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Autore: StormLight94    24/04/2015    5 recensioni
Fanfiction AU.
Pasadena, California.
Sheldon ha ventidue anni, è molto affascinante e all'università non passa inosservato. Ha una fila di ragazze che gli cadono ai piedi e che morirebbero pur di avere la sua attenzione. Nonostante ciò non ha nessuna intenzione di avere relazioni serie, anzi preferisce divertirsi e passare da una festa all'altra con i suoi migliori amici Leonard, Howard e Raj. È un genio, ma prende tutto troppo superficialmente.
Amy si è trasferita da lontano per iniziare l'università e insieme alla sua migliore amica, Penny, dovrà ambientarsi in quella città nuova. È introversa e preferisce un buon libro a una festa sfrenata. Il suo unico interesse è quello di studiare e prendere buoni voti.
Ma cosa succederebbe se due persone così diverse si incontrassero? E se iniziassero a passare molto tempo insieme? Potrebbe andare bene o sarebbe un disastro?
Dal primo capitolo:
"« Tu?! » dissero all'unisono Amy, con un'espressione sconvolta e Sheldon con un'aria sorpresa e leggermente divertita.
Doveva essere un incubo, o una specie di scherzo.
Il tizio più irritante che avesse conosciuto era il vicino di casa della sua migliore amica."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XIII.
Black Holes and Revelations (parte uno)




Q
uella mattina Amy si alzò presto per ripassare un'ultima volta. Sapeva che aveva fatto male ad andare da Sheldon il giorno prima di un esame e il giorno stesso in cui la sua migliore amica prima si era fatta avanti con lui e poi l'aveva praticamente costretta a rivelare i sentimenti che solo di recente aveva scoperto di provare per Sheldon. Ma non poteva farci niente. C'erano delle cose che non riusciva a capire e doveva assolutamente chiedergliele prima di rischiare di lasciare il foglio in bianco.
Solo quando se lo ritrovò davanti si accorse di quanto gli fosse mancato passare del tempo con lui. Alla fine avevano passato settimane in cui a stento si vedevano dato che lui non faceva altro che evitarla in tutti i modi.
« Perché mi eviti, Sheldon? » disse dopo aver sentito l'ennesima scusa che le stava propinando. Voleva chiarire in fretta la questione perché stava diventando decisamente esasperante.
Sheldon abbassò lentamente lo sguardo sul pavimento per qualche secondo in cui cercava di trovare una spiegazione più convincente sia per lei sia, sopratutto, per sé stesso.
Già, perché la stava evitando?
« Io non ti sto affatto evitando. » rispose con tono serio dopo aver trovato il coraggio di guardarla negli occhi.
Amy sbuffò spazientita. « Smettila, sai anche tu che è vero. Prima ci vedevamo tutti i giorni, mi venivi a prendere e cercavi sempre un pretesto per stare con me in qualche modo. Ora non solo hai deciso di punto in bianco di non aiutarmi in matematica, ma a cena a stento mi rivolgi la parola. Perché? » aveva usato un tono fermo e deciso. Non voleva sembrare preoccupata e fargli quindi capire quanto in realtà ci rimanesse male per tutta quell'indifferenza.
« Sono impegnato in questo periodo per questo non posso seguirti in matematica. » rispose con superficialità mentre stringeva con forza la maniglia nella parte interna della porta e dove Amy non riusciva a vedere.
« Certo, sei impegnato ad uscire e a passare da una discoteca all'altra. Non sono mica stupida, sai? » Incrociò le braccia al petto e tenne il mento alzato in una posizione di fierezza. Non sarebbe bastato così poco per farla desistere, avrebbe saputo in un modo o nell'altro cosa gli stesse passando in quella testa.
« Quello che faccio non deve interessarti, okay? » rispose duramente. « Ho un sacco di esami complicati adesso e devo mantenere la media alta se voglio continuare a ricevere la borsa di studio! » alzò la voce e si mosse con il busto verso di lei, ma ritornò subito indietro sentendosi un po' in colpa.
Amy sospirò arrendendosi. Era testardo e capì che non sarebbe riuscita a tirargli fuori di bocca alcuna parola. « D'accordo. Ero solo venuta per chiederti una cosa, ma a quanto pare è molto meglio se chiedo a qualcun'altro. Scusa se ti ho disturbato. »
Amy gli diede le spalle e Sheldon girò la testa dandosi del cretino mentalmente. Non poteva lasciarla andare via in questo modo e non poteva lasciare che qualcun'altro si mettesse in mezzo. Aveva già i suoi problemi con Raj, ci mancava solo un suo compagno di corso.
Un passo alla volta Amy si allontanava da lui e Sheldon sentiva sempre più chiaramente una vocina interiore urlargli di muoversi, avvicinarsi, fare qualunque cosa affinché lei rimanesse e non se ne andasse.
« Aspetta. »
Le parole gli uscirono di getto senza che lui quasi se ne accorgesse.
La mora si fermò immediatamente, ma non si voltò. Voleva sapere cosa le avrebbe chiesto ora. Di rimanere? Di non venire più a disturbarlo?
