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Autore: MrRaider    19/04/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Terzo, Deus ha deciso di sostituirlo con un altro partecipante, e ha scelto l'eroe americano Jack Bauer, che ha da poco salvato Londra da un altro attentato terroristico e che ha accettato di partecipare. Se la caverà Jack? Riuscirà a vincere il Survival Game?
____
"-Credetemi.- disse ora Jack. -Voi non sapete di cosa sono capace. E se qualcuno di voi si metterà sulla mia strada lo ucciderò.-"
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Decimo 

Aveva passato metà della giornata a dormire, dopo essere svenuto davanti agli occhi di Kasugano nel giardino del tempio. Per tutto il tempo in cui lui era privo di sensi nell’infermeria i medici gli avevano curato la ferita. Il braccio era fasciato e sentiva soltanto qualche pizzico. Erano le 18 di sera e il sole cominciava a tramontare. Kasugano e Jack erano seduti nel letto. Mentre lei gli chiese come stava la ferita entrò nella stanza Keigo Kurusu.

-Chi si rivede.- disse rivolto a Kasugano. –Non dovresti preoccuparti per Jack. Ha passato guai ben peggiori, dico bene?-

Lui non disse nulla. Si limitò ad alzarsi con calma dal letto, poi si avvicinò al commissario

-Hai fatto quello che ti ho chiesto?-

-Sì. Tsukishima è il proprietario del canile di Sakurami. Scommetto che vorresti vedere una sua foto.-

Estrasse una piccola foto dalla tasca e la diede a Bauer. Kasugano si avvicinò e vide anch’ella la figura della foto: un uomo sui cinquant’anni, capelli bianchi e barbi folti dello stesso colore dei suoi capelli. Non ci mise molto a capire chi era

-Decimo.- disse

-Esatto. Beh, non ci resta alto che preparare il mandato e arrestarlo.-

-Credi davvero che funzionerà?- chiese poi Jack.

-Oh? Che intendi?-

-Dato che è un proprietario si aspetta di certo che qualcuno venga a trovarlo. Ha ucciso in questi ultimi giorni quelle persone perche sospettava che fossero dei proprietari, ma aveva sbagliato ogni volta. Ma non ha ucciso nessuno dei partecipanti, perché nell’ultima riunione con Deus…-

A quel punto si fermò e gli tornò in mente la riunione avuta con Dues, MuruMuru e gli altri concorrenti

-Cosa?- chiese Kurusu

-Ricordate cosa ha detto Decimo? Aveva chiesto a Dues di trasferire il suo diario ad un'altra persona. Ma Deus ha rifiutato. Kasugano, ho lasciato qui al tempio il mio portatile?-

-Oh… sì. Pensavo che potesse servirti, così l’ho portato qui.-

La ragazza indicò il portatile in una piccola scrivania della stanza. Jack accese il PC e subito dopo entrò in un sito web, che gli altri non conoscevano.

-Che cos’è?- chiese curiosa la sacerdotessa

-Il sito della CTU.-

-Cosa?! Jack, non lavori più lì da anni ormai. Non puoi entrarci.- disse Keigo stupito

-Tu credi? E’ vero, non lavoro più alla CTU da molto tempo, ma ho da sempre lasciato un account di riserva. Nessuno conosce questo account. Inoltre, non è rintracciabile.-

-Cosa vuoi fare con quel sito?- chiese di nuovo Kasugano.

-La CTU ha accesso a tutti i dati di ogni persona. Carte di credito, pagamenti bancari, contatti, familiari… E’ illegale, certo, ma è così che siamo riusciti a sventare gli attentati terroristici. Voglio scoprire i contatti di Decimo, magari è a uno di questi che voleva trasferire il proprio Diario, se non ad un membro della sua famiglia.-

Digitò sul database il nome di Karyuudo Tsukishima. Andò sui suoi contatti: tutti morti. Così andò nella sezione famiglia: moglie morta anni fa, una figlia ancora in vita di nome Hinata, dall’età di quattordici anni.

