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Autore: MrRaider    26/04/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Terzo, Deus ha deciso di sostituirlo con un altro partecipante, e ha scelto l'eroe americano Jack Bauer, che ha da poco salvato Londra da un altro attentato terroristico e che ha accettato di partecipare. Se la caverà Jack? Riuscirà a vincere il Survival Game?
____
"-Credetemi.- disse ora Jack. -Voi non sapete di cosa sono capace. E se qualcuno di voi si metterà sulla mia strada lo ucciderò.-"
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Yukiteru Amano, Yuno Gasai
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Tradimento

Il commissario Kurusu aveva stranamente chiamato tutti i suoi uomini alla stazione di polizia. Tutti quanti stavano per smontare dal lavoro ma appena ricevettero l’ordine furono costretti a rimanere nella stanza, in attesa delle istruzioni del loro capo. Tutti quanti erano seduti in un’enorme stanza, piena di sedie e con un proiettore montato sullo schermo, e davanti a loro c’era una scrivania e la sua poltrona, vuota.
Dopo qualche minuto d’attesa il commissario entrò nella stanza, prese posto nella poltrona vuota e accese il proiettore, mostrando il volto di un uomo sui cinquant’anni di capelli e baffi bianchi.

-Bene. Diamo il via alla riunione investigativa. Il responsabile dei recenti omicidi dei cani, Karyuudo Tsukishima, è stato ucciso di recente. Abbiamo ben quattro sospetti per questo omicidio. I primi due sono ragazzi di quattordici anni, Amano Yukiteru e Gasai Yuno. Dovrete arrestarli nelle prossime ore!-
Il commissario premette un pulsante del telecomando che aveva in mano, mostrando i volti dei due ragazzi sospettati. Tutti i poliziotti presenti rimasero allibiti dalle parole del commissario. Conoscevano quei ragazzi e non pensavano che fossero implicati in un omicidio.

-Capo.- chiese un poliziotto alzando la mano
-E gli altri due? Chi sono?-

-Mi aspettavo questa domanda. Beh, il terzo sospetto è la sacerdotessa dell’Occhio Sacro, Tsubaki Kasugano...-
Premette il pulsante di nuovo, mostrando il volto della ragazza, e infine lo premette un ultima volta
-… e il quarto lo conoscete tutti: Jack Bauer.-

Il proiettore mostrò il viso di Jack e ciò causò più stupore ai poliziotti. Loro conoscevano bene Jack: negli ultimi giorni li aveva aiutato molto per catturare l’assassino. Come diavolo poteva essere coinvolto?

-Signore.- chiese Nishijima alzandosi
-Ma Jack Bauer ha aiutato tutti noi durante le indagini. Gli dobbiamo molto, e non credo che sia implicato nell’omicidio, né io, né altri presenti qui dentro.-

-Certo Nishijima. Capisco cosa intendi. Ma è comunque un sospettato. E inoltre non è solo per questo sospetto che deve essere preso, vivo o morto.-rispose Keigo con grande calma.

-Cosa intende, signore?-

-So che tutti voi qui presenti provate una grande stima e rispetto per il signor Bauer, ma non credo che sappiate veramente qualcosa sul suo conto, sul suo passato. Nonostante quello che ha fatto, Jack Bauer è un traditore della sua stessa patria, un uomo che ha perso il controllo, un pazzoide… un terrorista. Ecco chi è in realtà. Si è rintanato in chissà quale buco dell’Europa per quattro anni e si è rifatto vivo da poche settimane qui, in Giappone, a Sakurami. Se non ci credete, date un’occhiata  a questo fascicolo.-

Prese dalla tasca un foglio di carta e lo mise nella scrivania. Alcuni poliziotti, Nishijima compreso, si avvicinarono per vedere: alcuni rimasero scioccati, anche Nishijima.

