Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: ___Page    24/04/2015    8 recensioni
"All’apparenza Drakul Mihawk poteva sembrare un uomo freddo e distaccato ma i suoi figli, e soprattutto la piccola, sapevano che padre affettuoso e attento fosse, anche se a modo suo. Sapevano di poter sempre contare su di lui e sapevano anche che avrebbero trovato comprensione per le loro giuste cause.
Sì, Drakul Mihawk era un uomo freddo e severo. Ma per i suoi figli avrebbe fatto sempre qualsiasi cosa."
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Nico, Robin, Perona, Roronoa, Zoro, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mugugnò mentre un fastidioso ticchettio giungeva regolare alle sue orecchie, facendola emergere dal sonno.
Ma cosa stava succedendo?!
Dannazione!
Strusciò la fronte sul cuscino, spettinandosi al frangetta, prima di aprire gli occhi e strofinarseli per spannarli, girando il capo verso la finestra.
Quel rumore era fine e poteva sembrare pioggia se solo gli intervalli tra un colpetto e l’altro non fossero stati così lunghi.
Ma fuori era buio e non sembra esserci niente  di strano, tranne quel rumore costante.
A sopracciglia aggrottate, Perona si liberò delle coperte e infilò i calzoncini sotto alla maglietta a maniche corte che usava per dormire, camminando scalza verso la finestra, con l’intenzione  di accostarsi per guardare fuori ma fece appena in tempo a posare i palmi sul davanzale e avvicinare il viso al vetro che qualcosa ci picchiò contro, facendola sobbalzare e indietreggiare appena.
Ancora più accigliata, rimase in attesa, il capo piegato appena e la bocca schiusa, sgranando poi gli occhi scuri nel vedere un sassolino colpire il materiale trasparente, provocando quel ticchettio che l’aveva svegliata.
Dopo qualche secondo di immobilità e sguardo interdetto, la rosa si slanciò verso la finestra, aprendola e sporgendosi per guardare giù, rimanendo a bocca aperta qualche secondo, prima di ritrovare l’uso della parola.
-Ma cosa stai facendo?! Sei impazzito?!?- sibilò sottovoce, facendogli sollevare il capo e sorridere radioso.
-Oh finalmente! Credevo avessi il sonno pesante come Zoro!-
Perona aprì la bocca per poi richiuderla immediatamente, imbronciandosi mentre il suo migliore amico si avvicinava al muro della casa per arrampicarsi sfruttando il supporto per i gelsomini che si arrampicavano fino al secondo piano della casa, mentre la rosa apriva anche l’altra anta per fargli spazio.
-Molto divertente davvero- commentò, quando lo vide issarsi sul davanzale e sedervisi restando con le gambe penzoloni all’esterno e le braccia incrociate al petto -Si può sapere cosa fai qui?! Se i miei ti beccano…-
-Vuoi dire se tuo padre mi becca!- la interruppe, sollevando un sopracciglio.
-Ci tieni tanto a finire affettato?!-
-Ci tengo tanto a essere il primo a farti gli auguri!- ribatté prontamente, lasciandola interdetta.
Perona si girò verso la propria sveglia, rendendosi conto che la mezzanotte era scoccata.
-Sedici anni, il sedici aprile del 2016. Non potevo non essere il primo a farti gli auguri- ripeté il ragazzo, facendola voltare verso di sé con uno sguardo incredulo e luccicante, che lo fece sorridere ancora di più, illuminandogli il volto lentigginoso.
-Oh Ace…- sussurrò a corto di fiato.
Era sempre così attento a lei, la faceva sempre emozionare e sentire così amata.
Non che la sua famiglia o il resto dei suoi amici non lo facesse, anzi…
Ma Ace era così dolce e al bisogno forte, sempre pronto ad ascoltarla.
Ace era unico ed era il migliore amico che potesse desiderare.
-Diventi vecchia bella mia!-
Che cosa?!
Sgranò gli occhi, gonfiando le guance indignata, prima di gettarsi su di lui e picchiarlo a palmi aperti sulla spalla.
-Che stronzo! Se sei venuto solo per sottolineare questo te lo potevi risparmiare!!!- inveì, mentre il moro scoppiava a ridere, sollevando appena la spalla per proteggersi dai colpi dell’amica.
-Ehi ehi ehi! Dai!!!- protestò, continuando a sorridere radioso -Scherzavo!- precisò mentre Perona gli voltava le spalle, incrociando le braccia sotto al seno e mettendo il broncio.
-Perona?!- la chiamò, ottenendo solo un mugugno infastidito in risposta.
Attese qualche istante, fissando la schiena dell’amica, inondata di boccoli rosa, prima di sospirare.
-Okay, allora me ne vado- la informò, puntando i palmi sul davanzale, pronto a spingersi per saltare giù, prima che una salda presa sulla maglietta lo tirasse indietro, facendolo cadere lungo disteso e di schiena sul parquet della camera da letto, ritrovandosi a fissare l’amica a testa in giù -Così disperata all’idea che me ne andassi?!- domandò, sorridendo e facendola imbronciare ulteriormente.
-Baka, non volevo che saltassi giù così! Ti vuoi rompere una gamba?!- sibilò infastidita, celando al meglio il sollievo provato per essere riuscita a tirarlo dentro in tempo.
Ace si mise in piedi, spazzolandosi i bermuda con le mani e raddrizzando la schiena, continuando a guardarla fissa, finché non vide un breve lampo attraversarle le iridi scure, segno che non sarebbe riuscita a tenere il broncio ancora a lungo.