Quello era il tempo più lungo in cui si erano parlati dopo giorni di quasi totale silenzio e Sheldon si sentì stranamente più sollevato, più alleggerito quasi avesse trattenuto il respiro a lungo e solo ora avesse ritrovato la forza e la voglia di respirare nuovamente.
Si era chiesto cosa avrebbe portato l'allontanamento da quella ragazza e ora lo sapeva. Sconforto, disagio e un dolore sordo che non aveva capito di avere finché non si accorse di quando tenerla lontana lo facesse soffrire. Aveva promesso a Raj che non si sarebbe intromesso, che avrebbe lasciato tutto quanto libero dalla sua attenzione, ma non poteva perché non ci sarebbe mai riuscito.
Non sarebbe riuscito a smettere di guardarla o di sfiorarla involontariamente solo per avere quel misero contatto dalla durata di un soffio.
E di quello che l'amico avrebbe pensato non gli importava affatto.
Amy avvertì i passi del ragazzo avvicinarsi alle sue spalle e in un primo momento pensò che semplicemente l'avrebbe superata e sarebbe sceso per le scale, dicendole che tutto sommato aveva di meglio da fare che passare il proprio tempo con lei.
Sentì  invece il libro che le veniva sfilato dalla mano destra con lentezza e quando si voltò Sheldon iniziò ad aprirlo su delle pagine a caso mentre la fronte si corrugava.
« Cos'è che non hai capito? »
Amy schiuse la bocca sorpresa per quel gesto. Senza perdere tempo sfoglio il libro che aveva in mano fino ad arrivare alla pagina giusta. Gli lanciava delle occhiate di sfuggita mentre Sheldon leggeva silenziosamente le righe che riempivano la pagina.
« Vieni dentro, devo farti uno schema per questa cosa. »
Obbedendo Amy entrò nell'appartamento con un sorriso stampato in volto. Non c'era alcuna garanzia che sarebbe tornato tutto come prima, ma era comunque un notevole passo avanti e avrebbe sfruttato appieno questa opportunità.
Mezz'ora dopo aveva ben chiaro il principio di complementarità, ma ancora non aveva idea del perché Sheldon stesse cercando di allontanarla.
« Grazie ho capito tutto adesso! » disse mostrandogli un sorriso timido. Il ragazzo sembrava aver addolcito un po' quello sguardo serio che aveva assunto da quando lei aveva bussato alla sua porta.
« Quando vuoi. »
Amy rimase ancora qualche secondo ferma poi decise che era meglio tornare al campus. Era impegnato molto no? Per gli esami o così almeno doveva essere.
La accompagnò alla porta.
« Che ne dici se ce ne andassimo, uhm, al cinema? È tanto che sei sui libri, dovresti svagarti un po'. »
Amy lo guardò perplessa mentre si sistemava il libro sul braccio. « Come fai a sapere che sono stata sui libri per parecchio tempo oggi? »
Lui ridacchiò. « Perché ormai ti conosco bene. Inoltre continui a strofinarti gli occhi per la stanchezza, come se avessi passato molto tempo a leggere. »
La ragazza aprì la bocca, ma la richiuse subito. Non gli si poteva sfuggire niente.
« D'accordo. » mormorò con un filo di voce sentendosi un po' in imbarazzo. Ora cosa voleva fare? Mettere tutto da parte come se niente fosse?
« Mi dispiace. » la usa voce interruppe l'afflusso di pensieri nella mente di Amy. « Ti ho ignorata ed evitata per tutto questo tempo senza che tu avessi alcuna colpa. »
Amy trattenne il respiro e lo fissò negli occhi azzurri, curiosa come non mai di ottenere ulteriori confessioni.
« Spero che tu non sia arrabbiata. » concluse.
Ci rifletté qualche secondo e constatò che non era arrabbiata, ma più che altro amareggiata. Di punto in bianco aveva smesso di parlarle e la cosa l'aveva lasciata senza parole. Un atteggiamento troppo strano se non fosse dettato da qualche motivo particolare.
« Ci sono rimasta un po' male, lo ammetto. All'inizio pensavo fosse colpa mia o che avessi trovato qualcuno di più interessante con cui stare...» disse con un mezzo sorriso. Era davvero convinta di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma lui le aveva appena assicurato che così non era.
Sheldon si lasciò andare in una risata. « Lo sai che mi piace stare con te. »
Amy abbassò lo sguardo imbarazzata per quella confessione.
Era lo stesso anche per lei.
« Mi sei mancata. » disse dopo averla osservata a lungo.
Amy pensò di non aver capito bene e di colpo alzò lo sguardo su di lui. « Cosa? »
« Mi è mancato studiare con te, parlare insieme, prenderti in giro per i tuoi cardigan...»
Amy arricciò il naso. « Questo non mi è mancato affatto. » poi rise. Finalmente le sembrava stesse tornando tutto a posto. « Anche tu mi sei mancato. » disse infine.
Voleva chiedergli allora quale fosse il motivo di quello distacco se la colpa non era sua, ma preferì non interrompere o rovinare di già il sottile legame che si stava piano a piano riformando.
« Andiamo? » disse il ragazzo prendendo le chiavi e uscendo.
