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Autore: Nanek    27/04/2015    8 recensioni
Si dice che “gli opposti si attraggono”, in amore.
Si dice che “l’amore è cieco”.
Si dice che “in amore non ci sono regole”.
L’amore sembra un gioco dove tutto è possibile, dove non ci sono regole da seguire per saperlo giocare bene, in amore non ci sono mosse speciali o intuibili, l’amore è come un cammino luminoso che, tuttavia, dalla troppa luce non permette di capire quando si sta per toccare il fondo, l’amore è strano, in moltissimi casi e, la stessa ragazza che ora si porta dietro l’orecchio un ciuffo di capelli biondi, ne è la prova lampante.
Perché… cosa succede quando ti innamori dell’impossibile?
Perché, Vanessa, ha scelto di innamorarsi proprio di lui, lui che è così diverso da tutti gli altri, lui che è così speciale ai suoi occhi, lui che non è umano... lui che è un angelo.
Luke è un angelo che solo lei può vedere.
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Trailer: http://youtu.be/YDBB-Te7Dbo
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*Attenzione: questa FF è ispirata alla One Shot “City of Angels” che trovate nel mio profilo, consiglio la lettura =)*
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lune's Love'
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Capitolo 19

Giuro.
 
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You were mine for a night
I was out of my mind
You were mine for a night
I don't know how to say goodbye

 
 
