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Autore: TsubamePhoenix    27/04/2015    2 recensioni
Una ragazza spaurita, che non ricorda nulla del suo passato, prende in mano la sua vita e cerca di ricominciare. Ma la notte nel suo cuore si annidano le ombre di un qualcosa più grande di lei, che tanto teme. Riuscirà a sopravvivere a se stessa?
Un ragazzo, spensierato e felice. Un ragazzo che nasconde un enorme segreto dietro un sorriso dai mille significati. Un amore non corrisposto, l'ingresso di un tunnel e la luce. Una luce che lo porterà in salvo. Una luce a cui affiderà la chiave del suo cuore. Riuscirà a non precipitare nel vuoto del suo dolore ?
Due ragazzi, le cui vite si incrociano per caso. Le cui vite si annodano, per non sciogliersi più. Due ragazzi dal passato segnato. Due ragazzi che, insieme, cercheranno di lottare, ma la quiete dopo la tempesta esisterà anche per loro ?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto
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Now, this is our life. This is what counts.
 
 


Hermione sedeva davanti al ragazzo che l'aveva salvata dal buio gelido della notte. Lo osservava mangiare tranquillo la colazione da lui stesso preparata, per entrambi. Lo stomaco della ragazza però era chiuso. Aveva assaggiato la pancetta e mangiato qualche forchettata di uova, ma non riusciva a buttar giù nulla di più.
 
Le mani poggiate in grembo e gli occhi persi tra le onde spettinate dei capelli di lui. Erano così rossi che temeva prendessero fuoco da un momento all'altro.
 
Lui si accorse che la ragazza non stava toccando cibo e la osservò preoccupato. "Ragazza perchè non mangi? Non ti piace? Se vuoi ho dello yogurt... o dei cereali! Preferisci qualcosa di dolce ?"
Lei rise all'evidente preoccupazione del ragazzo "No, grazie mille Fred. È tutto buonissimo. È solo il mio stomaco che è chiuso. Sei gentile a preoccuparti per me. "
 
Lui la osservò ancora per un lungo istante, poi annuì impercettibilmente e tornò a mangiare.
 
"Hermione, che ci facevi da sola al parco, questa notte ?"
 
Silenzio. Un silenzio assordante si propagò in tutta la casa e fermò il tempo. La ragazza sapeva che questa volta non sarebbe riuscita a sfuggire alla domanda del rosso. Lo sapeva che lui non si era bevuto la storia del romanzo, anche se in parte era la realtà.
 
Posso aprirmi con te? Non ti conosco, eppure mi hai ospitata a casa tua. Mi hai fatto colazione senza chiedermi chi fossi. Mi hai sorriso, senza pretendere che io sorridessi a mia volta. Posso raccontarti la verità? Sì, posso. 
 
"Non lo so."
"Hermione ora basta scherzare. Ho notato il dolore e lo smarrimento nei tuoi occhi mentre il tuo sguardo si perde nel vuoto. Di me ti puoi fidare. "
"Come faccio a fidarmi di te? Va bene che mi hai ospitata a casa tua, ma non ti conosco. Non so nemmeno il tuo cognome! "
"Weasly. Il mio cognome è Weasly. E nemmeno io so il tuo. Eppure di te mi sono fidato, portandoti in casa mia."
"Scusa... io... non volevo offenderti. Il mio cognome è Granger."
"allora, Hermione Granger, che cosa ci facevi addormentata al parco questa notte ?"
 
Hermione prende fiato, lentamente. Si massaggia le tempie con le dita. Chiude gli occhi. "Io davvero non lo so. Mi ricordo solo che stavo scappando, nel bosco a nord. Poco lontano da dove ci siamo incontrati la prima volta. Poi sono svenuta e probabilmente ho battuto la testa. Quando mi sono risvegliata non ricordavo nulla del mio passato. Ora non ho un posto dove stare, non ho un lavoro, non ho nulla di nulla. Ma la cosa peggiore è che non so chi sono. Io non ho la più pallida idea di chi Hermione Ganger sia e sia stata." Riaprì gli occhi, e si accorse delle calde lacrime che già rigavano le sue guance. Si alzò e si avvicino alla grande vetrata del soggiorno. Appoggiò una mano al vetro e non cercò di frenare le lacrime, piangendo in silenzio.
 
