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Autore: Miss_Sunshine    27/04/2015    1 recensioni
Post 67th Hunger Games
Stella si era illusa che una volta finiti i Giochi la sua vita sarebbe potuta tornare alla normalità, ma quello di Capitol City è un treno da cui non si scende facilmente. Questa è la seconda parte delle sue avventure, dal Tour della Vittoria al ruolo di Mentore, passando per tutti i cambiamenti della sua nuova vita da Vincitrice.
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Dal testo
"È bello rivederti, Stella" mi dice mentre sono aggrappata alle sue spalle. "Pronta a luccicare di nuovo?" chiede con un sorriso mentre sale alla ricerca della mia stanza. Ecco, la tranquillità a cui mi ero abituata ha completamente avuto fine.
Dopo un paio d'ore non c'è più traccia di Stella e sono tornata ad essere la ragazza d'oro di Capitol City.
Genere: Azione, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cashmere, Finnick Odair, Gloss, Nuovo personaggio, Vincitori Edizioni Passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Golden Girl {pt. 2}

 

Capitolo 8 - La fine dei Giochi

 

 

La mattina al Centro di Controllo è iniziata con la spedizione di Awan e Belinda verso un'oasi che ancora non hanno controllato, alla ricerca del Tributo del Distretto Sette. Marcus e Lucius fanno la guardia alla Cornucopia, mentre noi facciamo una seconda colazione con un occhio sempre rivolto agli schermi.

"Come pensi che andrà?" chiedo a Sapphire mentre bevo il secondo caffè della giornata, cercando di non farne cadere nemmeno una goccia sul tubino di paillettes dorate.

"Sono due addestrati ad uccidere contro uno, tu come pensi che andrà?" mi risponde lui con tono neutro mentre inzuppa un biscotto nel suo tè. "Mi preoccupa più quello che accadrà dopo."

Veniamo distratti dal vociare di un paio di Accompagnatrici e alzo gli occhi sulla tv più vicina giusto per fare in tempo a vedere Belinda che lancia un coltello contro la sua avversaria, colpendola alla gola. Mi sforzo di non distogliere lo sguardo mentre il sangue zampilla dalla ferita, ma non posso evitare un'espressione schifata. Brutus ghigna e mi fa un gesto di vittoria a cui rispondo debolmente.

"E adesso ci divertiamo" mi dice Sapphire a bassa voce, con un tono leggermente acido.

Ingenuamente, penso che per oggi non ci saranno altre sorprese, che bisognerà ristabilire gli equilibri tra i Favoriti. Magari si separeranno e da domani inizieranno a darsi la caccia. Devo però rendermi conto molto presto che al Distretto Due non sono così bendisposti come me. Belinda e Awan tornano alla Cornucopia e vedo Marcus e Lucius andargli incontro. A questo punto mi aspetterei che i ragazzi si facciano raccontare com'è andata, ma Belinda aspetta che il ragazzo del Quattro la superi di qualche passo per uscire un coltello dallo stivale e tagliargli la gola, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Sia dentro arena che fuori scoppia il caos. Marcus si fionda dentro la Cornucopia, afferra uno zaino  che credo avesse preparato nel caso in cui le cose avessero preso una brutta piega, e fugge verso il deserto. I due Tributi del Distretto Due rimangono al loro rifugio e per il momento non sembrano intenzionati ad andare a cercarlo. Nel salone dove ci troviamo noi, Finnick è furioso con Brutus e lo accusa di slealtà, accusa che penso infastidisca Brutus quanto lo farebbe un moscerino. Sapphire si lascia sfuggire una risatina isterica nel vedere la scena e poi si passa una mano sulla faccia.

"Quanto amo le alleanze tra Favoriti" mi annuncia col tono stanco di chi ha visto troppe volte scene di questo tipo, per poi lanciare un'occhiata verso il tavolo degli Sponsor più facoltosi. "Pare che qualcuno voglia rubarti McEntire" mi dice col tono tra il divertito e il preoccupato.

