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Autore: thinias    21/04/2015    4 recensioni
Le parole di Caino hanno lasciato il loro segno nella mente di Dean e la verità di un destino che non può accettare morde la sua coscienza. Il cacciatore non può nemmeno pensare all’eventualità paventata dal figlio di Adamo, mai e poi mai potrebbe fare del male a Sam.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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TELL ME THAT YOU CAN STOP

Titolo one shot:  Tell me that you can stop
Autore: Thinias
Pairings: nessuno

Rating: R
Personaggi: Dean Winchester
Warning: angst, introspettivo, missing moment
Conteggio parole: 1.595
Timeline: decima stagione
Spoiler: 10 stagione
Disclaimer: I personaggi di Supernatural non mi appartengono. Scrivo senza alcuno scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright.
Note: ho immaginato un missing moment sull’impatto delle parole di Caino in Dean dopo l’episodio 10x14 - The executioner's song. Le parti scritte in grigio e in corsivo riprendono le esatte parole dello scambio tra Caino e Dean nel confronto tra i due, ho preferito lasciarle in lingua originale per mantenerne la forza. In fondo alla storia trovate la traduzione.

Trama: Le parole di Caino hanno lasciato il loro segno nella mente di Dean e la verità di un destino che non può accettare morde la sua coscienza. Il cacciatore non può nemmeno pensare all’eventualità paventata dal figlio di Adamo, mai e poi mai potrebbe fare del male a Sam.

 

 

 

Il sudore ti imperla la fronte, così come il resto del corpo. Una goccia scivola lungo il collo teso. I muscoli si tendono e si comprimono per lo sforzo di cercare di ritrovare la libertà. Ma non puoi muoverti.

Il dolore che senti sul tuo corpo a causa dei colpi inflitti da Caino, non è nulla paragonato a quello che ti trafigge, freddo e implacabile, ad ogni sua parola. Spinge una lama invisibile sempre più in profondità e tu resti lì, impotente, a contorcerti.

 

My story began when I killed my brother, and that’s where your story inevitably will end. 

 

“No! Nooo, MAI!” stringi i denti mentre urli quelle parole, a negazione di una verità che non vuoi ascoltare, a cui non vuoi credere.

Un braccio intorno al tuo costato protegge il fianco dove lui ti ha colpito. L’altro disteso lungo il tuo corpo è rigido per la tensione dei muscoli, il pugno è chiuso in una morsa; brucia dall’interno, come se il sangue che ti scorre nelle vene fosse diventato lava liquida, e pulsa, là dove il marchio deturpa la tua pelle.

Senti il fiato di Caino contro il tuo viso mentre ti sputa addosso quelle parole come veleno.

 

It’s called the Mark of Cain for a reason!

 

Vorresti scappare, fuggire dal terrore che la sue parole provocano nella tua mente; cerchi invano di allontanarti da un pensiero che non riesci nemmeno a formulare. Non può essere vero, non può succedere. Non di nuovo, non a te.

Non puoi tornare ad essere quella cosa, non vuoi.

I tuoi pugni si stringono, la schiena si flette, spingi sulle spalle cercando di sfuggire alla forza invisibile che ti tiene attaccato al terreno e urli, lasciando andare la paura e la frustrazione, perché ti senti impotente, perché non puoi scappare da nessuna parte, né da Caino, né tantomeno dalla voce nella tua testa che insinua il dubbio, che gli dà ragione.

 

First, you’d kill Crowley… no remorse. And then you kill the angel, Castiel. Now, that one, that I suspect would hurt something awful.

 

“No, no.” Continui a ripeterlo come se con quelle parole potessi fermare la forza di quelle del figlio di Adamo. Non puoi nemmeno immaginare di fare del male all’angelo, ma per quanto lo neghi, sai che forse non potrai controllarti...

Senti il richiamo del Marchio e la sua sete di sangue, risuona all’unisono con la foga di Caino che riversa il suo veleno su di te. “NO!” Ripeti disperato. Non puoi lasciare che accada. Ti pieghi su te stesso, i muscoli cominciano a dolere per lo sforzo, eppure non riesci a muoverti, a rialzarti, a fuggire. Sai cosa sta arrivando, sai quali saranno le sue ultime parole prima ancora che le pronunci e non vuoi sentirle, non vuoi nemmeno pensarle.