Poi due forti e muscolose braccia l'avvolsero e la strinsero contro un corpo tonico e scolpito. Le labbra del rosso baciarono dolcemente una guancia di Hermione e poi si fermarono vicino all'orecchio per sussurrarle " E' questo quello che conta, ragazza. Non c'è il bisogno che tu ti sforzi di ricordare chi sei, perchè il tuo passato fa parte di te, il tuo Io fa parte di te e non ti abbandonerà mai. È sepolto da qualche parte nella tua mente e aspetta il momento giusto per venire a galla, Mione."

 
 
 
"Mione! Dove sei bambina ?" 
Le risate di sua madre risuonavano cristalline nel giardino della villetta in cui Hermione viveva con la mamma.
"Mione è pronto il pranzo! Vieni fuori, sennò si fredda" Hermione posò il disegno che stava colorando e scese dalla casetta sull'albero che aveva costruito insieme al papà molto tempo prima. 
Corse incontro alla madre e l'abbracciò con tutto l'amore che una bambina di dodici anni può provare. "Mi manca mamma."
"Anche a me piccola. Anche a me."

 
 
 
Sentendosi chiamare con quel soprannome, ad Hermione si presentò davanti agli occhi una scena del suo passato, quasi a voler confermare le parole del ragazzo. Si voltò con gli occhi spalancati. Cosa che fece preoccupare Fred.
 
"Come mi hai chiamata?" chiese stupita la riccia, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
"Mione, è un soprannome affettuoso. " rispose lui, quasi scusandosi.
"Lei mi chiamava così. Mia madre. Avevi ragione. Il mio passato è dentro di me. " lo abbracciò forte. Lui la strinse a sè. Siglando così un legame fatto di silenzi, fiducia e speranza.
 
 

§
 
 
 
"Allora! Prima di tutto devi prelevare... duecento dollari dovrebbero bastarti per le compere di oggi. Vai, ti aspetto qui!"
Hermione gli aveva raccontato tutto, e lui le aveva detto che poteva restare da lui. La avrebbe ospitata fino a quando non avrebbe riunito tutti i punti del suo passato per trovare la figura della sua vita. Anche se ciò avrebbe significato ospitarla per tutta la vita, non gli importava.
Erano usciti verso le dieci per fare una passeggiata e mentre camminavano lei gli aveva anche raccontato della carta di credito e dell'incredibile somma di soldi che vi era contenuta. Lui scoppiando a ridere aveva urlato qualcosa di simile a "Shopping!"
 
Ed ora eccoli qui, davanti al bancomat. Lui si era fermato ad aspettarla fuori, si era appoggiato al muro e con la testa chinata ripensava a quella stranissima mattina. Alle parole di lei e ai suoi occhi mentre gli diceva che non sapeva chi fosse. Vederla piangere era stato qualcosa di così straziante che prendersi a coltellate il cuore avrebbe fatto meno male.
 
Non sapeva come, ma quei momenti così intimi e il vederla così fragile li avevano uniti in modo indissolubile.
 
Hermione uscì e lo cercò con lo sguardo, per poi trovarlo poco lontano. Appoggiato al muro, pensoso. "Tutto bene?" gli chiese avvicinandosi.
"Tutto bene, ragazza. Andiamo! Devi comprarti un cellulare e dei vestiti!" esclamò entusiasta incamminandosi verso il centro a passo spedito. "Shopping ragazza! Shopping!" urlò eccitato, scoppiando a ridere poco dopo.
 
Si sentiva uno stupido, ma avrebbe fatto di tutto per vedere il sorriso perfetto di Hermione.
 
