Note dell'autrice
Regazzi (?)
Scusate se non mi dilungo, ma stasera sto morendo di anZia, quindi mi limito a ringraziarvi come sempre di cuore. Godetevi questa roba qui.
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Personaggi: Armin
Pairing: Nessuno
Genere: Angst e Introspettivo
Contesto: Generale
Come hai trovato il prompt? Oggi mi sono trovata a prendere il traghetto due volte, ed era inevitabile non guardare giù.
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Oceano
Se l'era sempre chiesto. Come fosse l'oceano, intendo.
Era il suo punto fisso, il suo obbiettivo, la sua motivazione, sin da bambino.
Non che non fosse abituato a vedere l'acqua, sia chiaro: a Shiganshina c'era una rete fluviale, ma proprio non riusciva ad immaginarsi una distesa sconfinata di acqua scura e profonda, per di più salata.
E poi che sapore aveva l'acqua salata?
Ma soprattutto, come aveva fatto a vivere in un mondo così vasto senza conoscere nulla oltre a quelle altissime mura?
Come facevano tutti ad essere così tranquilli e accondiscendenti al convivere con la consapevolezza di non conoscere il pianeta che li ospitava sin dalla loro nascita e fino alla loro morte e dopo, e dopo ancora?
Come potevano essere tutti così stupidi?
O magari era lui quello stupido?
Lui era quello che si perdeva ad immaginare l'oceano,
Lui era quello che si perdeva in mille sogni, e se ne tormentava.
Prima però di capire che se non si sogna non si vive,
Prima di capire che è normale avere un sogno
Prima di capire che tutti avevano un sogno più o meno palese
E quello era il suo:
L'oceano.