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Autore: _Daenerys Targaryen93_    20/04/2015    4 recensioni
La storia è completamente cambiata .. E se Light non avesse mai raccolto il Death Note? Se lui e Misa non si fossero mai conosciuti? ..
Se Misa fosse una celebrità e Light un suo fan? ...
L'amore tra i due sarebbe potuto sbocciare?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una leggera brezza mi investì il volto.
La città sembrava così piccola vista dall’alto, e i passanti tante minuscole formiche.
Il tetto della palazzina in cui avevano tenuto la sfilata era un buon posto per pensare e, in un certo senso, sentire Misa più vicina.
Ormai aveva preso la sua decisione, ma almeno io non avrei avuto alcun rimpianto.
Le avevo aperto il mio cuore, sapeva ciò che davvero provavo per lei.
Almeno avevo tentato, nonostante avessi fallito.
Almeno, l’avevo stretta a me e baciata per un’ultima volta.
Il pensiero che quella sarebbe stata sul serio la fine di tutto faceva dannatamente male.
Avevamo vissuto un bellissimo sogno, e un terribile incubo ci aveva destati davvero troppo presto.
Si dice che ‘E’ meglio aver amato e perduto, che non aver amato affatto’.
Se non l’avessi amata non soffrirei le pene dell’inferno, ma la mia vita sarebbe stata vuota e priva di senso.
Purtroppo ciò non bastava come consolazione.
Il mio cellulare squillò e interruppe i miei pensieri:
<< Pronto? Ryuzaki, dimmi >>,
-Light? Dove sei? E’ tardi! Torni a casa con noi?-
<< Oh! Ehm .. no. Scusa, prenderò un taxi. Voi andate pure. >>
-Sei sicuro?-.
Mi guardai intorno e vidi una cosa che mai mi sarei aspettato.
Rimasi immobile, meravigliato.
Ryuzaki continuava a parlare a vuoto.
-Light?? Sei sicuro??-
<< Sicurissimo.. >> farfugliai, << senti ti richiamo. Ciao! >>.
Misi giù.
Misa era lì di fronte a me, e respirava affannosamente.
Io mormorai un ‘ciao’, lei rispose con un debole cenno della testa.
<< Misa, tu qui. Perché? >>,
<< Ti ho cercato dappertutto. Temevo che te ne fossi già andato, ma ho incontrato Takada che mi ha detto di averti visto venire qui. Non sapevo se crederle o meno, ma non avevo nulla da perdere ed era la mia unica traccia. >>.
Annuii, ma ancora non aveva risposto alla mia domanda.
Volevo sapere perché mi stava cercando.
Un barlume di speranza si accese in me.
<< Perché mi cercavi? >> ripetei.
La vidi raggiungermi a grandi falcate e prendermi per il colletto della camicia con una mano e tirarmi piccoli pugni sul torace con l’altra.
Mi faceva il solletico.
<< Ma che fai? >> chiesi divertito,
<< Tu! Stupido! Stupido! Perché sei venuto nel mio camerino e mi hai detto quelle cose?? Vuoi stare con me nonostante tutto? >>
<< Credevo che avessi capito il perché. >> mormorai, le accarezzai il viso e guardai quegli enormi lapislazzuli che erano i suoi occhi, << Si che voglio stare con te. Che mi frega di un killer da quattro soldi! Dio, quanto sei bella! >>
<< Oh, andiamo! Come posso essere bella in questo momento? Mi hai guardata bene? >> finse un broncio.
Io ridacchiai e la guardai.
I capelli arruffati, il viso pulito senza ombra di trucco, le guance arrossate, la felpa più grande di due taglie…
Era semplicemente perfetta, come sempre.
<< Si. Tu sei sempre bella. Per me saresti bella anche con un sacco di iuta addosso. >>,
la vidi guardare altrove, imbarazzata.
<< Non metterei mai addosso un sacco per le patate. >> mormorò,
<< Sto ancora aspettando la tua risposta. >>
<< Eh? >> mormorò spalancando ancora di più i suoi occhioni,
<< Sappiamo perché io ho fatto ciò che ho fatto. Ma non perché tu sei qui in questo momento, con me. >>
<< Perché voglio stare con te, stupido. Ma potresti pentirti di questa decisione, ti avverto. >>,
<< Non credo proprio. >>.
