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Autore: SellyLuna    27/04/2015    1 recensioni
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Evasione d’amore
Autore: SellyLuna
Fandom: I Dalton
Personaggi: Averell, signorina Betty, Joe, Jack e William.
Paring: Averell/Betty
Genere: generale, fluff, romantico
Rating: verde
Tabella: rossa
Prompt: S.Valentino
Note: Con tristezza annuncio l’ultimo capitolo di questa piccola raccolta, che spero che vi abbia tenuto un po’ di compagnia. Ringrazio chi l’ha seguita, in particolar modo Ladywolf91 e Moon_Wolf che hanno lasciato sempre un loro parere. Vi ringrazio tantissimo ragazze! ♥
Ringrazio tantissimo anche i lettori silenziosi, e mi auguro che vi abbia fatto piacere leggere la raccolta. ^^
Spero che anche quest’ultimo capitolo possa aggradarvi; a me sembrava un giusto finale! C:
Per ora, vi saluto. Non so se tornerò a scrivere su questi due, sarebbe bello magari scrivere qualcosa di più impegnato. Solo il futuro ce lo saprà dire. ;)
Grazie a tutti! *manda cuoricini*
E per l’ultima volta vi auguro una buona lettura! ♥

 
 



Evasione d’amore
 
 



Prompt 5: S.Valentino

 
«Allora che fai? Non vieni?»
La testa di Joe sbucò dal tunnel.
«No» rispose semplicemente Averell.
«Come no?» gli domandò Joe «Ti sei forse ammattito? È la nostra occasione!» il più piccolo cercò di convincere il fratello più alto.
«Sì, come no. Tanto poi tornate di nuovo in cella» commentò tranquillo Averell.
A Joe non andò molto a genio quest’ultima uscita, il suo viso si colorò di rosso per la rabbia.
«Allora Joe, che facciamo? Andiamo?» si intromise Jack.
«Il signorino qui non vuole evadere» spiegò il più anziano, disprezzando la scelta del più giovane.
«Ah sì? E come mai?» volle sapere William.
«Non so. Chiedetelo a lui!» si offese Joe.
I tre fratelli si apprestarono a uscire dalla galleria e a coprirla con l’intento di utilizzarla più avanti, rimandando per ora il loro momento di libertà.
«Come mai questa decisione, Averell?» s’informò in seguito uno dei gemelli.
«Ma perché oggi è S.Valentino!» disse senza staccare lo sguardo da ciò che stava facendo.
«E quindi?»
Per Joe non era una scusa valida per far sfumare un’evasione.
«Ma Joe!» lo riprese il più giovane con tono lamentoso «Devo fare un regalo alla signorina Betty»
Averell era profondamente convinto e Joe sapeva che non sarebbero stati in grado di smuoverlo dal suo intento, così lasciò perdere l’idea di evadere solo per quel giorno, accontentando il fratello minore.
Jack e William si avvicinarono a Averell per vedere la sua opera e rimasero stupiti, riconoscendo le doti del fratello, mentre Joe non ne volle sapere nulla.
Si diresse alla branda, si sedette e osservò fuori dalla piccola finestra della cella sospirando.
Non vedo l’ora che questa giornata passi. Ci mancava solo S.Valentino!
 
 
La signorina Betty era eccitata. Quella mattina si era svegliata con la sensazione che quel giorno sarebbe stato fantastico.
E quando realizzò che era S.Valentino, non poté che concordare con il suo sesto senso.
In quella giornata sarebbe stata la più amata e vezzeggiata; adorava troppo le buone attenzioni maschili.
Chissà quanti fiori e cioccolatini riceverò!
Sorrise al pensiero, mentre seguiva il signor Peabody nel consueto giro di controllo delle celle.
 
 
Averell completò il dipinto. Si alzò dallo sgabello, allontanandosi quanto bastava per osservare l’opera nel suo insieme.
Inclinò la testa per avere una panoramica alternativa dell’immagine.
Rimase soddisfatto del risultato. Ora bisognava solo aspettare che si asciugasse e poi andava incartato.
Dove posso trovare la carta da regalo?
«Venite al mercatino indiano! Qui potete trovare tutto ciò che vi serve» urlò una voce.
Si fiondò fuori dalla cella in fretta e furia, raggiungendo il cortile, dove Vero Falco aveva allestito un mercatino in cui erano esposti vari oggetti di tradizione tipicamente indiana e non.
«Salve Vero Falco!» lo salutò cordialmente.
«Salve a te, viso pallido dalla maglia a strisce. Cosa ti porta qui?»
«Cercavo carta da pacco, sai per incartare un regalo. Ce l’avresti?» gli chiese speranzoso.
«Certamente! Ho anche una vasta gamma di scelta!»
Sorrise contento.
 
 
Non era così magnifico come aveva immaginato che fosse. Era vero, le facevano piacere tutte quelle attenzioni, ma si rese conto che erano solo dettate dalla cortesia, non venivano dal cuore.
Erano stati tutti molto gentili ed era palese che per alcuni di loro risultava particolarmente faticoso essere così garbato.
L’entusiasmo era ben presto scemato con il passare delle ore, finché non ne poteva davvero più di tutto quel finto buonismo. Chiese a tutti di smetterla, disse che potevano tornare a comportarsi come sempre, come tutti gli altri giorni.
Poi si rinchiuse nella sua camera: aveva bisogno di stare sola per smaltire la delusione.
Con un impeto di rabbia buttò nel cestino, stropicciandoli, tutti i fiori che le avevano donato e dalla disperazione divorò tutti i cioccolatini che aveva ricevuto.
 
 
«Ma la signorina Betty dov’è?»
I Dalton si trovavano in cortile insieme agli altri detenuti a prendere una boccata d’aria.
Averell non vedeva l’ora di poter consegnare il suo dono alla giovane donna.
«Non chiederlo a me!» gli rispose, a voce bassa, un Joe infastidito.
Poi, come se avesse captato la sua richiesta, apparve la signorina Betty.
Camminò lentamente lungo il cortile finché non raggiunse il direttore, con il quale scambiò due parole.
«Signorina Betty!» la chiamò, gioioso, Averell, mentre le andava incontro.
Joe non riusciva a tollerare tutte quelle smancerie e per quel giorno ne aveva abbastanza di Averell.
«Averell, mi dica!» Betty parve lievemente preoccupata.
«Ecco… io…»
Una volta giunto davanti a lei, Averell perse tutta la sua spavalderia.
«Sì?» lo incitò a continuare lei.
«Io… Ho una sorpresa per lei» le rivelò tutto d’un fiato, affidandole il pacco.
«Oh. Per me?» la giovane era visibilmente stupita.
Averell annuì con energia e la pregò di scartare il regalo.
Betty non se lo fece dire una seconda volta; strappò la carta, finché non si palesò il contenuto.
«Ma… Ma è stupendo!»
Tra le mani aveva un suo ritratto. Nel dipinto il suo viso era abbellito da un dolce e grazioso sorriso, i suoi occhi brillavano dalla gioia e la ragazza poté sentire tutte le emozioni che erano racchiuse in tutti quei colori e in quelle forme.
«Grazie, Averell. È un bellissimo regalo» constatò.
Per ringraziarlo di tanto impegno e dedizione, gli donò un tenero bacio sulla guancia.
Il giovane artista sorrise tutto felice. 
[870 parole]




 
   
 
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