Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: alinonalice    19/04/2015    3 recensioni
Martina e le sue due cugine e migliori amiche sono le protagoniste di questa storia.
Il Natale le porterà in vacanza nientemeno che a Los Angeles, insieme a tutta la loro famiglia. Purtroppo, qualcosa rovinerà la magica atmosfera delle feste non appena metteranno piede nella villa che hanno affittato. Ma non tutto il male viene per nuocere, perché le circostanze faranno incontrare alle ragazze qualcuno di molto speciale e che cambierà per sempre le loro vite.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ross Lynch, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Gli piace tanto questa canzone...” spiega Ross.
“Ok, allora la ascolto.” dice Ele.
Decido di ascoltarla anche io. Cala il silenzio per qualche secondo. 
“Wow!” commento “Bella!”
“Hey, ascolta ora!” mi consigliano Rocky e Ratliff.
“Baby, I don't wanna see you cry, no, I wanna see you smile...” E poi su “smile” comincia il ritornello. Probabilmente volevano farmi sentire la voce di quello che canta “I wanna see you”, subito prima di “smile”. Un momento...
“Ross, non è lo stesso che mi hai detto ieri sera?” chiedo attirando l'attenzione del ragazzo seduto accanto a me.
“Come scusa?” mi risponde.
“Non voglio vederti piangere, voglio vederti sorridere. Non è che l'hai preso da questa canzone?”
“Ehm...”
Decido di lasciar perdere, ma ormai l'ho capito... Vedo Riker che canta. Mi viene da battere il tempo.
“Allora, vi piace la canzone?” chiede Rydel sorridente.
“Carina, ma preferisco Ariana Grande.” risponde Ele.
“Si, niente male.” aggiunge Laura.
“A me piace molto.” dico io.
Dopo il secondo ritornello, la canzone cambia tema e si sente la voce di un solo cantante, un ragazzo.
“Hey, Marty, che ne pensi di questo cantante qui?” mi chiede Rocky.
Mi fermo ad ascoltare per qualche istante.
“È bravo...” dico “Ha una bella voce...”
“È lo stesso che volevamo farti sentire quando prima ti abbiamo detto di ascoltare quella parte della canzone.” aggiunge Ellington.
“Oh.” dico “E poi è così dolce questa parte...”
Ross, che stava fissando la sua pizza, sorride, poi guarda i suoi fratelli e il suo migliore amico, senza sollevare la testa. Gli altri quattro in risposta ridacchiano e alcuni di loro escono la lingua. Come per fargli un dispetto.
“Si, l'ho preso da questa canzone.” dice rivolgendosi a me.
Dopo qualche secondo, realizzo che sta parlando della frase di ieri sera. Adesso me lo dice?
“Si era capito...” rispondo.
Si gira di nuovo verso i quattro e scoppia a ridere, butta anche la testa indietro tenendosi la pancia con una mano. Ma che ho detto di così divertente? Quando torna in sé e si rende conto della mia espressione interrogativa e sconvolta, mi chiede scusa e smette di ridere. Ma perché?! Mah... Gli chiederei perché rideva, ma penso che ricomincerebbe se lo facessi. Quindi non lo farò. 
Sulla fine della canzone, Ratliff finge di suonare la batteria, Rocky la chitarra e Ross di cantare.
“Non è che voi... Suonate, che ne so tipo per hobby?” chiede Laura.
I nostri cinque amici si girano di scatto verso di lei.
“Io lo prendo per un si!” esclama Eleonora, attirando la loro attenzione su di sé. 
“Allora?” chiedo.
E girano nuovamente le teste. Mi stanno sembrando dei suricati.
“Beh ecco...” comincia Ross.
“Si...” ammettono tutti gli altri in coro.
“Ma... Siete tipo una... Band?” chiedo.
Annuiscono.
“Beh, allora dovete farci sentire qualcosa!” esclama Eleonora.
“Si, prima o poi vi suoneremo qualcosa delle nostre...” dice Riker.
Continuiamo a parlare di musica e simili finché mio cugino mi chiama per farmi un interrogatorio e per ordinarmi di tornare a casa, dato che le mamme non vogliono che facciamo tardi come ieri. Secondo me è anche perché vuole fare il protettivo, la parte del “padre”, senza pensare che già abbiamo dei padri. Padri che, come le madri, in effetti non sanno che usciamo con dei ragazzi più grandi...
Penso che se papà venisse a sapere che usciamo con un gruppo in cui ci sono MASCHI più grandi, mi chiuderebbe dentro casa e mi vieterebbe di mettere piede fuori dalla porta. Figuriamoci Laura, se suo padre dovesse scoprire che sta con Rocky...
Infatti non devono sapere niente, almeno per ora. Comunque, posso stare tranquilla, so che quei due stanno dalla nostra parte e che ci copriranno il più possibile.
«Ross»
Marty torna e comunica che le vogliono a casa entro le 11:30.
“Che palle!” esclamano le altre due.
“Lo so...” risponde con tono scocciato.
“Già, più piccolo sei, più limiti ti mettono...” borbotto.
“Sei il più piccolo tra tutti?” mi chiede Martina.