Con un gesto fluido, infilò la mano in tasca ed estrasse un piccolo pacchetto quadrato, carta rosa e fiocco nero, tendendo il braccio per farlo entrare nel suo campo visivo.
La vide sgranare gli occhi, prima di sollevare la testa sorpresa per guardarlo in viso.
-Ma… Ace…- cominciò, prendendo il regalo con mani tremanti -Credevo lo facessi con gli altri…-
-Quando l’ho visto non ho resistito!- la interruppe il ragazzo, portandosi una mano alla nuca, segno che era imbarazzato.
Con un radioso sorriso e una mezza risata, Perona corse a sedersi sul letto, raggiunta poco dopo dal moro, che la guardò scartare con cura il regalo ed estrarre una scatolina da gioielleria. La rosa sollevò di nuovo la testa di scatto, già pronta a protestare, sollevando un’ondata di fragola.
-Non è costato tanto! Giuro!- la fermò subito Ace, alzando le mani ai lati del viso, bloccando le sue proteste sul nascere.
Perona richiuse la bocca, scrutandolo con rimprovero ma senza riuscire a smettere di sorridere prima di aprire la scatolina e ritrovarsi a fissare una catenina con appeso un ciondolo di vetro rosato, finemente lavorato, raffigurante un fantasmino.
Si perse ad ammirarlo con gli occhi che brillavano, accarezzandolo appena con i polpastrelli delle dita affusolate e curate.
-Ti piace?!- sussurrò Ace, osservandola e considerando quanto quell’espressione le donasse, felice della reazione che il suo regalo aveva suscitato.
Perona si girò verso di lui, senza parole, annuendo con le labbra perennemente increspate, scaldandogli il cuore.
Quando faceva così gli ricordava quando l’aveva conosciuta alle elementari. Nei suoi occhi riusciva sempre a scorgere l’innocenza di quando erano bambini, provocando in lui lo stesso istinto protettivo che aveva sviluppato all’epoca nei suoi confronti.
Era incredibile quante persone tenessero a lei, anche se in fondo non si stupiva più di tanto perché Perona era così facile da amare.
-Aspetta…- mormorò allungando una mano per prendere la scatolina, sfilare la catenina e tenerla aperta con entrambe la mani, gli estremi stretti tra pollici e indici, con il chiaro intento di mettergliela.
Perona si voltò, scostando i folti e lunghi capelli, investendolo con il suo aroma e scoprendo il collo diafano, rabbrividendo appena quando le dita di Ace la sfiorarono sulla vertebra. Tornò a voltarsi impaziente di un giudizio e sorrise ancora di più quando il moro disse la sua.
-Ti sta alla perfezione-
Senza neanche rendersene conto, la rosa si ritrovò a mordersi il labbro inferiore. Provava l’impulso di gettarsi su di lui per ringraziarlo ma qualcosa la teneva bloccata lì ad ammirare il suo sorriso.
Si rese conto di essere mezza in trance solo quando uno schiocco e una sensazione umida sulla guancia la riscossero appena in tempo per realizzare che Ace si era sporto in avanti per baciarla, prima di alzarsi e tornare verso la finestra.
-Ora devo proprio andare!- le disse, girandosi ancora un attimo per salutarla -Ancora buon compleanno Voodoo! E sogni d’oro!- la salutò con un ultimo ghigno e un ultimo cenno del capo prima di accingersi a scavalcare il davanzale.
-Buonanotte Spruzzetto di Sole!- rispose Perona, sentendolo divertita sbuffare una risata per quei ridicoli soprannomi che ancora di tanto in tanto si ostinavano ad usare.
Non appena Ace scomparve alla sua vista, la ragazza si precipitò verso la specchiera dove teneva tutti i suoi trucchi e le sue collane da pochi berry l’una, smaniosa di vedere come le stesse quello splendido regalo, restando alcuni istanti catturata e rapita dai giochi di luce che il vetro con cui era modellato il fantasmino provocava.
Si girò verso la finestra, sentendosi le guance un po’ accaldate, considerando che, anche se era tardi, si sentiva inspiegabilmente euforica e il cuore le batteva a mille, senza un perché, e quindi non sarebbe mai riuscita a riprendere sonno.
Decisa, si avvicinò alla propria scrivania, aprendo il portatile e accendendolo rapida insieme al WiFi, impaziente di vedere lo schermo illuminarsi e la clessidra trasformarsi in cursore.
Da settimane il suo blog aveva preso piede e adorava fare quello che faceva. Lo aveva aperto per noia e mai avrebbe creduto che le cose sarebbero evolute così rapidamente.
Nessuno sapeva che si trattava di lei eppure i cuori spezzati avevano un così disperato bisogno di aiuto da essere pronti ad affidarsi anche a un apparente perfetto sconosciuto. In fondo non faceva niente di male, cercava solo di aiutare chi ne aveva bisogno.
Certo c’era quel dettaglio, quella piccola regola, che per iscriversi al blog bisognava essere studenti della Raftel ma non era discriminazione. Poteva aiutare chi glielo chiedeva solo se conosceva almeno un minimo, almeno per sentito dire, entrambe le parti in causa.
No, non c’era niente di male ad aiutare i propri compagni di scuola a conquistare la persona di cui erano innamorati.
Entrò nella pagina di autenticazione direttamente dai preferiti e sentì un brivido di curiosità percorrerle la schiena nel chiedersi quanti messaggi doveva aspettarsi, quante sfide avrebbe dovuto affrontare.
Sorrise mentre cliccava su accedi, senza bisogno di digitare nickname e password, già memorizzati dal server, attendendo solo pochi attimi per poter leggere il messaggio di apertura.