Mi volto anch'io e vedo Publius e Brutus che si stringono la mano e poi il Capitolino che gli allunga un assegno. "Va bene che non lo sopporti, ma siamo due contro uno, i suoi soldi ci servivano" gli rispondo tagliente, per poi alzarmi e raggiungere Publius.

"Posso parlarti?" gli chiedo, ignorando il sorriso compiaciuto di Brutus mentre gli passo accanto. "In privato" specifico anche, mentre lui annuisce e ci dirigiamo fuori dal salone, imboccando un corridoio deserto.

"Complimenti per la correttezza, Publius, davvero. Non hai aspettato neanche un attimo per allearti con Brutus, complimenti" esordisco acida con quello che temo sia uno sguardo assassino, incrociando le braccia sul petto con fare inviperito. Sì, lo so, mi sto comportando come una bambina capricciosa. No, non mi importa.

Lui sospira. "Stella, tesoro, è lavoro" mi spiega con tono accondiscendente. "Tutti gli Sponsor a questo punto compiono delle scelte. Brutus ha due Tributi, tu uno solo, era la scelta migliore. Non è niente di personale" aggiunge alla fine con un alzata di spalle e un sorriso. Deve ringraziare che non sono armata, se no gli dimostravo quanto non l'ho presa sul personale.

"Avrei accettato questo discorso prima di finire nuda sul tuo tappeto. Visto il rapporto che abbiamo avresti almeno dovuto dirmelo prima di diventare lo Sponsor del Due!" sibilo, cercando di non alzare la voce e di frenare la rabbia.

"Quello che c'è tra noi due non c'entra niente con questo!" fa un gesto ampio col braccio ad indicare il salone dove si decidono gli equilibri dei Giochi. "Se venire a letto con me significava avere l'esclusiva sui miei assegni avresti dovuto dirmelo, avremmo fatto un contratt-"

Il rumore della mia mano che colpisce la sua guancia sta ancora risuonando nel corridoio. Quel sorriso da idiota che stava mettendo su è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e lui ora mi guarda sconvolto con la bocca semiaperta. "Non parlarmi come ad una delle puttane capitoline che frequenti di solito" lo ammonisco con un tono che quasi spaventa anche me, per poi passargli accanto prima che possa aggiungere altro e rientrare nel salone.

Subito mi accorgo che c'è qualcosa che non va. Se ne stanno tutti divisi in piccoli gruppi a parlottare e appena mi avvicino a Sapphire e Amarillis lui mi guarda con un'espressione che non riesco a decifrare.

"Dove cavolo eri?!"

"A cercare di non uccidere il nostro ex Sponsor, è successo qualcosa?"

Lui mi accenna con la testa agli schermi, ma al momento c'è solo Caesar Flickerman che sta commentando gli avvenimenti.

"Un colpo di scena che di sicuro non ci aspettavamo" dice con il suo tono grave di quando parla delle vittime. "Una lotta concitata che ha portato all'eliminazione di un altro Tributo. La giornata potrebbe anche designare la fine di questi Sessantottesimi Hunger Games, abbiamo avversari determinati a vincere."

Credo stia parlando dell'uccisione della ragazza del Sette, anche se non ho visto una grande lotta, devo ammettere. "La giornata è iniziata da poche ore nell'arena e già sono stati uccisi tre Tributi. Mi chiedo su quale dei due finalisti stiate scommettendo!"

Lui ridacchia ma il mio cervello lavora febbrile. Tre morti? Lucy del Sette, Awan del Quattro e...? Mi volto verso Sapphire ma lui mi fa di nuovo cenno di guardare. E capisco. Stanno trasmettendo i filmati dell'ultima morte, quella di Belinda. Lucius ha approfittato di un momento in cui si stava riposando per attaccarla e si sono scontrati a mani nude. Lei era forte, ma lui indubbiamente di più. Sta volta ho distolto lo sguardo dal suo corpo scempiato. Ora il ragazzo si sta medicando le ferite grazie agli aiuti che Brutus gli ha mandato.