« Okay. »
Chiuse il libro con un gesto secco e decise di andare in aula per sostenere il primo, vero esame di quella noiosa materia quale era la matematica.
Leslie le ricordò che mancava ancora un'ora buona prima dell'inizio dell'esame, ma ad Amy non importava. Restare in camera avrebbe portato inevitabilmente la sua mente a concentrarsi su cose che l'avrebbero distratta come l'aver mangiato insieme nello stesso contenitore di pop-corn extra large del cinema e dove più di una volta le loro dita si erano accidentalmente sfiorate.
Basta pensare, non era il momento.
Si accomodò in uno dei posti liberi all'interno dell'aula e lentamente tirò fuori dalla sua tracolla tutto l'occorrente per sostenere quella prova.
Restare da soli in quell'aula così grande le dava un senso di pace e di tranquillità a cui si sarebbe abbandonata per sempre. Solo quando iniziò a riempirsi lentamente di studenti sentì quella meravigliosa sensazione spezzarsi di colpo.
Più vedeva ragazzi entrare e prendere posto più sentiva l'ansia crescere dentro di sé. Passava lo sguardo ad uno ad uno e quello che leggeva sui loro volti era un'espressione del tutto simile alla sua, un mix di agitazione e paura. Quando però posò gli occhi sull'ultimo ragazzo ad aver varcato la soglia riuscì a trovare, solo per un attimo, una piacevole sensazione di calma e serenità e che solo lui, aveva notato, riusciva ad infondergli.
Sheldon ricambiò il suo sguardo, abbozzò un sorriso e le fece l'occhiolino. Poi si sedette qualche posto più in là con l'aria annoiata di chi è così tanto sicuro delle proprie capacità da non aver alcun timore sul tipo di prova che avrebbe affrontato.
« Mi auguro che vi siate preparati adeguatamente. » disse il professor Collins facendo ammutolire tutti all'istante. Era un uomo alto, brizzolato e con lo sguardo severo celato dietro a un paio di occhiali dalla spessa montatura. « Per alcuni sarà una prova difficile, per altri una passeggiata. Ma se avete studiato allora non avrete nulla di cui preoccuparvi. »
Dopo aver dato le solite raccomandazione sull'annullamento istantaneo della prova nel caso beccasse qualcuno a copiare o a suggerire finalmente iniziò a consegnare i test.
Amy lesse velocemente il suo foglio e appurò che non era affatto così difficile come credeva, anzi era sicura che non avrebbe lasciato nulla in bianco, nemmeno quella specie di equazione lunghissima e all'apparenza impossibile da risolvere che riempiva le ultime due righe del foglio. Tirò un sospiro di sollievo. Doveva ammettere che se non fosse stato per Sheldon a quest'ora si sarebbe messa le mani nei capelli per la disperazione.
« Avete tre ore a partire da...» guardò l'orologio. «...ora. »
Immediatamente la maggior parte degli studenti iniziò a scrivere sul foglio mentre altri si guardavano attorno con aria preoccupata, quasi disperata. Anche Amy decise di non perdere tempo ed iniziò con la prima differenziale. Il professor Collins era famoso in università per la difficoltà dei suoi esami e molti dovevano rifarli più e più volte prima di riuscire a passare.
Dopo un'ora scarsa, mentre era nel massimo della sua concentrazione, vide con la coda dell'occhio qualcuno passarle accanto ed avvicinarsi alla cattedra. Guardò davanti a sé e vide Sheldon consegnare il foglio al professor Collins.
No, non poteva aver già finito.
« Già finito? » domandò osservandolo da sotto gli occhiali cercando di mascherare un certo stupore.
Sheldon si limitò ad annuire annoiato.
« Ha ricontrollato? »
« Sì, due volte. Posso uscire adesso? » chiese, già stanco di restare chiuso lì dentro.
Il professore si limitò ad allargare le braccia e ad indicare la porta. « Prego. » disse semplicemente.
Uscì senza degnare di uno sguardo nessuno mentre alcuni gli rivolgevano occhiatacce di odio, invidiosi per la sua bravura.
Il professor Collins smise di leggere l'articolo sulla rivista 'Science' per concentrarsi su ciò che trovava scritto sul foglio appena lasciato da Sheldon. Picchiettava con il dorso della penna rossa sulla cattedra mentre leggeva e dopo una decina di minuti rimise il tappo alla penna e girò il foglio sulla sua destra, esattamente dove avrebbe messo tutte le altre prove corrette.
E che diamine, nemmeno un errore? Pensò la ragazza e con un leggero sbuffo tornò alle sue equazioni.
Amy fu l'ultima ad uscire ed era piuttosto sicura di aver fatto tutto molto bene. Si guardò attorno pensando a cosa fare dato che aveva ben due ore libere prima di pranzo e quando incrociò gli occhi azzurri di un ragazzo che le stava passando accanto si ricordò che Sheldon le aveva detto che l'avrebbe aspettata in caffetteria.
