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Autore: Chiaba    26/04/2015    1 recensioni
Le due protagoniste sono Barbara e Chiara, ragazze ventunenni che raccontano le loro storie dal momento in cui sono arrivate in una delle località più belle al mondo, Roma.
Entrambe attraverseranno mille ostacoli nella magica città che le aiuteranno a crescere; ma riusciranno le due a realizzare il loro unico desiderio di vivere una vita perfetta con il principe azzurro e trovare il lavoro che hanno sempre sognato?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Chiara

«Chiara... vuoi sposarmi?» mi chiede Marco con gli occhi lucidi mentre è in ginocchio davanti a me.
Siamo a Parigi e stanotte le stelle non smettono di brillare.
Marco sorride e apre emozionato un cofanetto di velluto blu sotto i miei occhi.
Cazzo è un anello di Tiffany!!! Non ci posso credere...
All'improvviso sento una melodia.
Credo sia il quartetto d'archi che accompagna il momento magico.
«Allora?» chiede prendendomi la mano sinistra.
Sembra conoscesse già la risposta.
La melodia continua imperterrita. È abbastanza irritante adesso.
Apro gli occhi di scatto e capisco che quella melodia in realtà è la mia sveglia. Fantastico!
Mi affretto a spegnere il cellulare e per sfortuna realizzo che era solo un sogno. Un bellissimo sogno però che non si realizzerà mai, alla faccia di Cenerentola e "il sogno realtà diverrà!".
Nonostante il letto continui a richiamarmi a sé, mi alzo euforica e di ottimo umore.
Mi trascino a mo' di bradipo verso il soggiorno per andare in bagno.
Alzo lo sguardo verso la finestra e vedo Marco che dorme sul mio divano.
Ha dormito qui stanotte, è vero!!!
Mi aggiusto i capelli alla bell'e meglio e mi passo una mano sul viso per svegliarmi un po'.
Ovviamente ieri sera non mi sono struccata e adesso mi ritrovo gli occhi impiastricciati di mascara.
Provo a rimediare prima che Marco si svegli, nonostante vorrei restare a guardarlo dormire.
Chissà se in futuro, avrò la fortuna di averlo al mio fianco tutte le mattine.
È una bellissima visuale quella che ho stamattina nel salotto.
Dovrei andare a struccarmi, ma non riesco a staccare gli occhi da Marco.
Lo osservo per un po', è bello anche quando dorme con la bocca socchiusa!
Continuo a guardarlo e mi avvicino leggermente a lui per guardarlo meglio.
Il suo petto si muove con il ritmo regolare del suo respiro, il suo viso è perfetto, come il suo naso, le sue labbra...
Ma com'è possibile che questo ragazzo mi faccia quest'effetto?!?
Prima che sia troppo tardi, faccio appello a tutta la mia forza di volontà e mi giro per andare in bagno a risolvere il problema che mi si presenta in faccia.
«Ehi...» dice con voce roca e impastata dal sonno.
Accidenti, troppo tardi!
Mi giro cercando di coprirmi il viso con i capelli...
Mi fissa con un’espressione perplessa, cerca di capire il mio gesto.
Quant'è bello!
«Ho i capelli scompigliati e il trucco talmente sbavato che sembro un panda!» dico tutto d'un fiato per giustificarmi mentre cerco di ripulirmi il pasticcio sotto gli occhi.
Per fortuna, il pigiama che indosso non è quello con gli orsetti ricevuto a Natale da qualche zia.
Almeno la figura di merda per il pigiama l'ho risparmiata! Yee!!
Marco mi guarda e sorride.
«Che hai da ridere?» chiedo sorridendo a mia volta e appoggiandomi al bracciolo del divano.
«Niente... ti dona il trucco da panda!» dice guardandomi serio per poi scoppiare a ridere.
Mi copro il viso con le mani e mi unisco alla sua risata.
«Sei uno scemo!» esclamo tra le risate mentre lo spingo leggermente dal braccio.
A quel gesto lui ricambia tirandomi per il braccio sul divano.
Così finisco praticamente addosso a lui. Fantastico!