"Gli Sponsor sono furiosi" mi informa Sapphire, abbastanza compiaciuto. "Pensano che questo fosse il piano di Brutus fin dall'inizio e che li abbia ingannati solo per avere i loro soldi con la scusa del due contro uno. Invece lui voleva che i suoi due Tributi arrivassero insieme alla fine, che facessero squadra, per avere la vittoria assicurata. Ma a quanto pare gli ha insegnato ad uccidere in cento modi diversi ma non ad usare il cervello" mi spiega mentre io noto Brutus che sta urlando contro Enobaria e lei che cerca di calmarlo. Una scena esilarante.

"Quello che c'è rimasto più fregato di tutti è il tuo amico Publius, credo si senta addosso il rischio di perdere" aggiunge, porgendomi un bicchiere di champagne.

"Sapphire sono le undici!" lo rimprovero ridendo, ma accetto il bicchiere e il brindisi alla sventura dei nostri avversari.

 

Dopo aver passato il resto della mattina ad occuparmi degli Sponsor (escludendo volutamente Publius McEntire), adesso molto più bendisposti ad aiutarci, mi ritrovo quasi da sola al ristorante del Centro di Controllo, a consumare il mio pasto tardivo. Ci sono solo un altro paio di tavoli occupati da Accompagnatrici che spettegolano tra loro. Mi sto dedicando alla mia bistecca mentre rispondo a qualche messaggio di Cashmere e Ruby, ignorando, almeno per il momento, il sadico 'Come sta il mio amico Brutus?' da parte di Gloss, quando un'ombra si staglia sul mio tavolo e sono costretta ad alzare gli occhi.

"Publius. Che posso fare per te?" gli chiedo senza applicarmi troppo per nascondere il mio fastidio.

"Speravo di poter fare io qualcosa per te, veramente. Sono venuto apposta perché tu non debba affaticarti a spostarti per rinfacciarmi quanto stupido io sia stato" mi risponde con mezzo sorriso mentre si siede difronte a me. Non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorrisetto compiaciuto.

"Ah, ti ringrazio..."

"Scherzi a parte, volevo scusarmi con te. Sono stato scorretto sia come Sponsor sia come uomo. Avrei dovuto almeno sentire anche la vostra strategia prima di prendere accordi con Brutus e non avrei dovuto farti quella battuta infelice sul contratto, sono stato uno stronzo su tutti i fronti."

"Sì, è vero, lo sei stato, ma scuse accettate, non preoccuparti" gli rispondo cercando di ricordarmi del mio proposito di essere più matura.

"Ma le cose non tornano come prima, immagino" mi dice con un tono leggermente interrogativo.

"Dovrai trovarti qualcun'altra da portarti a letto durante questi Giochi" gli confermo, aggiungendo un sorrisetto acido.

"Non era solo quello, lo sai. Io con te stavo bene."

"Allora dovevi pensarci prima di dire certe cose. E ora, se non ti dispiace, vorrei finire di pranzare" lo liquido per poi abbassare gli occhi sul piatto. Avverto la sua sedia che si sposta sul pavimento e sento i suoi passi che si allontanano, ma non alzo lo sguardo finché non sono sicura che se ne sia andato. Anche l'ultimo gruppetto di Accompagnatrici lascia la sala e io rimango definitivamente sola. Prendo il cellulare e apro il messaggio di Gloss, per poi premere sull'icona di risposta. 'Ti dico solo che Enobaria ha dovuto calmarlo...'

Il resto della giornata è andato avanti tranquillo. Marcus ha raggiunto un'oasi che conosceva e si è stabilito lì, noi gli abbiamo mandato acqua a sufficienza per almeno un paio di giorni. Non smetterò mai di pensare a quanto sia stato geniale a preparare quello zaino e a tenersi pronto alla fuga, evidentemente ha studiato bene i suoi avversari e ha capito quanto fossero senza scrupoli. È sveglio, continuo a pensare che abbia buona possibilità di vincere.