Sul foglio c’erano tre foto: una di queste mostrava il volto di Jack; un’altra un uomo morto legato ad un palo di una stanza scura, pieno di sangue e con il ventre aperto, ai piedi c’era una pozza gigante di sangue, assieme a diversi pezzi di intestino della vittima; l’ultima foto raffigurava la stanza di un palazzo, dove morti e sangue dominavano il pavimento, tra cui un uomo  impalato al ventre con un bastone cerimoniale. Sul foglio c’era una descrizione: Jack Bauer, 52 anni, ex-capo dell’Unità Anti Terrorismo di Los Angeles (CTU), ricercato per aver ucciso due diplomatici russi a New York il giorno della firma del trattato di pace tra Russia, Stati Uniti e Kamistan, oltre al tentato omicidio del presidente russo Yuri Suvarov. ESTREMAMENTE PERICOLOSO.

-Capo…- chiese un altro poliziotto.
-Lei ha detto che noi dobbiamo arrestare Amano e Gasai. Ma che ne sarà della sacerdotessa e di Bauer?-

-A questo ci ho già pensato io. Non preoccupatevi…-
 

Jack si risvegliò nel divano di casa sua. Era nel salotto e si era addormentato mentre guardava la tv, dopo essere tornato dal tempio. Aveva detto a Kasugano quello che era successo con Keigo durante la cattura di Decimo, ossia quando lui lo aveva sparato. Lei non credeva alle sue parole, ma appoggiò Jack, decidendo di aiutarlo e di chiudere anche lei l’accordo fatto con Quarto.
Nonostante ciò Yukiteru aveva mandato dei messaggi a Jack, e lui ripensandoci prese il cellulare, che segnava le 19:22 di notte. Andò nei messaggi e lesse la conversazione fatta con Yukiteru.

“Jack, ti prego. Non potete abbandonare l’accordo. Abbiamo bisogno del vostro aiuto.”
“Yukiteru, non posso perdonare Kurusu per quello che ha fatto, e per quello che mi ha detto.”
“Ma io e Yuno abbiamo bisogno di te. Ci hai salvato la vita, e noi non abbiamo ancora ripagato. Potevamo aiutare Rei e non ce l’abbiamo fatta.”
“Non dirlo neanche per scherzo. E’ solo colpa mia. Se fossi venuto a casa tua tutto questo non sarebbe successo.”
“Andiamo Jack…”
“Yukiteru, non tornerò in accordi con Kurusu. Però se in futuro avrete bisogno di aiuto contate su di me e Kasugano, dopotutto io voglio ancora cercare di fermare questo gioco, ci sono troppe vite in ballo. Stammi bene, e salutami Yuno.”

Ripose il cellulare, appoggiando la schiena nel divano. Non sapeva come gestire quella situazione. Doveva fare qualcosa. Però era tardi.

Ci penserò domani. Vado a prepararmi qualcosa…

E si alzò, dirigendosi in cucina,. Ma prima di avvicinarsi in cucina sentì il diario fare uno strano rumore. Il futuro era cambiato di nuovo. Così lo prese subito.

“19:35. Un gruppo di tre persone entra in casa. Sono armati!”
“19:35. Jack Bauer viene colpito a morte. DEAD END.”

Figli di puttana! Un possessore deve avermi trovato!

Corse in camera sua, dove prese la pistola, montandogli il silenziatore, e il coltello. Dopodiche si avvicinò alla finestra: una macchina parcheggiò di fronte a casa sua, e da lì scesero quattro  persone. Due si mossero nell’entrata, gi altri dietro casa.
Per prima cosa scese si nascose nell’angolo più buio della cucina, dove nella stanza vicina c’era una porta che portava all’esterno.  Prese il diario: due uomini erano appena entrati. Subito dopo ne sentì uno parlare

-Tu, vai in cucina.-

Jack sentì dei passi. L’uomo era letteralmente davanti a lui, girato di spalle, e non aveva ancora notato Jack.  Di soppiatto Jack uscì dal nascondiglio, prese il coltello e glielo conficcò nella nuca, tappandogli la bocca con l’altra mano. Il malcapitato gemette dal dolore, e dopo che Jack estrasse il coltello cadde a terra, facendo molto rumore. Il suo compagno lo sentì e corse in cucina, ma appena entrò in cucina ricevette due colpi di pistola, e cadde anche lui a terra, morto.
Jack riguardò il diario: gli altri due stavano per entrare dall’ingresso. Si avvicinò di soppiatto e aspettò che entrassero. Appena la porta si aprì i due uomini entrarono e Jack li attaccò: uccise il primo sparandogli e diede all’altro qualche pugno in faccia e alla fine lo scaraventò al muro, facendogli perdere i sensi.