-Per ora la figlia è l’unico contatto. Aspettate… ha quattordici anni…-
Si girò verso Tsubaki e le domandò:
-Kasugano, chi stava sorvegliando Amano e Gasai oggi?-

-Ehm… Hirokumi.-

-Dov’è?-

-E’ tornato qualche ora fa mentre eri privo di sensi. Ha perso i ragazzi…-

-Dannazione!-

Uscì dalla stanza e vide uno dei suoi adepti fuori. Lo chiamò e gli chiese di portargli Hirokumi.
Dopo qualche minuto l’adepto di prima tornò con Hirokumi, un ragazzo molto più giovane, che tremava dalla paura. Entrò nella stanza tremando. Era terrorizzato da Bauer, temeva che l’avesse rimproverato per aver perso i due giovani.

-Si… signore… Ho perso i ragazzi… mi perdoni….-

-Hai fatto il possibile. Ora ascolta, ho una cosa molto importante da chiederti: prima che perdessi Amano e Gasai, hai per caso notato qualcuno che andasse con loro? Qualche studente?-

-Oh… sì signore. Tre ragazzi della loro età, penso che siano dei loro compagni di scuola.-

-Uno di loro corrisponde a questa?- chiese Jack indicandogli lo schermo del computer che raffigurava l’immagine di Hinata Tsukishima.

Il giovane adepto la guardò per qualche secondo, poi si rivoltò su Bauer e gli annuì

-Sì… è lei…-

Jack gli sorrise e gli diede una piccola pacca sulla spalla di incoraggiamento

-Grazie Hirokumi. Sei stato di grande aiuto. Puoi andare.-

Alle sue parole il giovane fece un sospiro di sollievo e ringraziò Bauer. Uscì dalla stanza, lasciando Kasugano, Jack e Keigo nella stanza. A parlare fu quest’ultimo

-Avevi ragione. Quindi Amano e Gasai sono in pericolo. Dovremmo andare a salvarli.-

-No… se andiamo i cani daranno la caccia anche a noi. Dobbiamo andare al canile e catturare Decimo, poi dovremo obbligarlo a fermare sua figlia, e a quel punto avremo catturato un altro concorrente.-

-Fermo, fermo, fermo. Catturarlo? Jack, ha ucciso un sacco di persone innocenti, non possiamo catturarlo, merita di morire.-

La sua risposte sorprese Jack. Kurusu, lui che voleva catturare Nona nonostante i danni che aveva causato. Messo in confronto con lei, Decimo era nulla.

-So quello che ha fatto Keigo, ma dobbiamo lasciarlo in vita. Se lo uccidiamo facciamo il gioco di Deus. Ora, non sprechiamo altro tempo. Dobbiamo prendere Decimo.-

-Allora preparo una quadra d’assalto…-

-No, attireremo l’attenzione e Decimo avrà una possibilità di scappare. Perciò, Keigo… tu ed io andremo a fare una visita a Decimo.-

-Noi due?-

-Sì. Ora.-

Kasugano era di tutt’altra idea. 
-Jack, sei matto?- disse attirando l’attenzione dell’uomo.

Jack si girò guardandola, e nel frattempo Keigo uscì, dicendo che li avrebbe lasciati soli.

-Ti sei appena svegliato dopo che sei stato ferito… dovresti riposarti, non ti rendi conto di quanto stai rischiando?-

-Me ne rendo conto. So quel che faccio.-

-Ma allora perché non lo lasci fare a Keigo?-

-Kasugano, ci sono in gioco le vite di Yukiteru e Yuno. Ho promesso che li avrei aiutati, ed è quello che sto facendo. In una alleanza ci vuole la fiducia tra i propri compagni, e per ottenerla bisogna aiutarsi a vicenda. Capisci?-

Parlava in modo pacato alla ragazza. Sapeva bene quello che faceva. I due si guardarono negli occhi. Kasugano voleva dibattere, cercare di lasciarlo là, a riposare e a rimettersi in forze, ma lui non voleva arrendersi. Aveva fatto una promessa a due ragazzi e aveva intenzione di mantenerla.

-Va bene… bai. Ma promettimi che tornerai tutto intero.-

Jack le sorrise e la strinse in un forte abbraccio ricco d’affetto. In quel momento entrambi capirono quanto avevano legato col passare del tempo. Kasugano vedeva in Jack una figura patera, che gli era stata tolta da anni, e ora che l’aveva ritrovata in Jack non voleva che gli succedesse qualcosa.