«A volte mi chiedo com’è essere un angelo» sospira Vanessa, seduta sul divano.
Charlie in braccio a lei che dorme, fa le fusa, si lascia accarezzare piano, mentre la sua padrona fissa un punto indefinito della sala, mentre lascia che quelle parole riempiano il silenzio tombale che avvolge quella stanza.
Lei sa che lui è lì, sul tetto, ad essere precisi.
Non sa neanche lei perché ne è così sicura, ma è come se un po’ dei suoi poteri fossero passati anche a lei.
O, semplicemente, ormai lo conosce così tanto bene da capire quando lui c’è o no.
Questa è l’ultima notte che hanno a disposizione, l’ultima notte per dirsi addio, o arrivederci, l’ultima notte prima che lui sparisca, prima che quella ricerca dolorosa abbia inizio, quella ricerca che lei teme come non mai.
Non sa se le fa più paura questo, o il fatto che lui non ricorderà nulla, neanche un singolo ricordo, niente di tutto quello che hanno vissuto in tutti quegli anni insieme.
Cosa dirgli? Cosa raccontargli per abbattere l’amnesia?
L’ha pensato a lungo, in questi giorni senza di lui, giorni passati tra lacrime e singhiozzi, tra attese e non ritorni.
Notti passate da sola, senza rendersi conto che lui tornava non appena lei si abbandonava ai sogni.
Giorni passati a pensare al tempo passato insieme.
L’incontro, quando erano piccoli, alle elementari, quella nota sul registro per aver raccontato una bugia non così falsa.
L’incontro vero e proprio a liceo, quando lui si era finalmente reso conto di quegli occhi blu che lo spiavano di nascosto, tra masse di studenti, quegli occhi blu che finalmente aveva notato pure lui.
L’aveva aspettata, aveva trovato il coraggio di farsi avanti e parlare con lei, trasformando ogni cosa, cambiando la sua vita in modo radicale, non rendendosi conto di quanto importante quel rapporto diventasse ogni giorno.
E poi lei, lei che se n’è andata di casa, il lavoro, la nuova vita da sola.
Sola, agli occhi degli altri.
Insieme a lui, un angelo, solo ai loro occhi.
Una vita fatta di scoperte, di momenti di sconforto, di bisogno, di necessità, di quel sentimento che cresceva con loro, fino a riempirli del tutto.
I primi passi, verso il cambiamento.
I suoi poteri, che diventavano più concreti, più dettagliati, più comprensibili.
La capacità di manipolare gli oggetti con la forza del pensiero.
Il suo essere ancora così goffo da accendere uno stereo a tutto volume mentre lei dormiva.
E poi… è successo tutto così velocemente.
Dal nulla, è tornato con una novità.
«Posso decidere se farmi vedere o meno» una novità comparsa dal nulla, all’improvviso, ma non vissuta a pieno, perché quella volta lei non ha neanche voluto dargli ascolto: se la ricorda benissimo la sgualdrina che l’ha toccato prima di lei, se lo ricorda benissimo quel momento, quella rabbia, quella voglia di vederlo sparire, quella sensazione di essere soltanto una tra tante.
E, forse, se lei gli avesse dato ascolto, lui non avrebbe preso la decisione di buttarsi.
Perché Jade l’ha contattata subito, il giorno dopo quella litigata, cinque giorni prima, l’ha contattata e le domande sono uscite a raffica in quella conversazione.
«Perché se ne va? Dove va? Cosa ha fatto un anno fa? Cosa succederà? Tornerà?»
Domande alle quali Jade ha spiegato in ogni singolo dettaglio.
Luke si è lasciato cadere.
Un semplice salto.
Un semplice giuramento di amare una sola persona al mondo.
Un salto e la trasformazione avviene.
Mezzo uomo e mezzo angelo.
Un anno intero da godersi a pieno, libero di fare qualunque cosa, dalla più semplice alla più estrema.
Solo una condizione: un solo anno, non un secondo di più, né uno di meno.
Un anno, contrassegnato da un numero, un marchio nero, inizialmente, che perde colore man mano che il tempo passa.
Luke ce l’ha sulla scapola.
Un solo anno per poi sparire.
Ma sparire dove?
Non si sa, bisogna avere fortuna per trovarlo, può essere ovunque, può essere a Sydney, come in Europa, come in America… come nell’angolo più sperduto del globo.
E l’amnesia? Quando passa?
Solo con il ricordo giusto, il ricordo che gli scatena emozioni così forti da iniziare a mettere in chiaro le idee confuse che ha in testa.
Perché Luke avrà sempre dei flashback, immagini sfocate, suoni confusi, che gli suoneranno sempre familiari: proprio come è successo a casa degli Hemmings.
E io cosa faccio? E io come posso resistere?
Lei deve avere fiducia.
Deve avere speranza.
Deve pensare che il giuramento non si perderà, che Luke potrà riconoscerla e continuare a sentirla sotto la sua pelle, lei resterà sempre e comunque la sua persona, amnesia o meno.
Un sospiro più profondo.
Vanessa sente la porta finestra aprirsi piano.
Alza lo sguardo, Luke è lì, davanti a lei, gli occhi azzurri che non li ha mai visti così tristi in vita sua.
«Essere un angelo fa schifo» le dice, grattandosi la nuca, abbassando lo sguardo, incamminandosi verso la loro camera, mentre lei lo raggiunge esitante.
Lo vede distendersi sul suo lato del letto, lo vede che la sta aspettando, fissando il suo cuscino, lo vede che sta male, sta soffrendo, per essere stati separati nel momento più sbagliato.
Non la biasima, però.
Non le dà colpe, perché sa benissimo chi è colpevole tra di loro.
Avrebbe dovuto dirglielo prima, gliel’hanno ripetuto in coro tutti, pure Ashton l’ha già detto ad Anastasia, pure lui è stato più coraggioso, più onesto.
Ma Luke, al solo pensiero, gli si stringeva il cuore.
Sentiva le mani fredde, una strana sensazione al petto, la tristezza che lo prendeva e toglieva il fiato: no, non poteva permettersi di confessare quel segreto tanto grande, non poteva, non voleva perdere quella felicità così immensa che quella ragazza gli ha dato, e continua a dargli.
Vanessa si distende vicino, si rifugia sul suo petto, lasciando che le braccia di lui l’avvolgano stretta, mentre le mani le accarezzano la schiena, mentre le sue labbra cercano le sue con insistenza, con impazienza, con necessità estrema.
Hanno bisogno l’un l’altra, e non sanno come affrontare quello che può essere la loro ultima conversazione.
«Come faccio a trovarti?» sussurra lei, mentre una lacrima le solca già il viso, una lacrima che lui va a baciare piano, nel tentativo di non cedere, non proprio ora, non davanti a quegli occhi blu che hanno bisogno di sentirsi dire che andrà tutto bene.
