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Autore: pandina    22/04/2015    8 recensioni
Irlanda, un luogo magico in cui tutto può accadere.
Killian Jones cinico scrittore americano, è arrivato sull'isola per assistere alle riprese del film di cui ha scritto la sceneggiatura: La storia di una misteriosa creatura che vive negli abissi del lago e della giovane vedova che che tenterà di salvarla. Killian, la cui vita ha insegnato a non credere in nulla, rimane incantato da Emma Swan, la proprietaria, vedova con un figlio, della fattoria in cui alloggia. Bella forte e genorosa come una dea celtica,Emma s'insinuerà nel cuore dello scrittore, e il vento del cambiamento inizierà a soffiare
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Killian non riusciva a dormire. La sua mente prendeva tutte le direzioni possibili, tranne quella del sonno.

Cercò di lavorare all'intreccio del suo nuovo romanzo, ma Emma continuava ad inserirsi nella storia. Invece di essere una creatura dai capelli neri come la notte, la sua strega druidica possedeva una chioma color del miele e occhi scintillanti come smeraldi. L'unica cosa che non cambiava era il modo in cui l'eroina stregava il protagonista maschile gettando su di lui un incantesimo che lo attraeva come il ferro verso una calamita. E anche se il cacciatore di streghe sapeva che lei era la donna più pericolosa che avesse mai incontrato, era impotente davanti al suo fascino.

Una situazione in cui Killian , purtroppo riusciva ad immedesimarsi anche troppo bene.

L'attrazione verso Emma cresceva ogni giorno , solo la sua forza di volontà gli aveva impedito , qualche ora prima , di spingerla contro la finestra fredda e baciarla finchè non ricordasse nemmeno il suo nome.

Basta!

Era passata la mezzanotte e sentì il bisogno impellente di schiarirsi le idee con una boccata d'aria fresca, così scostò le lenzuola aggrovigliate si vestì ed uscì.

Aveva smesso di piovere e il cielo sembrava un manto di velluto dove le stelle erano diamanti.

Killian alzò gli occhi verso la finestra buia che sapeva essere quella di Emma e gli parve di scorgere un lieve movimento dietro le tendine di pizzo. Ma doveva esserselo solo immaginato.

Quella donna gli era entrata nel sangue e cominciava a pensare che l'unico modo per togliersela dalla testa era quello di portarsela a letto.

Come aveva sempre fatto con tutte le altre in passato.

Stava rimpiangendo di aver smesso di fumare, quando sentì il cigolio della porta della cucina. Per un attimo pensò che fosse lei. Ma la ragazza che scivolò fuori furtivamente era troppo alta e troppo magra per essere Emma.

“Non è un po' tardi per uscire?” Chiese

Wendy non lo aveva notato e trasalì udendo la sua voce.

“Signor Jones! Cosa ci fa qui?”

Lui scrollò le spalle

“Io non riuscivo a dormire, immagino anche tu...”

“Sì” lui la sentì sospirare. Ci fu un momento d'imbarazzo

“E' qui fuori da molto?” chiese la ragazza.

“Qualche minuto. Ma è una bella notte e credo che mi fermerò ancora un po'” Rispose incrociando le braccia al petto e appoggiandosi alla sua Bmw.

Era chiaro che Wendy voleva sapere se avesse avuto campo libero oppure no.

“Oh” La delusione nel suo tono gli fece capire di averci visto giusto.

Si mise a guardare il cielo e iniziò a parlare.

“Ricordo che anche io alla tua età sgattaiolavo fuori di casa, per incontrare la mia ragazza” disse in tono casuale. E ovviamente era una bugia.

Lui all'età di Wendy viveva già da solo...

Un altro sospiro

“Io dovevo incontrare Colin”

Killian alzò il sopracciglio

“Il ragazzo che porta al ballo un'altra?”

Lei si fissò le scarpe

“Già” .

