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Autore: dancemylife    21/04/2015    1 recensioni
" Natsu è sempre stato un tipo impulsivo. Rare sono le volte in cui ci si può fermare a guardarlo assorto nei suoi pensieri, e questo Lucy lo sapeva bene. I due compagni di team, i due nakama, come amavano definirsi ancora in presenza dei membri della gilda, avevano da poco cominciato un pericoloso gioco."
Ispirata ad una fan art trovata per caso su internet. Spero possa piacervi! enjoy!! :D
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nakama
 
C’erano macerie ovunque. Quello che restava sul campo di battaglia era solo il ricordo dell’edificio che una volta era stata la gilda. Ma questa volta ce l’avevano fatta, la battaglia con il male era finalmente giunta al termine. Il corpo di Makarov, il grande Master di Fairy Tail giaceva privo di vita poco lontano da loro. Avevano pianto e si erano disperati ma ora sapevano che il suo sacrificio non era stato vano, che la missione era stata portata a termine e che tutti si erano salvati, proprio come voleva lui. Tutti si abbracciavano e tiravano sospiri di sollievo, sicuri che da questo giorno in poi tutto sarebbe migliorato. Erza si avvicinò a Gerard con gli occhi pieni di speranza e di quell’amore mai pronunciato, Gray si avvicinava furtivo a Juvia in cerca di un abbraccio confortante.

E poi c’erano loro.

Il naso di Natsu non riusciva a fiutare bene tra tutti quegli odori così forti quello della sua nakama. La stanchezza era così tanta che non riusciva a muovere più un muscolo, nemmeno per alzare la testa. Non si era risparmiato, come suo solito. Ma quando aveva visto quella scena, Lucy inerme tra le braccia di Zeref , non aveva capito più niente e aveva portato il suo potere magico al massimo pur di far togliere quello sguardo e quelle mani da quel corpo .
Da quando avevano cominciato ad avere quello strano rapporto lui e Lucy erano diventati inseparabili.

Purtroppo per loro quel gioco che avevano cercato di mantenere segreto per un po’, è stato svelato a tutta la gilda quando Gajeel di ritorno da una missione durata due mesi se ne uscì dicendo – Oi bunny girl, puzzi di cenere… e non intendo quella del camino –
Ma loro continuavano comunque a negare tutto, un po’ per l’imbarazzo di lei, un po’ perché lui ancora non sapeva bene come presentare la loro cosa alla gilda. Stavano insieme? Erano solo amici? E comunque qual è la differenza fra le due cose? Natsu non riusciva a capire anche se ci provava davvero a dare un nome a quello che erano. Una volta aveva provato a parlare con Lucy ma quello che gli disse lo confuse ancora di più. Solo Mirajane con un suo consiglio, non richiesto, gli aveva fatto capire che la differenza fra Lucy e le altre compagne di gilda era che con Lucy lui ci faceva certe cose che con le altre non pensava nemmeno di voler fare. E lui in qualche modo sembrava averlo capito. Desiderava Lucy, bramava averla fra le sue braccia e sentirla sospirare ad ogni suo tocco, esplodeva ogni volta che se ne impossessava. E non pensava in questi termini a nessuna che non fosse lei.

E ora come mai prima, sperava di percepirla, di sentirla, proprio come la prima volta che avevano giocato a mosca cieca. Aveva bisogno di lei, per rimettersi in piedi, per andare avanti. Natsu aveva paura. Aveva perso di vista Lucy dopo essersi accanito su Zeref dando luogo alla battaglia finale, che vedeva loro due protagonisti. Alla fine però ce l’aveva fatta, aveva ucciso il mago nero.

Lucy nel frattempo si era ripresa e non aveva perso tempo. Era corsa ad aiutare i suoi amici, consapevole che quella battaglia, Natsu, avrebbe dovuto combatterla da sola. Allo stremo delle forze aveva scagliato tutta la sua magia stellare contro i nuovi demoni del libro di Zeref e gli aveva sconfitti. Tutti. Era fiera di se stessa e nonostante cercasse Natsu con lo sguardo non ha potuto fare a meno di andare ad aiutare tutti i feriti che quella battaglia per la sopravvivenza aveva creato. Incurante delle sue di ferite e delle sue contusioni aveva aiutato in qualsiasi modo, fino a quando anche lei, troppo stanca non si era accasciata al suolo.

Troppo lontani per vedersi.

Ma Lucy aveva ancora voce. E così sicura che lui la stesse cercando urlò.
<< Mi senti? >>
E Natsu la sentì. E per lui, come in tutte le volte in cui aveva ascoltato quella voce nella camera da letto pronunciare il suo nome, non ci fu suono più bello.
 
  
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