Resto a guardarlo per qualche secondo senza dire niente.
Ma dato che non riesco a reggere il suo sguardo senza diventare bordeaux, distolgo il mio e mi alzo dal divano velocemente e controvoglia soprattutto.
Vedo con la coda dell'occhio che si sta stiracchiando e sento il suo sguardo addosso.
Accidenti Marco, non posso continuare così!!!
«Preparo la colazione?» domando girandomi di scatto verso di lui.
Ho un urgente bisogno di guardarlo.
«Visto com'è andata la scorsa volta con la torta, meglio di no...» e torna di nuovo a ridere, mostrandomi il suo sorriso perfetto.
Anche questa volta mi faccio contagiare dalla sua risata cristallina e annuisco dandogli ragione.
«Sto scherzando! Comunque apprezzo lo sforzo, ti ringrazio ma non ho fame!» dice mentre la sua risata si affievolisce.
«Va bene! Non sai che ti perdi!» scherzo guardandolo e andando in cucina.
Mentre mangio qualche biscotto, Marco è in bagno a sistemarsi.
Non mi dispiacerebbe per niente se ogni mattina fosse così.
Sarebbe un sogno ad occhi aperti...
«Verso mezzogiorno verrà il meccanico per aggiustare la macchina e vado via... è un problema per te?» chiede sfoderando un altro dei suoi sorrisi più belli.
"Se me lo chiedi in questo modo... come dirti di no..." vorrei dirgli, ma mi limito a scuotere la testa e ricambiare il sorriso.
Sfortunatamente non si è rotta solo l'auto di Marco, ma da qualche giorno anche il mio pc ha deciso di entrare in coma, perciò l'altro giorno ho chiesto a Barbara di venire a dargli un'occhiata.
Neanche a farlo apposta mi arriva un suo messaggio in cui mi avvisa del suo imminente arrivo!

Pov Barbara

Chiara mi accoglie alla porta con un sorriso a trentadue denti. Cosa le sarà successo?
Corro da lei per abbracciarla e per nascondere il mio volto spento.
«Grazie per essere venuta!» mormora lei, contenta.
«Di nulla Chiara.» sussurro scacciando un sorriso.
Mi volto leggermente per chiudere la porta alle mie spalle e sento subito un rumore provenire dall'altra stanza.
«C'è qualcuno?» domando sottovoce.
Lei annuisce, sorridendo ancora di più. Qualcosa mi dice che c'è un ragazzo... Difatti ne esce uno dalla cucina.
È un bel tipo e chissà perché è già qui a quest'ora. Avranno dormito insieme? Lancio un'occhiatina maliziosa a Chiara che diventa scarlatta mentre con lo sguardo, cerca di mettermi in chiaro le idee.
«Non abbiamo fatto nulla.» sussurra imbarazzata, velocemente.
«Ciao! Piacere Marco!», si avvicina porgendomi la mano.
E quindi è lui il famoso Marco! Sembra davvero un bravo ragazzo, diverso dagli ex di Chiara.
«Barbara.». Ci stringiamo la mano e mi volto nuovamente verso Chiara. «Se vuoi vengo più tardi.»
«No! Non ti preoccupare!». Continua ad arrossire.
«No, forse sono io che devo andare via.» s'immischia Marco.
«No!». Chiara lo ferma dalle braccia. «Resta un altro po'... se ti va.»
Marco annuisce sorridendole e strizzando un occhio.
Si tranquillizza notevolmente. Poi si gira verso me, contenta.
«D'accordo... Mi metto in un angolino così non vi disturbo.» continuo io.
«Quindi sei venuta qui per...» dice Marco invitandomi a completare la frase.
«...per aggiustarle il suo computer.» rispondo guardandomi attorno per trovare il pc. Chiara l'ha appoggiato sul tavolo del salotto. Mi avvio per iniziare subito.
«Potevi dirlo a me, non avresti disturbato la tua amica... Barbara.» mormora lui mentre si avvicina.
Poi, Chiara lo segue come un'ombra.
«Si, scusami. Non ci ho pensato e comunque glielo avevo già detto.» aggiunge lei, incantata.