La stava aspettando da più di un'ora contando quanto in fretta aveva finito ed era uscito. Fece dietrofront per raggiungere la caffetteria e se da una parte era davvero felice di poter passare del tempo da sola con lui, dall'altra non voleva illudersi troppo di trovarlo ancora lì. Poteva benissimo essersene andato da un pezzo.
Invece, con sommo stupore, una volta varcata la soglia lo vide seduto al tavolo mentre rigirava il cucchiaino dentro al suo milkshake. Amy appoggiò lo zaino sul posto vuoto davanti a lui e immediatamente Sheldon alzò lo sguardo su di lei.
« Finalmente. Ce ne hai messo di tempo, eh? »
Alzò lo sguardo al cielo. « Scusa se non sono un genio come te che dopo mezz'ora ha già finito tutto. »
« È il terzo milkshake che bevo da quando ti aspetto. Questo coso è una stramaledettissima droga. » borbottò mentre affondava il cucchiaino nel cioccolato per poi portarsi una generosa porzione alla bocca.
« Se è da così tanto che mi aspettavi potevi andare via prima...»
Lui aggrottò la fronte. « Perché sarei dovuto andare via? Ti avevo detto che ti avrei aspettata qui e poi avevo voglia di milkshake. » rispose tranquillamente. « Anche se questo non è un granché. La prossima volta andiamo da Starbucks. »
Amy sorrise. Era bello avere qualcuno che la aspettasse e che le tenesse compagnia mentre era in  università.
Abbassò lo sguardo sul bicchiere pieno di cioccolato e panna e sentì lo stomaco brontolare per la fame. Non fece neanche in tempo ad alzarsi che Sheldon allungò il bicchiere verso di lei e le porse un cucchiaino.
« Tieni, prendine un po'. »
« No, è tuo questo. Vado a prendermene un altro. »
Rise. « È il terzo che bevo, sto per esplodere. Dai, aiutami a finirlo. »
Amy arricciò le labbra non del tutto convinta. Sheldon piegò leggermente la testa di lato.
« Non mi dire che ti fa schifo mangiare dove ho mangiato io! »
« Cos— no, non mi fa schifo! » sbuffò e gli tolse il cucchiaino di mano. « Dai qua. » disse avvicinandosi il bicchiere e assaggiando quella delizia fatta di latte e cioccolato.
Mangiarono in silenzio per un po' con una Amy concentrata solo sul milkshake mentre Sheldon la guardava e sorrideva per la voracità con cui lo stava mangiando. Amy, sentendosi osservata, alzò lo sguardo e vide come Sheldon stava ridacchiando. Guardò il bicchiere e si accorse di averlo finito praticamente solo lei e a tempo record. Non si era data il minimo contegno. Zero proprio. Ecco un'altra figuraccia da aggiungere alla sua collezione, come se non fossero già abbastanza.
« Buono? » chiese senza smettere di sorridere divertito dalla sua reazione alla vista del dolce.
« Ehm...sì. » ammise a bassa voce guardando il pavimento per l'imbarazzo.
« Stasera sei impegnata? »
Amy sentì il battito farsi più veloce. La stava invitando ad uscire da qualche parte?
« Mmmh...volevo studiare un po' stasera...»
Sheldon si appoggiò allo schienale sconsolato. « No, non puoi dirmi così. Vuoi studiare ancora?! »
No, non voleva. Poteva passare del tempo con lui perché diamine avrebbe preferito stare sui libri?
« Hai ragione chi se ne frega. Dove andiamo? »    
Mentre il sorriso di Amy si allargava quello di Sheldon si affievoliva lentamente. Abbandonò la posizione contro lo schienale e appoggiò entrambi i gomiti sul tavolino, avvicinandosi di più ad Amy.
« Sarebbe un'idea folle se ti chiedessi di venire con me ad una gara stasera? » disse a bassa voce.
Amy lo guardò stupita non sapendo cosa dire. Aveva categoricamente vietato sia a lei che a Penny di andare con lui ad una qualsiasi gara e adesso arrivava addirittura ad invitarla?
Sheldon fraintese la sua espressione pensando che in realtà non volesse affatto andarci. « No, lascia stare. Non avrei dovuto chiedertelo. » disse facendole un gesto con la mano e spostando lo sguardo in un punto in parte a sé.
« Va bene, vengo. »
Sheldon la guardò piacevolmente sorpreso.
« Davvero? »
Lei annuì. « Anche se ammetto che trovo il tuo invito parecchio strano. Avevi detto che non avresti mai portato con te una ragazza e ora mi chiedi di accompagnarti e restare lì a guardarti. »
Sheldon rigirò il bicchiere sul tavolo per qualche secondo riflettendo sulle sue parole.
« È vero, avevo detto che non vi avrei mai più portate con me, ma il fatto è che quando c'eri tu tra la folla mi sono sentito più motivato a dare il meglio di me. » alzò lo sguardo su di lei. « Vorrei che continuassi a farlo, Amy. Vorrei che restassi sempre lì con me. »
Amy schiuse leggermente la bocca sorpresa per quello che le aveva appena detto. Voleva che lei restasse lì con lui, che lo supportasse e lo incoraggiasse. Non aveva usato il plurale, non aveva incluso Penny. Era una richiesta rivolta esclusivamente a lei.
