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Autore: TsubamePhoenix    21/04/2015    3 recensioni
Una ragazza spaurita, che non ricorda nulla del suo passato, prende in mano la sua vita e cerca di ricominciare. Ma la notte nel suo cuore si annidano le ombre di un qualcosa più grande di lei, che tanto teme. Riuscirà a sopravvivere a se stessa?
Un ragazzo, spensierato e felice. Un ragazzo che nasconde un enorme segreto dietro un sorriso dai mille significati. Un amore non corrisposto, l'ingresso di un tunnel e la luce. Una luce che lo porterà in salvo. Una luce a cui affiderà la chiave del suo cuore. Riuscirà a non precipitare nel vuoto del suo dolore ?
Due ragazzi, le cui vite si incrociano per caso. Le cui vite si annodano, per non sciogliersi più. Due ragazzi dal passato segnato. Due ragazzi che, insieme, cercheranno di lottare, ma la quiete dopo la tempesta esisterà anche per loro ?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto
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You gotta hold on, hold on to what you're feeling
 



Le stelle brillavano silenziose in un cielo nero come la pece. Il piccolo parco, prima occupato da una decina di bambini allegri e spensierati, ora era vuoto. Un'unica persona non se ne era ancora andata. Una massa riccioluta di capelli castani nascondeva il volto di una giovane donna, intenta a leggere e leggere un romanzo. Più che leggerlo, lo stava letteralmente divorando. Non si era accorta del buio che aleggiava intorno a lei, nè che ormai era l'unica anima che popolava quel angolo di mondo. Non si era accorta di nulla, colpa anche del lampione che la inondava con la sua luce artificiale.
 
Il ragazzo la cercava. Si guardava intorno e svoltava in ogni via che vedeva, non la trovava, tornava sulla strada principale e continuava a cercarla. Prese il cellulare dalla tasca  posteriore de jeans sbiaditi e controllò l'ora. Cacchio, è tardi! La ragazza era introvabile e lui era già in ritardo di dieci minuti per la cena con la sua famiglia. C'erano tutti, o quasi.
 
Decise di lasciar perdere. Che poi nemmeno capiva perchè quella ragazza gli interessasse così tanto. Tornò al parcheggio, salì sulla sua macchina e partì. Guidò veloce verso casa dei suoi genitori, e nel tragitto passò davanti al piccolo parco, passò davanti a Hermione, passò davanti alla ragazza che tanto cercava, senza però vederla.
 

 
§

 

Quando Fred varcò la porta di casa, quttro paia di occhi lo guardavano di traverso. Molly sorrise, e lo invitò gentilmente a prender posto vicino a suo fratello, che aveva già iniziato ad abbuffarsi. Ginny lo osservò contrariata ancora per qualche istante, ma poi si rimise ad assaporare l'arrosto tranquillamente. Un silenzio inquietante regnava sulla tavola. Molly decise di rompere quell'assurdo silenzio che mai in casa sua aveva regnato per più di qualche istante.
"Allora Fred, cosa hai fatto oggi ? Il signor Dursen ti ha dato il lavoro?"
"No mamma."
"Oh cielo Fred! Cosa hai combinato questa volta durante il colloquio?! Possibile che non riesci a trovare uno straccio di lavoro?"
"In realtà il signor Dursen mi voleva prendere, ma dovevo iniziare la prossima settimana e... no grazie! È estate! Voglio godermi le vacanze! A settembre cercherò qualcosa, promesso."
"E il tuo alloggio in paese come pensi di pagarlo?"
"Mamma forse mi ero dimenticato di dirti che non sono in affitto... la luce e tutto il resto lo posso pagare con parte dei soldi che sto mettendo da parte da dieci anni. Mi sono già fatto due calcoli e tutto rientra nel possibile. Non voglio pensare a lavorare ora, non dopo quello che è successo..." Fred si bloccò, la voce rotta dai ricordi. Molly aveva gli occhi lucidi, come tutti gli altri presenti. Ronald aveva perfino messo giù il suo pezzo di arrosto e si era fermato. Ginny sbattè la forchetta sul tavolo, si alzò e corse al piano di sopra. La porta di camera sua sbattè, indicando ai presenti che la piccola di casa si era chiusa dentro.
"Fred..." iniziò Arthur, suo padre.
"No papà, ho sbagliato. Non dovevo tirare fuori il discorso. Vado a casa." Lo interruppe il ragazzo, glaciale.
 
Si alzò veloce, prendendo il cappotto dalla sedia vicino all'ingresso. Uscì senza salutare e si chiuse la porta alle spalle, senza voltarsi indietro. Saltò in macchina e se andò. Il più veloce possibile. Non sopportava più la vista di quella casa, di quella famiglia che tanto gli ricordavano lui... 
 
