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Autore: MyQueenMichelle    22/04/2015    1 recensioni
Joss ha 17 anni, abita nella città più bella del mondo, ed è in più della generazione più bella e creativa mai esistita. La sua sfortuna? Abita da quando aveva 6 anni con uno zio violento, drogato e alcolizzato. Fortunatamente la sua tenacia e caparbietà, la aiuteranno a compiere un grande passo, che la porterà a conoscere cinque ragazzi a dir poco interessanti e per nulla noiosi, e piú avanti a trovare finalmente la felicità di cui aveva bisogno.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attraversai il cortile della scuola con passo fiero fingendo di essere sicura di me, ma nel frattempo dentro mi sentivo terrorizzata e sola. Era difficile ricominciare dal punto di partenza. Una volta dentro, andai da quella che mi sembrava la segreteria e chiesi informazioni a una signora molto premurosa. Mi indicò subito dove si trovava la mia classe, mi diede poi un foglio con la mappa della scuola, un foglio con vari appunti, e un ulteriore foglio con il mio programma scolastico settimanale. Che casino. Dopo questo fiume di informazioni (che da un orecchio mi era entrato e dall'altro uscito) mi diressi in quella che sarebbe stata la classe della prima ora, dove avrei fatto spagnolo. Quando arrivai, la lezione non era ancora cominciata, così mi andai a sedere nell'unico banco libero che c'era, per poi guardarmi intorno. La maggior parte della gente fortunatamente non mi aveva ancora vista, tranne qualche ragazza che mi lanciava qualche brutta occhiata. Le ignorai bellamente, tirando fuori un quaderno con l'intento di disegnare qualcosa nell'attesa dell'inizio delle lezioni, ma fui subito interrotta da una presenza alla mia sinistra. Alzai lo sguardo e notai una ragazza che mi guardava sorridendo. Era carina: capelli lunghi castani, converse nere ai piedi trucco scuro, insomma un tipo sulla mia lunghezza d'onda. "Ciao, io sono Lily. Scusa non volevo interromperti, continua pure, volevo solo presentarmi dato che da oggi saremo compagne di banco!" Disse tendendomi la mano, che strinsi. "No, non ti preoccupare non mi hai interrotta. Era più una scusa per non farmi notare. Piacere io sono Joss!" Dissi sorridendo. "Beh, mi dispiace deluderti, ma il tuo tentativo è fallito miseramente. Sei sulla bocca di tutti!" Disse lei sentendosi di fianco a me. "Sul serio? Ma dicono cose brutte di me? Ho fatto brutta impressione?" Chiesi allarmata. "No no, sono più che altro tutti incuriositi. Ma in una buona maniera." Disse sorridendo. Io tirai un sospiro di sollievo. "Senti, posso chiederti una cosa?" Disse lei. "Certo!" Risposi io. "Ma, quel ragazzo, quello biondo che ti ha accompagnata a scuola con quella stupenda Harley, a proposito complimenti, è il tuo ragazzo?" Chiese. Io arrossii al pensiero. "No, no. È solo un amico. Non è il mio ragazzo." Risposi. "Un tuo amico? Solo? Sicura?!" Disse maliziosa dandomi delle piccole gomitate. Io ridacchiai. "Si, si. Sono sicura. In realtà non è un mio semplice amico, la storia è un po' più complicata." Dissi. Mentre Lily stava aprendo la bocca per parlare, la campanella suonò ed entrò il professore. "Dopo mi racconti, ci conto." Disse lei. Io annuii non entusiasta di raccontare i fatti miei a una sconosciuta, ma tanto probabilmente se ne sarebbe dimenticata. Il professore subito dopo essere entrato in classe e aver zittito le ultime persone che chiacchieravano, fece un breve discorso e mi presentò al resto della classe. Mi chiese due cose su quanto ne sapevo della sua materia, e poi iniziò la lezione. Finita l'ora di spagnolo cambiai classe, per andare in quella di biologia. Durante il tragitto, Lily mi accompagnò. "Quindi che mi stavi dicendo prima?" Chiese curiosa. "Ah già. Ti stavo parlando del ragazzo, Duff. Beh, praticante è uno dei miei cinque coinquilini." Dissi per farla breve, omettendo ovviamente la parte dello zio. Lily mi guardò con occhi sbarrati. "Coinquilini?! E i tuoi? E poi non sei minorenne?" Chiese. "La storia è un po' lunga..." Dissi cercando di far cadere l'argomento. Lei mi guardò intensamente. "Joss, se non ti vuoi aprire ancora lo capisco benissimo. In fondo mi hai conosciuta poco fa, non ti biasimo. Però voglio che tu sappia che non direi nulla a nessuno, sono discreta. E poi comunque non avrei molta gente