 

And then! Then would come the murder you’d never survive, the one that would finally turn you into as much of a savage as it did me. Your brother Sam.

 

“NO!”

Urli con tutto il fiato che hai in gola. Non è possibile, non può essere vero, non potresti mai fare una cosa del genere, non a tuo fratello, non a Sammy. Non potresti mai fargli del male.

Non sopravvivresti. Non a quello. Qualcosa si spezza dentro di te e il dolore è così grande da lacerare la tua anima.

Quello che lasci andare è un urlo gutturale che proviene dal profondo, da dentro di te, ed è tanto straziante da strapparti il cuore dal petto.

 

“SAAAM!”

Gridi il suo nome ed è come se stessi chiedendo il suo aiuto o forse è il suo perdono quello per cui stai implorando. Perdono per qualcosa che non hai ancora fatto. Perdono per qualcosa che forse potresti fare. L’orrore ti travolge, spaventoso e freddo come la morte e tu sei senza difese, senza scampo difronte ad una verità che non puoi accettare.

Ti pieghi su te stesso raggomitolandoti in posizione fetale, incapace di difenderti dalla sofferenza che senti. “NO... ti prego, no.” La tua voce è sempre più flebile, sempre più incerta. La gola brucia e il tuo respiro è affannoso, il cuore ti batte furioso nel petto.

 

Your brother Sam.

 

La risata di Caino si ripercuote dentro di te, facendo vibrare ogni parte del tuo corpo.

“Sam!” Dici il suo nome ancora una volta ed è come se un incantesimo venisse spezzato.

 

Quando ti svegli respiri appena, ti agiti cercando di muoverti, di liberarti, fino a che non ti rendi conto che sono le tue stesse coperte a tenerti imprigionato. La maglietta che indossi è madida di sudore e ti si è appiccica addosso come una seconda pelle.

Ti lasci andare contro il cuscino, lasciando che la tua mente si renda conto che sei al sicuro, che sei sveglio ora.

Era solo un incubo, ti ripeti che va tutto bene…

Ma sai che non è così. Che questa non è la verità.

 

Tell me I don’t have to do this.

 

Spingi lontano le coperte e poggi i piedi a terra. Fai uno sforzo immane per cercare di calmarti e riprendere il controllo del tuo respiro.

La testa è piegata in avanti, il mento ti sfiora il petto che si alza e abbassa in un ritmo irregolare. Lasci andare un gemito smorzato passandoti la lingua sulle labbra riarse. Lo sguardo cade sulle tue mani che tremano visibilmente, ed è in quel momento che ti rendi conto che sono sporche di sangue.

 

Tell me that you’ll stop.

 

Il terrore si impadronisce di te. Come se l’incubo fosse diventato realtà. Cosa hai fatto?

Sam.

Le parole di Caino ti rimbombano nelle orecchie, vivide come se le avessi appena ascoltate, come se fosse ancora vivo e tu non avessi preso la sua vita.

Il Marchio brucia più che mai sul tuo braccio, gli poggi una mano sopra ed è caldo. Lo senti come se fosse vivo e senziente, con il suo richiamo e la sua sete di sangue.

Ma il sangue che hai addosso non è frutto di quella sete, ora lo vedi; è il tuo e sgorga da piccole ferite a mezza luna che hai nel palmo delle mani. Sei stato tu a fartele, stringendo i pugni con tanta forza da affondare le unghie nella tua stessa carne.

 

Sam...

Provi sollievo per un istante, perché sai di non avergli fatto del male. Non ancora…

 

Stringi di nuovo i pugni, insensibile al dolore fisico che provi, accogliendolo anzi, usandolo per tenerti ancorato alla realtà. Non puoi fargli del male, mai e poi mai potresti uccidere tuo fratello. Il solo pensiero ti è insopportabile. Se solo potessi, ti saresti già tolto la vita per impedire a quel fato di compiersi.

Un urlo silenzioso sgorga nella tua mente, disperato e incontrollabile, come il destino che segna la tua esistenza e che potrebbe minare quella della persona a cui più tieni al mondo. Serri la mascella, alzando il viso verso il soffitto, impedendo a quell’urlo di uscire dalla tua bocca e liberare con esso la tua angoscia.