Questi si risvegliò dopo qualche minuto. Era ancora stordito dal colpo ma almeno aveva ripreso i sensi. Provò a muoversi, ma invano. Era completamente immobilizzato. Non vedeva niente, la stanza era completamente buia. Ad un certo punto  si accese una lampadina e capì dove si trovava: al centro di una cucina, era seduto e le braccia e le gambe erano legate con delle funi ai braccioli e ai piedi della sedia. E davanti a lui c’era in piedi Jack Bauer. Aveva uno sguardo freddo, serio, e guardandolo provava una certa paura.

-Tu lo sai chi sono?- chiese alla sua vittima.

Lui si limitò ad annuire, cercando di ignorare il suo sguardo.

-E sai anche di cosa sono capace di fare…-
Si avvicinò all’uomo e si accovacciò guardandolo in faccia.
-Dimmi per chi lavori.-

Lui non disse nulla. Si limitò soltanto a guardare da un’altra parte. E a quel punto Jack cominciò a picchiarlo. Gli diede pugni forti in faccia e nel petto continuando a spronarlo per farsi dire il nome.

-PER CHI LAVORI?!-

-Va al diavolo.-

-DIMMELO!-

Si fermò un attimo. L’uomo legato alla sedia era pieno di segni, sangue e aveva l’occhio destro completamente nero. Poi Jack lo strozzò con la mano.

-Non ho ancora iniziato a fare sul serio. Ti dirò una cosa: non sono l’unico al quale danno la caccia, ci sono altre persone coinvolte, che vogliono farmi fuori. Perciò ho bisogno di sapere chi ti manda e se non me lo dirai comincerò a farti molto male. Proverai un dolore straziante e…-

E mentre parlava lui gli sputò in faccia. Jack si allontanò e si avvicinò al lavandino della cucina. Dopo essersi lavato la faccia pose lo sguardo su un bicchiere di vetro lì vicino. Lo prese e lo scaraventò al muro, riducendolo in mille pezzi.
Prese un pezzo molto appuntito del bicchiere ormai distrutto e si riavvicinò all’uomo legato.

-Ti avevo avvertito.-

 E conficcò il pezzo nel suo ginocchio. L’uomo cominciò ad urlare, in preda al dolore, e mentre cercava di sopportare il dolore Jack continuò a spronarlo.

-CHI TI HA MANDATO PER UCCIDERMI?! PER CHI LAVORI?!-

-IL COMMISSARIO KEIGO KURUSU!-

Jack credeva di non aver capito bene. Pensava di averlo immaginato, che quell’uomo avesse fatto il nome di Kurusu.

-Che cosa hai detto?!-

-Il commissario Keigo Kurusu. E’ lui che ti vuole morto. Ha assoldato una squadra speciale per farti fuori.-

Prima che gli facesse un'altra domanda risentì il rumore del Diario, così si allontanò da lui e lesse

“Questa notte Kasugano Tsubaki verrà assassinata.”

In un secondo gli si gelò il sangue. Kasugano era in pericolo, doveva correre a salvarla. Così si riavvicinò alla sua vittima

-Kasugano Tsubaki.-

-Lei non è nel mirino del commissario.-

Ma la sua risposta non lo convinceva affatto. Una sensazione di rabbia lo aveva avvolto, una furia… prese il coltello e tagliò il mignolo della mano sinistra dell’uomo. Jack prese il dito e lo lanciò dall’altra parte della stanza, mentre l’uomo continuava a urlare dal dolore.

-DIMMI LA VERITA’!-

Il viso dell’uomo cambiò e si trasformò in un ghigno malefico, pazzo. E cominciò a ridere nonostante il dolore.