«Tu cercami, mi troverai, mi riconoscerai» le sposta un ciuffo di capelli dietro l’orecchio.
«Ma dove ti cerco, Luke? Ho paura di sbagliare, ho paura di non conoscerti così tanto»
«Nessuno mi conosce meglio di te. Mi cercherai tra i volti che incroci, mi cercherai tra gli scaffali della biblioteca, mi cercherai vicino a chi sta leggendo, mi cercherai in giardini con alberi grandi dove la quiete domina. Mi cercherai in posti alti, dove io posso osservare il mondo che vive senza di me, dove posso osservare creature a me così sconosciute, ma che mi ricordano te» e nei loro petti il cuore batte forte, i brividi percorrono le loro schiene, mentre le loro mani si accarezzano timide.
«E cosa devo dirti, Luke? Cosa devo dirti per portarti indietro da me?» e la voce di lei è spezzata da un singhiozzo, mentre le labbra di lui le baciano la fronte.
«Ricordami quanto amo e quanto vorrei sempre esserti vicino» e quelle parole suonano come una canzone, una canzone mai cantata.
«Ricordami quante volte avrei dato l’anima per poterti solo accarezzare» e la mano di Luke passa sotto la maglia di lei, provocandole brividi lungo il fianco.
«Ricordami quanto eravamo così vicini, ma in realtà eravamo lontani, ostacolati a causa mia, a causa dei miei poteri» e lei si morde il labbro, lei lo stringe a sé, baciandogli il collo.
«Non è colpa tua, Luke» un bisbiglio.
«Ricordami quante volte sono riuscito a sentirti anche senza bisogno di baci, di carezze, di abbracci, ricordami quanto le parole bastavano, parole difficili da dire, parole che però vedevo nei tuoi pensieri» ed ora le mani di lei vanno sotto la maglia di lui.
Lo spoglia lentamente, lasciando che anche lui faccia la stessa cosa.
Lasciando che i loro occhi non si separino mai, lasciando che le loro labbra si cerchino di continuo.
«Non lasciarmi» una richiesta, un urlo di tristezza, soffocato dai singhiozzi sempre più forti, singhiozzi che lo fanno immobilizzare, mentre i loro corpi si abbracciano, si uniscono, mentre la mente di lui cerca davvero il modo per calmarla, per farle capire che non è davvero tutto finito.
«Domani sarà un altro giorno e sarò in un posto a me nuovo. Ma ti prometto che tornerò presto» e cerca di non tremare a quelle parole, si avvicina alle sue labbra, la bacia con foga, la bacia con insicurezza che non riesce a nascondere, perché quelle parole di sicuro non hanno nulla «Tornerò da te, tornerò da te» e quella promessa sembra incisa nell’aria, mentre lei cerca di dimenticare le lacrime.
«Ci sveglieremo sotto lo stesso cielo, sotto lo stesso sole, tu riuscirai a sentirmi» e i denti di Luke mordono appena la pelle di lei, lascia che nella sua mente rimbombi solo il suono di quel gemito leggero.
«Vorrei che il tempo si fermasse, vorrei tornare al giorno in cui ho deciso di darti tutto. Lo rifarei mille e mille volte» le guance di entrambi sono rosse, i loro respiri si fanno sempre più corti.
«Sarò sola, dormirò sola, resterò sveglia fino a tardi per pensare a te»
«Il mio cuore vorrà tornare a casa, io vorrò tornare da te»
«Sto cercando le parole giuste da dire»
E un solo momento passa, prima che i loro corpi si uniscano del tutto.
Diventano una cosa sola, lasciando che quei momenti tolgano il respiro, lasciando che tutto sia sempre come amano, perfetto a modo loro, perfetti l’uno per l’altra, senza pensare ad altro se non loro due.
E fuori la notte è ancora sovrana.
Le stelle nel cielo sono ancora vive, luminose.
Il sole resta timido, nascosto, come per poter dar loro ancora tempo, ancora quella notte.
Il tempo sembra rallentare, il tempo è strano, questa notte.
Sembra tutto diverso, sembra tutto così surreale, ma il tempo va piano, il tempo non è loro nemico.
È notte fonda.
Sulla scapola di Luke, quel numero è quasi sbiadito del tutto.
Si sono amati un’ultima volta, prima della fine.
Si sono amati tanto, più volte, fino a lasciarsi cadere tra le lenzuola, l’uno abbracciato all’altra, il silenzio tra di loro per qualche minuto, silenzio interrotto dai loro baci, dai loro respiri.
Luke la guarda, mentre le accarezza il viso dolcemente.
Vanessa sospira, mentre gli ruba ancora qualche bacio che lui aspetta.
Charlie è rimasto in sala, come se avesse capito che è tempo di lasciarli soli, ancora per un po’.
«Ti amo, Luke» quel bisbiglio, quelle parole che lui ha già sentito molte volte solo nei suoi pensieri.
«Volevo dirtelo ancora… molto tempo fa, quando eri un angelo, quando dovevi ancora fare il pazzo» e lui sorride a quelle parole, le bacia la fronte.
«Ti amo anche io, pazza di un’umana» e un abbraccio racchiude quel momento.
«Prima ero seria, comunque, quando mi sono chiesta com’è essere un angelo» e quella domanda lo terrorizza, perché lei, in quei giorni in sua assenza, le ha pensate tutte pur di farlo rimanere, pur di non perderlo mai.
«Non è bello quanto la vita umana. Fidati di me, fidati di quel che dico: soffrivo ad averti così vicina ma sentendoti così lontana» lei annuisce, lei cerca di scacciare quel pensiero: Luke è diventato un angelo dopo esser morto… lei potrebbe…
«Non ci provare nemmeno a pensarlo. Tu non rinuncerai alla tua vita per me»
«Ma tu hai dato molto per me, per noi»
«E tu hai dato troppo per me. Hai seguito un angelo, hai gestito la tua vita secondo le mie necessità, e… e ora…» lui deglutisce, incerto, bloccandosi, ripensando a quelle parole dolorose, parole che lei ha detto inconsciamente, senza pensare, solo perché troppo ferita all’idea di perderlo, di lasciarlo.
Hanno affrontato così tanti ostacoli, hanno lottato così tanto per un po’ di felicità, il tempo ha mangiato quei trecentosessantacinque giorni, li ha fatti scivolare dalle loro dita come sabbia.
E lei è solo un’umana, schiava delle sue emozioni, innamorata di lui, dell’unica persona che è riuscita a capirla, ad accettarla, ad amarla.
Vanessa non era arrabbiata con lui, ma con il destino crudele che è stato riservato loro.
E Luke lo sa bene questo, tanto che, al sentirla dire quelle parole, sorride, stringendola al suo petto, giurando a se stesso che quella non sarà la fine, non sarà la fine di loro due insieme, perché un amore così grande, così puro, così vero, merita solo di brillare più di prima.
«Sì, Luke. Ti cercherò, dovessi setacciare il mondo intero, dovessi passare il resto della mia via a cercare il tuo nome. Lo giuro.»