Sam…

Provi tristezza perché sai che questa volta nemmeno lui potrà salvarti. Hai paura che questa sia una battaglia che non potrai vincere.

Quanto tempo hai ancora? Quanto passerà prima che tu non riesca più a mantenere il controllo?

 

Tell me that you can stop!

 

Una lacrima solitaria ti scivola sulla guancia e cola giù lungo il collo, confondendosi con il sudore che ti bagna la pelle.

Quando Sam fa irruzione nella tua camera con la pistola spianata, ti rendi immediatamente conto che le urla che credevi di aver fatto nel tuo incubo, le hai fatte nella realtà. Il suo viso è preoccupato e sconvolto e tu ti senti immediatamente in colpa.

“Dean! Che diavolo è successo?!”

“Niente, non ti preoccupare.” Dici piano, l’ultima cosa che vuoi e farlo preoccupare ancora di più, ma non puoi nemmeno spiegare a tuo fratello quello che sta davvero succedendo. “Solo uno stupido incubo.”

Lui resta a guardarti, incapace di nascondere la sua apprensione. “Dean...”

“Sto bene.” Ripeti ora più rigidamente.

 

L’ansia che leggi nei suoi occhi non accenna a diminuire e anzi aumenta quando sposta lo sguardo verso il basso. Lo segui e ti rendi conto di quello che sta guardando. La mano con cui ti stringi il braccio copre interamente il Marchio, le nocche sono sbiancate e le tracce di sangue sono fin troppo visibili.

“Dean...”

“Torna a letto Sam, va tutto bene.” Lo interrompi prima che possa continuare. Qualsiasi cosa ti possa dire non potrà aiutarti, non potrà sopire il bisogno del Marchio di prendere il sopravvento su di te. Nessuno può farlo. Nemmeno Caino c’è riuscito…

 

Vi guardate per qualche attimo. Non servono parole. Sam sa che non sta andando tutto bene e sa che non può farci niente. Sai che vorrebbe aiutarti, ma sai anche che questa è una battaglia che devi combattere da solo sperando di riuscire a resistere il più a lungo possibile.

“Va tutto bene fratellino.” Gli sorridi, nascondendoti dietro una spavalderia che non provi. “Niente che non possa gestire.”

E sapete entrambi che non è vero.

Dopo un lungo momento, Sam si volta per lasciarti solo e tu silenziosamente lo ringrazi per questo.

“Io non mi arrendo, Dean. Non mi arrendo.” Lo dice dandoti le spalle. Non aspetta una risposta, se ne va senza voltarsi.

Chiudi gli occhi e preghi un Dio che da molto tempo si è dimenticato di te, mentre le ultime parole di Sam vengono cancellate dal ricordo di quelle di Caino che risuonano nella tua mente, spietate come una condanna.

 

Tell me that you can stop!

 
Dimmi che posso fermarmi…

 
I will never stop.

 

 

N.d.A.

Niente, eccoci alla fine. È un missing moment che volevo raccontare, perché per tutto il tempo del confronto tra Dean e Caino avrei voluto essere nella testa di Dean e sentire i suoi pensieri. Jensen è stato bravissimo a farci vedere attraverso il suo viso, cosa Dean stia provando. Se queste sono le premesse della storia del Marchio di Caino, devo dire questa storyline mi piace parecchio e non vedo l’ora di vedere dove porterà. Nel frattempo sguazzo nell’angst che sta provando Dean e ne aggiungo di mio ;)

Spero vi sia piaciuta :) grazie a tutti per averla letta!

E come sempre, se vorrete, fatemi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima!

Ciauuuuu S.

 

 

Traduzione
Caino: La mia storia è iniziata quando ho ucciso mio fratello, e questo è dove la tua storia inevitabilmente finirà.
Si chiama Marchio di Caino per una ragione!
Prima, ucciderai Crowley… nessun rimorso. E poi ucciderai l’angelo, Castiel. Ora, questo, questo sospetto farà davvero male.
E poi! Poi arriverà l’omicidio a cui non sopravvivrai mai, quello che finalmente ti trasformerà nello stesso selvaggio in cui ha trasformato me. Tuo fratello Sam.
 
Dean: Dimmi che non devo farlo.
Dimmi che ti fermerai.
Dimmi che ti puoi fermare!
 
Caino: Non mi fermerò mai.
   
 
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