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Autore: oceanodiperle    23/04/2015    0 recensioni
E’ bellissimo, è così perfetto e adoro la sua bocca, che ti viene voglia di fiondartici di sopra e farla tua. [...] mostro ad Harry come si deve comportare, come far divertire i bambini e il riccio impara in fretta, gli dico ciò che deve fare e lui lo fa alla perfezione, lo osservo felice, vederlo insieme agli altri bambini fa di lui un bambino, un bambino che spetta a me crescere, un bambino che deve diventare mio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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33. La tentazione di baciarlo è troppa, ma anche la paura di essere respinto è troppa.

- “E quindi ti ha seguito fino a Rotherham?!”
- “Si, di nascosto.”
- “Sei ingenuo, era ovvio che l’avrebbe fatto.”
- “Avevamo fatto un patto…” Dico facendomi coraggio.
- “Cioè?” Sospiro.
- “Se l’avrei baciato non mi avrebbe seguito.”
- “E tu ovviamente non l’avrai baciato.” Mi copro il viso con le mani e quel gesto gli fa capire che lo avevo baciato.
- “Oddio Louis…non posso crederci…tu…tu…mi hai tradito…”
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-“Cerca di capire che non l’ho fatto con la cattiva intenzione di  tradirti, ma l’ho fatto per noi.”
-“Louis, per favore, esci dalla mia stanza.”
-“Che?!”
-“Hai capito bene.”
-“Non posso lasciarti solo qui!”
-“Non ti voglio qui! Vattene cazzo!”
-“Ti chiedo scusa Harry, lo so che non era una cosa abbastanza giusta nei tuoi confronti, ma non avevo altra scelta…”
-“Louis, se non alzi adesso il tuo culo dalla sedia mi metterò a urlare, gli infermieri ti sentiranno e ti faranno uscire.”

                                                                                           ***
Non mi vuole vedere, così mi sono alzato dalla sedia e sono uscito dalla sua stanza. James gli ha distrutto la gamba e il braccio e io ho contribuito a distruggere il resto. Se decide di lasciarmi ne ha tutte le ragioni e io non saprò come andare avanti.
Sto passeggiando fuori dall’ospedale con l’intenzione di distrarmi, ma so già che non sarà così e penserò tutto il tempo al male che ho fatto ad Harry.
Mentre cammino per le strade deserte della notte, vedo in lontananza delle persone affollate su un punto della strada e sento della musica, incuriosito mi avvicino e realizzo che mi trovo davanti un locale che rimane aperto tutta la notte. Credo che girerò per tutta la notte fino alle 10.00 per la città, Harry non vuole vedermi e l’orario delle visite è alle 10.00 quindi devo cercare di distrarmi per…(guardo l’orologio, sono le 2.30) sette ore e mezza?! Ho bisogno di una birra.

                                                                                            ***
Avevo detto una birra? O otto? Ma otto e una hanno la stessa quantità? Otto e uno sono lo stesso numero?” Ma ho bevuto una birra o una vodka?
- “Buonasera Louis! Quanto tempo!” Mi dice un ragazzo mentre sorride.
- “Ciao...” Dico stranito.
- “Non ti ricordi di me?”
- “Emh, no…mi dispiace e…scusa non capisco più niente…mi gira la testa, vedo sfocato e…” Osserva sul bancone davanti a me la birra che avevo consumato.
- “Cazzo Louis, sei ubriaco.”
- “Eh? Ubriaco? Ma cosa dici!”
- “Dai avanti, ti porto a casa mia.”
- “Cosa?”
- “Andiamo.”

                                                                                    ***
E’ mattina, apro gli occhi ancora molto assonnato e subito realizzo che non sono né nel letto della casa a Rotheram e né nel letto di casa mia. Osservo bene la stanza in cui mi trovo, subito i miei occhi raggiungono una fotografia del mio compagno di scuola Jackson, il ragazzo con cui sono rimasto chiuso nello sgabuzzino al quale ho insegnato a baciare con la lingua. Non ci vediamo da molto tempo e forse qualcun altro al posto se ritornasse a pensare a quel bacio si imbarazzerebbe, ma io no, non sono così, non mi creo problemi, anzi sono abbastanza tranquillo. Mi alzo dal letto del fratello che non ho idea di che fine abbia fatto avendo perso i rapporti con Jackson e mi accorgo di aver dormito con i vestiti. Osservo il letto di Jackson, che è sfatto, starà facendo colazione. Cavolo, non ricordo nulla.

