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Autore: Em_    26/04/2015    3 recensioni
[TEMPORANEAMENTE SOSPESA, riprenderò il prima possibile]
Sequel di "Cosa mi riserva il futuro?"
Ian e Nina sono diventati genitori di una bellissima bambina: Hayley.
Sono passati circa tre anni e mezzo dalla nascita della piccola e finalmente sono pronti per andare in vacanza con i loro amici.
Anche Paul, Phoebe e Candice hanno avuto dei figli e non vedono l'ora di trascorrere del tempo tutti insieme come non facevano da un sacco di tempo.
Ma la vita da genitori non è sempre rose e fiori, tra pianti, pannolini e litigate ce la faranno i nostri protagonisti a superare tutto?
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. Rimediare ai propri errori

 

Entriamo nella gigantesca sala da pranzo tutti insieme, rimango a bocca aperta notando la maestosità di questa stanza, ha un soffitto altissimo e almeno quattro lampadari di cristallo per illuminare il tutto durante le serate, ogni cliente aveva il proprio tavolo con rispettivo cartellino e c’era una bellissima vista sulla cucina, potevamo ammirare i cuochi al lavoro tramite un vetro. Uno dei camerieri ci accompagna galantemente verso il nostro posto e porta un seggiolone per Liam così che possa mangiare tranquillamente anche lui. Sistemo Hayley tra me ed Ian e in quel momento vediamo arrivare anche Paul, Phoebe e i gemelli. Prendiamo i menù in mano e iniziamo a sfogliarli, leggendo di tutte queste pietanze mi viene già l’acquolina in bocca ma alla fine scelgo una pasta alle vongole così da rimanere abbastanza leggera.

«Mamma! Io voglio i pesci!» mi ordina mia figlia giocherellando col menù.

«Va bene la pasta con i pesciolini?» le chiedo sperando dica di sì.

Lei annuisce convinta e si gira ad osservare la cucina dietro di lei, anche i gemelli sembrano incantati a guardare tutte quelle persone cucinare. Un paio di minuti dopo il solito cameriere prende nota delle ordinazioni e torna successivamente a portarci il nostro pranzo. Ognuno di noi mangia tutto ciò che c’è nel piatto, la pasta era squisita ed abbondante tanto da riempirmi del tutto.

«Credo di aver preso almeno cinque chili dopo questo primo!» annuncio.

«Tranquilla, io ne avrò messi su almeno dieci!» continua Phoebe.

«Siamo in vacanza dai, concedetevi uno strappo alla regola.» interviene Paul gustandosi il suo piatto di branzino al forno.

«Papà, voglio assaggiare!» lo strattona Lucas.

Paul prende una forchettata di pesce e imbocca suo figlio che sembra apprezzare il gusto del cibo. Due secondi dopo Sophia lo afferra per la maglietta chiedendo la sua attenzione. «Papà, anche io!» dice la piccola e Paul la accontenta.

«E’ sempre così? Uno fa una cosa e vuol farla anche l’altro?» domanda Ian all’amico.

«Sì, e se non ne accontenti uno si prendono per i capelli… Letteralmente!» risponde lui sospirando.

«Ma dai, sono così carini!» interviene Candice.

«Fidati che quando si picchiano a vicenda non è uno spasso.» le risponde Phoebe ridacchiando.

«Hanno preso da te!» la prende in giro Paul.

«Ehi!» lo riprende la mia amica.

Ian ed io ci guardiamo e scoppiamo a ridere, non dev’essere facile gestire due bambini della stessa età, io già con una ogni tanto faccio fatica. Quand’era neonata c’erano giorni in cui credevo seriamente di impazzire e se non ci fosse stato Ian non so se ne sarei mai riuscita a saltarne fuori.