In poco arrivò in paese e parcheggiò di fronte al palazzo in cui abitava già da due anni. Salì le sale senza nemmeno accendere la luce ed entrò nel suo alloggio. Moderno, ben arredato. Grande e luminoso. La parete principale del salotto era totalmente fatta di vetro e gli permetteva di scorgere tutta la città. Prese dal frigo una birra e si accomodò sul divano di pelle bianca, che dava le spalle al mondo, alla vetrata. Trovò il telecomando della TV tra due morbidi cuscini neri, e la accese. Aveva l'assoluto bisogno di perdersi e non pensare più a niente, se non voleva crollare.
 
Dopo tre birre non era ancora ubriaco. Così decise di uscire a farsi una passeggiata.
 
Hermione non aveva ancora smesso di leggere. Era arrivata a metà del secondo romanzo. Non aveva sonno e in ogni caso non aveva dove andare. Così leggeva e cercava di annullarsi completamente in quelle pagine.
 
Il freddo della notte le provocava brividi lungo le braccia scoperte. La maglietta che aveva comperato era troppo leggera e non aveva pensato di acquistare anche una felpa. Doveva solo resistere fino al giorno dopo.
 
Alzò un attimo gli occhi da quelle parole che tanto la prendevano e osservò il cielo. Domani devo prelevare, comprare una felpa e cercarmi un posto dove stare, nonchè un lavoro. Si ripromise mentalmente. Poi tornò a leggere.
 
Fred camminava tranquillo, le mani in tasca, lo sguardo perso
davanti a sè. Arrivò al piccolo parco dove di giorno vedeva sempre i bambini giocare spensierati invidiando la loro felicità. Si sedette su una panchina, storta, rotta, usurata come il suo cuore in quel momento. Alzò il volto verso il cielo. Chiuse gli occhi e li strinse mentre il un altro ricordo gli pugnalava la mente. Poi riaprì gli occhi e osservò il mondo intorno a lui, fino a soffermarsi sulla figura di un'esile ragazza addormentata sull'erba sotto un alto albero.
 
Si avvicinò curioso e poco per volta la riconosceva. La maglietta azzurra, i romanzi posati a terra vicino alla sua pancia, i capelli lunghi e ricci, il volto leggermente scavato.
 
Eccoti, ragazza. Ti ho trovata.
 
 
§
 


Quando Hermione aprì gli occhi, la mattina dopo, si ritrovò ad osservare stranita un soffitto bianco. Probabilmente si era addormentata mentre leggeva le ultime pagine del secondo romanzo, ma si sarebbe dovuta svegliare in un parco, con sopra di sè solo il cielo.
 
Si sollevò e si guardò in giro, sempre più preoccupata. Si trovava in un alloggio moderno, ben arredato. Alle sue spalle, l'intera parete era fatta di vetro e le permetteva di osservare la città svegliarsi lentamente.
 
"Buongiorno, ragazza". Esclamò divertito un ragazzo dall'aria famigliare seduto su una poltrona poco lontana dal sofà su cui era seduta lei.
"Fred? Il rosso della libreria, giusto?"
"Esatto. E tu sei Hermione. Ora me lo spieghi che cosa ci facevi addormentata per terra in un parco?"
"Stavo leggendo. Ho perso la cognizione del tempo e mi sono addormentata. E tu me lo spieghi perchè mi sono risvegliata qui?"
"Benvenuta nella mia umile dimora!" ridacchiò "Ero uscito per passeggiare e ti ho vista. Non mi andava di lasciarti lì, così ti ho presa in braccio e ti ho portata al sicuro. Meno male che sei leggera, e che hai un sonno molto profondo!" la guardò divertito, ma curioso. Poi i suoi occhi si illuminarono come se si fosse ricordato di qualcosa di molto importante.
"La colazione! Spero che uova e pancetta vadano bene! Vieni, devono essere quasi cotte!" si alzò e si diresse in cucina, invitando la ragazza a seguirlo.
 
Ma chi sei tu, Fred? Perchè ti prendi cura di me, anche se non mi conosci? 
 

 

 
Angolo del'autrice : 
Ciao ciao ciao! 
Chi di voi è andato al Torino Comics??? Io si, ve lo ho accennato Domenica, ma mi sono dimenticata di esporvi i miei due acquisti principali! xD Ho comprato la bacchetta del mio grande amore! Sirius! Della Noble Collection!!! E una collana raffigurante la mappa del malandrino in metallo!!!!!! PAZZESCO! 
 
Ma non parliamo di me! Parliamo della storia! Il titolo è un verso di "Up", di Olly Murs. Credo sia abbastanza chiaro che si riferisce ai sentimenti e ai ricordi di Fred. Che insieme a quelli di Hermione, già dal prossimo capitolo, inizieranno a venire a galla, poco per volta. 
 
Grazie di cuore ai tutti i lettori silenziosi e a tutte le lettrici silenziose. I numerini crescono! *.* 
E ancora più GRAZIE a chi si è fermato a recensire! Vi amo! 
 
Un bacione enorme, 
C.  
  
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