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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    26/04/2015    3 recensioni
Tutti noi conosciamo Max, il ragazzino del Distretto 4, soprattutto per la scena in cui si vede la sua morte. Non sappiamo nulla di lui o della sua vita, né di come si è sentito quando è stato estratto. Chi avrà lasciato a casa? Da quali persone a lui care si è dovuto separare per sempre? E soprattutto, cosa c'è tra lui ed il tributo femminile del suo stesso distretto, Marina? Amicizia? Affetto? Amore? E, se è così, come si sentirà sapendo che solo uno di loro potrà fare ritorno al 4? Questa è la sua storia, prima e dopo la mietitura degli Hunger Games.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Finnick Odair, Mags, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Mi manca il fiato. Il mondo inizia a girare. Cerco sostegno nel braccio di Jonathan, e sento la sua mano stringersi attorno alla mia, come per darmi coraggio. Inutile. La ragazza che amo è stata appena condannata ad andare al macello, a partecipare agli Hunger Games, i Giochi che non ti lasciano via di scampo: uccidi o muori. Nel primo caso, lei tornerà devastata da quell’esperienza, senza più la capacità di affezionarsi a qualcuno per la paura che muoia davanti ai suoi occhi, devastata dalla paura e condannata all’infelicità. Nel secondo, invece, la perderò per sempre, e sarà un trauma così grande da impedirmi di amare qualcun altro. La vedo incamminarsi verso il palco, con tutta l’indifferenza che le hanno regalato i suoi sedici anni. Dietro la noncuranza, però, si nasconde puro terrore, e capisco che è tutta una finzione, che quella che sta indossando adesso è una maschera per schermarsi dalla compassione e dall’affetto altrui, per non far vedere che sta soffrendo come sto soffrendo io. Sale con tutta calma i gradini del Palazzo di Giustizia e si piazza accanto a Cate, che chiede: – Ci sono volontari? – Per un attimo, la speranza si riaccende nel mio cuore. Dopotutto, siamo un distretto favorito, ci sarà pur qualcuno disponibile a prendere il posto di Marina. Ma la speranza muore sul nascere. Il silenzio è l’unica cosa che si sente nell’intero luogo in cui viviamo. Non è la prima volta, ma accade molto di rado che qualcuno non si offra al posto di qualcun altro, la maggior parte dei quali per la gloria, quindi l’accompagnatrice si mostra un po’ confusa. – Ehm… bene! Allora… continuiamo! Adesso, il giovane uomo! – Si dirige nuovamente verso la boccia, ritrovando il suo solito decoro. Pesca una strisciolina di carta. Penso di essere ancora troppo stordito per sentire il nome ma, quando lo legge, è come se rimbombasse in ogni angolo di Panem: – Max Eisenstein! – La mia mente non riesce a registrare pienamente ciò che è appena successo, ma il mio corpo sì. Sento una mia mano scostare decisa Jonathan ed i miei piedi attraversare senza esitazioni il corridoio formato da ragazzini della mia età per farmi passare. Non appena esco dalla fila, due Pacificatori mi prendono sotto la loro custodia. Salgo le scale con lo sguardo freddo, gelido, di chi non ha nessuno a cui render conto. Mi piazzo alla destra di Cate, che rifà la stessa domanda di poco prima: – Ci sono volontari? – Anche adesso nessuno si fa avanti. Lascio correre lo sguardo sulla piazza. Mia madre è svenuta, e qualcuno cerca di farla rinvenire con dei sali che dev’essersi portato apposta. Mio padre sembra una statua: ha lo sguardo fisso davanti a sé, come se fosse successo qualcosa di grave che però non lo riguarda. Jonathan, che non ha mai pianto neppure quando è nato, a detta dei suoi genitori, ha due lacrime che gli rigano le guance, e mi fissa disperato, con la bocca socchiusa ed il braccio mezzo steso, come se lo volesse alzare per offrirsi al posto mio. Gli faccio cenno di no con la testa, anche se oramai non può più farlo: il tempo è scaduto. Alla fine, i miei occhi incrociano quelli del ragazzino che ho picchiato: è sconvolto, glielo si legge in faccia, nonostante io gli abbia lasciato un bel po’ di lividi ed anche lui abbia fatto la sua parte, graffiandomi tutto il viso che i miei sono riusciti a curare ieri sera, facendomi provare un dolore incredibile ogni volta che disinfettavano una ferita. Mi guarda intensamente, poi, con le labbra mima una frase corta che, però, per me acquisisce un gran significato, soprattutto se detta da uno che conosco a malapena ma a cui ho già fatto del male: “Mi dispiace”. Gli rispondo, incurante delle telecamere puntate su di me: “È tutto okay, non ti devi preoccupare. Grazie”. L’accompagnatrice mette una mano dietro le nostre rispettive schiene: – Ed ecco a voi, i tributi dal Distretto 4: Marina Schulse e Max Eisenstein! Su, ragazzi, stringetevi la mano! – Io e Marina ci piazziamo uno di fronte all’altra e suggelliamo la nostra condanna a morte. Rettifico: la mia condanna a morte. Non permetterò che le accada qualcosa nell’arena, non riuscirei mai a perdonarmelo. Io, senza di lei, non sono nulla; Marina, invece, può farsi una vita anche senza di me. Sarà molto difficile, visto quello che sta per passare, ma potrà riuscirci, con l’aiuto e l’amore di tutti quelli che le vogliono bene. Io non avrò neppure uno sponsor: ho i capelli biondo chiaro a cespuglio, sono gracile, ho un sacco di lentiggini, non sono bello e non so usare le armi. Lei sì. Mi chiamo Max Eisenstein, ho dodici anni, abito al Distretto 4 e la mia vita è appena finita.
Angolo dell’autrice: Capitolo cinque! Allora, i nostri Max e Marina sono appena diventati tributi, com’è logico. A Capitol City ne succederanno delle belle, ma tutto sarà sotto il rating verde della storia, quindi molto leggero. La maggior parte dei fatti sarà sentimentale, ovviamente, ma ci sarà anche qualcosa di divertente. Non potrà mancare l’accenno ad un dei miei due OTP di Hunger Games, Catoniss e Cleeta. Indovinate un po’ quale sarà? Se avete letto tutte le mie storie, lo capirete, altrimenti… non vi resta che aspettare la Cerimonia di Apertura e l’addestramento. Dopo tutti questi indizi, vi saluto. Baci, JackiLoveCatoniss4ever.
   
 
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