 

Ormai era trascorso un mese dalla nascita di Hayley e fare la mamma era un lavoro a tempo pieno. Tante volte avrei voluto scappare da questa situazione, volevo essere perfetta, dare a mia figlia tutto ciò di cui aveva bisogno ma non ci riuscivo. Era dura, era il compito più difficile che mi fosse mai stato assegnato, nulla a che vedere col fare l’attrice, quello era una passeggiata a confronto. Amavo la mia bambina, era il mio regalo più grande e lo sarebbe stata per sempre ma occuparmi di lei giorno e notte era sfibrante a volte. Ian non c’era quasi mai nonostante più volte gli avessi chiesto una mano, era impegnato e lo capivo, aveva la fondazione e le riprese di un nuovo film ma io avevo bisogno di lui più che mai e non sembrava rendersene conto fino infondo. Era l’ennesima serata che trascorrevo a casa da sola, me ne stavo sul letto con Hayley in parte a me a guardare programmi demenziali in televisione. Ero arrabbiata e triste allo stesso tempo, mi mancava stare insieme ad Ian, mi mancava parlarci, riderci, farci l’amore o semplicemente uscire per una passeggiata con la piccola. Una lacrima si fece strada sul mio viso e prontamente l’asciugai sentendo Ian rientrare in casa. Si precipitò in camera a salutarci lasciando cadere a terra la valigetta con cui andava solitamente a lavorare.

«Ciao.» mi disse sorridente come se niente fosse.

«Ehi.» risposi senza distogliere lo sguardo dalla tv.

«Metto la bambina a letto e torno da te.»

Prese in braccio sua figlia e la mise nella culla aspettando che pian piano si addormentasse. Non ci volle molto fortunatamente ma sapevo che si sarebbe svegliata tra qualche ora per mangiare. Lui tornò da me e finalmente sembrò accorgersi che qualcosa non andava, mi squadrò per un attimo per poi avvicinarsi lentamente.

«Cosa c’è che non va?» mi domandò.

«C’è che non ce la faccio più.»

«Cosa vuoi dire, Nina?»

«Non posso andare avanti così! Tu non ci sei mai, sono sempre sola ad occuparmi della bambina, non abbiamo più un rapporto io e te, sembriamo due estranei che vivono sotto lo stesso tetto! Non era così che avevo immaginato la nostra vita insieme, Ian.» dissi allungando le distanze tra noi.

«Sai che vado a lavorare e non a divertirmi no? Tu stessa tempo fa mi avevi detto di tenere molto al tuo lavoro e di quanto fosse importante per te. E non è vero che non ci sono mai, mi occupo di mia figlia quanto te.»

«Stai davvero tirando in ballo ciò che ho detto quattro anni fa? Sì, certo che ci tenevo al mio lavoro ma amo Hayley di più e tu non sembri accorgerti di quanti sacrifici io faccia per essere la madre che merita! E oltretutto tu hai il coraggio di dire che stai con lei quanto me? Mi prendi in giro? La vedi cinque minuti al giorno se va bene!» gli urlai.

«Credi che non vorrei passare il tempo con te e mia figlia, Nina? Beh, allora non mi conosci affatto! Lo faccio solo per voi, per assicurarvi un futuro migliore perché non lo capisci?»

«E tu perché non capisci che ho bisogno di una mano?»

«Prendiamo una babysitter o chiediamo a qualcuno di darti una mano!» 

«No! Sei tu suo padre!» sbottai.

«Nina, non ha senso ciò che dici. Smetti di fare la bambina e cresci un po’.»

«Vaffanculo, Ian.»

Rimasi a bocca aperta dopo quella frase tanto che mi alzai dal letto e mi chiusi nella camera degli ospiti piangendo, non avevo idea del perché mi stesse trattando così, sapevo quanto amava Hayley eppure sembrava davvero non capire il mio punto di vista. Lo sentii bussare alla porta ripetutamente ma non andai ad aprire, non avevo il coraggio di guardarlo in faccia dopo quello che c’eravamo detti stasera. Mi addormentai con le lacrime agli occhi e mi risvegliai circa tre ore dopo sentendo la bambina piangere. Mi alzai velocemente da letto e corsi nella camera di Hayley per darle da mangiare, la presi delicatamente in braccio quando anche Ian comparve sulla soglia della stanza. Uscii senza neanche guardarlo e preparai il latte da mettere nel biberon, lui mi seguì in cucina e senza dire nulla mi aiutò a preparare il tutto. Ci sedemmo sul divano entrambi, io tenevo Hayley e le davo da mangiare mentre Ian si limitava a guardarmi.

«Nina… Possiamo parlarne?» mi chiese con aria dispiaciuta.

«Dì quello che hai da dire.» risposi continuando a guardare mia figlia.

