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Autore: Em_    21/04/2015    5 recensioni
The Vampire Diaries si è concluso ormai da due anni, Nina ed Ian hanno preso strade diverse, non si sono più parlati dalla messa in onda dell'ultimo episodio.
Ma ora qualcosa sta per cambiare: Julie chiama.
Alcuni membri dell'ex cast devono presentarsi per girare alcune scene.
Nina è terrorizzata all'idea di rivederlo dopo anni di silenzio, non sa se riuscirà a rivolgergli la parola.
Due persone che si sono tanto amate riusciranno a legare di nuovo?
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Dal testo: Sicuramente non avrei più dormito, ero curiosa e un po’ spaventata di conoscere i piani di Julie. “La chiamo immediatamente, fuori il dente fuori il dolore, vero Nina?” dissi mentalmente a me stessa. Scorrendo la rubrica trovai il numero, salvato ancora come anni prima, tutto in stampatello e con uno smile terrorizzato in parte, ridacchiai mentre mi mettevo a sedere sul grande letto matrimoniale.
“Nina! Non ci credo, sei davvero tu sveglia a quest’ora?”
«Mi hai incuriosita e terrorizzata allo stesso tempo e ho pensato di togliermi il pensiero subito.»
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo - parte due

 

Un anno dopo…

Okay, era tutto pronto. La mia valigia era fatta, quella di Ian anche e lo stesso valeva per quella più piccola di nostra figlia. Era minimo la quindicesima volta che controllavo la lista che avevo fatto, non potevo dimenticarmi metà roba come ero solita fare. Spuntai con la penna le cose prese e in teoria avevamo tutto il necessario, aprii per l’ultima volta tutte e tre le valigie per controllare e dovetti sedermi sopra per richiuderle, sembrava che partissimo per un pellegrinaggio di un mese e non per andare in vacanza una settimana. Alla fine riuscii a chiudere tutto, presi una ad una le valigie e le trasportai in salotto, stavo aspettando Ian che sarebbe dovuto rincasare almeno dieci minuti fa, avremmo finito per perdere l’aereo e allora sì che l’avrei ucciso. Hayley stava tranquillamente giocando con uno dei suoi pupazzi in camera sua così per prendermi avanti andai da lei e iniziai a vestirla.

«No, mamma! Rory viene con me!» mi disse stringendo l’orso di peluche.

«Non possiamo portarlo, non ci sta nella borsa della mamma…» risposi a malincuore.

«E io non vengo allora.» ribatté lei.

«Hayley.» la guardai con aria di rimprovero.

«Posso portare almeno Lady? Lei è piccola ci sta!» mi sorrise speranzosa.

Non potevo resistere a quegli occhi azzurri che mi imploravano «Va bene, lei puoi portarla.»

Corse subito ad afferrare il pupazzetto, era un cavallino che le avevano regalato Candice e Joe quand’erano andati in Texas per un weekend, se ne era letteralmente innamorata e raramente dormiva senza quel peluche. Tirai fuori un vestitino celeste e un paio di sandali bianchi per Hayley e la invitai a vestirsi da sola, o perlomeno a provare. Le piaceva essere indipendente nonostante avesse tre anni e mezzo, voleva sempre provare a fare tutto da sola anche se a volte non ci riusciva vista la sua tenera età. L’aiutai ad infilarsi il vestito, ma mi obbligò a lasciarla fare da sola con i sandali, la guardai perplessa per un secondo ma vidi che ce la faceva benissimo senza il mio aiuto.

«Visto, mamma, sono grande.» affermò soddisfatta.

«Certo che lo sei, vieni, andiamo ad aspettare papà.» la presi per mano e andammo insieme in salotto.

Due minuti dopo rincasò Ian, era di fretta e ne aveva tutti i motivi visto che eravamo già in ritardo, salutò sia me che la bambina e corse a cambiarsi. Io presi la borsa e iniziai a chiudere per bene la casa. Portai in macchina la mia valigia lasciando ad Ian la sua e quella di Hayley per poi tornare di nuovo in casa.

«Prendo la bambina, tu porta le valigie. Siamo apposto poi.» feci ad Ian.

Presi in braccio mia figlia e la legai attentamente nel suo seggiolino, salii davanti e mi legai anch’io. Finalmente eravamo pronti a partire.