-Sì… eheh. Il commissario ha assoldato una squadra d’assalto per eliminare te e la sacerdotessa. Ma ormai scommetto che sia troppo tardi, a quest’ora sarà già stata uccisa! Ahahaha!-

Jack cominciò ad uscire dalla stanza, ma poco prima di aprire la porta, rivolse uno sguardo di ghiaccio all’uomo ancora legato alla sua sedia. Prese la pistola dalla tasca e gli piantò un proiettile in fronte.
Rimase lì per qualche secondo a guardare il cadavere. Provava una vecchia sensazione, era da molto che non gliene tornava una simile. Ma non doveva preoccuparsi in quel momento, doveva salvare Tsubaki. Tornò in camera sua correndo, prendendo il fucile e il borsone, per poi uscire dalla casa, entrare in macchina e dirigersi in fretta e furia al tempio. Chiamò qualcuno dei suoi uomini ma non rispondeva nessuno.

-Dannazione!-

Spinse nell’acceleratore, senza preoccuparsi delle macchine che aveva sorpassato in fretta furia. Ma aveva altro da pensare alle regole stradali, doveva salvare Kasugano. Non poteva, e non voleva perderla, non dopo quello che i due avevano passato assieme. Per lui era diventata come… una figlia.
 

Dopo qualche minuto arrivò al tempio. Parcheggiando notò il cancello completamente aperto. E la paura, unita alla rabbia lo stavano consumando. Con il fucile in mano corse verso il giardino. Trovò tutti i monaci addetti alla sicurezza a terra, assieme ad altri armati che non conosceva, senza dubbio dovevano essere parte della squadra mandata da Quarto. Vide un monaco a terra che stava strisciando verso Jack che notandolo corse verso di lui, riconoscendolo subito.

-Goro!-

-Signore… non deve pensare a me. La sacerdotessa… è… in pericolo.-

-Dov’è?-

-Si è rifugiata negli alloggi, ma era inseguita da un uomo armato. Deve salvare la sacerdotessa…-

-Lo farò, tu resisti ok? Manderò dei soccorsi a prenderti.-

Jack corse negli alloggi e una volta lì sentì qualche rumore in una stanza. Si avvicinò a quella stanza dove sentiva quel rumore e la spalancò, senza guardare il Diario. Kasugano era lì, viva. Ma era in ostaggio. Un uomo più grande era dietro di lei e le puntava la pistola al collo. Guardandolo Jack gli puntò il fucile

-GETTA L’ARMA A TERRA! LASCIA ANDARE LA RAGAZZA!-

-GETTALA TU O LA AMMAZZO, MI HAI CAPITO?! L’AMMAZZO!-

Kasugano era impaurita. Guardava Jack, dicendogli di non farlo.

-Jack non farlo, và via!-

-ZITTA TU O TI UCCIDO!-

Jack guardò la ragazza. Aveva paura che potesse morire, però aveva un piano. Si ricordò delle lezioni di inglese che giorni fa aveva dato alla ragazza, nel caso succedesse una situazione come quella. Così parlò velocemente in inglese sperando che il nemico non lo capisse.

-As soon as I give you the signal, you must hit him with a nudge, you understand me?  (Appena ti darò il segnale, dovrai colpirlo con una gomitata, mi ha capito?)-

Lei capì cosa aveva detto così gli annuì

-CHE CAZZO HAI DETTO?! PARLA LA NOSTRA LINGUA!-

-NOW! (ORA!)

Kasugano diede una gomitata al tizio che era dietro di lei e questi la lasciò, toccandosi la pancia, e contemporaneamente Jack gli sparò, uccidendolo. Il cadavere cadde vicino a Kasugano, che si accovacciò a terra ancora impaurita. Jack si avvicinò per assicurarsi che fosse morto, poi allontanò la pistola con un calcio dal cadavere. E poi si abbassò anche lui, abbracciando Kasugano in preda alle lacrime.

-Jack, avevo…-

-Shhh… va tutto bene, ci sono io. Sei salva. Non permetterò che ti accada qualcosa.-

Lei si strinse ancora di più a Jack. Si sentiva protetta, al sicuro nelle sue braccia. Contava su di lui e le andava bene così.