Sono sdraiata sul letto con la tv accesa e guardo svogliatamente qualche servizio sui fatti del giorno nell'Arena, giusto per essere sicura di non perdermi nulla, quando sento bussare alla porta. È Ganymedes col mio vestito per domani, una specie di drappo di stoffa lucida con una sola spallina.

"Tu ti diverti, vero, a disegnarmi vestiti sempre più complicati per sedersi, non è così?" gli chiedo mentre gli tiro un cuscino e lo colpisco in piena faccia, nonostante si sia stravaccato sul divano dall'altra parte della stanza.

"E tu ti stai allenando con la mira, vedo" risponde rilanciandomi il cuscino, ma io lo devio con un piede. "Pensa se dobbiamo fare un altro Tour della Vittoria. Quest'anno vanno di moda i corsetti..."

"Ti ricordo che so usare svariati tipi di armi..." gli rispondo a tono mentre afferro il telecomando per spegnere la tv.

"Potremmo vincere davvero, non pensi?"

"Potremmo... Ma non dobbiamo sottovalutare Lucius, ha dimostrato di essere un valido assassino" rispondo pensierosa, chiedendomi quanto ci metterà a riprendersi e ad andare a cercare Marcus. O magari sarà Marcus a trovare lui ancora debole e a vincere.

Ganymedes se ne va dopo che abbiamo chiacchierato ancora un po' di tutto tranne che dei Giochi e io mi decido a spegnere la luce e a provare a dormire. Ho il presentimento che domani sarà un'altra giornata non facile.

 

Per tutta la mattina penso davvero di essermi sbagliata, che sarà una giornata piatta senza che si risolva nulla. Ma nel primo pomeriggio sono gli Strateghi che decidono che è arrivato il momento di movimentare le cose e chiudere quest'edizione. Un'anaconda di circa dieci metri ha quasi soffocato Marcus, inseguendolo poi finché non l'ha portato alla Cornucopia. Lucius si è accorto del nuovo arrivato e i due anni iniziato a combattere. Ora siamo tutti assiepati sotto i maxischermi a seguire la lotta all'ultimo sangue che si sta svolgendo nell'arena. Quando Marcus taglia di netto al suo avversario la mano che sta per lanciare il coltello con un colpo di spada non posso trattenermi dall'esultare, facendo cadere per terra qualche goccia del drink che ho nel bicchiere e di cui mi ero totalmente dimenticata. Marcus è pronto a dargli il colpo di grazia e io sono pronta ad avere il mio primo Vincitore. Ma accade qualcosa che non avevo previsto. Lucius strappa il coltello dalla mano tranciata e con la sinistra lo affonda nella pancia di Marcus, che non si aspettava un colpo da quel lato. Non appena cade a terra il suo avversario gli è sopra in un attimo, toglie il coltello dalla ferita e glielo pianta nel cuore.

Il colpo di cannone è quasi immediato, così come le urla di giubilo dei Mentori del Distretto Due e dei loro Sponsor. Io invece ci metto qualche secondo a realizzare che abbiamo perso e che Marcus è morto. Mi rendo conto solo ora che ero davvero convinta che avrebbe vinto. Adesso arriva la parte più difficile, fare buon viso a cattivo gioco, fingere che sia solo lavoro e che non mi ero affezionata al nostro Tributo. Metto su il sorriso più credibile che riesco a tirare fuori e alzo il bicchiere verso Brutus. "Al Distretto Due e al suo nuovo Vincitore" pronuncio con voce ferma, venata solo da un po' di rammarico.

"Non si può vincere sempre" mi risponde lui alzando il bicchiere a sua volta e sorridendo compiaciuto, mentre tutti gli altri si uniscono al brindisi e alle congratulazioni.

Io e Sapphire ci siamo ritirati presto al primo piano e ora stiamo guardando i servizi speciali che vanno in onda per la fine dei Giochi. "Era un bravo ragazzo" mi dice lui di punto in bianco, gli occhi fissi sulla televisione.