« Quindi mi stai dicendo che d'ora in avanti dovrei venire sempre con te quando vai in una di quelle...corse? »
« Sì, esatto. »
Amy si morse il labbro. Era una richiesta parecchio insolita. Oltretutto era un ambiente che non apprezzava particolarmente, ma se lui le aveva chiesto espressamente di lei rifiutare l'avrebbe fatta sentire un mostro insensibile. Riteneva la sua presenza importante, anzi quasi indispensabile.
Contro ogni aspettativa non fu affatto difficile dargli una risposta. Si sistemò gli occhiali e scrollò le spalle. « Perché no? »
A Sheldon si illuminò il viso. « Sapevo che non avresti detto di no. »
Amy si attorcigliò una ciocca di capelli attorno al dito e cercò di sfuggire dal suo sguardo. Dal calore che sentiva alle guance era quasi sicura di essere arrossita.
« Per domani pensavo che...»
Il cellulare di Sheldon appoggiato sul tavolino iniziò a suonare, interrompendola, e appena rispose il suo sguardo si illuminò ancora più di prima.
« Alex? Finalmente, da quanto tempo! Ti sei decisa a chiamare finalmente! » esclamò sorridendo e iniziando a giocare distrattamente con il bicchiere vuoto. Amy tese le orecchie per cercare di carpire quante più informazioni possibili. Chi era Alex? Perché non ne aveva mai sentito parlare prima?
« Domani? Certo, tanto non ho nulla da fare...sì, tecnicamente avrei da studiare, ma posso anche fare a meno...La sera? Possiamo stare con gli altri se vuo—ah, da soli? Va bene...»
Amy si irrigidì alle parole "da soli". Attese pazientemente che Sheldon dicesse qualcosa. Lo vide aggrottare la fronte e lo sguardo farsi serio. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di sentire cosa diceva la ragazza dall'altra parte del telefono.
« D'accordo a domani sera allora...Mi sei mancata molto Alex...Ti dico una cosa carina e mi rispondi così?! Sei una stronza! Sì, ciao...»
Chiuse la chiamata e infilò il cellulare in tasca sbuffando leggermente. « Se le rispondo male rompe perché dice che sono uno stronzo, se le dico qualcosa di gentile si lamenta dicendo che sembro un idiota...quella donna è impossibile da accontentare. » borbottò tra sé e sé. Appoggiò entrambi i gomiti sul tavolino e tornò a guardare Amy che intanto era rimasta pietrificata da quello che aveva detto ad Alex. Le era mancata molto? Era per caso una sua...ex fidanzata o qualcosa del genere? Non ne aveva mai fatto cenno prima, però. E se in realtà fosse davvero la sua fidanzata che veniva a trovarlo e non aveva mai detto nulla prima per presentargliela come una sorpresa? Anche se strano non era del tutto inverosimile, oltretutto aveva appena detto che sarebbero stati da soli domani sera.
Ovvio, doveva essere così. Si sarebbe incontrato con una ragazza a cui teneva molto e avrebbero passato la notte insieme, esattamente come aveva sempre fatto prima.
Ogni volta che Amy pensava che forse qualcosa sarebbe potuto nascere tra di loro veniva irrimediabilmente distrutta in qualche modo. E questo era forse uno dei modi più dolorosi. Era felice con una ragazza che non sarebbe mai stata lei.
« Scusami, dicevi? » riprese il discorso Sheldon.
« Ehm...niente lascia stare, non era importante. »
« D'accordo, allora è meglio se vado. Ho delle cose da fare. » Si alzò e quando le passò accanto piegò il busto all'altezza del suo orecchio. « Non vedo l'ora che arrivi stasera. » sussurrò in un modo che le fece partire un brivido per tutta la schiena.

Dopo essere tornata in camera ed essersi gettata sul letto con l'intenzione di farsi almeno un'oretta di sonno per recuperare le ore spese sui libri, decise di dare un'ultima occhiata al cellulare così poi lo avrebbe spento e nessuno l'avrebbe più disturbata. Fu sorpresa nel trovare ben due chiamate perse da Raj e un messaggio che le chiedeva se potevano sentirsi al più presto.
Curiosa di sapere cosa volesse non esitò un secondo a premere il numero sulla rubrica per chiamarlo.
« Amy? »
« Ciao, scusami se non ti ho risposto prima, ma avevo un esame e ho finito solo ora. »
« Lo immaginavo, infatti avevo sospettato fosse questo il motivo. Spero sia andato tutto bene. » disse ed Amy iniziò subito a raccontargli com'era stato e che se non fosse stato per Sheldon sarebbe stata bocciata di sicuro.
Raj ridacchiò. « Ho sempre pensato fosse un genio, ma non pensavo fino a questo punto. Davvero ha finito in meno di un'ora e non ha fatto mezzo errore? » chiese mezzo incredulo.