 

§
 
 
 
Fred guardava i ricci della ragazza seduta di fronte a lui, cadere dolcemente sulle spalle sottili.  Le sue mani erano avvolte attorno ad una tazza bollente piena di tè. I suoi occhi si erano persi ad osservare la strada poco trafficata oltre la vetrina del bar in cui erano entrati poco prima. Le borse contenenti gli acquisti della riccia erano a terra, sotto il tavolo. Il suo smartphone nuovo era, invece, sul tavolo. Appoggiato un po' più avanti e lateralmente alla tazza.
 
Fred era appoggiato allo schienale della sedia, le mani giocherellavano con un tovagliolo.
Così bella e così dannatamente irraggiungibile. Si scoprì a pensare e si stupì di sè stesso, dei suoi pensieri. Sì quella ragazza lo affascinava non poco, ma non credeva di.. provare qualcosa per lei. E forse era proprio così. Lui non provava nulla di particolare... solo... un infinito senso di protezione nei suoi confronti. Questo era ciò che si imponeva di credere.
 
"Fred... io credo che dovrei trovarmi un monolocale e andare a vivere lì. Non posso fermarmi ospite da te, non mi sembra giusto!"
 
Preso alla sprovvista Fred non riuscì a ribattere subito, ma ci mise qualche attimo per capire ciò che stava succedendo. Lei si voltò verso di lui, incuriosita dal suo silenzio.
 
"E a me non sembra giusto permetterti di andar via, di star sola, quando non ti ricordi nulla di te stessa. Sei spaventata e non conosci le persone di qui, il luogo... non conosci nulla. Stai da me fino a quando non ricorderai. Anche se dovesse volerci tutta la vita. Mi sento in dovere di aiutarti e proteggerti."
 
"Permettimi almeno di pagare metà dell'affitto!"
 
"Stai tranquilla, non ce n'è bisogno. Ora andiamo a casa. Così possiamo preparare la tua camera e ti aiuto a sistemare i vestiti nuovi nell'armadio!" rispose lui entusiasta.
 
Lei, interdetta, annuì e finì di bere il tè, ormai non più caldo ma ancora leggermente tiepido.
 
I due ragazzi uscirono dal bar e senza rendersene conto, alzarono contemporaneamente lo sguardo al cielo.
 
Lui cercando risposte ai suoi perchè.
Lei cercando qualcosa dentro di sè.

 
 

 


Angolo dell' autrice: 
Ciao a tutti! 
Grazie mille per le recensioni al capitolo precedente! Scoppio dalla gioia ogni volta che ne leggo una nuova! Grazie mille anche a tutti i lettori silenziosi e a chi ha messo questa fanfic tra le preferite, le seguite o le ricordate! 
 
SORPRESAAAA, ho caricato con un giorno di anticipo! Non stavo più nella pelle e aspettare fino a domani sarebbe stato troppo frustrante! 
Mi amate vero?! Ahahah spero solo di non deludervi con la storia!
 
Come avete appena letto, finalmente si inizia a vedere uno squarcio del passato della nostra Mione, e Fred le si avvicina ancora di più. I due non si conosco , ma condividono tantissime cose , come scopriranno  poco per volta. 
 
Saranno capaci a farsi forza l'un l'altro e andare avanti? 
 
E Hermione sarà in grado di sopravvivere ai ricordi che, all'inizio timidamente e poi come una valanga arriveranno ad inondarle la mente e il cuore? 
 
Il titolo è un verso di "Anywhere for you" di John Martin, ed è dedicato al momento in cui Fred cerca di arginare il dolore della ragazza  e la frustrazione per il non ricordare.( Da notare la frase in grassetto)
 
A presto, C.
 
Ps. Se avete voglia di fermarvi due minuti a recensire mi fareste un enorme piacere, almeno mi aiutereste a capire se la storia vi piace, cosa vi aspettate dallo svilupparsi degli eventi e se c'è qualcosa che non vi garba! Accetto molto volentieri anche le critiche costruttive! 
 
Un grazie enorme a Trislot, a CloveRavenclaw39 e a fred_mione 98 che fin'ora  mi hanno lasciato delle recensioni davvero belle, e che mi hanno fatta esultare dalla gioia ogni volta, e ridere :) 
 
Grazie mille, questo capitolo è dedicato a voi tre!
  
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