 

Entrammo in aeroporto praticamente correndo, erano gli ultimi minuti per fare il check-in e infatti non c’era nessuno. Imbarcammo le valigie e ci dirigemmo all’interno ad aspettare il nostro volo, grazie al cielo ce l’avevamo fatta in tempo.

«Finalmente! Avevate intenzione di venire a nuoto fino in Egitto?» domandò Candice.

«Colpa mia, scusate!» si affrettò a dire Ian.

«Strano, di solito è Nina la ritardataria cronica!» disse Paul ridendo.

«Grazie, sei sempre molto gentile, Paul.» replicai facendo la finta offesa.

Eravamo diretti a Sharm El Sheikh, lo stavamo programmando da quasi due anni, ma Candice ci aveva pregato di aspettare che suo figlio Liam compisse un anno e così avevamo fatto. Mi sembrava quasi un sogno essere qui con loro, stavamo andando in vacanza con le nostre famiglie, mai mi sarei aspettata una cosa del genere tre anni fa. Paul e Phoebe avevano avuto i gemelli, Ian ed io avevamo una bellissima bambina mentre Candice aveva dato alla luce un maschietto ed era contenta di occuparsi anche delle figlie di suo marito, Elise ed Ava, che considerava come sue. Hayley aveva un particolare feeling con Lucas, uno dei gemelli, erano adorabili insieme e probabilmente se fossero stati due adolescenti Ian si sarebbe ingelosito parecchio, viziava un sacco sua figlia seppur restando nei limiti. Noi non ci eravamo ancora sposati, avevamo annunciato il fidanzamento ai nostri amici e alla nostra famiglia ma nulla di più, anche se io in segreto avevo cominciato ad organizzare qualcosa chiedendo consiglio alla mia signorina.

Chiamarono il nostro volo e prontamente ci dirigemmo tutti verso la navetta che collegava l’aeroporto all’effettivo aereo. Ian prese in braccio Hayley e lo stesso fecero Candice, Phoebe e Paul con i loro figli. Salimmo tutti insieme, avevamo i posti vicini così da poter parlare durante il viaggio e a turno tenere d’occhio i bambini.

«E’ la prima volta in aereo di Liam, spero non stia male…» ci disse Candice.

«Ma no, vedrai che dormirà tutto il tempo come quando abbiamo portato Hayley dai miei genitori a Toronto.» la tranquillizzai.

A mia figlia piaceva un sacco l’aereo, aveva detto che ci avrebbe lavorato da grande. Avevo riso a quell’affermazione, aveva già le idee chiare la piccoletta, era cocciuta il più delle volte e sicuramente l’aveva preso da me. L’aereo decollò e fu tutto normale, Hayley si addormentò quasi subito in braccio a suo padre e poco dopo crollai anch’io. Non vedevo l’ora di arrivare.

Il legame che avevo con queste persone, mia figlia, il mio futuro marito e i miei amici era qualcosa di speciale, qualcosa di indissolubile perché dopo tutti questi anni eravamo ancora qui, insieme, ancora più legati.
 

"I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare.
Ci uniscono anche quando sembra che si debbano spezzare.
Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica perché ci sono legami che
sono semplicemente destinati ad esistere."
- Grey's Anatomy


 

Angolo autrice (?)
Finalmente completa. :)
E' trascorso un altro anno e i nostri protagonisti stanno partendo per una vacanza con i loro amici e i rispettivi figli.
Ora posso anche confessarvi cos'ho in mente: questo è il prologo per il sequel di questa fan fiction! *applausi a me* :'D
Nel sequel appunto spiegherò un po' com'è la vita di Ian e Nina ora che sono genitori, non ho idea di cosa ne verrà fuori, per adesso ho scritto solo un capitolo e se vi piace l'idea lo pubblicherò però ho bisogno di saperlo da voi, oks? :)

Quindi vi prego fatemi sapere almeno se vi piace l'idea ahah 

Sono felice di aver completato questa storia *-* mi prendo anche un attimo per ringraziare ognuna di voi, ringrazio chi mi ha recensito e invogliato a continuare, chi ha inserito la storia tra le varie categorie e chi ha seguito in silenzio (spero che anche a voi sia piaciuta!)


Non so se dire "ci vediamo alla prossima", ma... lo dico comunque xD
Alla prossima e un bacio!
Anna

   
 
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