La strinsi a me e premetti le mie labbra sulle sue.
Lei ricambiò il bacio infilando le dita tra i miei capelli.
La strinsi ancora più forte, niente e nessuno l’avrebbe più allontanata da me.
Mi sentii l’uomo più felice e fortunato del mondo.
Le nostre labbra si separarono, avevamo entrambi il fiato corto.
Affondò il viso nel mio petto e sussurrò di amarmi.
Le baciai la testa e iniziai a cullarla tra le mie braccia.
Fu un attimo, uno sparo ci fece sussultare.
Misa urlò, io la spinsi dietro di me.
Si udì una risata.
<< FATTI VEDERE! BASTARDO! >> urlai, ma la mia voce tremolante tradì la mia spavalderia.
Rumore di passi.
Qualcuno si stava avvicinando.
Lentamente in quanto portava i tacchi a spillo.
Era una donna dunque.
Finalmente fu abbastanza vicina, così che io potessi vedere il suo volto.
<< Guarda, guarda. Ma che dolci. Basta tubare, piccioncini! >>
<< E tu cosa vuoi? >> sputai,
<< Sai benissimo cosa voglio. >> indicò Misa << Lei. In una bara. Ma visto che ci sei anche tu, farò fuori entrambi. >>.
Sentii Misa sussultare.
La guardai con la coda dell’occhio, tremava come una foglia e aveva la bocca spalancata e gli occhi vitrei dal terrore.
Una goccia di sudore mi scese lungo la tempia.
<< Che cosa ti ha fatto, eh? >>
<< Lei sa benissimo cosa mi ha fatto. >> rise, passandosi una mano nei corti capelli neri.
<< Sei stata tu ad organizzare tutto?? Il faro, i freni, la ferita di Misa, l’attacco di … >>,
<< Bla, bla, bla! Si, tutto! E quando quell’imbecille di Steven ha fallito, ho deciso di farla fuori di persona. Chi fa da sé fa per tre. >> rise, puntandomi la pistola contro, << Tu parli troppo, sai? Avrei dovuto ucciderti quella sera, anziché stordirti. Hai decisamente ficcato il naso nel posto sbagliato, e il tuo amichetto ha fornito una scorta niente male alla tua biondina. Ma con un po’ di gas soporifero dormono come angioletti. >>,
<< Dannata. >> mormorai,
<< Quindi farò fuori te per primo, sarà una goduria per me vedere Misa che piange sul corpo senza vita del suo Romeo. >>.
D’un tratto Misa mi si parò davanti, pregando la donna di risparmiarmi e di prendere la sua vita.
<< Ti prego. Abbi pietà di lui. E’ me che vuoi, no? Stephanie? >>.
L’agente di Kiyomi Takada si sistemò gli occhiali sul naso e annuì, ma esclamò che io ero un testimone scomodo.
Chiesi nuovamente il perché di tale gesto.
Io che avevo sospettato di Kiyomi, ero completamente fuori strada o quasi.
Stephanie Wilson, americana, trentasei anni.
Un tempo era stata l’agente di Misa, precisamente circa due anni prima.
Lei aveva scoperto Misa e l’aveva introdotta al mondo dello spettacolo.
Tutto era andato bene fin quando Stephanie non aveva preteso un ringraziamento ambiguo dalla ragazza.
La donna era innamorata di Misa, ma quest’ultima non poteva ricambiare i suoi sentimenti.
Stephanie non aveva accettato questo suo rifiuto, la convivenza era divenuta impossibile, così Misa la licenziò.
Stephanie divenne l’agente di Takada, ma la sua ossessione per la bionda rimase e quando mi vide entrare nel camerino di Misa prima della sfilata prese una decisione, dalla quale tutto ebbe inizio.
<< Se Misa non può essere mia, non sarà di nessun altro. Lei mi doveva tutto eppure mi ha respinta! Ti ucciderò e poi farò ricadere la colpa sulla cara Kiyomi. E’ già tra i sospettati e non ha un alibi. >>
<< TU SEI PAZZA! >> gridai,
<< Non sono pazza. E ora vi farò fuori. >>.
Cercai di spingere nuovamente Misa dietro di me, in modo da farle scudo col mio corpo.