«Va bene.» risponde lui, sorridendole.
Chiara pende dalle sue labbra. Ma come fa ad innamorarsi così velocemente dei ragazzi?
Accenno un sorriso e mi siedo di fronte al computer.
«No dai, tranquilli. È stata anche un'occasione per rivederci di nuovo, no?» m'intrometto.
Chiara annuisce, poi si distribuiscono mettendosi uno a destra, l'altra a sinistra e fissano anche loro il desktop.
«È anche lento ad accendersi.» sbotta Chiara alzando gli occhi al cielo.
«Possono essere molte le cause. Ad esempio, il grado di deframmentazione dei file di boot, del disco rigido e del registro oppure l'apertura di vari programmi nella barra tray...». Mi volto verso lei che scuote il capo, confusa.
«Lo sai che non ci capisco molto.» sorride leggermente imbarazzata lanciando uno sguardo a Marco probabilmente.
«Si, scusami.». Arrossisco anch'io. Non era mia intenzione farla sentire a disagio. Semplicemente mi viene spontaneo parlare di tecnologia. Come per lei quando comincia ad entrare nei dettagli del mondo dei trucchi.
Mi volto dal lato opposto al suo e Marco ha il viso all'altezza del mio, ma è preso dallo schermo.
Mi scosto drasticamente verso Chiara, spaventata. Quando si è avvicinato? Forse per questo lei stava arrossendo?
«Ti do una mano.» mormora lui, girandosi verso me e quando nota che mi sono allontanata, alza leggermente un sopracciglio.
Arrossisco anch'io. Fortunatamente squilla il mio cellulare.
«Torno subito, vado a leggere il messaggio.»
Mi affretto a prendere il cellulare dalla borsa che ho appoggiato sul divano e mi allontano a passo da gigante quando scopro che il mittente è Michele.
Il cuore mi torna in gola e comincio a sudare freddo, fino alla punta dei piedi.
Il dito trema, ma riesco a premere la scritta "Mostra".
Cosa ci sarà scritto?
"Buongiorno Barbara, spero di non disturbarti.
Ti ho chiamata varie volte, ma probabilmente il cellulare non prende nel posto in cui ti trovi adesso... Avrei preferito fissare un appuntamento per parlarci di persona, ma a quanto pare è meglio così. Sai, quando comincia ad andare male qualsiasi cosa tu faccia? Alla fine molli tutto e dai carta bianca al destino. Ma adesso smetto subito col scriverti queste cazzate.
Inizio col prometterti che non mi dilungherò molto anche perché avrai ben altro da fare.
Ti scrivo perché anche ieri ti ho vista piangere sul volante della tua automobile dopo essere scappata da me. Giuro, è terribile sapere che la causa del tuo dolore, del tuo pianto così disperato e intenso, fossi di nuovo io. Da allora, ho promesso per l'ennesima volta a me stesso che eviterò di scriverti (questo è l'ultimo messaggio che ti scrivo, lo prometto), di chiamarti, di passare infinite volte sotto casa tua per incontrarti, di aspettarti, di guardarti e avvicinarmi per salutarti, di sorriderti, di accarezzare il tuo piccolo Charlie, di farti complimenti davanti a lui. Prometto che ti eviterò perché ho capito che ti fa star male (e fa male anche a me saperlo). L'altro giorno ho notato che stavi cercando di evitarmi, ma Charlie pur non conoscendomi ti ha portato da me. Che strano, vero? Premetto che non ti sto accusando di nulla, ma anzi capisco perfettamente che non vuoi più guardarmi in faccia da quando hai visto quella terribile scena. Immagino che anche sentirmi nominare, ti fa star male.
È passato quasi un mese da quando ci siamo lasciati, eppure non capisco se è ancora l'inizio della nostra storia o è arrivata già la fine, ma forse è ancora troppo presto per capirlo. Comunque, fino ad ora sembrerebbe che la seconda sia la risposta corretta. Non avrei mai immaginato che ci saremmo allontanati in un modo così barbaro, o meglio non avrei mai immaginato che ci saremmo lasciati un giorno. Ma forse la distanza ci farà prendere strade diverse, quelle giuste o forse ci aiuterà a capire che la nostra era quella giusta e ci farà tornare insieme, più forti di prima. Personalmente spero che quest'ultima si avveri. Non credo in quell'addio che mi hai detto ieri, in lacrime. Io tifo per noi, ma lascio a te scegliere per entrambi.
