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Autore: Heven Elphas    26/12/2008    1 recensioni
-Oh Cristo Santo! Tu stai… Stai volando?! Ma che cazzo… Dev’essere un fottuto sogno e…-
Brian mi prende la mano con la sua terribilmente fredda, come se avesse tenuto le dita affondate in una vaschetta di gelato finora. -Non è un sogno, Gerard. Sono il fantasma del Natale Passato! Non conosci la storia?-
Spalanco le palpebre ai limiti dell’umano e sento il suo fiato gelido sfiorarmi il viso mentre parla a pochi centimetri da me.
Chi cazzo è questo?
Cos’è…?!
_Questa è una piccola Frerard di pochi capitoli... Una sorta di rivisitazione del Canto di Natale!__
Genere: Romantico, Parodia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CA Fucking Christmas CarolC

CA Fucking Christmas CarolC

 

 

 

The Phantom Of Past Christmas

 

 

 

Dopo quelli che mi sembrano pochi istanti schiudo gli occhi, svegliato da un rumore strano.

Mi guardo intorno e poi, fuori dalla finestra, vedo un’ombra oscurare alcune luci dell’albero dei vicini.

Sbatto le ciglia un paio di volte per ricredermi ed infatti ecco che la sagoma scura è scomparsa.

Tiro un sospiro, rasserenato che fosse soltanto una mia immaginazione e mi volto per andarmi a prendere un caffè, quando davanti a me appare Brian.

Mi parte un urlo strozzato e mi ribalto a terra, finendo a gambe all’aria sul pavimento del mio studio.

-Porca di quella fottuta troia, Brian!! Che cazzo ci fai qui?!-

Lui mi sorride sbieco e noto solo ora i vestiti da film di Tim Burton che ha addosso.

Una versione tatuata di Sweeney Todd, ecco cosa sembra.

-Ho saputo che domani non hai intenzione di andare a festeggiare con i tuoi amici…-

Mi alzo in piedi cercando di riprendere un po’ di serietà mentre osservo il gilet bordeaux scolorito che indossa sopra una camicia giallastra e strappata.

Non è che ha scambiato Natale con Halloween?

Non mi fido molto della cognizione temporale del mio manager…

Lui mi si avvicina senza nemmeno fare rumore, come se stesse levitando a pochi centimetri da terra.

Abbasso lo sguardo verso i suoi piedi e strabuzzo gli occhi quando noto che non toccano affatto terra.

-Oh Cristo Santo! Tu stai… Stai volando?! Ma che cazzo… Dev’essere un fottuto sogno e…-

Brian mi prende la mano con la sua terribilmente fredda, come se avesse tenuto le dita affondate in una vaschetta di gelato finora.

-Non è un sogno, Gerard. Sono il fantasma del Natale Passato! Non conosci la storia?-

Spalanco le palpebre ai limiti dell’umano e sento il suo fiato gelido sfiorarmi il viso mentre parla a pochi centimetri da me.

Chi cazzo è questo?

Cos’è…?!

Un sogno non puo’ essere freddo… No?

-Ma non sparare stronzate! Non sto qui a fare il ruolo di Scrooge… Smettila di fare il cretino e dimmi che trucco è mai questo?! Quanti soldi hai speso per farmi una fottuta Candid Camera?! Io non ci casco affat-

Senza che possa dire altro da lui parte una risata inquietante, che rieccheggia nella mia stanza mentre mi solleva da terra e vedo le mie pantofole cadere sul pavimento.

Deglutisco per ricacciare giù un singhiozzo di terrore e Brian mi trasporta fuori dalla finestra, volteggiando graziosamente sopra i tetti illuminati e rischiando di pochi centimetri di mandarmi a sbattere contro una renna di polistirolo.

-Non è una Candid Camera, Gerard. Sono qui per farti capire cosa debba significare il Natale per te. Non puoi chiuderti in te stesso pure questo magnifico giorno dell’anno.-

Socchiudo gli occhi osservando il panorama sotto i miei piedi, mentre le mani fredde di Brian mi sostengono per trasportarmi non so dove.

Ci mancava pure che mi capitasse d’incappare in uno stupido spirito che mi da lezioni di vita.

Da quando i fantasmi vogliono impartire insegnamenti morali a noi poveri mortali?

Non potrebbero limitare a spaventarci come nei migliori film horror?

No, mi deve capitare una specie di Casper troppo cresciuto.

-Eccoci arrivati, riconosci il posto o l’hai cancellato dalla tua mente astrusa pur di non ricordare com’era essere felice?-

Atterro con il sedere sulla neve gelida e mi ritrovo fuori dalla finestra della casa che io e Frank un tempo abbiamo condiviso.

Brian appoggia un dito sul vetro e mi indica le due figure avvinghiate in un angolo remoto del salotto, accanto all’albero di Natale.

Osservo il sorriso di Frank allargarsi sul suo viso mentre strappa la carta argentata di un pacco regalo.

Come se avessi al mio fianco un impianto Dolby Sorround, i nostri sussurri mi arrivano ben chiari, nonostante da questa distanza sarebbe impossibile.

“Grazie Gee!! Ma è bellissimo…Grazie davvero! Il mio regalo non è così impegnato.”

