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Autore: Fireslot    26/04/2015    2 recensioni
[http://it.wikipedia.org/wiki/Bang!_%28gioco_di_carte%29]
Seguito della Prima Stagione: Willy indaga ancora sul losco Lucky Duke, dopo essere stato coinvolto in travagliate peripezie a suon di pallottole! Riuscirà a scoprire qualcosa? Il suo viaggio sarà un buco nell'acqua? E chi è il misterioso cecchino in nero? Carlson gli da ancora la caccia? Dove sono tutti gli altri personaggi, tra buoni e cattivi?
Ogni carta verrà scoperta in "Bang! - L'avventura di Willy the Kid"
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2: Liberiamo Temple

 
La notte vestì Temple con le sue tenebre, trasformando la ridente cittadina in un luogo lugubre. Senza la luna dai raggi d’argento, il buio totale avvolgeva la città: solo le lampade ad olio delle abitazioni proiettavano corridoi di luce gialla sul suolo polveroso. In quell’oscurità, Willy colse l’occasione per vagare per le strade, impercettibile come una pantera e altrettanto minaccioso. Schivava i lunghi fasci provenienti dalle finestre per avanzare nell’ombra indisturbato, con il Golden Boy spianato verso l’ufficio dello sceriffo e pronto a sputare fuoco. Gli speroni si accostarono sul gradino del pianerottolo e il cappello si chinò verso l’uscio. Non udendo alcun rumore, Kid scattò in piedi e sfondò la porta con un poderoso calcio: la stanza era vuota e la rastrelliera dei fucili sguarnita.
Realizzò in un secondo che la minaccia di Pat Brennan, ignorata la mattina di quel giorno, si stava concretizzando in quel momento: si lanciò di corsa per le strade rinunciando alla discrezione, trovò Branco appena fuori dalla città e lo spronò al galoppo per raggiungere il “Doolan’s Ranch”. Non fece in tempo a lasciarsi alle spalle la città che un’alta pira si materializzò nell’oscurità. Speronò sulle cosce del mustang* con ancora più foga, nella speranza di raggiungere l’incendio prima che il corrotto sceriffo e i suoi vice potessero tagliare la corda.
Le sue preghiere furono esaudite, tra le fiamme infernali riuscì a scorgere una palizzata bianca che lo rassicurò: la terra rovente non era di Rose. Mentre tutti i cowboy dei ranch adiacenti, compresi i suoi amici del Doolan's, si sgolavano trascinando secchi d’acqua per domare le fiamme, Willy scrutava attorno a sé alla ricerca di tracce da seguire. La sua vista acuta ottenne molto di più: vide tre cavallerizzi allontanarsi di buon passo in direzione opposta all’incendio. Kid riconobbe uno tra i cavalli che quella mattina avevano varcato la soglia del ranch e, senza alcuna esitazione, si lanciò in un inseguimento furioso. Guadagnò molto terreno in pochissimo tempo e presto comprese il perché: erano carichi di corpi legati, chiaramente nuovi schiavi da vendere al mercato nero. Sguainò il suo fucile pronto a sparare, quando udì lo scalpiccio di altri zoccoli alle sue spalle: si voltò e scorse sua madre in groppa ad uno stallone, anche lei con la propria Buntline Special stretta in pugno.
«Willy, dobbiamo avvicinarci, se spariamo loro da questa distanza rischiamo di ferire i vaqueros.» suggerì Rose, a cui Kid rispose con un cenno della testa e uno schiocco di speroni.
Si lanciarono nell’oscurità più fitta, guidati dal fuoco alle loro spalle che ancora schiariva il panorama e scontornava le figure dei cavalieri; Branco concesse al suo padrone un’occasione di contatto con il nemico e Willy, agguantata la canna del fucile come una verga, fendette l’aria con il calcio del Golden Boy*. Un sonoro schianto e un gemito sordo riempirono l’aria come un segnale d’allarme e il primo dei i vicesceriffi cadde a terra rovinosamente, rotolando più volte. Il suo compagno era pronto con il fucile a dargli man forte, ma Kid aveva rivoltato il Winchester e, senza esitazione, premette tre volte il grilletto, finché un tonfo violento non gli assicurò che il suo avversario era ormai inoffensivo. Insieme alla madre fermarono la corsa sfrenata dei cavalli della polizia brandendo le redini, concedendo a quel codardo di Brennan un lieve vantaggio. Udirono, però, lo schianto di un corpo caduto e scorsero la sagoma dello schiavo caricato da Pat ruzzolare in terra.
«Diavolo! Si è liberato del fardello!» imprecò Kid, «Così non possiamo raggiungerlo.»
«Dammi il fucile.» ordinò Rose con voce roca. Willy lanciò in aria il Winchester, lei lo afferrò al volo e con le iridi smeraldine scrutò nella notte, finché fu ancora in grado di distinguere la chioma platino di Brennan ondeggiare al galoppo.
Bang!
L’urlo di dolore proveniva da parecchi metri di distanza e Willy, sbigottito, fissò la madre con ammirazione.
La donna gli restituì il fucile e un’occhiata pomposa, aggiungendo: «La prossima volta che Sid ti chiede di usare il mirino, dagli uno schiaffo da parte mia: c’è chi non ne ha bisogno! Torno dai miei uomini per spegnere quel dannato incendio; torchia Brennan finché non sputa l’anima!»
«Agli ordini, comandante!» la stuzzicò Willy simulando un saluto militare e lanciò Branco in direzione delle urla di agonia. Ritrovò il viscido sceriffo riverso a terra, in preda agli spasmi di dolore e circondato da una vistosa pozza di sangue scintillante. Willy gli montò sui fianchi per trattenerlo e, con la canna spianata sulla fronte, sbraitò: «Non provare a perdere i sensi prima che ti abbia conciato per le feste! A chi erano indirizzati quegli schiavi?»
«Non lo so!» squittì Brennan, prima di ricominciare a urlare di dolore, con la canna rovente del Golden Boy premuta sulla ferita aperta^.
«Dimmi a chi erano diretti, o in quel buco ci ficco la mano per farti vedere cosa c’è dentro!» lo ammonì Willy ancora una volta.
«Ti giuro, non so la destinazione precisa: noi abbiamo il compito di prelevarli e portarli in un luogo accordato. A quel punto si presenta un altro sceriffo e li porta via con se. Lo scambio avviene ogni settimana con nuovi sceriffi e in posti sempre diversi, non so chi siano.»
«Chi è a capo di tutti? Chi vi comanda?»
«Amico, non posso dirtelo, se parlo quelli mi accoppano!»
«Sono io che ti ammazzo, qui e ora, se non mi dici immediatamente chi è a capo dell’organizzazione.»
«Non posso farlo, io…»
Willy assistette attonito ad un proiettile che attraversò la gola di Pat Brennan da parte a parte, in maniera esattamente identica alla morte inferta a Paul Regret . Con un’imprecazione e tuffo per ripararsi, Willy sperò di scorgere il cecchino ma, questa volta, non lo vide nemmeno^. Tuttavia, a differenza della volta precedente, il misterioso sicario lanciò un messaggio al cacciatore di taglie: un altro colpo silenzioso sibilò nell’aria e trascinò con sé il cappello di Kid. Schiacciato dalla sua stessa impotenza, il pistolero si sdraiò al suolo nella speranza che la carcassa dello sceriffo fungesse da riparo e gli salvasse la pelle. Attese cinque minuti, i più lunghi della sua vita: poi calò il silenzio e il buio fitto, perché il fuoco era stato domato. Nelle tenebre assolute, Kid colse l’occasione per lasciare là Pat Brennan e svignarsela senza rischi, amareggiato, però, all’idea di non poter fermare il suo occulto avversario.
Raggiunti i campi ormai inceneriti, si riunì agli uomini del “Doolan’s Ranch”, dove Rose si ergeva sul suo stallone in testa alla formazione.
Lo vide arrivare e lo anticipò: «Ebbene?»
«Mi è morto tra le braccia, esattamente come Regret.»
«Impossibile, io gli ho colpito la spalla. Raramente sbaglio mira.»
«Infatti non è stato il tuo colpo ad accopparlo. C’era qualcun altro nascosto nel buio, eravamo troppo distanti dal fuoco per poterlo vedere. Ho il timore che fosse lo stesso assassino che mi sorprese nel deserto.»
«Perché mai, allora, non ti ha ucciso? Ha avuto due occasioni per farlo.»
«Forse mi ha solo mancato: non appena Pat ha tirato le cuoia, mi sono gettato dietro di lui. In quella posizione mi ha solo sforacchiato il cappello. Poi avete spento l’incendio, con queste tenebre solo una lince può vederci qualcosa.»
«Dunque sei al punto di partenza? Non hai ottenuto niente?»
«Non proprio: so per certo che ogni sceriffo della contea può far parte di questa tratta di schiavi. Ho qualche dubbio a riguardo, ma chi tiene le redini del carrozzone potrebbe essere qualcuno molto in alto. Avevo già una pista quando sono arrivato qui e continuerò a seguirla. Spero solo che ad Austin trovi quello che cerco.»
 