-Tornerò intatto. Hai la mia parola.-

Dopo averla salutata Jack entrò nella sua macchina assieme a Kurusu e si diressero prima a casa sua. Lì si prepararono per l’irruzione: Jack prese il suo fucile M4, montandoci il silenziatore, e la sua fidata Gloch 21, anch’essa provvista di silenziatore. Kurusu aveva la sua revolver e una pistola 9 millimetri col silenziatore montato. Una volta pronti tornarono in macchina.
Mentre Kurusu guidava Jack provò più volte a chiamare Yukiteru ma non ricevette alcuna risposta.

-Non risponderà.- disse Keigo.

-Aspetta… aspetta…-

Dopo un po’ decise di chiamare Yuno: un paio di squilli e alla fine sentì la voce della ragazza

-Pronto?-

-Yuno, sono Jack. Dove siete tu e Yukiteru?-

-Siamo… nel parco di Sakurami. Ci stanno inseguendo dei cani. E abbiamo scoperto l’identità di un altro possessore. Si chiama Hinata.

-Non è lei il proprietario.-

-Cosa?-

-Suo padre è il proprietario, Decimo. Ascolta: noi stiamo andando a prenderlo, e gli ordineremo di ritirare i cani. Voi tenete duro.-

-Sarà difficile. Ci sono due ragazzi che ci stanno rallentando.-

-Ti fidi di loro?-

-Yukki sì, ma io no.-

-Yuno, dovete cercare di resistere fino quando non avremo sotto custodia Decimo. Io ti conosco, e so che ne sei capace: proteggi Yukiteru e gli altri, non possiamo permetterci altre vittime innocenti.

-NO! Che si fottano gli altri, io proteggo solo Yukki!-

-Yuno, calmati…-

Ma ormai la ragazza aveva chiuso la chiamata

-Yuno? Yuno?! Dannazione!-

-Gasai… è testarda come un mulo.-

-Dobbiamo sbrigarci. Accelera!-

Keigo aumentò la velocità e appena si avvicinarono al quartiere giusto Jack ordinò a Keigo si fermarsi vicino ad un vicolo.

-Perché ci fermiamo qui? Mancano solo pochi isolati…- disse Kurusu

-Se parcheggiamo davanti potrebbe insospettirsi. Da qui andiamo a piedi.-

I due scesero e proseguirono nel vicolo.
Passarono per le strade dove non passavano pedoni o macchine, per evitare di creare il panico. Appena si avvicinarono al bersaglio si nascosero in un vicolo vicino. Jack prese il monocolo e guardò attentamente l’obiettivo: una casa a due piani, abbastanza grandi, con due finestre in ogni piano completamente chiuse. Dietro la casa si trovava un giardino e con esso il canile. Prese il diario e parlò sottovoce

-Ok. Ci sono due cani di guardia nel cortile. Io entro, li faccio fuori e nascondo i corpi. Appena avrò fatto ti manderò un messaggio. Tutto chiaro?-
-Chiarissimo.-

Dopodiche Jack si avvicinò lentamente verso la casa col fucile ben stretto fra le braccia. Appena fu vicino alla struttura si attaccò al muro della casa e passò verso l’angolo. Lo svoltò e procedette verso il giardino. Appena arrivò, proprio come diceva il diario, trovò due cani che facevano la guardia. Prendendo bene la mira, sparò a uno dei cani, uccidendolo. Subito dopo uccise l’altro. Una volta fatto, si avvicinò ai corpi e li nascose in un cespuglio vicino. Una volta fatto mandò un messaggio con scritto “Via libera” a Kurusu.
Una ventina di secondo e i due si riunirono per preparare la prossima mossa.

-E ora?- chiese il commissario.