« Sì. Poi dopo mi ha anche offerto il milkshake quindi meglio ancora. »
« Bene. » disse semplicemente ed Amy non si accorse del leggero cambio di tono del ragazzo. « Volevo dirti per stasera se potevamo uscire. È tanto che non facciamo qualcosa insieme. » la sua voce ora era speranzosa e un pochino nervosa adesso. Amy stava per dire di sì quando improvvisamente si ricordò dell'impegno che aveva con Sheldon. Ovviamente non fu difficile scegliere con chi avrebbe voluto davvero passare la serata.
« Scusami, ma non posso. Ho già un programma con Sheldon stasera. » disse un po' dispiaciuta, ma neanche più di tanto. Le dispiaceva per Raj che riusciva a sentire la delusione fin dall'altra parte del telefono.
« Oh, così adesso ha ricominciato a parlarti? » chiese duramente e con una punta di ironia. Amy corrugò la fronte perplessa.
« Sì, finalmente si è deciso. C'è qualche problema per caso? » domandò lei usando un tono non proprio gentile. Raj se ne accorse e immediatamente cambiò tono.
« No no, assolutamente! Anzi sono contento che finalmente abbia deciso di...mmh...chiarirsi con te...» mentì spudoratamente. Non ne era a conoscenza di questo dettaglio. Era stato tutto più bello quando Sheldon aveva deciso di non rivolgerle quasi la parola e adesso invece aveva voluto rimettere le cose esattamente come prima, il che significa di nuovo uscite, lezioni e scambi di parole tra loro due. Mandò giù il boccone amaro deglutendo sonoramente.
« Quindi...ci vediamo insieme agli altri? » Avranno sicuramente deciso di uscire tutti insieme, solo che lui ancora non era stato messo al corrente e la cosa non gli piaceva affatto.
« Mmmh, a dire il vero no, non ci vedremo stasera. »
Raj trattenne il respiro per un paio di secondi poi rilasciò l'aria. « Uscite voi due da soli? » chiese con due toni più bassi rendendo la voce grave e leggermente roca.
Amy ridacchiò pensando che stesse scherzando. « No, stai tranquillo. Andiamo ad una gara. Sheldon stasera porterà a casa un mucchio di soldi. »
« Sempre se vince. » obiettò lui smorzando l'entusiasmo della ragazza.
« Ovvio che vince. » ribatté lei in sua difesa.
Raj sospirò. « Non pensavo fossi una di quelle che si entusiasmano per queste cose. » disse quasi dispiaciuto.
« Infatti non mi piacciono. Vado solo a fare il tifo per lui. »
« E allora perché vai? » chiese come se non avesse sentito il resto della frase.
« Te l'ho detto. Voglio vederlo e fare il tifo per lui insieme a Penny. » disse seria. Voleva anche dirgli che lo faceva perché era stato lui a chiederglielo espressamente, ma non lo fece.
« D'accordo ho capito, tanto lo so che non riuscirò mai a convincerti. » sospirò esasperato. « Allora divertiti. » concluse con tono spento e con nessuna sincerità nella voce.
« Lo farò non preoccuparti. » disse e chiuse la chiamata dopo un ciao non molto entusiasta da parte di Raj.
Aveva capito che era invidioso e un po' geloso del rapporto che c'era tra lei e Sheldon, non era stupida. Rajesh non diceva quelle cose con cattiveria, lo sapeva bene, semplicemente aveva paura di un possibile interesse o avvicinamento da parte di Sheldon.
Ma di questo doveva stare tranquillo, si disse. Perché tanto lei a Sheldon non piaceva.
 


~°~

« È incredibile che Sheldon ci abbia invitate ad andare con lui stasera! » esclamò Penny mentre si metteva il rossetto con estrema cura. « È parecchio strano. Chissà perché ha deciso così di punto in bianco. »
Amy si limitò a fissarla da dietro le sue spalle. Penny la osservò dal riflesso dello specchio. « C'entri tu per caso? »
Amy si limitò a sospirare.
« È successo qualcosa? Sei parecchio silenziosa. »
La ragazza si limitò a fare cenno di no con la testa. Non voleva dirle della sua preoccupazione per questa Alex. Non aveva nemmeno idea di che faccia avesse e cosa più importante non sapeva assolutamente chi fosse. Magari si stava preoccupando per nulla anche se le sue parole non lasciavano molti dubbi.
« Amy, se mi nascondi qualcosa questa volta mi arrabbio. Avevamo promesso che ci saremmo raccontate qualunque cosa, ricordi? » disse assumendo uno sguardo un po' preoccupato e distogliendo l'attenzione dalle sue labbra per portarla sull'amica.
« Come tu che mi hai raccontato che hai baciato Sheldon? » rispose sarcastica.
Lei chiuse il tappo del rossetto e lo appoggio sulla mensolina del bagno. Si passò un dito sotto l'occhio per togliere la matita leggermente sbavata.
« Se avessi saputo che ti piaceva te lo avrei detto e ti avrei anche chiesto scusa, dopo che avremmo litigato e non ci saremmo più parlate per giorni come hanno fatto i due tizi lì infondo. » disse facendo cenno con la testa verso la porta d'ingresso. « Ma tu non mi racconti mai niente da quando siamo arrivate qui perciò...»
Amy sbuffò ed alzò gli occhi al cielo. « D'accordo, hai vinto. » si sedette sul divano e prese a tormentarsi il tessuto dei jeans.