Lo scrittore osservò la ragazza. Si disse che doveva tenersi fuori dai problemi sentimentali della sorella di Emma

“Sai?” si sentì dire invece “ Non sono affari miei, ma a me sembra che se questo Colin, pone il sesso come condizione per frequentarti, non merita una ragazza carina ed intelligente come te”

“Io non sono carina!” Wendy si passò una mano tra i capelli in un gesto che gli ricordava la sorella. Ma troppe cose in quei giorni gli facevano venire in mente Emma Swan.

“ Sono troppo alta e troppo magra”

“Molti li considerano i requisiti per essere una modella. Ma anche se non dovessi diventare bella come tua sorella, e io credo che lo diventerai, non dovresti sentirti costretta ad andare a letto con un ragazzo solo per attirare la sua attenzione”

“Emma è davvero bella” Mormorò Wendy, concentrandosi sulla parte sbagliata della frase che aveva appena pronunciato. La parte che lui non avrebbe dovuto ammettere ad alta voce. “Era la ragazza più bella della contea quando sposò Neal ed era poco più grande di me.”

Killian non voleva pensare al fatto che Emma aveva sposato una sorta di dio degli stadi.

“Eppure adesso sembra non riesca a capirmi... lei dice che devo essere sicura, che devo essere davvero consapevole dell'amore che provo, prima di fare del sesso...non capisce che ora le cose sono diverse”

Killian si sentiva a disagio a parlare di “quello” con una giovane donna, soprattutto cercando di convincerla a non farlo.

“Vedi Wendy, io credo che i ragazzi sin dall'età della pietra abbiano convinto le ragazze a fare cose di cui non si sentivano pronte”

La ragazza lo guardava di sottecchi

“Colin dice che per i ragazzi è diverso, che hanno delle... esigenze”

“Non tutte le esigenze devono essere soddisfatte per forza”

Diavolo, lui ne era la prova vivente! Se avesse agito secondo i propri bisogni personali, in quel momento sarebbe stato a letto con la sorella maggiore di Wendy.

Il silenzio era sceso tra loro.

Killian era convinto di sentir girare le rotelle nella testa della ragazza.

“Sarà meglio che vada, domani ho una verifica di letteratura e vorrei mantenere alta la mia media,desidererei andare all'università come fece Emma “

Lo scrittore drizzò le antenne.

Università .

Un tassello in più nel complicato puzzle della vita della giovane vedova

“Ma poi nostra madre morì e lei lasciò la facoltà per tornare a casa ad occuparsi di noi. Poco dopo sposò Neal ed ebbe Henry.A quel punto disse che era felice di non aver finito gli studi , perchè la sua vita era meravigliosa. Ma Neal rimase ucciso in quello stupido incidente”

Killian si chiese che razza di bastardo poteva essere geloso di un morto.

“Sembra che non abbia avuto una vita facile” Osservò con una casualità che era ben lontano dal provare

“Infatti. Ma non è nella natura di Emma lamentarsi. Nonna dice che è una chioccia nata”

Da quello che aveva visto, Killian pensò che Cora avesse ragione. Cercò anche di ricordarsi che lui non aveva bisogno che nessuno lo prendesse sotto le sue ali.

Se l'era cavata benissimo da solo per buona parte dei suoi trentatrè anni

“Buonanotte signor Jones e... grazie” Lo salutò Wendy

“Chiamami Killian . E non ringraziarmi. Mi ha fatto piacere parlare con te.

La guardò rientrare in casa.

Prima Henry. E ora Wendy.

Se non fosse stato attento, quella dannata palude emotiva in cui era finito, si sarebbe chiusa sulla sua testa.

 

Agitata dai pensieri che le ribollivano in testa, Emma udì Wendy lasciare di soppiatto la propria stanza e scendere le scale con il passo furtivo di un ladro.

Ricordando anche troppo bene le volte in cui era uscita di casa di nascosto per vedere August, Emma andò alla finestra e scostò la tenda , aspettandosi di vedere il ragazzo che stava tanto angustiando la sorella.

Invece nell'ombra c'era Killian.