"Ecco perché non ha vinto, i bravi ragazzi non vincono mai" gli rispondo io, senza distogliere lo sguardo a mia volta.

"Oh andiamo Stella, non siamo tutti come quelli del Distretto Due!" esclama per poi spegnere la tv.

"Dici? Non abbiamo tutti ucciso, ingannato, illuso per uscire da quell'arena? Pensi davvero che siamo così diversi da loro? Noi Vincitori siamo tutti uguali alla fine, pronti a tutto per vincere."

Lui non risponde, ci limitiamo a restare in silenzio per un po', io cerco di scacciare le immagini di tutti i momenti passati con Marcus che mi si affollano nella testa.

"C'è questa specie di rito" esordisce dopo un po' per spezzare il silenzio pesante che si è venuto a creare. "La sera della fine dei Giochi i Mentori danno una festa per la vittoria... Ti va di andarci?"

"Non lo so, ci dobbiamo andare?"

"Loro sono venuti alla tua."

Mi volto a guardarlo scioccata. "Quindi mentre io ero in ospedale sedata e ricucita tu sei andato a festeggiare?!"

"In tuo onore!" mi risponde lui cercando di non ridere. "È una tradizione, non potevo non farlo! E tu eri comunque troppo intontita per prendervi parte... E non potevo neanche venire a trovarti..." prova a giustificarsi ma scappa un sorriso anche a me.

"Appena la loro festa sarà migliore della mia mi arrabbierò davvero, sappilo..." lo ammonisco cercando di assumere un tono minaccioso ma senza oppormi al suo abbraccio.

 

La maggior parte della mia serata è occupata dal cercare di non pestarmi la gonna. Indosso un vestito col corpetto bianco ricoperto quasi totalmente da gemme color oro e la gonna di tulle bianco con piccole incrostazioni dorate, corta sul davanti e lunga, molto lunga, dietro. È la volta buona che con lo strascico ci impicco il mio stilista. Sto muovendo qualche passo verso il bar ma sento qualcosa che mi trattiene. "Scusa, credo di averti calpestata..." mi dice Finnick con tono contrito non appena mi volto.

"Se riuscivi a strapparla ti perdonavo" gli rispondo sorridendo. Accetto il suo tacito invito a sederci su un divanetto e in due riusciamo ad ammansire lo strascico voluminoso.

"Sei bellissima sta sera... Insomma, come sempre..."

"Non dovresti dire certe cose ora che sei impegnato..." lo prendo in giro, approfittando del suo tono imbarazzato.

"Posso essere impegnato ma di sicuro non sono cieco!" mi risponde col solito tono alla Finnick Odair. "Posso chiederti come hai saputo di Annie?" mi domanda dopo un attimo di silenzio.

"Benvenuto nel club dei Vincitori, dove tutti sanno tutto di tutti" gli rispondo citando Sapphire e facendo ridere entrambi.

"Ti va se restiamo amici?" mi chiede quando riprendiamo fiato e io annuisco, addolcita dal suo tono incerto e dal suo sorriso sbilenco.

"L'anno prossimo gli facciamo il culo e vediamo se Brutus si toglie quel ghigno compiaciuto dalla faccia" gli rispondo e entrambi ridacchiamo come due ragazzini. Che poi a conti fatti è quello che siamo, al di là delle arie che ci diamo. Quando decidiamo di alzarci lui mi aiuta a sistemare la gonna e io gli dico di salutarmi Mags. Lo abbraccio forte, trattenendolo qualche secondo in più del solito, visto che probabilmente lo rivedrò l'anno prossimo. Poi riesco finalmente a raggiungere il bar e sono appena riuscita ad appoggiarmi al bancone senza che lo strascico mi faccia sembrare una specie di medusa gigante che vengo affiancata da Publius.

"Ho saputo che la ragazza era tua amica" esordisce, e io mi limito a bere un sorso dal bicchiere.

"Ci conoscevamo."

"Dai tempi dell'asilo da quanto ho sentito dire ai tuoi amici."