-Dovremmo… dovremmo chiamare gli altri adepti da casa. Avremo  bisogno di tutto l’aiuto possibile, per aiutare i feriti e mettere sotto controllo il tempio.- disse Jack sciogliendo l’abbraccio e rimanendole accanto

-Sì… Un altro possessore deve averci trovato, dobbiamo stare attenti.-

-Non un altro.-

-Cosa? Chi?!-

-Quarto…-

-Keigo?! Sei sicuro?!-

-Una squadra armata è venuta per farmi fuori a casa mia, qualche minuto fa. Ho interrogato uno di loro, e mi ha detto che il mandante era Kurusu, e che lui voleva uccidere anche te.-

Kasugano guardò stupita verso il basso, non si aspettava che proprio Kurusu avesse intenzione di farli fuori..  Poi guardò di nuovo Jack.

-Ma quindi… se ha attaccato anche noi.- disse mentre si alzava con Jack

-Anche Yukiteru e Yuno sono nel mirino. Ma non credo che li ucciderà, almeno… non ancora.-

-Perché?-

-Ha assoldato una squadra a farci fuori perché sapeva che saremmo stati un problema. Io sono troppo forte, e tu hai un’intera setta pronta a proteggerti. Primo e Seconda sono soli, da quando abbiamo smesso di patteggiare con Keigo i nostri uomini hanno finito di controllarli, e noi non ce ne siamo accorti. Per cui penso che li avrà portati in commissariato, magari li avrà arrestati. Non lo so. Ma non ce la farò mai ad arrivare in tempo…-

Jack camminò per la stanza, cercando di capire come fare. Ma non aveva nessuna idea. Non sapeva come fare per salvarli, aveva poco tempo a disposizione. Ma Kasugano al contrario aveva la risposta.

-Veramente c’è un modo.-

Sentendola Jack si voltò verso di lei, stupito.

-Davvero? Come?-

Alla sua domanda Kasugano gli sorrise.

-Seguimi.-

 
-Yukki, corri!-

Erano stati ingannati da Kurusu, un uomo che un tempo consideravano un amico. Li aveva aiutati sin dall’inizio, si fidavano di lui, e ora li aveva traditi. Yukiteru si chiedeva ancora il perché: perché ucciderli?
Yuno e Yukiteru correvano per le scale del commissariato, tenendo Nishijima come ostaggio. Yukiteru però aveva sparato un agente sul petto. Quindi ora gli avrebbero dato la caccia con tutte le loro forze. Mentre correvano squillò il cellulare di Yuno, così lei rispose subito

-Pronto?!-

-Sono io. Non fare il mio nome.-

Non ci voleva molto per Yuno capire chi fosse al telefono. Chiaramente era Jack.

-Siete in commissariato vero?. Chiese Jack

-Tu, brutto figlio di puttana! Ci avete ingannato!-

-Al contrario. Quarto ha cercato di uccidere me e Sesta.-

Yuno si fermò sentendo le sue parole. Credeva che Jack li avesse traditi assieme a Keigo, ma in realtà si sbagliava.

-Non avete molto tempo. Ora ascoltami attentamente: tu e Yukiteru dovete farvi trovare sul tetto dell’edificio fra circa due minuti, sto arrivando a prendervi.-

-Sul tetto?! Sei impazzito?!-

-Sto dalla vostra parte. Se volete uscire vivi da lì, questo è l’unico modo! Sto arrivando!-

E Jack staccò la chiamata. Yuno disse a Yukiteru che dovevano andare in fretta sul tetto. Il ragazzo non sapeva perché proprio nel tetto ma si fidò di lei.-
Così dopo una lunga corsa i tre arrivarono nel tetto. Nishijima si accasciò vicino all’ingresso mentre i ragazzi si diressero vicino all’estremità del tetto.

-Scusa.- disse Yukiteru piangendo

-Non sono riuscito a fermarti… scusami.-

Yuno non disse nulla. Si limitò a prendergli il viso con una mano, per voltarlo a quello della ragazza.  Passò una mano sulla guancia, asciugandogli le lacrime. Yuno gli sorrise, incoraggiandolo ad essere forte.