Come se in un qualche modo avesse avvertito la sua presenza, alzò gli occhi verso la finestra, lei lo vide e fece un balzo indietro prima di rendersi conto che , con la luce spenta, lui non poteva vederla.

Attraverso il pizzo della tenda, vide la sorella e lo scrittore parlare per un po', di cosa non aveva proprio idea.

Poi Wendy tornò in casa e la sentì rientrare in camera sua.

La donna pensò che in qualche modo Killian doveva essere riuscito a dissuadere sua sorella da una scappatella romantica.

E quando ,in seguito , Emma ripensò a quella notte, si rese conto che quello era stato il preciso istante in cui si era innamorata di Killian Jones.

Era indecisa, avrebbe voluto andare dalla sorella, ma non voleva che il suo gesto fosse interpretato nel modo sbagliato. Poi si decise .

A piedi nudi per non fare rumore, lasciò la sua stanza.

Wendy aprì la porta immediatamente

“Emma? C'è qualcosa che non va?” chiese la ragazza arrossendo fino ai capelli

“No , ma non riuscivo a dormire . Ho sentito che ti stavi muovendo, così mi chiedevo se ti andasse di bere un tè insieme”

Wendy le diede una lunga occhiata

“Immagino che un tazza di tè mi farà bene” borbottò con ben poco entusiasmo.

Nessuna delle due parlò , finchè Emma non versò la bevanda fumante.

“Come vanno i preparativi del ballo?” chiese la sorella maggiore

“Bene immagino. La preside dice che mi stanno prendendo in considerazione come Regina di Maggio...pensa la prima Regina di Maggio che non avrà un cavaliere”

“Ne dubito” mormorò Emma

“Certo per te è facile dirlo! Quando ti hanno fatta Regina di Maggio stavi con August!”
“Sì” La donna ripensò con nostalgia alla magica sera in cui aveva ballato con il suo amore di allora “Meglio essere senza un uomo piuttosto che con quello sbagliato”

Wendy si accigliò

“Ora stai parlando di Colin! Non impicciarti della mia vita!” le ordinò

“Non voglio farlo,vorrei solo che tu non bruciassi le tappe” cercava di parlare con calma.

“Bruciare le tappe dici? Cioè vuoi dirmi che non vuoi che vada a letto con lui?” La voce della giovane stava diventando stridula.

Emma si sporse sul tavolo e le prese la mano

“ Sarò sincera, penso che fare sesso con Colin sia un terribile errore. Ma mi rendo conto che c'è ben poco che io possa fare per impedirtelo, se è quello che vuoi veramente. Una cosa però vorrei che tu tenessi in mente, mentre prendi la tua decisione. Quando un uomo ama veramente una donna , Wendy, Mette i sentimenti di lei al di sopra dei propri. Desidera proteggerla. Non le chiederebbe mai di fare qualcosa per cui non si sente pronta.”

Un altro silenzio scese tra loro.

“Peter si è offerto di accompagnarmi al ballo, disse alla fine.”Ma è un ballerino pessimo”

Emma ringraziò mentalmente il fratello e dovette dare ragione a Wendy: Peter aveva molti talenti ma decisamente il ballo non era il suo forte.

“Questo non dovrebbe essere un problema, dato che appena arriverai, tutti i ragazzi si metteranno in fila per danzare con te. Più che se avessi Colin al tuo fianco.

Negli occhi tristi di Wendy si accese un lampo di consapevolezza femminile

“Colin è un tipo geloso, anche se si sente libero di guardare le altre”

“Come Grace?”

“Già” Emma sapeva di aver guadagnato un punto , quando sua sorella non scoppiò in lacrime al nome della rivale.

“ Che ne dici di un bell'abito nuovo? E scarpe anche. Con tacchi ridicolmente alti, per mettere in risalto le tue gambe slanciate”

“Killian dice che sono alta come una modella”

Emma pensò un secondo

“Lui dovrebbe saperlo, essendo un uomo di mondo”

Wendy annuì.

Superata la crisi le due sorelle tornarono al piano di sopra. Dopo un po' Emma sentì che anche Killian rientrava in casa.

