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Autore: KiarettaScrittrice92    23/04/2015    6 recensioni
- Buona notte fanciulla...
- Buona notte mio Angelo...
- Ladri per sempre...
- ...bianchi e liberi!
- We can...
- ...do magic!
Questa storia è molto importante per me, ci ho messo tutta me stessa a scriverla parecchio tempo fa ed ho deciso solo ora di pubblicarla qui, per questo motivo sarà strutturata in modo diverso dalle mie altre fanfiction.
Innanzi tutto sarà divisa in tre parti (ossia tre grandi storie) che ovviamente avranno un filo conduttore che le unisce come se fossero una il sequel dell'altra.
Poi per ogni capitolo metterò l'angolo dell'autore (di solito non lo faccio con le long, ma con questa ci tengo a farlo) e lo metterò ad inizio capitolo non alla fine, pregherei tutti di leggerlo (ma se non volete pazienza).
P.S. Tutto quello che leggerete qui è strettamente collegato alle trame di Gosho, ma non sempre le seguirà alla lettera. Quindi se vedete delle incongruenze sono volute apposta (soprattutto nella storia del passato di Kaito), inoltre tutti gli spoiler della saga di Bourbon non esistono.
Per concludere il raiting giallo è messo solo per un singolo capitolo, quasi alla fine della storia, ma è tranquillamente raiting verde.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Kaito & Kiaretta'
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Angolo dell'autrice:
Ve l'avevo detto che finalmente siamo entrati nel vivo della storia.
Quella sarà sul serio un membro dell'organizzazione oppure mente? Non vi resta che leggere questo capitolo per scoprirlo. Oggi non vi preannuncio nulla, tranne che finalmente s'incomincerà a intravedere il significato del titolo di questa saga.
Chiedo, inoltre, scusa per l'immagine scelta per questo capitolo, non rappresenta affatto l'idea che mi son fatta del personaggio, ma non ne ho trovate di migliori.
Grazie mille come al solito a tutti i miei lettori.
Buona lettura ^-^

La rosa rossa



Fiori misteriosi
 

Erano riusciti a distanziare la Porche nera. Arrivati a destinazione, parcheggiarono velocemente ed entrarono di corsa oltre la porta che la ragazza del ristorante aveva appena aperto loro e che subito dopo chiuse con due mandate di chiave.
«Accomodatevi.» disse indicando ai due una porta oltre l’ingresso che si apriva in uno spazioso salotto moderno.
«Vedo che alla fine sei riuscita a sistemarti.» disse Shinichi sedendosi su divano bianco, seguito a ruota da Ran.
«Già...» rispose la ragazza in modo freddo e distaccato sedendosi, ci fu qualche minuto di silenzio poi:
«Allora, raccontami!»
«Non c’è niente da raccontare. Tutto quello che so te l’ho detto, anzi se ti può interessare ha anche il numero del mio cellulare!»
«Non è che è di nuovo tua madre?» chiese la ragazza pensierosa.
«Ci ho pensato, ma non saprei come si è procurata quella macchina...»
«Beh, – disse alzandosi – ben venga che abbia il tuo numero di cellulare, almeno abbiamo un contatto diretto con lei.» poi uscì dalla stanza, tornando poco dopo con un vassoio con sopra una caraffa di aranciata e tre bicchieri.
«Grazie» fece Ran in un soffio, quando l’altra le porse un bicchiere appena riempito.
«Che cosa vorrà secondo te?» domandò Shinichi prendendo un lungo sorso del suo bicchiere.
«Non ne ho la minima idea.» rispose lei.
«Scusate, – disse Ran sempre con la voce bassa, come se avesse paura di fare troppo rumore – mi potreste spiegare?»
«Le ho raccontato tutto Ai.» la rassicurò Shinichi, notando lo sguardo allarmato della ramata.
«Ai? – chiese la mora stupita – Ma allora anche lei era...»
«Sì, – rispose Shinichi – il suo vero nome è Shiho Miyano, faceva parte dell’organizzazione di quei due uomini. È grazie a lei se per questi due anni sono diventato quel moccioso occhialuto che ti stava tra i piedi ed è sempre grazie a lei se ora sono di nuovo qui col mio aspetto.»
«Organizzazione?»
«Sì un’organizzazione ricercata dall’FBI americana, che viene chiamata da loro MIB ovvero Man In Black, è stata sgominata poco più di un mese fa.»
«L’FBI li ha arrestati tutti?» chiese Ran.
«Sì, grazie il nostro aiuto, – rispose questa volta l’altra indicando lei e il ragazzo seduto sul divano di fronte – ma a quanto pare ne è scappata una...»
«Ancora non ci posso credere, pensavo di essermene liberato, accidenti!» disse Shinichi.

 

L’uomo era seduto comodamente nel suo ufficio, i piedi sopra la scrivania e l’aria assente. Poi, con uno scatto, come se si fosse appena ricordato qualcosa, si rimise a sedere in modo normale e prese la cornetta del telefono, digitando un numero.
«Pronto?» rispose la voce di una donna.
«Come sta la nostra Rosa Rossa?» chiese l’uomo divertito.
«L’ho persa, ma è nel panico più totale, pensa che io sia una dell’organizzazione che l’ha inseguito per questi due anni!» rispose la donna risoluta.
«Stai facendo un ottimo lavoro! Ora dove sei?»
«Davanti alla casa della scienziata Miyano! Si sono rifugiati là dentro.»
«Capisco, – ci fu un attimo di pausa – vieni appena puoi. Ci saranno altri modi per recuperare la nostra Rosa Rossa.»
«Ok, allora torno subito!» rispose la donna per poi chiudere la chiamata, dopodiché salì di nuovo sulla Porsche nera e accese il motore.
Viaggiava da qualche minuto quando si mise l’auricolare nell’orecchio e digitò un numero sul cellulare.
«Sono io, volevo riferirti che il pesce ha abboccato all’amo; sì l’ho già avvisato, ora sto tornando al Giardino. Bene ci vediamo là! Anche io.» e chiuse la chiamata.

 

«Eccomi!» disse entrando oltre le porte scorrevoli di vetro.
«Andiamo, aspettano tutti te!» fece il ragazzo mentre i suoi occhi azzurri e intensi si fecero decisi.
Arrivati davanti alla porta bianca della sala riunioni, senza esitazioni l’aprirono.
«Ben arrivata Mughetto.» disse l’uomo a capotavola, era alto e robusto, i capelli già grigi per la vecchiaia e due profondi occhi scuri.
«Grazie capo!» rispose lei sedendosi a uno dei due posti liberi, mentre nell’altro si sedette il ragazzo.
«Bene, possiamo cominciare! Vi ho chiamati qui per fare un resoconto della situazione. Proprio ieri il nostro Angelo Nero mi ha chiamato dall’America e mi ha detto che finalmente ha trovato quello che cercava, ora sta tornando in Europa. Mentre il nostro Lonicera è sulle tracce dell’Angelo Bianco. – e fece un cenno a un uomo robusto e abbronzato che ringraziò – Infine, il re della nostra scacchiera, ossia la Rosa Rossa, ha abboccato all’amo del nostro Mughetto.»
Nella sala partì un grosso applauso e l’uomo aspettò che tornasse il silenzio assoluto per concludere.
«Ora lascio il compito a lei e alla Rosa Blu di occuparsi del nostro fiore più prezioso.»

  
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