-Non credo che si sia nascosto nel canile. E se passiamo lì ci faremo scoprire subito dai cani. Entriamo in casa.-

Invece di entrare dalla porta principale, utilizzarono la porta sul retro, che ovviamente era chiusa a chiave. Jack prese dal borsone un grimaldello e lo inserì nella serratura. Dopo qualche tentativo riuscì a sbloccare la serratura e i due entrarono in silenzio, puntando le loro armi. Jack dava un segnale con gli occhi di salire per le scale, e Keigo iniziò a salirle. Jack guardò un ultima volta il primo piano per poi salire anche lui. Si appoggiò ad un muro e prese per un secondo il diario

“19:32. Due cani sorvegliano il secondo piano.”

Porca puttana!

-Keigo!- sussurrò piano cercando di farsi sentire dal poliziotto. Nessuna risposta. A parte qualche abbaio.

Salì le scale e trovò Keigo disteso a terra, che aveva due cani sopra. La pistola gli era caduta. Jack sparò e uccise i due cani. Kurusu si tolse di dosso i corpi e  si rialzò, prendendo la pistola caduta per terra.

-Se ne sarà accorto!-

-Sbrighiamoci!-

Jack passò il corridoio e Keigo lo seguì, fino a quando non trovarono una porta. I due si misero ai lati, pronti per sfondarla. Jack fece al compagno il conto alla rovescia con la mano
3…
2…
1…
E sfondarono la porta con un calcio. Si ritrovarono in un’enorme stanza, coi muri colorati di bianco. E proprio in quella stanza c’era un tavolo lunghissimo, ottimo per cenate di gruppo. Ma non fu quello che catturò la loro attenzione: su un muro c’era uno schermo gigante, che rappresentava una mappa. E sotto di esso c’era un scrivania con una tastiera e una poltrona girevole. Jack si avvicinò e la girò. Non c’era seduto nessuno.

Ma appena si girò verso l’amico si sentì uno sparo e Keigo cominciò a crollare, ferito alla spalla sinistra. Prima che cadesse a terra, Jack arrivò vicino a lui correndo e contemporaneamente sparò alla fonte dello sparo di prima, vicino ad una porta che prima non aveva notato. Scattò tenendo Keigo, poi fece cadere di lato il tavolo e i due si ripararono lì.

-Tutto bene?!- chiese Jack guardandogli la ferita.

-Sì, sto bene. Tu pensa a lui: prendilo prima che scappi!-

Jack si affacciò un attimo dal tavolo e appena mise la testa sentì qualche sparo diretto verso di lui, così la abbassò subito. Lasciando la testa al sicuro, alzò le braccia e con esse il fucile, cominciando a sparare alla cieca. In questo modo l’aggressore doveva rimanere al sicuro per evitare di farsi colpire. Così Jack ne approfittò: scavalcò velocemente il tavolo e si mosse vicino alla porta. Decimo doveva essere lì. Prese per un attimo il Diario

“19:40. Decimo si è nascosto nella stanza dietro ad una scatola, e attende che mi esponga.”

Gli venne in mente un’idea per farlo avvicinare ed esporlo: con il fucile in mano si affacciò all’angolo e sparò tutti i colpi, senza togliere il dito dal grilletto. Il fucile finì i colpi e Jack si rimise al riparo. A quel punto lasciò cadere il caricatore vuoto. Il suono del caricatore rimbombò, e Jack doveva far credere a Decimo che stava ricaricando l’arma. Infatti sentì i suoi passi avvicinarsi, così Jack lasciò la pistola e svoltò l’angolo. Appena fu faccia a faccia con lui gli sparò al braccio sinistro, subito dopo con un calcio gli fece perdere la pistola. Decimo fece lo stesso e i due rimasero disarmati.

Il nemico cominciò ad assestargli qualche colpo: non era per niente bravo in corpo a corpo, rispetto a Jack. Jack schivò un pugno, poi un altro e parò il terzo, bloccandogli il braccio. Poi gli diede dei pugni in faccia e alla fine lo fece scivolare a terra con la forza della gamba.
Decimo cadde a terra, stremato dallo scontro con Bauer.
Jack riprese la pistola cadutagli e la puntò al suo avversario.

-In piedi. Mani sopra la testa.-

Lui eseguì, alzando le mani in alto, per poi intrecciarle nella nuca. Guardò in viso a Jack, sorridendogli

-Zero… Eheheheh.-

-Cammina.-

Decimo, con la pistola puntata alla testa tornò nella stanza di prima assieme a Jack, dove si trovava in quel momento Kurusu che si premeva la ferita.