Lo vedo baciare l’altro me stesso e sento l’aria mancare, come se una parte di me volesse andare là e tirare due pugni a quell’uomo che non è nient’altro che il me passato.

“Ma il regalo non significa nulla, Frank. L’importante è averti qui questo giorno…”

La mia mielosità quasi mi fa impressione e fisso sconvolto quei due ragazzi che eravamo un tempo, mentre si abbracciano stretti e si scambiano un bacio appassionato.

-Uh, guarda stanno arrivando gli altri…-

Mi volto alle parole di Brian e vedo il resto della band arrivare sul vialetto e raggiungere la porta.

Quando il campanello suona, il me stesso passato si alza di scatto e si sistema i capelli, lasciando Frank a terra che si rigira fra le mani una stupida collana argento per cui avevo speso una barca di soldi.

Invece di fare come Brian e guardare mio fratello, Ray e Bob che entrano e abbracciano il Gerard di un tempo, rimango con lo sguardo fisso su Iero.

-Ecco Gerard, come erano i tuoi Natali… Avevi voglia di stare con i tuoi amici, non pensavi solo a te stesso.-

Lancio un’occhiataccia a quel fantasma demente e poi torno a guardare Frank.

Ho come l’impressione che i suoi occhi si stiano riempiendo di calde lacrime…

Perché quella mattina non ho lasciato tutti fuori dalla porta per rimanere solo con lui?

Cosa credevo di trovare fra gli abbracci degli altri della band?

Faccio per aprire la finestra, ma invece la trapasso e mi ritrovo nella stanza correndo veloce fino a dove c’è Frank.

Quando mi abbasso per accarezzargli il viso lui si alza e corre dagli altri, passando attraverso il mio corpo.

Mi volto ma all’improvviso tutti scompaiono, lasciando la stanza al buio con Brian al centro che volteggia a 20 cm da terra.

-Dove sono finiti tutti? Com’è che me li hai fatti sparire?-

Lui mi sorride ed indica qualcosa dietro di me, obbligandomi a guardare in quella direzione.

In un angolo, accanto all’abete, il me stesso di qualche anno più tardi sta osservando desolato una giacca che stringe fra le mani.

Mi avvicino a me e guardo anche io la divisa da parata di cui ormai mi sono disfato da più di un anno.

-Questo è il primo Natale che hai passato senza i tuoi amici, Gerard.-

La voce di Brian mi arriva lontana, perché sono concentrato sul rumore dei passi che scendono le scale.

Qualcosa mi attraversa e vedo Frank apparirmi davanti per andare da quell’altro Gerard con i capelli argentati.

Gli si siede accanto e gli prende le mani, allontanando la giacca da loro.

“Non festeggiamo, Gee..?”

Sorrido mentre loro si baciano, ma Brian mi prende da sotto le ascelle e mi alza fino a farmi passare nel soffitto e via fino al tetto.

-Non ti ricordi com’era stare in compagnia? Non vorrai ritrovarti ancora come quel Natale? Per colpa tua pure Frank ha dovuto rinunciare a festeggiare con gioia.-

Alle sue parole mi scappa una risatina, perché probabilmente questo stupido fantasma non è al corrente di alcune cose.

O forse lo è ma non capisce proprio un cazzo…

Quell’anno altro che festeggiare!

Non mi ricordo di esser mai stato così bene come quel Natale in cui io e Frank siamo rimasti soli.

Dev’essere che chiunque mi ha mandato questo spirito, non ha capito bene come mai ho rinunciato al Natalecon i miei amici.

Ma forse è meglio così, posso usare la sua stupidità a mio piacimento per scoprire cosa mi potrebbe accadere.

Mi mancano il presente ed il futuro, no?

Lastoria la conosco anche io!

Ad un tratto vengo lasciato cadere da qualche parte e Brian scompare, mentre mi guardo intorno per capire dove sono.

A me sembra di essere ancora a Belleville…

Ora che mi toccherà vedere?

-Brian… Guarda che se ci mettiamo ancora molto vorrei prima fare un salto da Starbucks.-

Quando lo dico un risolino inquietante mi arriva alle spalle e mi giro, notando che un’altra strana figura mi svolazza attorno.

-Io sono il fantasma del Natale Presente…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Allora, chi è riuscito ad arrivare fino a qui è un grande!!! <3

Questa stupida storia ha del demenziale-malinconico-romantico… Un genere alquanto strano.

 

Comuqnque avrei voluto pubblicarla il giorno della Vigilia, ma purtroppo ho avuto casino con le feste… U__U

Un po’ come tutti, credo!

Chi non ha dovuto partecipare al banchetto natalizio che dura ore interminabili?

 

In più oggi sono riuscita a scappare per un’oretta con la scusa che ieri giocando a Sing Star tutta sera, restando a mezze maniche, la mia gola ne ha risentito ed ho bisogno di riposo!

Quindi eccomi qui…

 

Prometto che gli altri capitoli arriveranno presto…

Sempre che i fantasmi non mi diano troppi problemi con la loro stupidità!

E che Gee non cerchi di ingannarli provocando la loro ira!! XD

 

Ciao a tutti!!!

 

 

XOXO

 

Miky

   
 
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