Il calore estivo penetrava nella lussuosa casa di Misaki che se ne stava tranquilla nel suo adorato letto quando Akane, la sua cameriera, la svegliò:
«Buongiorno signorina» disse dopo aver fatto un inchino
«Buongiorno Akane»
«E’ meglio che si sbrighi, deve fare colazione»
«Quante volte ti ho detto che devi chiamarmi Misaki non signorina o principessa»
«Ma principessa...»
«Misaki, chiamami così, ci conosciamo da 12 anni»
«come vuole...ehm...cioè come vuoi Misaki»
«Così va meglio» sorrise la ragazza, felice di essere riuscita a farsi chiamare per nome da Akane.