E mentre nella fattoria finalmente scendeva la quiete della notte , la giovane vedova rimase sveglia a chiedersi quante modelle dalle lunghe gambe si fosse portato a letto il suo sexy pensionante americano.

 

Quando Killian entrò in cucina, il mattino dopo, Emma ebbe la sensazione che il cuore le uscisse dal petto, tanto batteva forte e istintivamente si passò una mano tra i lunghi capelli per sistemarli .

“Il nostro misterioso pensionante!” scherzò Cora , alzando la tazza di tè in segno di saluto. “Quasi cominciavo a credere che fosse solo un frutto della mia senile immaginazione”

“Buongiorno a lei signora” Killian guardò la finestra rigata di pioggia. “Ho pensato che era inutile partire presto, dato che non potremo girare se non smette di piovere”

Nessuno nella stanza fece notare che aveva piovuto quasi tutte le mattine , dall'arrivo dell'americano. E che le altre volte per lui era quasi questione di vita o di morte, essere sul set all'alba.

“Sono solo due gocce” Emma gli posò davanti una tazza di caffè fumante. “Il cielo schiarirà presto”

“Me lo auguro, proprio ieri la regista mi diceva che stiamo superando il budget” Trascurò di dire che uno dei motivi del superamento del budget era dovuto alla modifica della Signora, da drago sputa fuoco ,a sorta di creatura più benevola.

Senza aggiungere ne zucchero, né latte, Killian bevve un sorso di quell'aromatico caffè e si lasciò sfuggire un sospiro di piacere.

“E' squisito”

“La nostra Emma è un'ottima cuoca” disse Cora con un'occhiata significativa in direzione della nipote. “Dovrebbe provare i suoi scones. !”Sono tanto dolci da far cantare gli angeli!” E spinse verso di lui un piatto di focaccine dorate.

“Nonna!” L'ammonì la donna

“Non paga due pasti al giorno quest'uomo? Ha il diritto di sapere come spende i suoi soldi!” Disse con falsa innocenza.

Killian ne prese una, spalmandola di marmellata. Un morso lo convinse dell'assoluta verità che aveva appena detto Cora.

“Semplicemente deliziose” disse masticando con gli occhi chiusi.

Cora battè una mano sul tavolo, estremamente compiaciuta.

Peter si alzò dalla tavola con aria distratta.

“Io vado , ho un test di biologia e non voglio fare tardi!” e prese il suo zaino “devo assolutamente superarlo...” Sembrava preoccupato.

Emma si avvicinò al fratello e gli carezzò una guancia.

“ Andrà tutto bene vedrai. Hai studiato tanto” Lo guardava proprio come una madre

Il ragazzo annuì

“Augurami buona fortuna”

“Non ne hai bisogno, ma se proprio... In bocca al lupo!” gli disse arruffandogli i capelli.

Peter si chinò e le diede un bacio sulla guancia.

Notando il sorriso illuminare il volto del ragazzo, solitamente così serio, Killian fu colpito dal modo in cui Emma era riuscito a rassicurarlo, con semplici parole e tanto amore.

Emma Swan era senza alcun dubbio il cuore di quella famiglia.

Anche Wendy scese in cucina, salutando tutti afferrando giacca e ombrello. Lanciò un'occhiata allo scrittore con un piccolo lieve sorriso, che lui ricambiò alzando la sua tazza di tè .

Ancora distratto dai pensieri su quella splendida famiglia, trasalì quando sentì la voce di Emma che gli offriva delle uova con la pancetta.

“No grazie , mi bastano gli scones” Le disse guardandola negli occhi.

E lei spalancò i suoi per un istante, per poi voltarsi per prendere dell'altro caffè da versargli.

“Tuo fratello sembra un ragazzo molto serio” La sentì sospirare.

Emma si versò una tazza di cioccolata calda e, come se avesse deciso di abbandonare il ruolo di locandiera , si lasciò cadere su una sedia di fronte a lui.

“Dopo la morte di mamma è cambiato, prima era un ragazzo sempre pronto al sorriso”

“La morte cambia molte cose” disse Killian in un sospiro.