«Ti chiedo scusa per quello che ho detto, davvero mi dispiace un sacco, so quanto lavori per lei e quanto ti impegni e non potrei chiedere una mamma migliore per Hayley. Prometto che ti aiuterò d’ora in poi.»

Alzai lo sguardo verso di lui «Va bene. Dispiace anche a me averti risposto male…»

«Sai quanto vi amo, vero?»

«Lo so, e mi sei mancato tanto in quest’ultimo mese…» confessai.

«Anche tu, e per questo prometto che da domani sarà tutto diverso.»

Mi sporsi in avanti per baciarlo e assaporare finalmente le sue labbra, litigare con lui era sempre debilitante per me, aveva un effetto strano sul mio corpo e sulla mia mente, non sapevo spiegarmelo. Ma lo amavo e sapevo che prima o poi avrebbe capito quello che cercavo di dirgli.

«Vieni, andiamo a letto.» mi sorrise. Riportai la piccola in camera sua e afferrai la mano di Ian per lasciarmi trascinare nuovamente nel nostro letto.

 

Prendiamo i bambini per mano e ci dirigiamo finalmente a bordo piscina per goderci il sole, ho chiesto ad Ian di andare gentilmente a recuperare i braccioli di Hayley così che possa andare in acqua senza rischiare di annegare. Ci accomodiamo sotto uno degli ombrelloni vicino alla piscina dei bambini, da qui li possiamo tenere d’occhio tranquillamente e possono divertirsi tra loro. Appena Ian ritorna infila i braccioli a sua figlia e l’accompagna a guardare l’acqua, poco dopo la vedo correre verso di me euforica.

«Mamma, mamma! Vieni! Ti faccio vedere come nuoto!» mi prende per un braccio e mi tira fin là sotto lo sguardo divertito di suo padre.

Senza che me ne accorga si tuffa in acqua, rimango impietrita per un momento e sento il mio cuore fermarsi per poi rendermi conto che sono si e no quaranta centimetri d’acqua. Riprendo a respirare e ci sediamo a bordo piscina a guardare nostra figlia imitare una sirenetta. Ci raggiungono anche Phoebe e Paul trascinati a forza dai gemelli, Sophia si butta in acqua senza pensarci due volte mentre Lucas sembra più indeciso.

«Papà vieni con me…» chiede guardando Paul con gli occhioni verdi identici ai suoi

Sento Hayley avvicinarsi a noi «Luke, vieni! Ti aiuto io!» gli dice porgendogli una manina.

«Vai con lei, su.» lo invita sua mamma.

Il piccolo entra in acqua tenendo per mano mia figlia ma non sembra molto convinto. Hayley gli mostra che non c’è nulla da preoccuparsi e a quel punto anche lui sembra deciso a divertirsi con la sua amica e sua sorella. Mi si riempie il cuore d’orgoglio a vederla comportarsi così quando vede qualcuno in difficoltà, è una bambina davvero dolcissima… Quando vuole.
 

Siamo tutti feriti a quanto pare, alcuni di noi più di altri.
Ci portiamo dentro le ferite dell'infanzia, poi da adulti restituiamo
quello che abbiamo ricevuto.
In fin dei conti tutti noi feriamo qualcuno. E poi ci mettiamo all'opera
per rimediare, per quanto possiamo.
- Grey's Anatomy

Angolo autrice
Eccomi qui con il secondo capitolo del sequel! :)
Essenzialmente vediamo un po' come si sviluppa la vacanza, come vivono Ian e Nina con la bambina e poco a poco iniziamo a capire il suo carattere. C'è il primo flashback: Hayley aveva un mese ed Ian e Nina facevano fatica ad entrare nel ruolo genitoriale tanto che hanno avuto una brutta lite, si sono detti entrambi parole pesanti, ma alla fine hanno chiarito sapendo quanto si amino l'un l'altra. Teneri **

Ringrazio le mie adorate ragazze che mi recensiscono sempre, come farei io senza di voi?

(Ho appena visto la puntata di tvd... Dire che ci sono rimasta da schifo è un eufemismo! Oltreutto sono in lutto nazionale per Gre's, non dirò niente perchè magari qualcuna di voi lo segue e non ha visto... Non so più che aspettarmi da queste serie tv... Mah)
Scusate se non centrava niente ahahah :')

Un abbraccio,
Anna

   
 
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