                                                                                    ***
Jackson è stato gentile per avermi aspettato per fare colazione insieme, io inizialmente gli avevo assicurato di non preoccuparsi che l’avrei fatta fuori, ma lui ha insistito ed è riuscito a farmi rimanere. Mentre mangiamo discutiamo sull’accaduto di ieri.
 - “Io…ricordo davvero poche cose.” Dico confuso.
- “Tipo?”
- “Ero stato attirato dalla musica e dalla gente, sono entrato in un locale e…tutto qui.”
- “Avevi bevuto circa un decina di birre.”
- “Cazzo.” Dico strofinandomi gli occhi con le mani.
- “Già, eri ubriaco e ti ho portato qui. Se ti avessi portato a casa tua non sapevo cosa sarebbe successo con tua madre.”
- “Ti ringrazio e…scusami per il disturbo.”
- “Non devi Louis.”
- “Che ore sono?”
- “Le 9.30.”
- “Tra mezz’ora dovrei andare da Harry, se chiamo uno dei suoi amici forse mi da un passaggio.”
- “Chi è Harry?” Domanda Jackson.
- “Ah…emh.. il mio ragazzo o forse ex, non lo so ancora, maledizione.”
- “Ah già, sei gay. Ricordo il nostro bacio, mi avevi detto che avevi provato qualcosa che ti ha fatto capire che ti piacciono i ragazzi.” Dice sorridendo e imbarazzato.
- “Lo ricordo anche io, perfettamente.” Io continuo ad essere tranquillo.
- “Ma cosa è successo con Harry?”
- “Beh, è una storia lunga.”
- “Mi racconti in macchina se ti va, ti accompagno io in ospedale.”

                                                                                          ***
Mentre arriviamo ai cancelli dell’ospedale, ho raccontato a Jackson tutto ciò che è capitato e adesso sto ascoltando i suoi commenti:
- “Non si arrendeva mai James, è da pazzi arrivare anche al punto di voler uccidere, allearsi con le persone più pericolose della città. Adesso non immagina come sta il tuo ragazzo ridotto in quelle condizioni.”
- “Beh, di certo prima di dirgli che l’ho tradito con James stava meglio rispetto ad adesso. Oltre ad averlo distrutto fisicamente l’ho distrutto anche moralmente.”
- “In effetti non dovevi baciarlo, se James era già arrivato a tanto avendo  l’intenzione di uccidere Harry, non si sarebbe fatta sfuggire l’opportunità di poterti seguire.”
- “Lo capisco Jackson, ma non sapevo più che strada prendere.”
- “Io penso che tu ti sia cacciato nella merda da solo, secondo me hai fatto una grande cazzata.”
- “Ok Jackson, ti ringrazio per il tuo incoraggiamento, ma quello che è successo è successo, è ovvio che se potessi farlo ritornerei indietro, ma non è possibile, quindi adesso non mi interessa parlare di quanto io possa essere stato idiota, mi interessa pensare a una soluzione per risolvere con Harry.”
- “Io credo che l’unica cosa che tu possa fare è mostrargli l’amore che provi per lui, se si sente amato riprenderà a fidarsi di te.”
- “Io però…non voglio illudermi, vedremo come andranno avanti le cose.”

                                                                                        ***
Ho ringraziato Jackson per la sua ospitalità e per avermi riportato in ospedale, adesso raggiungo correndo la stanza di Harry perché ho bisogno di vederlo.