Entrambi si guardarono e capirono di avere in comune molto più cose di quanto fin'ora immaginassero.

Rimasero in silenzio, assorti, tanto che non notarono Cora lasciare la stanza, con un sorrisetto stampato in viso.

Killian sarebbe stato in quella cucina con Emma tutto il giorno, il che rendeva imperativo che se ne andasse immediatamente.

Era quasi arrivato alla BMW, quando la porta si aprì , la vide correre fuori, sotto la pioggerellina trasformatasi in foschia.

“Ho pensato che magari avresti gradito dei biscotti , da prendere con del tè nel pomeriggio” gli disse tendendogli un sacchetto di carta. “Spero ti piacciano all'uvetta”

“E a chi non piacciono?” Mai in tutta la sua vita , una donna aveva sfornato dei biscotti per lui.

“Sono i preferiti da Henry e Peter. Wendy invece li preferisce al cioccolato” Un leggero ansito nella voce.

“Ho notato che a molte donne piace il cioccolato, non che Wendy sia già una donna , ma...”

“No...” Lo interruppe lei un po' ansante “E credo di doverti ringraziare per questo”

Era stata davvero alla finestra la notte precedente.

Scosse la testa

“Non ho fatto niente di speciale”

Per un attimo gli occhi di lei s'incupirono

“Forse per te non è stato niente di speciale, ma lo sarebbe stato per Wendy se fosse rimasta incinta” Killian guardò affascinato il modo in cui il suo viso rivelava ogni suo pensiero e il sorrise che gli regalò lo lasciò quasi tramortito.

“Un giorno, spero lontano, quando farà l'amore con un uomo che l'adora davvero, forse ripenserà alla notte passata e si ricorderà di un altro uomo che si preoccupò di lei a tal punto, di prendersi il disturbo di parlarle quando non era che una ragazzina confusa.”

Detto questo si alzò in punta di piedi, con l'intenzione di sfiorargli la guancia con un rapido bacio.

Ma Killian fu più veloce e girò la testa catturandole la bocca.

Il contatto fu potente come un sorso di whisky irlandese!

Lo colpì allo stomaco con la forza di un pugno e gli divampò nelle vene come fuoco.

Le affondò una mano tra i capelli, mentre le faceva scivolare l'altra lungo la schiena, per attirarla a sé. Udì un gemito soffocato e si chiese se fosse fuggito alla propria gola o a quella di lei.

Sentiva una vibrazione e non capiva chi dei due stesse tremando.

Le donne lo avevano eccitato, l'avevano fatto bruciare di desiderio. Ma nessuna gli aveva mai comunicato uno struggimento così forte da farlo sentire debole e impotente.

Sotto l'assalto della sua bocca , le labbra di lei si schiudevano come i petali di un fiore.

Aveva i seni premuti contro il suo petto, al punto che nemmeno una minuscola goccia di pioggia avrebbe potuto insinuarsi tra loro.

Killian non riusciva a pensare. Era appena in grado di respirare. Ma quando si rese conto che aveva voglia di spalancare la portiera dell'auto e di prenderla lì, sul sedile, dove suo padre, sua nonna o un vicino di passaggio potevano vederli, capì che era ora di smettere.

Staccò la bocca da quella di lei, ma riluttante a lasciarla andare , poggiò la fronte contro la sua. , Poi con lentezza le fece scorrere le labbra sulla guancia.

“Sai di pioggia”

“Anche tu” Lei sembrava attonita quanto lui

“Forse, ma scommetto che su di te ha un sapore migliore”. Quando le toccò con la lingua il lieve incavo tra il labbro e il mento, lei si lasciò sfuggire un sospiro di piacere, poi chiuse gli occhi e reclinò a testa all'indietro , offrendogli la a gola .

Killian l'accontentò , sfiorando con la bocca, lievemente, languidamente , la sua pelle chiara.

“Ancora un minuto e saremo noi quelli che hanno bisogno di una predica sui pericoli del sesso” La risposta di lei fu un suono tra una risata e il singhiozzo.