 
 



 
Note di Nanek
Bene, insomma.
Siamo davvero alla fine, o quasi.
Penultimo capitolo bella gente! E beh… insomma, hanno fatto pace, l’ultima notte che Luke può starle accanto.
Già, l’ultima.
Devo ancora scrivere il capitolo finale, anche se ce l’ho bello pronto in testa, ma abbiate pazienza perché ho una marea di cose da fare ossia: studiare (lol) aggiornare le collaborazioni, e *rullo di tamburi* RAGAZZE HO COMINCIATO UNA NUOVA LONG SU LUKE.
Altro che sequel di sta storia noiosa che vi annoia e vi stufa, una nuova long, nata grazie a Hemmo e le sue foto fatte di recente! Una nuova long, di cui ho già scritto 4 capitoli *-* e vi giuro spero che vi piaccia perché ci sto perdendo l’anima, cuore e cervello!!
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Ma parliamo di questi due, dai, che sennò mi sento cattiva.
Siamo ormai alla fine, e la domanda mi suscita più che spontanea: cosa vi aspettate dal prossimo capitolo? Come finisce sta storia dell’angelo? Ovvio, molte di voi li vogliono insieme, ma come? Come sarà possibile? Io vorrei davvero sapere cosa pensate nelle vostre testoline :D
Quindi, le recensioni sono sempre ben accette <3 e aspetto risposte di ogni tipo!
Vi do appuntamento a quando avrò finito l’ultimo capitolo!
Per chi volesse leggere una os su Calum, ne ho scritta una: Losing control
Grazie ancora di tutto <3
A presto!
Nanek

 
 
  
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