Jensen aveva un po’ temuto che Jared intendesse portarlo da Bobby, ricordando che Bobby abitava proprio in mezzo alle montagne, invece no, si trattava di un boschetto molto carino e pieno di pace con una grande vegetazione e fiori meravigliosi. Jensen respirava a fondo l’aria della pace.

Camminarono per diverso tempo, fino a quando Jared decise che potevano riposarsi per fare pranzo.

Si mise a mangiare un panino seduto tra le gambe di Jensen e a intervalli regolari gli faceva dare un morso.

Castiel restava a guardarli mentre Jensen se lo coccolava e abbracciava.

“Cas, non restare lì in disparte. Vieni con noi.” Gli disse Jensen.

“Sto bene qui.” disse sorridendo Castiel.

“Stupido.” Disse Jared, sorridendo.
 
“Jared, quando avresti avuto intenzione di dirmi che possiedi una baita in questo paradiso?” gli chiese Jensen tenendogli la mano, quando finirono di mangiare e ripresero a camminare.

“E tu quando avresti avuto intenzione di dirmi che eri un super soldato in incognito?”

Jensen si incupì, ma Jared gli disse subito: “Ehi, lasciami giocare un po’. Ti amo.” E gli diede subito un bacio, strappandogli un sorriso.

“Ohhh. Finalmente siamo arrivati. Ragazzi, vedo la casa!” disse Castiel.

Jensen rise. “Cas, tutta questa sfacchinata ti serve, almeno butti giù un po’ di grasso.”

“Ehi, io non sono affatto grasso!”
 
 


La baita di Jared si rivelò essere una casetta molto rustica e accogliente con le tendine gialle e il servizio di porcellana, le rose in vetro attaccate al camino e tanti fiori di plastica sul tavolo e attorno al davanzale.

Il divano era in comodo velluto blu e il bagno era tutto rivestito in mattonelle viola.

La televisione in salotto era ancora di modello vecchio e il pavimento del salotto aveva le mattonelle gialle.

In camera c’era una abajour viola che emanava una luce violetta e il copriletto del letto matrimoniale era di un viola intenso.

Nel bagno Jared possedeva asciugamani dai colori tenui, giallo e azzurro, e due accappatoi. Uno rosso e uno blu.

Jensen andò in bagno e inspirò l’odore degli accappatoi.

“Cosa diavolo stai facendo?” chiese Jared.

“Voglio sentire il tuo odore!” disse Jensen, prendendo ora la spugnetta di Jared e stringendosela sulla faccia.

“Jensen!” disse Jared, ridacchiando ed entrando nel suo campo visivo.

“Non sono un feticista eh. O forse sì. Forse se si tratta di te, voglio sentire dappertutto il tuo odore!”

“E il mio sapore?” chiese Jared, baciandolo.

Jensen ricambiò, ma si scostò un po’ bruscamente.

“S-scusami. Io…credo di aver bisogno…lo sai…”

“Di sangue?”

“Sì. Mi dispiace.”

Jared fu un attimo incerto.


“No! Cos’hai capito! Le sacche. Le hai portate, vero?”

“C-certo.” Disse Jared, correndo  a prenderle. Cercò di ignorare il brivido di eccitazione che gli era trapassato quando pensò che Jensen volesse il suo sangue.
 
















Note dell'autrice: 

Eccoci finalmente alla baita in montagna! Ho aspettato diversi mesi prima di arrivare a questo pezzo e spero di riuscire a fare qualcosa di carino! :))

Ciao!!