 
*Note:
  • I Mustang sono cavalli noti per le loro grandi prestazioni: resistenti, veloci e aggraziati, eppure molto difficili da domare (mustang deriva dallo spagnolo “mestiño”, che significa “non domato”). Oggi si associano frequentemente a prodotti di ottima qualità, ad esempio la velocissima auto Ford Mustang. Nel gioco di carte, chi si equipaggia con questa carta guadagna un punto supplementare nella distanza dagli altri giocatori.
  • Un fucile a ripetizione del West  ha, generalmente, tre componenti: la canna, la culatta o camera di scoppio e il calcio. Quest’ultimo è la parte in legno che si poggia sulla spalla per ridurre il rinculo e le vibrazioni del fucile durante lo sparo. Considerando che un Winchester arriva a pesare quattro chili e mezzo, e che sia la culatta sia la canna sono cave, il calcio peserà quasi tre chili e mezzo… non proprio leggeri se scagliati sul naso di qualcuno.
 
^Rimandi alla stagione uno:
  1. L’incandescenza del fucile sulla spalla è un trucco che Willy usa per interrogare Bart Cassidy nel “Capitolo 3 – Giù le armi, Bart Cassidy”.
  2. Il misterioso cecchino appare nel “Capitolo 1 – Sei cibo per uccelli, Paul Regret”.
 
 
Ehilà, brava gente! Dopo un capitolo di amore e coccole, ci volevano un po’ di legnate in faccia e proiettili volanti, il tutto condito con un indomabile incendio! E così abbiamo scoperto da chi Willy ha ereditato il suo grilletto facile. Fatemi sapere se vi piace questa Rose Doolan :D
Un saluto a kyonnyuchan che ha aggiunto l’altra mia fanfic, “Not Over Yet” tra le storie da ricordare. Spero si ricordi di leggere questa XD
Vi invito, ancora una volta, a leggere anche la prima stagione, almeno i capitoli di rimando, che come avrete visto ho segnato con un ^.
Ancora a tutti voi, grazie.
 
Howdy!
   
 
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