Da fuori della sua stanza, intravedo che ci sono già i suoi amici e chissà che avranno pensato quando hanno realizzato che questa notte ho lasciato solo Harry in ospedale e anche che avranno pensato quando li ha informati del bacio con James, sicuramente che faccio schifo. Mi avvicino con passi lenti al cornicione della porta e si accorgono della mia presenza che attira i loro. Sento la voce di Harry che steso nel letto non riesce a raggiungere con il suo sguardo ciò che attira l’attenzione dei suoi amici e quindi dice:
- “Che succede?” Josh, Luke e John non si degnano nemmeno di salutarmi, il loro comportamento conferma le due ipotesi di prima.
Io neanche li saluto, non capisco perché debba dargli questa confidenza se hanno solo ascoltato la versione di Harry senza pensare a mettersi nei miei panni. Entro nella stanza e chiudo la porta, pretendo privacy in questo momento perché intendo cercare di parlare con lui, appena mi vede sbuffa.
- “Ho bisogno che mi ascolti.” Dico deciso.
- “Io ho bisogno che te ne vai perché la tua presenza mi mette di cattivo umore.”
- “Harry devi smetterla! Quello che ho fatto, l’ho fatto pensando a te, non a me, non per divertirmi. Darei la vita per te capisci?! Non ho provato piacere anzi, mi ha fatto ribrezzo, ma serviva per proteggerti.”
- “Tu sapevi benissimo che andare a parlare con James non avrebbe risolto nulla, allora perché lo hai fatto? Ti sei comportato solo da idiota e mi hai tradito e deluso, non ha servito a nulla trasferirci a Rotherham, è stata una stupida perdita di tempo. Hai cercato in tutti i modi di convincermi a trasferirmi, per poi fare cosa? Una cazzata e rovinare tutto? Non ti capisco.
- “Ero stanco di questa situazione del cazzo, volevo farla finita ok? Sono andato fuori di testa, non ce l’ho fatta più e sono stato impulsivo precipitando a casa di quel maledetto di James, ma una cosa è certa, l’ho fatto solo per te.”
- “Louis, come posso perdonarti per quello che hai fatto?”
- “So che per te è difficile, ti senti confuso e stressato allo stesso tempo, non hai certezze, ma almeno una certezza posso dartela: ti amo, non posso fare a meno di te e se adesso mi trovo qui è solo per te. Ho provato alcune sensazioni ed emozioni con te che non ho mai provato con altri, nessuno riuscirà ad allontanarmi da te, a meno che non sarai tu ad allontanarmi dicendomi che non provi più niente per me, ma io sono sicuro che tu sei ancora innamorato di me, lo vedo nei tuoi occhi, da come mi guardano, i tuoi occhi brillano e mi dicono che hai bisogno di me in questo momento più che mai, devi solo permettermi di poterlo fare e di poterti dare tutto l’amore che ti meriti. Sei l’unico per me, nessuno al mondo potrebbe prendere il tuo posto. Capisco che per te è abbastanza complicato potermi perdonare e ti assicuro che se fossi in te anche io mi comporterei così, ma grazie a te e a come ti stai comportando capisco che potrei sbagliare, perché davanti a me c’è una persona che mi ama e che farebbe di tutto per me e io la sto respingendo. Quindi…ti prego Harry…perdonami…” Dico mentre mi avvicino sempre di più al suo viso fissando le sue labbra. La tentazione di baciarlo è troppa, ma anche la paura di essere respinto è troppa, ma decido di rischiare e sfioro con le mie labbra le sue. Harry non gira il suo viso dalla parte opposta, ma semplicemente indietreggia con la testa.
- “Harry?...” Sussurro, deluso per avermi respinto. Riprovo ad avvicinare le mie labbra alle sue, che le sfiorano di nuovo perché lui indietreggia ancora.
- “Non commetterò più lo stesso errore…” Sussurro ancora e tento di baciarlo, ma continua ad indietreggiare.
- “Harry…dai…ti prego…” Gli carezzo con la mano destra il viso, lentamente avvicino le mie labbra alle sue e finalmente riesco a dargli un lento bacio a stampo. Successivamente, trascino la mano sul collo e dopo dietro la testa mentre inserisco nella sua bocca la lingua che dopo aver cercato la sua si toccano a vicenda.
Le nostre labbra si staccano, ma rimangono una di fronte all’altra e i nostri occhi fissano le labbra dell’altro.
- “Perdonami.” Sussurrano le mie.
- “Ad una condizione.” Afferma Harry. “Sposami.”

Spazio autrice:

Questo capitolo, ha concluso la fan fiction, 
scriverla mi ha fatto crescere anche psicologicamente e mi ha portato a conoscere persone stupende come voi, che avete sempre apprezzato il mio lavoro anche se spesso fatto in ritardo e per questo chiedo scusa anche per qualche mio comportamento che a voi non è piaciuto, è stato un periodo lungo e complicato, potrei scrivere mille cose per farvi capire quanto sono grata a voi e quanto siete stupendi al punto di brillare, ma non finirei più , quindi GRAZIE A TUTTI I COLORO CHE MI HANNO SEMPRE SOSTENUTA E PORTATA FIN QUI. VI VOGLIO BENE.
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