Credo si riferisca a Finnick e Brutus. "Te l'ho detto, la conoscevo. E da quando origli le conversazioni dei miei amici?" cerco di sviare il discorso.

"E fartela vedere morire è stato un avvertimento o una punizione?" mi chiede con tono aspro e io finalmente mi giro a guardarlo.

"Entrambi, credo."

"Il nostro amato Presidente ha stile, è innegabile" commenta acido mentre scuote la testa. Poi finisce il suo bicchiere in un paio di sorsi.

"Non sei soddisfatto del governo?" gli chiedo con un'espressione fintamente scandalizzata.

"Scherzi, Panem è la migliore dittatura che potessi chiedere" mi risponde sarcastico. "Posso chiederti se il nostro primo incontro l'hai deciso tu o è stato un favore richiesto dal Presidente?"

"Perché me lo chiedi?"

"Beh, tu sei giovane e anche molto bella, scusa se dubito che la tua prima scelta possa essere uno Sponsor quarantenne e per di più capitolino..."

"Ho dei gusti particolari..." gli rispondo con un sorriso divertito per poi svuotare il mio bicchiere anche io. "Comunque sei stato totalmente una mia scelta, io e Snow non abbiamo quel tipo di accordi."

"Scusa. È che non sarebbe la prima volta che prova a distrarre i suoi oppositori con questo genere di premi" mi spiega con tono neutro e io spero vivamente non sia toccato a Cash.

"Meglio questo che sei piedi sotto terra" gli rispondo, riferendomi ai pochi scrupoli che penso si faccia il Presidente per liberarsi dei più acerrimi rivali.

"Non posso negare che tu abbia ragione..." mi risponde per poi passarmi un braccio attorno alla vita. "Posso farmi perdonare?" chiede mentre le mie mani sono salite a posarsi sul suo petto e posso sentire sotto la camicia il battito del suo cuore accelerare leggermente mentre aspetta la mia risposta.

"Ti concedo di provarci..." gli rispondo con un sorriso, per poi lasciarmi condurre fuori.

Quando rientro alla Torre portando lo strascico arrotolato attorno al braccio e le scarpe in mano manca poco alle tre e non mi stupisco nel trovare Sapphire che mi aspetta in salotto.

"Mi sembrava di averti chiesto di avvertirmi quando decidi di sparire per la notte" mi rimprovera col suo tono paternalistico che ormai conosco bene.

"In quella confusione è già tanto che non mi sia rotta una gamba con questa gonna, pensa riuscire a trovarti..." gli rispondo cercando di avere in tono di scuse. "Mi rimproveri domani, ok?" gli chiedo per poi dargli un bacio sulla guancia e avviarmi verso la mia stanza.

"Non finisce qui, è troppo vecchio per te!" lo sento rispondere mentre mi chiudo la porta alle spalle.

E va bene, forse non ha tutti i torni, la differenza d'età tra me e Publius c'è, non lo posso negare. Ma non posso negare neanche di essere stata bene con lui e che forse un'avventura fuori dagli schemi era anche quello che mi serviva per distrarmi, prima di dover tornare a fare i conti con tutto quello che questi Giochi hanno significato. Domani si torna a casa e avrò tutto il tempo per indagare il dolore che mi sono rifiutata di provare in questi giorni. Sta sera avevo diritto a spegnere il cervello per un'ultima volta. E proprio pensando a questo, sprofondo tra i cuscini e chiudo gli occhi.

 

Author's Note.- Buonsalve! Lo so, ci ho messo quasi una settimana ad aggiornare, sono imperdonabile ç_ç Purtroppo questa settimana sono stata a casa davvero poco e il tempo per scrivere era limitato. Questo capitolo e il prossimo (che sarà l'ultimo) saranno un po' più brevi, ma spero vi piaceranno lo stesso.

Vi segnalo come al solito i tre vestiti di Stella qui, qui e qui e vi ringrazio tanto di continuare a seguire la storia <3

Alla prossima!

  
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