con cui fare gossip, non ho moltissimi amici in questa scuola." Disse. Io sospirai combattuta. C'era qualcosa nel suo sguardo che mi ispirava fiducia, in più parlarne con qualcuno che non fossero i ragazzi, sarebbe stato il primo passo per lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare. Così le raccontai la mia storia, seppur non nei minimi dettagli. Quando ebbi finito Lily mi sembrava abbastanza colpita, anche se, notai piacevolmente che non aveva nessun sguardo compassionevole ne di pena nei miei confronti. "Wow. Tu si che avrai una storia da raccontare quando sarai vecchia. E questi ragazzi? Come sono? E sopratutto chi sono?" Chiese. "Sono simpatici. Un po' fuori di testa, anzi un bel po', però sono bravi. Si prendono cura di me. Sono una band." Dissi. "Band?" Chiese lei. "Si, Guns 'n' Roses." Dissi. "Guns 'n' Roses...si! Li ho visti una sera in un pub vicino casa mia! Sono bravi! Quindi tu vivi con loro. Non ci posso credere. Quasi quasi ti invidio." Disse lei. "Ah si? E perché mai?" Chiesi. "Perché è il sogno di ogni ragazza! Vivi in un appartamento da sola con dei ragazzi più o meno tuoi coetanei, nessun genitore, nessuna regola da rispettare, nessuna responsabilità. È una figata credimi." Disse lei. "Beh, da un certo punto di vista si...ma non raccontarlo in giro. E poi ogni tanto mi piacerebbe vivere come ogni mio coetaneo. Sai, parlare del ragazzo che mi piace con mia madre, litigare per l'orario di ritorno a casa, vedere il proprio padre che tratta il tuo ragazzo male perché è geloso...sono cose che per molti possono risultare noiose o irrilevanti, o anche irritanti, ma io pagherei oro per avere tutto questo." Dissi un po' malinconica. Lei mi mise una mano sulla spalla. "Ti capisco, non dev'essere facile. Effettivamente non sono molti i ragazzi che capiscono l'importanza di queste cose." Disse ed io annuii. Dopo di che ci fermammo davanti una porta. "Comunque eccoci arrivati! Io sono a storia, è la classe in fondo al corridoio per cui quando abbiamo finito, vengo qua e andiamo insieme alla prossima lezione ok?" Disse allegra. "Certo va bene! A dopo!" Dissi io per poi entrare in classe. Le lezioni successive passarono tutte fortunatamente velocemente. Scoprii che io e Lily avevamo abbastanza lezioni in comune, e la cosa mi tranquillizzava molto. Per l'ora di pranzo mi andai a sedere con lei, e mi presentò un sacco di persone che fortunatamente si dimostrarono carine nei miei confronti, differentemente da quel che mi sarei aspettata. Dopo pranzo io e Lily andammo ad inglese, e durante il tragitto mi rivelò che quasi tutti a scuola erano convinti che Duff fosse il mio fidanzato. "Fidanzato? Ma non lo è! Non glie l'hai detto?" Chiesi a Lily. "Diciamo che non ho proprio negato ecco..ma che c'è di male? Duff è figo, fai bella figura così, no?" Disse. Io ridacchiai. Effettivamente pensare che tutti fossero convinti che io e il biondo fossimo fidanzati mi faceva piacere, anche se non sapevo il perché. Finalmente arrivò l'ultima ora, che purtroppo però era quella di matematica. Entrai in classe che la lezione era già iniziata. Il professore alzò lo sguardo dal registro e mi studiò per un attimo. "Ah, tu devi essere Josephine Stewart." Disse togliendosi gli occhiali. Io annuii. "Si, sono io." Dissi. "Bene, vediamo dove metterti a sedere.." Disse scrutando la classe. "Di fianco a Miller. Prego siediti pure." Disse indicando il banco al quale era seduto un ragazzo. Mi andai a sedere. Il ragazzo mi guardò, e mentre il professore iniziava la lezione si presentò. "Ciao, io sono Ezra." Disse lui con un mezzo sorriso e tendendomi la mano. "Ciao, sono Joss." Dissi io ricambiando la stretta e sorridendo a mia volta. Era carino, moro, con i capelli lunghi fino a sotto il mento, gli occhi un po' a mandorla, la mascella definita, e anche se era seduto, mi sembrava alto. "Allora, finora come ti trovi?" Disse. "Bene, molto. Sono tutti molto carini con me." Dissi. "Come mai hai cambiato a scuola?" Chiese lui curioso. Pensai due secondi se raccontargli la mia storia o meno. Di Lily mi ero fidata, e in più le avevo detto di rimanere discreta. Raccontarla a tutti non mi convinceva. Alla fine dire che vivevo con cinque ragazzi, poteva essere molto interpretabile. "Beh, praticamente..i miei non ci sono più da molto tempo e...ho sempre vissuto con il mio ziastro, ma