-Ahhh… Quarto. Beh, cosa aspettate a farmi fuori?-

Jack lo prese e lo fece sedere nella poltrona. Poi mise le mane nei braccioli della poltrona, guardando dritto negli occhi Decimo.

-Non m’interessa farti fuori Decimo, ma se non farai quello che ti dico te ne pentirai.-

-Allora… cosa vuoi che faccia?-

-Tua figlia. Devi fermarla adesso.-

Lui distolse lo sguardo ma appena lo fece ricevette un forte pugno nel naso da Bauer, e una sua narice cominciò a perdere sangue.

-Devo continuare?!-

Lui si passò la mano nel naso per togliersi il sangue, poi riguardò Bauer e gli annuì.

Jack si allontanò dandogli spazio, mentre Decimo cominciò a digitare sulla tastiera. Sullo schermo apparvero diverse telecamere, che riprendevano diversi cani che correvano tutti in un’unica direzione. Uno di questi si fermò assieme agli altri. Le telecamere mostravano oltre ai cani un edificio pieno di vetrate, e all’esterno di esso c’erano Yukiteru, Yuno, Hinata e un’altra ragazza dai capelli lunghi rosa, distesa a terra e che ansimava. Aveva sul ventre una fasciatura, completamente macchiata di sangue. Yuno invece tratteneva da dietro Hinata, puntandole il coltello nella gola.

-Beh, non sembra che debba fermarla. Hinata è stata appena catturata. Che delusione…-

Decimo rimaneva impassibile, non gli preoccupava che la figlia fosse in pericolo. E questo Jack non lo sopportava. A differenza di quell’uomo, Jack aveva provato in tutti i modi di tenere sua figlia lontana dal pericolo, preoccupandosi per la sua salute. Senza dubbio Jack era un padre migliore di quel bastardo. Ma doveva restare concentrato sul momento, non doveva distrarsi. Poi riguardò le telecamere, sentendo la voce di Yukiteru. Questi si rivolse a dei compagni che erano dietro di lui (Jack non riusciva a vederli) dicendo:

-Voglio presentarvi… Gasai Yuno. La mia fidanzata.-

A quelle parole Yuno arrossì violentemente e lasciò la presa su Hinata, liberandola.

-Yukki, ma cos…-

-Come dicevo, vi presento la ragazzo che amo. Non vi avevo ancora spiegato della relazione che ci fosse tra me e Yuno.-

Hinata, tirando un filo di sollievo si complimentò col ragazzo per la sua dichiarazione. Anche un altro ragazzo lo fece da dietro. Jack ancora non riusciva a vedere i visi degli altri due.

-Va bene così, Yuno? Abbiamo un Happy End sul diario, per il 28 luglio, giusto? Non vorrai che cominci ad odiarti? Per questo devi accettare i qui presenti come amici. E più tardi scusati con Mao. Da ora in poi voglio che ti comporti come la mia fidanzata, ci siamo capiti?-

Yuno non sapeva cosa dire alle parole di Yukiteru. Era scioccata, imbarazzata ma allo stesso tempo felice. Tutti quanti sembravano tranquilli, tranne Jack.
Aveva studiato a fondo quel ragazzo, e aveva capito il suo stratagemma: voleva evitare che Yuno potesse fare del male a uno dei presenti. Jack l’aveva capito dalla sua espressione: sudava e al tempo stesso pareva un pò dubbioso mentre parlava. Come l’ultima volta, notò la paura nello sguardo del ragazzo, ma lui era l’unico che poteva placare Yuno.
Yuno si avvicinò alla ragazza a terra, e con lei un ragazzo coi capelli bianchi, che finalmente Jack riuscì a vedere in volto: era calmo e aveva un leggero sorriso.
Hinata si avvicinò a Yukiteru, chiedendogli spiegazioni sul perché non fosse arrabbiato, ma lui disse che era acqua passata. Non gli importava più quello che era successo, voleva solo dimenticare. Poi Hinata cominciò a piangere

-Perdonami, papà. Sono una figlia inutile.-

Jack venne colpito dal dolore della ragazza, così prese il microfono che era vicino alla tastiera e lo passò a Decimo.

