Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: Encha    26/04/2015    3 recensioni
Piccola raccolta di fic comiche, demenziali e nonsense nata dal paradossale incontro tra la voglia di scrivere qualcosa e la pigrizia estiva che impedisce di impegnarsi in qualcosa di serio.
I protagonisti saranno il più possibile disparati, la lunghezza delle storie variabile, gli aggiornamenti assolutamente irregolari, ma soprattutto i personaggi saranno tutti (o quasi) incredibilmente vivi -cosa che, associata alle opere di George Martin, dovrebbe già provocare un attacco di ilarità.
Ah, il titolo rappresenta chiaramente la mia incapacità nel dare un nome alle storie e... Be', spero di riuscire a scucirvi almeno un piccolo sorriso!
I I giorni da lupo sono finiti ~ Famiglia Stark
II L'unico vero dio ~ Donna Rossa vs. Capelli Bagnati
III Quattro suoni di corno ~ Guardiani della Notte
IV Letale quanto seducente ~ Joffrey/Sorpresa
V Insonnia ~ Daenerys Targaryen e Ser Barristan Selmy
VI Perdonami! ~ Renly/Loras AU
VII Uccelletti ~ Lord Varys
VIII Aspettando una Nuova Vita ~ Rapunzel!AU
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gesti pacati ma decisi, sorriso carismatico ma non sfrontato, gergo moderno ma professionale, Renly aveva programmato alla perfezione ogni aspetto del suo colloquio con gli investitori stranieri, venuti a concludere un affare su cui si era discusso per mesi con la Baratheon Society.

Il giovane Responsabile dei Rapporti con gli investitori aveva lavorato senza riserve a quella delicata occasione per tantissimo tempo, così da poter dimostrare una volta per tutte le proprie capacità ai suoi due fratelli. Persino i suoi abiti -un completo spezzato di blaze blu e pantaloni di flanella grigio chiaro- indicavano apertura a nuove idee di mercato, pur mantenendo una certa distinta eleganza.

Mentre i delegati stranieri discutevano con concitazione tra di loro, Renly si stava concedendo una beve pausa per compiacersi del suo ottimo lavoro, quando, sistemandosi il polsino della giacca più per abitudine che per necessità, gli tornò in mente il panico che l'aveva assalito la sera prima, nel momento in cui aveva creduto che tutto sarebbe andato a rotoli.

Dopo aver ripassato il suo discorso fino a tarda notte, infatti, come avvertito da una sorta di sesto senso, aveva fatto una capatina nella sua cabina-armadio per controllare i vestiti che avrebbe indossato il giorno seguente. Sventura aveva voluto che proprio in quel momento Loras l’avesse raggiunto per convincerlo ad andare a dormire, i capelli arruffati e le palpebre pesanti, e si beccasse una bella occhiataccia. “Quante volte devo ripeterti di non buttare tutto in lavatrice assieme alle tue tute da ginnastica?!?!” lo aveva rimbrottato, additando una cravatta –la sua preferita, del blu navy che metteva il risalto il colore dei suoi occhi- irreparabilmente rovinata da delle minuscole macchie verdi e gialle.

Certo, non che al giovane Baratheon mancassero abiti formali, ma lo stress per i preparativi e la carenza di sonno gli avevano fatto venire i nervi a fior di pelle. Con il senno di poi, si era dispiaciuto di aver alzato la voce con l’altro ragazzo, che molto probabilmente non ci aveva nemmeno fatto caso, altrimenti non avrebbe riposto nell’armadio come se nulla fosse la cravatta incriminata. Avendo accantonato la questione per la necessità di andare a letto, tuttavia, non aveva ancora avuto il tempo di parlargli, se non per un fugace e meccanico “Buona giornata” durante la rapida colazione.

Un garbato tossicchiare lo distolse dai suoi pensieri, dopodiché uno degli investitori, un certo Illyrio Mopatis, prese la parola. Ne seguì un leggero dialogare, più simile a uno scambio di canonici convenevoli piuttosto che a una vera e propria discussione: l’affare stava per andare in porto.

“Molto bene, signori. - annunciò infine Renly con un sorriso cordiale – Vogliamo procedere?”

Così dicendo, fece scivolare una serie di fogli sull’ampio tavolo di mogano attorno al quale erano seduti tutti, poi estrasse la sua Mont Blanc e la porse con un gesto elegante al primo firmatario, un uomo calvo con un nome lungo e praticamente impronunciabile.

Un tonfo sordo riverberò per la vetrata panoramica alle sue spalle, ma il giovane manager non si prese la briga di girarsi, avendo subito pensato che quel rumore fosse stato provocato dall’ennesimo mattone lanciato dai Targaryen, proprietari di un’azienda che ormai da decenni era stata soppiantata nel mercato dai Baratheon. I superati rivali economici, infatti, avevano l’abitudine di cimentatsi in vendette infantili come quella, oppure, soprattutto da quando avevano istallato vetri rinforzati in piombo, di imbrattare le pareti del loro immenso edificio con la vernice rossa. Prese mentalmente nota di chiedere a Brienne, la sua segretaria personale, di contattare gli addetti alla pulizia, nel caso quegli esaltati avessero scarabocchiato da qualche parte il solito graffito “Fuoco e sangue!”.

I presenti, però, fissarono tutti lo sguardo dietro di lui, chi inarcando le sopracciglia, chi soffocando le risate, chi borbottando qualcosa in qualche lingua straniera.

Deglutendo, Renly si volto lentamente.

La penna gli sfuggì di mano. Sbatté più volte le palpebre, sperando che quella che si trovava su un’impalcatura per il lavaggio delle vetrate fosse solo un’allucinazione causata dalla stanchezza. Purtroppo, l’immagine del suo ragazzo all’interno di un ridicolo quanto imbottito costume da cervo, i riccioli dai riflessi dorati in risalto sul nero pelo sintetico, rimase ancora lì a sventolare il suo cartello con su scritto “Perdonami, ti amo!”

Cercando di mantenere la calma e al tempo stesso di nascondere l’imbarazzo, si rigirò nuovamente, ma evitò di incrociare gli sguardi degli investitori.

Sollevò la cornetta per le comunicazioni interne dell’azienda.

Alla fine di quella giornata, pensò, sarebbe stato lui a dover chiedere scusa all’altro ragazzo.

“Sicurezza…”

 

 

 

 

 

Spelonca dell’autore: Devo dire che questa raccolta mi era proprio mancata. Okay, questa one-shot è un concentrato di cliché sulle AU di Game of Thrones, ma spero lo steso che vi sia piaciuta almeno un pochettino c.c

L’uomo calvo dal nome impronunciabile dovrebbe essere Xaro Xhoan Daxos, che però nella serie TV ha un po’ di capelli, ma, ehm, le immagini mentali di un personaggio sono difficili da modificare.

Ah, la descrizione dei vestiti di Renly viene tutta da Google, anche se ho cucito insieme informazioni prese qua è la, giacché la mia conoscenza il quanto a moda si limita al distinguere una felpa dal maglione (?)

La smetto di tediarvi: alla prossima!

Sono ben graditi graffiti da Targaryen, costumi tenerosi e ancor più recenssioni!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Encha