Vorrei dirti tante altre cose, ma come promesso, non mi dilungherò. Ci tengo però a lasciarti chiedendoti scusa, ancora, per tutto.
Ciao Barbara. Buona giornata."
Rileggo il messaggio un'infinità di volte mentre le lacrime compaiono alla base dei miei occhi. Non devo piangere, non qui. Mi passo una mano sul viso.
Questo messaggio mi fa capire che lui mi vuole, dunque si è lasciato con quella lì? Ma l'altro giorno suo padre mi ha detto che non si sarebbero mai lasciati. Dovrei credere a Michele che mi ha tradito o a suo padre che non ha alcun interesse nel dirmi una menzogna?
E anche se si fossero lasciati, è andato via proprio quando ha saputo che è lei incinta? Ma perché si dovrebbe comportare così?
Il Michele che conoscevo era un'altra persona: dolce, romantico, premuroso, altruista, etc., ma adesso? È cambiato?
Lui inoltre, mi sta lasciando scegliere per entrambi, ma non mi sento all'altezza di farlo da sola. Ma se dovessi tornare da lui, sarà mai in grado di cambiare o meglio, di non essere più un traditore? Pare che non ci saranno più incontri "casuali", complimenti e quant'altro. Dunque, da qui si capisce che tra noi sia già finito tutto.
Lui dice di aver capito che mi fa male anche soltanto sentirlo nominare, ma ciò non giustifica il fatto che abbia già mollato tutto. Troppo facile lavarsene le mani e lasciar scegliere solo a me. Forse pensa che con il tempo mi calmi e che lo perdoni? E no, questa volta sono stanca di perdonare tutti, di rincorrere gli altri. Ma io lo amo e lui mi vuole ancora! Potrei fare un'eccezione... Maledette lotte tra cuore e ragione.
Adesso però, devo tornare da Marco e Chiara, mi stanno aspettando. Quando tornerò a casa, avrò tutto il tempo per sfogarmi.
Scaccio un piccolo sospiro e torno dai due.
Entro in stanza e lancio un attimo lo sguardo a Chiara che mi osserva come per chiedermi: "Tutto ok?".
Le annuisco mentre Marco continua a guardare il pc.
«Barbara sto dando un'occhiata, ma non riesco a trovare il problema.» annuncia lui. Deve avermi visto entrare con la punta dell'occhio. Poi, si alza per cedermi il posto.
«Stai tranquillo.» dico invitandolo a sedersi di nuovo. E io stessa, sento in me una voce spezzata.
«No, tranquilla. Siediti.». Mi fissa per studiarmi. Se n'è accorto anche lui. Che figura di merda.
«Ci sono altre tre sedie e un comodo divano su cui si può poggiare il computer sul tavolinetto.». Ridacchia Chiara alzando gli occhi al cielo, disperata.
«Sediamoci al divano allora. È anche più comodo.» propone lui passandomi il portatile.
Loro si accomodano lasciando un posto al centro. Perché non si mettono vicini?
Fisso entrambi che hanno il viso come per dire: "Che aspetti a sederti?". Marco poggia anche una mano al centro, invitandomi a sedermi.
Scuoto il capo per connettere il cervello e mi siedo tra i due.
«Scusate sto un po'...» non continuo, non trovo le parole.
«Se devi andare, vai. C'è Marco qui.» sussurra Chiara mentre mi guarda con commiserazione.
«No, tranquilla.». Accenno un mezzo sorrisetto. «Adesso mi riprendo.»
«È successo qualcosa... che credi sia irrisolvibile?» s'intromette Marco, aggiungendo l'altra parte della frase dopo pochi secondi.
Resto perplessa per la sua domanda inaspettata. Esito un attimo restando a bocca aperta.