-Qualunque cosa accadrà, noi resteremo insieme.-

Nel frattempo un gruppo di 5 persone corazzate e coi fucili in mano arrivarono sul tetto, puntando le loro armi ai due ragazzi

-Fermi dove siete!-

Il gruppo cominciò lentamente ad avvicinarsi. Yuno e Yukiteru però non si mossero, restarono lì, fermi a fissarsi.
Ad un tratto tutti quanti sentirono un rumore. I presenti,anche Yuno e Yukiteru,  si guardarono intorno, per cercare la fonte del suono, che divenne col passare del tempo sempre più forte. I due ragazzi alzarono lo sguardo: sopra di loro c’era un elicottero nero, probabilmente militare, che si abbassò vicino al tetto, rimanendo in aria, davanti ai ragazzi. I poliziotti così cominciarono a sparare verso l’elicottero e i due ragazzi si abbassarono per evitare di essere colpiti. Poi la porta dell’elicottero si aprì e si vide un uomo col passamontagna, il giubbotto antiproiettile e armato di fucile. Questi lanciò una bomba ai poliziotti ed essi furono circondati da una palla di fumo bianca. Alcuni ne uscirono diretti verso l’elicottero ma l’uomo col passamontagna gli sparò dei colpi col fucile sul loro giubbotto facendoli cadere a terra storditi.

-Ragazzi, muovetevi!- ordinò poi ad Amano e a Gasai. Lei corse per prima e saltò dal tetto nell’elicottero. L’uomo la prese e la fece entrare, poi ordinò a Yukiteru di raggiungerli.

-Andiamo Yukiteru! Afferra la mia mano!-

Il ragazzo era spaventato. Guardò per qualche secondo l’elicottero, poi si girò notando ancora i poliziotti storditi. Tra le due opzioni scelse la più ovvia. Corse e saltò verso l’elicottero, ma aveva saltato male, non era riuscito ad appendersi. Per un secondo si sentì cadere nel vuoto ma poi qualcosa lo bloccò. L’uomo misterioso l’aveva preso per un braccio e ora Yukiteru ancora più spaventato si trovava a penzoloni.

-RESISTI!-

-YUKKI!-

L’uomo tenendo ben salda la presa sul ragazzo girò la testa verso il pilota

-PORTACI VIA DA QUI!-

Lui eseguì e l’elicottero cominciò a salire e ad allontanarsi dal commissariato. Nel frattempo l’uomo tirò con tuta la sua forza e appena ne ebbe l’occasione Yuno lo aiutò.
Dopo qualche sforzo Yukiteru riuscì ad entrare, sedendosi a terra e Yuno lo abbracciò forte, lasciando cadere qualche lacrima.

-Yukki! Ho creduto di perderti! Non farmi mai più spaventare così!-

-Tranquilla Yuno. Sono ancora qui.- disse lui sorridendole.

E mentre Yuno diede un lungo bacio appassionato al suo ragazzo l’uomo vicino a loro chiuse la portiera dell’elicottero. Poi facendo diversi respiri di sollievo si tolse il passamontagna. Appena i ragazzi finirono di baciarsi si girarono su di lui: l’uomo che li aveva salvati era proprio Jack.

-Fiuuu… c’è mancato poco.- disse facendo un piccolo sorriso ai due.

Inaspettatamente anche Yuno sorrise

-Ci hai salvato un’altra volta. Ho sempre pensato che ci avresti intralciato, e invece ci hai sempre aiutato… non so che dire…-

-Non dire nulla.- disse Jack fermandola
-So che ci sono stati problemi tra di noi, ma per ora lasciamo perdere. Piuttosto, dovremo preoccuparci di cosa fare ora: tutti noi siamo ricercati.-

Yukiteru guardò un attimo Yuno, poi Jack. Ormai il suo sguardo era cambiato: era deciso, sapeva cosa fare.

-Ti seguiremo.-

Angolo dell'autore:
Salve signori. Non potete capire quanto è stato difficile scrivere questo capitolo ma per fortuna c'è l'ho fatta!
Non sapevo se mettere o meno il fascicolo su Jack all'inizio, ma alla fine ho deciso di inserirlo. Per quanto riguarda questo infatti parlo di un evento che riguarda la stagione 8 di 24 (che doveva essere il finale vero fino a quando non è uscita la stagione 9) ma che spiegherò più avanti col passare dei capitoli, dato che non sappiamo ancora il punto di vista di Jack riguardo a questa storia (eheh).
Detto questo... ci vediamo al prossimo capitolo ;)
-MrRaider
   
 
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