo, non posso rinunciarci così. Non ti abbandono, tornerò durante tutte le vacanze, a Natale, d’estate… ma dammi il permesso di andare.” Quando mi abbracciò finalmente vidi che era felice.
   
 
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