« Il motivo per cui ci vuole portare con sé stasera è che vuole che io sia lì a vederlo. Dice che si sente più motivato...»
A Penny si illuminò lo sguardo. « Visto, che cosa ti dicevo?! Lui prova qualcosa per te, ne ero sicura e questa è la prova! » si voltò di scatto e le sorrise radiosa. Amy le diede una breve occhiata per poi posare gli occhi di nuovo sulle gambe.
« Ha chiamato poi una ragazza, una certa Alex e domani sera staranno insieme da soli. Inoltre ha detto che le era mancata molto...»
Penny abbandonò il sorriso e si morse il labbro inferiore. « Non è che magari fosse, che so, un'amica? Mi sembra davvero strano che sia la sua fidanzata. »
« Non lo so, non ne ho idea. » si alzò e iniziò a camminare per scaricare la tensione. « Cosa dovrei fare? Andare da Sheldon e dirgli: "ehi, chi è questa Alex? Sai, mi piaci e vorrei essere sicura che non sei fidanzato prima di decidere di farmi avanti!" » sbottò incrociando le braccia al petto.
Penny si avvicinò con un sorriso sornione. « Così hai deciso di farti avanti, eh? Quando? »
Amy smise di muoversi in tondo e schiuse la bocca mezza sconvolta. Davvero aveva detto che si sarebbe fatta avanti?
« I-io non ho detto niente! » gridò nascondendosi il viso tra le mani per l'imbarazzo.
« Oh, tesoro...» le andò vicino e mise una mano sulla sua spalla. « Quando ti imbarazzi così sei dolcissima. »
« Mi prendi in giro? »
« Un po'. » prese il cappotto grigio dalla sedia e se lo infilò. Amy la guardava perplessa. « Bernadette lavora nel ristorante qui vicino. Tanto abbiamo ancora un bel po' di tempo prima di andare con i ragazzi. » Lo sguardo di Amy si fece ancora più interrogativo.
Penny sospirò leggermente e abbassò il tono. « Vuoi sapere chi è questa Alex o no? »
« Certo, ma non penso che sia il caso di chiedere a lei! »
« Vuoi che chieda a Leonard? »
« Dov'è che lavora Bernadette? » chiese prendendo anche lei il cappotto lasciato su una sedia.

 « Ragazze, che bello vedervi! » squittì la biondina quando vide le due nuove amiche sedute ad un tavolo. « Siete venute a trovarmi? »
« Sì, passavamo di qua e avevamo pensato di venire a salutarti. »
Ordinarono due cocktail analcolici e quando Bernadette glieli portò Penny la invitò a sedersi un po' con loro. Lei accettò approfittandone della calma per la quasi chiusura del ristorante.
« Allora, cosa mi raccontate? »
Penny scrollò le spalle. « Niente di che, sai le solite cose. Studio, shopping, studio...» disse abbastanza evasiva.
« Certo, capisco...» disse la ragazza diminuendo il sorriso.
« Domani sera avete in mente qualcosa per caso? » disse Penny iniziando a tastare il terreno.
« Mmh...che io sappia penso si sta a casa di Leonard come le altre volte, ma non so se hanno voglia di andare da qualche parte...»
« Dici che ci sarà anche Sheldon? »
Bernadette la guardò leggermente sorpresa. « Ehm...credo di sì. Perché? »
« No, niente...pensavamo che andasse con una certa Alex e—»
« Alex è tornata!? » la interruppe alzando al voce.
« Immagino di sì...» mormorò perplessa. « Perché, era partita per caso?  
« Oh, sono così contenta! » esclamò euforica.
« Scusa, chi è questa Alex? » domandò Amy facendo la finta tonta, come se non le importasse affatto di sapere. Sotto sotto invece stava morendo dalla curiosità.
« Oh giusto, voi non l'avete mai conosciuta. Alex veniva a scuola con me e conosce Leonard e gli altri da un sacco di tempo. È la migliore amica di Sheldon. »
La migliore amica di Sheldon, ecco chi era. Si sentiva decisamente più sollevata adesso.
« Non sapevo avesse una migliore amica. Come mai non l'abbiamo mai vista in tutto questo tempo? » continuò Penny.
« Perché suo padre viaggia molto per lavoro e lei ogni tanto lo segue. Questa volta è rimasta per tutta l'estate a Londra e non l'abbiamo più sentita né sapevamo quando sarebbe tornata, ma se domani è qui ve la facciamo conoscere! » Bernadette era piuttosto euforica nel parlare di questa ragazza, si vedeva che le voleva molto bene.
Entrambe annuirono.
« Per caso sono stati insieme o sai se si piacciono? » domandò Penny senza tanti giri di parole. Voleva che Amy fosse sicura al cento per cento che tra loro non ci fosse nulla? Tanto valeva chiederglielo.
Amy le lanciò un'occhiataccia terrorizzata. Ma cosa le saltava in mente adesso? Sperò solo che non si azzardasse a dirle nulla sulla cotta che aveva per Sheldon o avrebbe davvero chiuso con lei. Bernadette allargò lo sguardo sorpresa e sorrise leggermente.