non era una bella situazione, così sono andata via di casa." Dissi cercando di rimanere abbastanza vaga. Lui mi osservò per un attimo. "Sai, ti capisco. In genere non ne parlo, anzi forse nessuno lo sa, ma la mia è una situazione più o meno simile. Non proprio la stessa, ma simile diciamo. In effetti non so perché te ne sto parlando..ma mi ispiri fiducia, e poi tu ti sei aperta con me, quindi... Beh, praticamente vivo solo con mia madre e mia sorella che ha sei anni. Mia madre è drogata, e anche se so che ci vuole bene, ci trascura. Sempre. Usa spesso una parte dei soldi del suo stipendio per comprarsi la roba, e il resto lo usa per pagare un po' la scuola di mia sorella, e un quel che rimane per il cibo. A quel che rimane provvedo io con i soldi che guadagno lavorando in un bar. Non sai quanto darei per prendere mia sorella e andarmene.." Disse giocando con una matita. "Lo so. Anche mio zio era un drogato. Andarmene è stata la decisione migliore che io abbia preso." Dissi. "Già. Vorrei averne il coraggio anche io. Solo che mia madre ci ama molto, e andarmene probabilmente la ucciderebbe. Io e mia sorella siamo l'unico motivo per il quale lei tira avanti. Non sai quante volte è crollata a piangere tra le mie braccia, dicendo quanto vorrebbe morire, piuttosto che farsi vedere così da noi." Disse guardando il vuoto. Io posai una mano sulla sua cercando di consolarlo. Lui si girò guardando per un attimo le nostre mani giunte. "Scusa, devo sembrarti uno psicopatico che aspettava solo l'arrivo di una persona carina per scaricare tutti i suoi problemi su di lei." Disse sorridendo. "No, no, non è un problema credimi. Anzi, adesso mi sento compresa al meno da una persona." Dissi sorridendo. Lui sorrise a sua volta. Durante la lezione parlammo di varie cose, e scoprii che lui come me amava la musica come me, in particolare rock anni 70' e l'indie rock. In effetti lui era il tipo da indie rock. Già me lo immaginavo sulla sua macchina (se ne aveva una) che ascoltava i Primal Scream. Era un bel tipo. Finalmente dopo infiniti minuti di numeri su numeri, più, meno, per, diviso, e altre cose matematiche di cui non capivo una mazza, la campanella suonò ed io ed Ezra uscimmo dalla classe, come per altro il resto degli studenti. Fuori trovai per caso Lily. "Ezra! Vedo che hai conosciuto Joss! Ottimo mi hai risparmiato del lavoro. Ascolta dove sei finito a pranzo? Ti ho cercato!" Disse lei. "Scusa, sono stato fuori tutto il tempo." Disse lui. "Mh questa volta ti perdono dai. Ma la prossima volta che decidi di imbucarti da qualche parte in giardino per fumare e bere birra, chiamaci! O non ti parlo più." Disse lei scherzosa. "Ok, ok, ma la birra te la porti tu, non posso sempre offrirtela, sai scroccona?" Disse lui scompigliandole i capelli. Lei rise. Quando arrivammo in cortile, Duff non era ancora arrivato, così mi accesi una sigaretta mentre chiacchieravo con Lily e Ezra. "Allora, vi conoscete da tanto voi due?" Chiesi. "Dall'inizio della prima. Sai che strazio?" Disse Lily. Ezra le mise una mano intorno alle spalle. "Eh già, non è stata una passeggiata neanche per me. Comunque lo sanno tutti che tu segretamente sei innamorata di me Lil. È inutile che neghi. Ma che ci posso fare, faccio quest'effetto sulle donne. " Disse lui sornione, mentre Lily si divincolava e gli dava un pugno sulla spalla. "Hey tiratela di meno principessa!" Disse lei. Lui rise e le diede un bacio sulla guancia. Io sorridevo mentre vedevo queste scene, ma nel contempo mi sentivo di troppo. Non come un terzo incomodo, anche perché quei due erano tutt'altro che fidanzati, però mi sentivo come se non sarei mai riuscita a far parte di quel gruppo, dato che il rapporto di quei due era a dir poco particolare e unico. Ad un certo punto sentii un clacson e mi girai di scatto vedendo Duff sulla sua Harley, alla fine del cortile che non appena mi riconobbe mi fece ciao con la mano sorridendo. Io salutai i ragazzi e raggiunsi il biondo, che mi diede un bacio in fronte. "Allora com'è andata?" Chiese. "Bene, molto. Sono carini, tutti. Ora però andiamo a casa ok?" Dissi per poi montare in sella e aggrapparmi a Duff, mentre lanciavo un ultimo sguardo a Ezra e Lily, che in quel momento stavano parlando di qualcosa, che apparentemente doveva essere importante.
  
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