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Autore: Sophiee    22/04/2015    0 recensioni
Ho deciso di provare a scrivere una storia, un romanzo, una ragazza "vulcano" che fa impazzire un ragazzo che è disposto a tutto per stare con lei.
Lei che sotto sotto lo ha sempre desiderato ma aspettava Lui...
Buona lettura
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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AVVISO! Vi chiedo gentilmente di recensire e lasciare commenti, positivi o negativi che siano, mi aiuteranno per le prossime pubblicazioni. Buona lettura. BACI BACI! II «Ma quanto abbiamo aspettato?»
«Troppo, principessa.»
«Ma perché proprio me?» chiede lei curiosa.

Se l’aspettava questa domanda, e lei aveva ragione a porsela, insomma, aveva avuto una fidanzata, l’ aveva lasciata per un’altra, aveva lasciato anche questa per poi tornare con quella di prima. Ne aveva fatte di cazzate con le precedenti ma capitava spesso, da quando aveva conosciuto lei, di sognarla insieme a lui.

«
Ci avrei giurato –dice con il sorriso sulle labbra- ti ho sempre desiderata, dalla prima volta che ti ho conosciuta, quando ci siamo messi a sparare battutine stupide. Ma tu eri troppo un vulcano e non riuscivo a starti dietro, eri troppo convinta di quello che dicevi e facevi e non era mai sbagliato. Sei intelligente, e sincera e  anche se conti fino a 100 prima di dire qualcosa la dici lo stesso. A volte mi fai morire dalle risate!
A volte mi fai impazzire perché fai dei discorsi che non hanno ne capo ne coda, solo per tenere nascosto qualcosa. Ho scelto te perché sei piena di difetti, e io adoro i difetti, io adoro i tuoi difetti. Fai la dura ma sei la mia principessina fragile, da amare e da proteggere.»
Lei, che era seduta sulle sue gambe, si alza, gli prende le mani e lo tira su.
«Vedi che non sono fragile? Riesco perfino ad alzarti!!» Dice ridendo.
«Ah si?! –la prende in braccio- dov’è che volevi andare tu?»
«Fammi scendere, fammi scendere!» Lei odia essere presa in braccio, lui lo ha sempre fatto e lei si è sempre arrabbiata.
Immediatamente si ferma, la fa scendere, lei vede la sua faccia, è diventata nera e triste, si gira, la vede, la sua ex. E’ ferma, immobile a due metri di distanza da loro e li guarda.
La ragazza comincia ad avvicinarsi a lei, le  tira uno schiaffo sulla guancia, lei fa un passo indietro, lui la prende sotto braccio e si allontana.
Si siedono su una panchina.
«Non mi avevi detto che aveva capito?» dice lei con la mano sulla guancia e con una lacrima che sta per scendere a causa del dolore.
«Fammi vedere.» le prende la mano per spostarla.
«Non mi avevi detto che aveva capito?» alza la voce lei indurendo il braccio.
«Aveva capito, ma tu cosa avresti fatto al posto suo.» non le da il tempo di rispondere, la bacia. E’ questo che lei cerca e ha sempre cercato: i fatti, le parole non contano.
Passa anche il dolore, lei mette le sue mani sul suo volto. E’ un bacio di scuse, di perdono, di amore..
E’ passato anche il momento negativo.
Lei sorride, adesso è davvero felice, non ha neanche il bisogno di pensare ai suoi irrisolvibili problemi e lui l’ha salvata.
Restano seduti, lei seduta sulle sue gambe a guardarsi.
«Sei troppo bella. -lei arrossisce- No, dico sul serio.»
«Sei geloso, forse?» dice lei con un sorrisetto malizioso.
«No, ma adesso sei solo mia, guai a chi ti tocca, neanche per farti una carezza.»
«Stai scherzando, spero.»
«No.»
«Ciao.» fa per alzarsi lei.
«Ma dai, ma certo che scherzavo! Dove vai?? E dai, non farmi alzare!»
«Alzati, pigrone!» ride.
«Cosa?» corre da lei, la prende in braccio.
«E nooo!!! –grida- mettimi giù!! Daiii! –gli tira pugni sulle spalle – UFFA!» si arrende sbruffando.
«Fermati!»
«Dove mi vuoi portare?» chiede curiosissima.
«A fare un giro!»
«E dai, ci guardano tutti! Fammi scenderee!»
«Se ci guardano è perché siamo belli, tu soprattutto.»
«No, se ci guardano è perché siamo scemi!» Ridono.
«Tu lo sei, anzi, tu sei proprio matta, da ricovero. –dice lui con un sorrisetto- Ma mica io ti lascio andare via da me!!»
«Uffa.»
Silenzio per un bel tratto di strada, le braccia penzolavano e sbattevano sulla schiena con il ritmo della camminata.
«Dormi?» Dice lui con l’aria di uno che sta per ricevere una risposta scontata.
E invece, nessuna risposta.
«Ohi –grulla la spalla- dai, ti faccio scendere, ci sediamo un po’ su questa panchina, prendiamo un gelato? –nessuna risposta- e va bene, se tu dormi il gelato me lo mangio solo io.»
La appoggia sulla panchina, sta ridendo
«Vuoi farmi morire.» Ride anche lui.
«Così impari a mettermi giù!»
«Non ho parole! Vuoi un gelato?»
«Certo! Non c’è da domandare, Menta e Zuppa Inglese, grazie, ti aspetto qui!»
«Ma come mi aspetti qui? Mah.. Desidera qualcos’altro Sua Altezza?»
«Ricordati di prendere i tovagliolini –ride-»
«Che ridi?»
«Quando mangio il gelato mi sporco come una porcella! AHAHAH»
«Ma tu sei una porcella! AHAHAH» dice mentre si allontana verso la gelateria.

«Ecco a lei, principessa! E questi sono i tovagliolini.»
«Ma sono solo due! Non immagini cosa posso combinare!»
«Ti svelo un segreto: se mangi e non parli il gelato non ti si scioglie in mano e non ti sporchi. Ma forse ti sto chiedendo troppo!!»

«Ma noo! Guarda, aspetta, puliscimi qui.» indicando un punto della maglietta.
«A Lei, Sua Altezza! –la guarda, la fissa, ma come ha tatto a non amarla prima?- Aspetta –prende il fazzoletto, le guarda la bocca, la lecca- non serviva il fazzoletto. AHAHA»
«Ma dai! Che schifoo!! AHAHAHA Bleah!»
«Ma come che schifo, mi hai detto di pulirti!»
«Ma non di leccarmiii! HAHAHA»
«Ti amo.  –lei rimane perplessa e lo guarda- Abbiamo fatto tante cose insieme ma quella di amarti è la più bella. -lei continua a guardarlo- Principessa, ti si scioglie il gelato!»
«Anche io. –pausa- ti amo anche io.» guarda in basso.
«Non me lo avevi mai detto. Guardami.» le scende una lacrima, ne scende una anche a lui.
«E tu non avevi mai pianto.»
Il cielo sta imbrunendo, lui sa che dovrà riportarla a casa ma non ci vuole pensare, per ora.
La bacia, qualche secondo, lei gli tiene il viso con le mani, lo accarezza, sta benissimo insieme a lui.

   
 
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