«Scusami, sto invadendo la tua privacy.». Qualche attimo dopo, abbassa la guardia sul computer. È evidente che vuole sapere ugualmente il fatto.
«Per adesso sembrerebbe così.», bofonchio rispondendo alla sua domanda.
Lui alza nuovamente il capo, ma non mi fissa.
«D'accordo... E se posso sapere: di che si tratta?» continua lui passandosi la lingua sui denti laterali, mentre pensa.
«Ho ricevuto un messaggio da Michele.» dico rivolgendomi anche a Chiara che ugualmente mi ascolta.
«Michele è...?» chiede giustamente Marco.
«Il mio...». "Ex fidanzato".
«Capito.». Annuisce mentre ha lo sguardo rivolto a Chiara. Forse gli avrà suggerito qualcosa mentre ero distratta.
Non devo parlarne, non sono qui per parlare di lui né per piangere davanti a loro.
Scuoto il capo. Mi volto verso il pc per risolvere il problema del computer.
«Ti va di raccontami qualcosa su di lui?», domanda infine.
È così avido di informazioni?
Mi volto verso Chiara e anche lei aspetta che parli.
Annuisco lasciando nuovamente il portatile sul tavolinetto.
«Ci siamo lasciati da quasi un mese. E dopo vari incontri e telefonate, mi ha mandato un messaggio prima.»
«Cosa c'era scritto?» domanda Chiara.
«Ve lo faccio leggere.» rispondo alzandomi dal divano per riprendere il cellulare dalla borsa
Lo passo a Marco essendo più vicino e poiché Chiara non si avvicina per imbarazzo, lui si volta verso lei.
«Avvicinati.» dice tirandola con delicatezza dal braccio.
Lei si avvicina e leggono insieme il messaggio.
Mi siedo alla sedia ponendola di fronte a loro. Poi mi piego in avanti poggiando i gomiti sulle mie ginocchia e la testa tra le mani mentre passo l'indice alla base degli occhi per asciugarli un po'.
Quando hanno finito di leggere, mi passano il cellulare.
Sposto lo sguardo su Chiara che sembrerebbe si sia commossa, ma crede di poterlo nascondere alzando gli occhi al cielo.
«Mi dispiace.» mormora Marco e sembra esserlo davvero.
Mi stringo nelle spalle.
Chiara sposta lo sguardo su di me, ma non commenta. Sta cercando di smettere di piangere.
«Ma perché vi siete lasciati?» chiede Marco. Accidenti, vuole sapere proprio tutto?
Ma nonostante lo abbia conosciuto pochi minuti fa, mi sento a mio agio, come se stessi parlando con un amico fidato.
«L'ho visto mentre si baciava con una ragazza, ovvero la figlia di un collega di suo padre, che è andata con lui anche a Cortina d'Ampezzo. Lui mi ha detto che l'ha baciata per rendere il padre fiero di lui. E per concludere, ieri ho anche saputo che lei è incinta.»
Chiara sgrana gli occhi e tira su tutte le lacrime alla base dei suoi occhi per lo shock. Non avevo ancora avuto l'occasione di dirglielo.
«Ma dal messaggio sembrerebbe che si sia lasciato.» continuo io mentre le lacrime cominciano a scendermi lentamente.
Lei si avvicina per abbracciarmi fortissimo, come solo una vera amica sa fare.
Poi, anche Marco si alza e ci raggiunge.
«Ti conosco da pochi minuti, ma a pelle si capisce perfettamente che sei una persona seria, che cerca una storia seria. Troverai quello giusto.» aggiunge lui poggiando una mano sulla spalla dandomi una sola pacca.
Annuisco e contemporaneamente Chiara si allontana per portarmi dei fazzoletti.
«Grazie ad entrambi.» sussurro asciugandomi il viso per le lacrime. «E scusatemi per l'interruzione.»
«Ma no, tranquilla.» dice lei sorridendomi. «Per tutte le volte che mi hai sopportata tu e che mi sopporterai.» continua lei, divertita.
Lentamente mi riprendo grazie ad entrambi che cercano in tutti i modi di tirarmi su il morale. Poi, continuo ad aggiustare il computer con l'aiuto di Marco.

   
 
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