“Si...” rispondo “Anche se in realtà ho un fratello minore. Comunque, se lui non c'è, il più piccolo sono io.”
“Tra noi la più piccola sono io.” dice Ele con voce priva di entusiasmo.
“Sono già le 11, se vi vogliono entro mezz'ora forse è meglio partire subito.” consiglia Riker.
Annuiscono un po' giù di morale, le capisco.
“Domani facciamo di nuovo qualcosa?” propongo mentre torniamo.
“Si, dai!” esclamano Marty ed Ele.
“Mmh... Ross, hai scordato che abbiamo un impegno domani pomeriggio?” fa Riker.
Cavolo, vero... Domani abbiamo un concerto, lo avevo totalmente rimosso...
“Potremmo vederci anche di mattina” suggerisce Ratliff.
“Allora?” chiede Rocky rivolgendosi alla sua ragazza.
Laura annuisce.
“Voi che dite?” chiede alle sue cugine.
“SI!” gridano, facendo poi delle facce imbarazzate.
Arriviamo a casa loro in orario. Laura e Rocky si salutano con un bacio; poi, dopo averli contemplati, tutti si girano verso me e Martina. 
“Cosa?” diciamo contemporaneamente. 
Ci guardano con delle facce da “non fate finta di non sapere cosa intendiamo e baciatevi anche voi”.
Quando lo capiranno che siamo solo amici? Giro gli occhi. 
“Buonanotte, Ross!” dice sorridente rivolgendosi a me. 
“Buonanotte, Martina!” ricambio. 
Ci voltiamo verso gli altri mantenendo i sorrisi. Lo scopo sarebbe far girare gli occhi a loro. Riusciamo nell'intento, ora posso dormire tranquillo. Andiamo alla porta. 
“Rimaniamo come per oggi?” chiede Rik “Cioè che noi veniamo qui?” 
“Ok!” risponde Laura.
Ci diamo la buonanotte e le ragazze rientrano. Ora, non ci resta che tornare a casa.
“Ragazzi, la prossima volta più attenzione!” ci ammonisce Riker.
“Già...” concordo “Dobbiamo ricordarci cosa abbiamo deciso...”
Si, per ora le ragazze non devono sapere chi siamo... Glielo diremo, si, ma a tempo debito. Non è ancora il momento.
“Cambiando argomento...” dice Rydel, con un tono che non mi piace per niente “Rocky è fidanzato! Rocky è fidanzato!” comincia a canticchiare per presa in giro insieme a Ratliff.
“A proposito di fidanzati...” dice Ell, mettendo un braccio intorno alle spalle di Delly “Posso dormire da voi oggi?”
“Certo, bro!” esclamo.
“Si ma non con lei, a proposito di fidanzati...” dice Rik indicando nostra sorella e facendomi ridere istericamente per l'ennesima volta questa sera.
Ma come sono contento, la conversazione non si sta spostando su di me!
“Si, a proposito di fidanzati...” fa Rocky.
“Va bene, ora basta lo stiamo dicendo troppe volte” commento.
“Comunque, pensate che potremmo invitare le ragazze da noi qualche volta?” chiede.
“Intendi a dormire?” gli domando.
“Si, anche.” mi risponde.
“Martina mi ha detto che i loro genitori non sanno che si vedono con noi... Laura non ti accennato questo particolare?” dico.
“Ehm... Non lo avevo calcolato...” dice lui “Ma tanto prima o poi lo verranno a sapere...”
Oh mamma, non riesco a immaginare quanto si divertirebbero a prendere per il culo me e Martina se le ragazze venissero a dormire qui...
Comunque, Rocky ha ragione, prima o poi i loro genitori ci vedranno, in ogni caso scopriranno che escono con noi. Mi inquieta il pensiero del perché non gliel'abbiano detto, magari sono dei tipi severi... Spero solo che le ragazze non abbiano problemi...
«Martina»
Ci accolgono le mamme che erano praticamente dietro la porta. Spero vivamente che non abbiano sentito i ragazzi.
“Non abbiamo avuto l'occasione di parlare del ritardino di ieri sera...” dice la mamma di Ele sottolineando “ritardino”.
Si mette male.
“Scusate per l'ora che si è fatta ieri, ma il film è durato un sacco...” ci giustifica Laura.
“Si, scusate.” aggiungiamo io ed Ele.
Per fortuna, decidono di graziarci per questa volta. Ci avviamo verso le scale, stiamo per tirare un sospiro di sollievo, quando mia madre ci richiama. 
“Ci dite chi erano quelle persone con cui parlavate qua fuori?”
Ci blocchiamo e rimaniamo impallate come statue per qualche secondo, poi ci giriamo, preferendo mantenere le distanze.
“Parlavamo tra di noi!” esclama Ele, ma purtroppo le mamme sono fin troppo furbe. 
“In inglese?” chiede sua madre.
“E poi abbiamo sentito anche delle voci maschili.” aggiunge la mamma di Lau.
“Li abbiamo incontrati al cinema, abbiamo fatto amicizia e abbiamo deciso di vederci anche stasera.” risponde prontamente Laura “Sono tre fratelli, una sorella e il loro migliore amico.”