“Non capisco cosa mi sia preso” La voce le tremava

“Allora siamo in due” E poiché lui la desiderava ancora, le tolse le mani di dosso e si chinò a raccogliere il sacchettino di carta, caduto ai loro piedi.

“Non saranno rimaste che briciole” Osservò lei.

Era così, ma lui tuffò le dita nel sacchetto, prese uno dei pezzi più grossi e se lo infilò in bocca.

“Le briciole migliori che abbia mai mangiato” Sapendo che stava giocando con il fuoco, ma incapace di trattenersi, le tracciò il contorno delle labbra con la punta di un dito.

“Dolci quasi quanto la bocca della cuoca”

Quelle parole gli conquistarono il sorriso in cui aveva sperato

“Stupido! Cos'è hai baciato la Pietra della verità , Jones?”

“L'unica cosa che voglio baciare qui in Irlanda , sei tu Swan.” La percorse con lo sguardo. “Dappertutto”

Gli occhi di lei si fecero seri.

“Killian io... ho paura. Se dovessi farmi coinvolgere in una storia...” si stava passando una mano tra i capelli

“Mi dispiace dovertelo dire cara, ma è già troppo tardi. Perchè che ci piaccia o no, siamo già coinvolti” Le disse lui chinando la testa e portando lo sguardo all'altezza di quello di lei.

Emma sospirò

“Sì lo so. E questo mi confonde, perchè non mi era mai successo di reagire con tanta intensità ad un uomo” Arrossì nel dire ciò

Così onesta, così dolce...

Che Dio lo aiutasse!Stava incominciando ad innamorarsi di lei!

“Unisciti al club tesoro, perchè nemmeno a me era mai capitata una cosa del genere prima di arrivare qui” Sospirò a sua volta e tornò a sfiorarle la bocca

“Ci vediamo questa sera” Mormorò poco dopo, quando si costrinse a staccarsi da lei

“Tornerai a casa per cena allora?”

Casa. Era solo una banale parola di quattro lettere. Non c'era nessun motivo per cui ad u tratto, lui , si sentì soffocare.

Aveva bisogno di spazio, di respirare, aprì la portiera per allontanarsi un po' dal suo corpo.

“Dipende da cosa preparerai”

Emma rimase un momento in stallo. L'intenzione che aveva quella mattina era di cucinare una semplice zuppa, ma ora le cose erano cambiate.

“Cosciotto d'agnello al forno” Era troppo tempo che non cucinava per un uomo che non fossero suo padre o suo fratello, e bisognava festeggiare.

Lui salì in auto e poggiò il sacchetto di briciole accanto a sé

“Tu giochi in modo sleale Swan!” Lei rise di nuovo, sentendosi giovane e felice.

“Anche tu Jones” E Killian, con un altra penetrante occhiata, mise in moto e partì.

Emma rimase sul piazzale, incurante della pioggia, accarezzandosi le labbra dove le parve di sentire ancora quel bacio bruciante.

Avrebbe dovuto andare in paese, ma prima , aveva bisogno di buttare fuori tutto ciò che le stava ribollendo dentro, così prese il cellulare e schiacciò un tasto

“Elsa ciao! Passo da te tra mezz'ora!”

Chi meglio della di lei poteva comprenderla.

 

Ciao a tutti!

E finalmente bacio fu!
Sembra che piano piano le barriere di Emma e Killian stiano cadendo, anche se, lui è ancora molto spaventato e soprattutto il fatto di poter mettere delle radici, lo fa andare in ansia.

Volevo ringraziare davvero di cuore i tanti che mi seguono e trovano il tempo e la voglia per fermarsi, leggere e commentare. Davvero GRAZIE!

Un grazie enorme a Cristina, perchè è la migliore traduttrice del mondo, e riesce a fugare ogni mio dubbio sui titoli.

Bene spero che vi divertiate nel leggere questo capitolo e fatemi sapere , ogni osservazione è importante.

Un abbraccio

Gra

  
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