Avevo una fifa blu, ma l’avrei protetta a costo della vita.
Lei però si liberò dalla mia presa e mi si parò nuovamente avanti.
<< Stephanie, io non volevo ferirti! Ma non potevo prenderti in giro! Ti sono infinitamente grata per tutto quello che hai fatto per me. Non avrei voluto allontanarti, ma ho pensato che lontana da me non avresti più sofferto. Credevo di fare bene. Io .. >>
<< STA’ ZITTA! NON HO INTENZIONE DI ASCOLTARE LE TUE STUPIDE SCUSE. >>.
Vidi Stephanie puntare la pistola su Misa, quest’ultima si voltò a guardarmi.
Una leggera folata di vento le fece svolazzare alcune ciocche che durante il trambusto si erano liberate dallo chignon.
Mi sembrò ancora più bella del solito.
La vidi sorridermi, mormorando un ‘Ti amo, andrà tutto bene’.
E poi la mia ragazza andò incontro alla donna, la cui mano che reggeva la pistola aveva iniziato a tremare.
<< Non avvicinarti! O premo il grilletto! >>,
Misa le si fermò di fronte.
<< Su avanti, fallo! >>.
Udii uno sparo.
Il mio cuore mancò di un battito.
Aveva colpito la mia Misa?
Ma poi vidi la pistola volarle via dalla mano e Stephanie cadere in ginocchio, la mano insanguinata.
Qualcuno aveva disarmato Stephanie.
Respirava a fatica, la fronte imperlata di sudore e sangue.
Sospirai di sollievo, ci mancava solo un mezzo infarto.
<< Dovevi chiuderlo bene lo sgabuzzino in cui mi hai gettato, stronza! >>
<< Kiyomi? >> mormorò Misa, << Mi hai salvata! Io pensavo che mi detestassi. Che tu volessi … >>
<< Non è del tutto corretto. Non sopporto che tu riesca nelle cose meglio di me. Ma detesto ammetterlo, da una parte ti ammiro. Ti impegni sempre in tutto quello che fai e ottieni sempre ciò che vuoi. Ero furiosa con te perché mi hai soffiato molti ruoli e pianificavo di vendicarmi infilandoti della cacca di cane nelle tue scarpe o rubandoti un ruolo.. ma non ti farei mai del male. Non a tal punto. Che dolore! >> si passò una mano sulla fronte, appoggiandosi al muro, Misa le fu vicino per sostenerla.
Io corsi ad immobilizzare Stephanie e chiamai Ryuzaki e l’agente Asahi.
<< Mi dispiace per quella volta. Sai quando ti ho colpita e il resto. >> mormorò Misa,
<< Va bene, dispiace anche a me. Ma non siamo ancora migliori amiche. >> sembrò apprezzare il sostegno di Misa, la vidi accarezzare leggermente la mano di Misa.
Non riuscii a trattenere un mezzo sorriso.
Si detestavano eppure a vicenda si erano prese cura l’una dell’altra.
<< Grazie! >> esclamò Takada, >> Comunque, quando questa troia mi ha colpita.. ha mormorato qualcosa. Qualcosa riguardo al ‘cercarti per ucciderti e far ricadere su di me la colpa’. Non ci è voluto molto per capire che avevi bisogno di aiuto. Quello della security non era molto contento quando gli ho fregato questa. >> indicò la pistola,
<< Immagino! >> rise Misa, << Ti offrirò una cena, per ringraziarti. Hai avuto molto coraggio. >>
<< Anche tu. Ti ho vista sai? Avrei voluto intervenire prima, ma ho una mira che fa schifo … Diciamo che ci ho messo un po’ per capire come usare questo dannato arnese. Per fortuna ho fatto centro. >>,
<< Ottimo tempismo, direi. >> mormorai,
<< Grazie! >> si rivolse poi a Misa, << Oh, accetto la cena. Ma ora, davvero, ho solo bisogno di stendermi! >>.

Nota dell’autrice: Tadan!! Spero di non aver deluso le vostre aspettative! Che il capitolo sia piaciuto e di ricevere qualche recensione. Devo decidere ora se terminare con un capitolo o un epilogo.
Mmm, vedrò cosa produrrà la mia mente malata.
Baciii
Daenerys
  
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