-Parlale.-

Lui fece un lungo respiro e rispose alla figlia. La sua voce si trasmetteva grazie ad una trasmittente posizionata in un collare dei suoi cani.

-No, Hinata. Sei stata brava, E’ solo colpa mia se ho scambiato quel ragazzo per un proprietario del Diario.-

-Papà…-

-Ormai per me è finita…-

-Ma… ma che dici? Non mi avevi detto che volevi vincere e ricominciare tutto da capo?-

Decimo guardò una sua vecchia foto che lo ritraeva con sua moglie e sua figlia anni fa.

-Ahahah! Ma cosa dici?! Era tutta una bugia! Cavolo, sei proprio ingenua… più manipolabile di una cane, Però… Hinata… cresci, e cerca di non diventare una persona come me. Tuttavia, tuo padre non è l’unico cattivo in giro… Primo, Seconda, Zero, dovreste averlo capito da molto.-

Tutti gli interpellati impallidirono alle parole pronunciate dall’uomo. Jack non fece in fretta a chiedergli qualcosa che quello ricominciò a parlare.

-Dovreste stare attenti a chi vi fidate, a chi credete che sia gentile, o un amico. Sto per caso sbagliando, Quarto?-

Jack impallidì di nuovo alle parole di Decimo. Cercò di pensarci su fino a quando non vide Keigo puntare la pistola in testa a Decimo.

-FERMO!-

Jack spostò il braccio di Kegio proprio nel momento in qui stava per sparare, e il proiettile colpì il muro.

-Levati Jack.- gli disse Keigo.

-NO! Prima mi dici cosa intende Decimo con questo!-

-Vuoi davvero credere alle sue cazzate?! Davolo, mi deludi!-

-Ti sei dimenticato della nostra allenza?! Ti sei dimenticato di cosa abbiamo costruito insieme?!-

Ma Keigo colpì Jack alla testa con la canna della pistola, e lo fece cadere a terra, stordito dal colpo.
Appena Jack riprese la vista cercò di fermare Keigo ma ormai lui aveva già premuto il grilletto.
Il cranio di Keigo fu perforato dal proiettile ricevuto, e cadde sulla tastiera, macchiandola di sangue. E proprio come gli concorrenti scomparve.
E Jack, rialzatosi, era furioso. Aveva un taglio verticale sulla fronte, sopra il sopracciglio destro, e perdeva sangue, ma non gli importava della ferita.

-Ti rendi conto di cosa hai fatto?!-

-Ho fatto il mio dovere da poliziotto. Ho protetto i miei cittadini da questo fuorilegge.-

-Ma cosa stai blaterando?! Ce l’avevamo in pugno, non c’era alcun bisogno di ucciderlo. Non sei stato tu a dirmi che dovevamo catturare o proteggere gli altri
concorrenti?! Io almeno ci ho provato, e tu?!-

-Oh, già. Si vede come ci hai provato. Non sei riuscito a salvare manco un bambino di cinque anni da quella pazzoide. Ma che dico… la colpa non è di Seconda, ma solo tua! Hai perso tutto ciò che ti era caro, non sei riuscito a salvare i tuoi vecchi amici, o tua moglie, e pretendi di farlo ora?!-

Jack non voleva sentire quelle parole. Spinse Keigo con entrambe le braccia, scaraventandolo contro un muro della stanza, pieno di collera e furia. Poi lo indicò con una mano

-Stai zitto, Kurusu! STA ZITTO!-

Poi si allontanò, dirigendosi verso la porta.

-Jack!-

Appena sentì la sua voce si girò di scatto e sparò con la pistola, e il proiettile colpì il muro, poco distante da Kurusu. Keigo non fece nulla. I due rimasero per circa una ventina di secondi ad osservarsi ininterrottamente. Keigo aveva uno sguardo serio e tranquillo, Jack invece era arrabbiato, provando una forte ira. Non poteva perdonare ciò che gli aveva detto.

-Io e Kasugano siamo fuori.-

E detto questo se ne andò, lasciando Keigo solo in quella stanza.
L’Alleanza tra loro era appena stata appena sciolta.
   
 
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