 
Benvenuta Miss Puck.
Hai 21 messaggi non letti.
 
Sorrise, Perona, sfregandosi le mani nel buio della sua stanza.
Sorrise, ignara di cosa quell’innocente passatempo avrebbe provocato da un anno a quella parte. 








Angolo dell'autrice: 
Ed eccoci qua... Non posso credere di stare scrivendo questo angolo autrice... 
Non ci posso credere perché questa storia avrei voluto non finirla mai. Mi è entrata sottopelle più, ho vissuto in ogni singola riga o parola e scena. 
Ho amato scriverla come molti di voi mi hanno detto di avere amato leggerla. 
E io vorrei davvero rignraziarvi di cuore. Siete tanti, tantissimi ma a voi che avete recensito, a cui non ho mai risposto, voglio ringraziarvi uno ad uno e dirvi che il vostro sostegno, il vostro entusiasmo, le vostre parole mi hanno dato davvero tanto. 
Perciò grazie davvero, grazie a 
Carol96
Giuggy3 
Shiawase0
Elepo
Vale9894
Katherine_slut_vampire
IO ZOROT
Andormaca14
Luna_Oscura
Bambolinarossa98
Rufy95
The_White_Cat
Lizzydizzy
Gibutistan
Jules_Kennedy
Silver saiyan
Tizio Roronoa
Law___

E un grazie speciale a voi che mi siete state vicine non solo qui 
Emy
Star
Zomi
Vivian
Milly

Ringrazio ovviamente anche tutti voi che avete seguito, preferito, ricordato o semplicemente letto questa storia. 
E spero di ritrovarvi quando inizierò il seguito. 
Alla prossima! 
Piper. 


 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: ___Page