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Autore: Elissa_Bane    23/04/2015    1 recensioni
John ha trovato una compagna, Giulia. Se ne andrà dal 221 B solo quando sarà certo di aver lasciato Sherlock in buone mani. Ed è così che conosce Cecilia, troppo giovane per il dolore che ha già sopportato. Cecilia, che è in grado di competere con Sherlock. Cecilia, che ha cicatrici ricamate addosso.
Attenzione: Mary nella storia non è presente, non è mai nemmeno esistita. Tutti i fatti si svolgono dopo la 2x03
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Deduction Is Easy, Life Is Not.'
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Capitolo 27

The Game Is On

Tre mesi dopo
Giulia

-Ehi amore, buongiorno- mormora John coccolandomi. Lo osservo sorridere sereno ma timoroso, come se stesse trattando un oggetto delicato.
-Lo è?- chiedo, crudele. Non riesco ad essere dolce. Lo capisce e sopporta, come ha sopportato negli ultimi mesi.
Tre mesi. Novanta lunghissimi giorni. Uno dopo l’altro, paziente dopo paziente, notte dopo notte sono passati.
È brutto non avere più lei vicina. I pomeriggi passati insieme, con le sue osservazioni pragmatiche e i miei sogni inconcludenti. È più che brutto. È orribile. È straziante. È la sensazione di non aver perso solo un'amica e nemmeno una sorella: è la sensazione di aver perso parte di me. Certo, una parte fastidiosa, irritante, saccente, scontrosa, prepotente e anche abbastanza permalosa, ma sempre parte di me.
Non riesco a trattenermi e, al suo ricordo, affondo il volto nella spalla di John e comincio a singhiozzare. Come sempre, lui mi stringe forte consolandomi.
-Possiamo farcela- mi dice. Annuisco piano, alzandomi per prepararmi ad un’altra lunghissima giornata

§§§

Francesca

Osservo le registrazioni che mi ha consegnato Mycroft, su mia esplicita richiesta. Le videocamere presenti in casa di Sherlock e Cecilia hanno ripreso quasi ogni istante della loro vita e questa è la mia unica occasione per salvare mia sorella da un nemico ben peggiore di Jim Moriarty: se stessa.

§§§

Mycroft
Istanbul
-Allora- esordisco –Hai passato due mesi senza fare niente.
-Ho viaggiato- ribatte la ragazza seduta di fronte a me.
-E ora hai risolto un nuovo caso. Interessante. Sia il fatto che tu abbia scelto proprio questa città, sia il fatto che casualmente la sciarpa celeste di mio fratello compare nella sala conferenze della polizia, in prima pagina, non riconosciuta da nessuno, naturalmente.
Non mi risponde, limitandosi a fissare fuori dalla finestra dell’hotel.
-Odio questo posto. Meno male che me ne posso andare- dice infine. –Loro come stanno?- si volta, nascondendo quasi perfettamente il dolore acuto che la lacera. Quasi, appunto.
-Male- inutile nasconderle la verità –Giulia ha attacchi di panico e crisi vagamente depressive- stringe la stoffa del tailleur blu nel pugno chiuso, ma non ribatte. Sapeva a cosa andava incontro partendo.
-E lui?- chiede poi, accarezzando delicatamente la sciarpa, nuovamente al suo collo.
-Ha capito che non sei morta, e ti sta cercando- rispondo.
-Non ti ho chiesto cosa fa, ma se sta bene- ribatte seccamente.
-No. Non sta bene. Come non stai bene tu.
-I miei parametri vitali sono assolutamente perfetti.
-Certo, se escludi gli incubi notturni, il fatto che non dormi quasi più, che passi le giornate a guardare il suo blog. E non dimentichiamo Francesca.
-Serena.
-In qualsiasi modo tu la voglia chiamare. Mi ascolterai, perché non è saggio che tu non voglia sapere- mi fissa, improvvisamente piena di rabbia inespressa.
-Racconta, allora.
-Tua sorella era inserita in un programma speciale. In caso di pericolo, la procedura voleva che fosse espatriata e che acquisisse una nuova identità. Lei però, quando le dissero che non avrebbe potuto avere rapporti con te chiese che almeno le si facessero avere tue notizie.
-Perché ha detto di non sapere del mio rapimento?
-Perché non le è stato detto. Era diventata una spia importante e questo avrebbe potuto distoglierla dai suoi doveri- rispondo, capendo in minima parte la sua collera.
Sorride stancamente, tornando a fissare fuori dalla finestra.
-Ci vediamo il mese prossimo- mormora. Non me ne vado, attendendo la sua reazione.
Un attimo dopo ho un coltello contro la carotide.
-Vattene ora, Mycroft, devo pensare- dice osservandomi con quegli occhi scuri pieni di dolore.

§§§

Sherlock
Due mesi senza notizie, poi finalmente un ispettore di polizia a Istanbul risolve un caso in modo stupefacente per chiunque, tranne che per me e Lei.
Osservo meglio la foto, notando una macchia celeste nella sala raffigurata.
La mia sciarpa. 













Note di Danae: hey there! Eccomi, again. Bene, le note oggi sono importantissime. Volevo solo ringraziare tutti voi che mi leggete, ma in particolar modo Ally, la mia stellina <3 che non solo mi recensisce ogni capitolo, ma che è anche diventata un'amica. Grazie.
xxxxxx
-Dan

  
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