« Che io sappia non sono mai stati insieme e non credo che si piacciano. Anche perché finirebbero per litigare in continuazione conoscendoli. » rise e si sistemò il grembiule della sua divisa da cameriera. Ad un certo punto smise di tormentare gli angoli della stoffa per alzare di colpo lo sguardo sulla bionda di fronte a lei. « Ma allora ti piace davvero Sheldon! » esclamò quasi urlando.
« Cos—no, certo che no! » si difese.
« E allora perché stai indagando così tanto su di loro? Pensavo che dopo il rifiuto di Sheldon avresti lasciato perdere! »
« Ma io sto lasciando perdere! Non mi interessa affatto Sheldon, ero solo curiosa di sapere chi fosse questa Alex. » disse sistemandosi nervosamente il colletto della giacca.
« Certo, come no. Puoi anche dirlo, sai? Non c'è nulla di male se ti piace ancora. E sai una cosa? È un vero peccato che lui non voglia perché secondo me sareste davvero una bella coppia! »
Amy abbassò lo sguardo e si accorse di essersi tormentata così a lungo la pellicina da aver fatto uscire il sangue. Solo una goccia la quale risaltava sulla pelle diventata improvvisamente pallida. Anche lei li vedeva bene insieme.
« Ti ripeto che non ho una cotta per Sheldon, okay? » disse con tono più duro.
« Okay, okay scusa...» alzò entrambe le mani. « Allora per caso sei tu Amy? » disse con sguardo innocente.
Amy per poco non si soffocò con il cocktail. « Eh?! No, no, no e no! Nemmeno io ho una cotta per Sheldon! »
La cameriera sbuffò. « E va bene, mi arrendo. Volevate sapere chi era questa Alex e perché sarebbe uscita da sola con Sheldon domani sera, ma nessuna delle due ha una cotta per lui. » si avvicinò un po' di più a loro. « Non lo dirò a nessuno, nemmeno ad Howard. E poi non siete le prime che si sono prese una cotta per lui, non sapete quante ce ne sono state prima di voi. »  disse facendo irrigidire entrambe.
« Scusate devo andare adesso. Grazie per essere passate! » disse allontanandosi velocemente.
« Bernadette è molto più sveglia  di quanto non sembri. » commentò Penny dopo che l'amica se ne fu andata.
« Non è che tu sia stata proprio antisgamo! Ci mancava solo che le dicessi il motivo! »
« E io cosa ne sapevo che ci sarebbe arrivata così in fretta! Fantastico, ora pensa che entrambe abbiamo un interesse per Sheldon. »
« Secondo te glielo andrà a dire? » domandò timorosa. Ci mancava solo che per questo Sheldon la prendesse in giro o peggio, che ritornasse a smettere di voler stare in sua compagnia.
« Non credo...ma tu dovresti essere più preoccupata dal "non sapete quante ce ne sono state prima di voi" che da questo. Amy, devi sbrigarti a farti notare o qualcun'altra potrebbe mettersi in mezzo! »
« Non ho nessuna intenzione di farmi notare, chiaro? E poi sarebbe tutto inutile perché sarebbe impossibile che lui noti proprio me. » tagliò corto raggiungendo l'uscita.
Era vero, non avrebbe mai avuto alcuna speranza con lui. Non era bella, non aveva nulla di interessante e aveva l'autostima sotto i piedi. Chi mai avrebbe voluto stare con lei?
Raj aveva mostrato interesse verso di lei, ma non sapeva nemmeno più cosa pensare di lui. Prima diceva che voleva conoscerla meglio e poi appena ha rivisto al sua ex subito l'ha dimenticata come ha dimostrato il bacio che le ha dato alla festa, poi le chiede scusa e si mostra inutilmente geloso di lei e Sheldon, arrivando a sperare che smettessero di stare in compagnia.
Aprì la porta e l'aria fresca della sera la costrinse a stringersi di più nel cappotto.
Era tutto un gran casino.


Eccoci qui con il tredicesmo capitolo!
A quanto pare adesso entrerà in scena un altro personaggio. Ve la ricordate vero? Ma ovvio che ve la ricordate, suvvia, anche se apparsa per poco.
Questo doveva essere un solo capitolo, ma è venuto decisamente troppo lungo per cui sono stata costretta a dividerlo in due parti. Quindi mi dispiace se questo capitolo è corto e noioso, ma inizialmente doveva, appunto essere un'unico capitolo, perciò diciamo che questo potrebbe essere un capitoletto di passaggio.
Vi avviso che i prossimi aggiornamenti saranno piuttosto lenti perché mi devo destreggiare tra i numerosi impegni della quotidianità, dall'ispirazione che, dannazione, si sta facendo sentire poco ultimamente e dal mio volermi impegnare in un'altra breve long che devo assolutamente finire e pubblicare prima della fine dell'estate, capirete perché xD
Le prossime settimane saranno un po' così, ma non vi preoccupate che non mi dimentico di voi né tantomeno di questa storia che ci tengo molto a vedere finita.
A presto e grazie come sempre per tutto, vi adoro troppo <3



  
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