Appena comincio a pensare che finalmente ce la siamo cavata, mia madre torna con un'altra domanda.
“Quanti anni hanno?”
Ma perché mamma?
“Ecco...” dico con lo sguardo basso “Il più piccolo quasi 19...”
“E il più grande?” chiedono le zie con un tono un po' preoccupato.
“23” rispondo.
Oso alzare gli occhi per constatare l'impressione che avevo avuto: non sono proprio contente.
“Ma... Di loro ci si può fidare.” dice Eleonora convinta.
“Oh, si, sono davvero delle brave persone.” aggiungo.
“Va bene, potete vedervi con loro, ma state attente lo stesso.” raccomanda la mamma di Lau, dopo essersi consultata con le altre due.
“Certo, state tranquille!” diciamo all'unisono, e per evitare ulteriori discussioni corriamo a razzo su per le scale e ci chiudiamo in camera.
In effetti, non mi aveva mai sfiorata l'idea che uno di loro potesse farci chissà cosa, sembrano e si sono dimostrati tanto delle brave persone...
E poi... Non posso immaginare qualcosa di simile su Ross in particolare: dopo quello che è successo ieri sera, niente potrebbe mai farmi pensare che sia capace di farmi qualcosa di male.
Non mi piace pensare a queste cose, io voglio bene ai ragazzi, il fatto è che le mamme sono sempre un po' apprensive, specialmente se non conoscono la gente che frequenti. Posso stare tranquilla comunque. Forse avremmo dovuto dire anche che domani vogliamo uscire di nuovo. Pazienza, lo sapranno domani stesso.
Dopo esserci fatte raccontare da Laura i dettagli del suo fidanzamento, ci mettiamo a letto. Prima di dormire, mi chiedono cosa c'è tra me e Ross. Basta però, lo sanno! 
“Siamo... Migliori amici...” rispondo.
Si, ho omesso questo piccolo particolare, effettivamente.
“Com'è che da 'solo amici' siete passati a 'migliori amici'?” chiede Ele.
“Beh, avete presente quando siamo piccoli e vogliamo che qualcuno sia il nostro migliore amico?” dico. Loro annuiscono “Ecco, andiamo dalla persona e glielo chiediamo.”
“È andata così?” chiede Laura.
Faccio di si con la testa.
“Che cosa carina!” farfuglia Laura tra i risolini suoi e di nostra cugina.
Si, è vero, è una cosa carina, e poi dimostra che è possibile rimanere un po' bambini.
“Ora mi lasciate dormire in pace?” chiedo scocciata.
“Si, si, dormi!” mi risponde Laura.
Ci diamo la buonanotte e finalmente forse potrò dormire e non subire altre domande su un argomento trattato e ritrattato. Ma sono davvero passati solo due giorni? Mi sembra di conoscere i ragazzi da una vita, di essere loro amica da sempre. Una volta mi è stato detto che non è poi così strano sentirsi così con delle persone, ma che è una cosa speciale. Si tratta di essere molto in sintonia, credo. Mi torna in mente la canzone di stasera. La voci di quei cantanti mi erano piuttosto familiari... Ma è difficile che io li abbia sentiti in altre occasioni, perché non li mandano molto alla radio, stando a quanto ci hanno detto i ragazzi. Ross mi ha detto anche che non sono famosi quanto altri cantanti, ma hanno pure loro un bel po' di fan. Non ho pensato di chiedergli il nome della band o della canzone.
Chiudo gli occhi e provo a dormire, ma sembra proprio che non ci sia speranza. Troppe cose mi affollano la mente. Guardo che ore sono sul mio telefono e mi viene un colpo: le 4 del mattino?! Come cazzo faccio a essere ancora sveglia a quest'ora? Ma soprattutto, com'è possibile che il tempo è passato così velocemente? 
Mi siedo sul letto, mi gira un po' la testa. Laura, che è nel letto accanto a me, apre lentamente gli occhi e mi guarda. Ci capiamo al volo, solo con lo sguardo le dico che non ho dormito fino ad ora.
“Che ore sono?” mi chiede.
“Le 4.”
“Tu sei pazza.”
“Lo sai qual è il mio problema.”
“Dovresti smettere di pensare al posto di dormire, ti fa male alla salute.”
“Lo so.”
Sbuffo e mi rimetto sotto le coperte, forse finalmente riuscirò a chiudere occhio.
***
Ciao lettori! Vi sono mancata?(?)
Siamo arrivati al quinto capitolo e io sono leggermente nella MERA (come correggerebbe Sam) perché non ho pronto il sesto. Il mio problema è che scrivo quando sono ispirata, e non sempre l'ispirazione mi arriva per i capitoli che ho bisogno di completare. Insomma, scrivo pezzi di capitoli diversi. Ad esempio, al momento ho ispirazione per un capitolo che sarà abbastanza più in là e di cui non posso dirvi niente perché vi farei uno spoiler tremendo, mi odiereste.
Va buon, basta,vi saluto, vi ringrazio perché leggete e in particolare chi recensisce, ciao!
   
 
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