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Autore: Mizu_The little kiseki    28/04/2015    3 recensioni
L'amore non può essere forzato, non può essere imposto.
L'amore per quanto lo cerchi non lo troverai perchè sarà lui a trovare te.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: April O'Neil, Donatello Hamato, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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April POV
Mi svegliaì di soprassalto non appena avvertii un brivido passarmi per tutta la schiena; non per niente avevo dormito nuda per tutta la notte e non mi era neanche passato per la mia zucca vuota il pensiero che avrei potuto prendere freddo; ma non credo che quello fosse il momento per avere simili precauzioni.
Le precauzioni!!?
Dannazione, lo avevamo fatto senza precauzioni!
"Spero solo di non avere ulteriori problemi"
Tastai leggermente lo spazio di fianco a me credendo di toccare il mutante e non appena mi resi conto che lui non c'era mi girai di scatto.
Dov'era finito Donatello?
Notai che la sua fascia e il resto della sua roba erano ancora lì buttati.
A quanto pare doveva essere uscito per prendere qualcosa da mangiare dimenticandosi di metterle.
Uscii anch'io dalla capanna e mi guardai intorno cercando di scorgere la sua figura in lontanaza.
E così fu; infatti lo vidi nell'acqua immobile con un bastone appuntito in una mano.
-Buongiorno Donniee!!- lo spaventai talmente tanto che perse l'equilibrio e cadde in acqua.
Non appena si rialzò si mise un dito davanti la bocca facendomi segno di tacere.
-Ssshhh, mi farai scappare tutti i pesci- sussurrò tornando vigile sull'acqua.
Io mi tappai la bocca con entrambe le mani e rimasi fissa a guardarlo.
Passarono cinque minuti quando con un colpo netto il mutante fece penetrare il bastone nell'acqua.
Tirò un grido di gioia mentre lo fissavo giocherellare con la creatura che aveva catturato.
Corse verso la riva e mi pesce che aveva appena catturato; sarà stato lungo un 50 centimetri, bello grosso.
-Wow, è enorme!- esclamai con l'acqualina on bocca.
-Il fatto di essermi alzato alle 6.00 del mattino ha dato i suoi frutti- disse modesto lui.
-A proposito, tu stai bene?- aggiunse guardandomi con aria preoccupata.
Io assunsi un'espressione confusa non intuendo ciò che volesse dire.
-Intendo, con te....stai bene...insomma...fisicamente?- spalancai gli occhi, chiusi le gambe imbarazza e annuii leggermente.
Lui tirò un sospiro di sollievo cominciando a grattarsi la nuca.
-Sono contento, credevo di averti fatto male-
-No, no, sei stato il più gentile possibile, grazie, è stato bellissimo- fu il suo turno di imbarazzarsi.
Comincio a ridacchiare e a giocherellare con i pollici.
Gli stampai un piccolo bacio sulla guancia.
-Beeeh...mangiamo?- chiesi cercando di cambiare argomento.
Accendemmo il fuoco e cominciammo ad arrostire il pesce grosso più altri più piccoli.
-Vuoi assaggiare?- mi chiese improvvisamente mettendomi davanti due meduse.
-Uuaaahh!! Perchè diavolo le hai prese!?- urlai spaventata.
-Ho letto che le tartarughe di mare le amano e quindi volevo provarle- rispose iniziando a tagliare i tentacoli.
Io invece ero ancora pietrificata dallo spavento.
-Ma tu sei d'acqua dolce! Non di mare...-
-Ogni tanto vale la pena fare nuove esperienze-
-Se ti comincerà a far male lo stomaco o ti ritroverai macchie su tutto il corpo dopo non venire a piangere da me- puntualizzai iniziando a mangiare.
-Tranquilla, vedrai non mi succederà niente...ho lo stomaco di ferro!-
...
-Tre semplici parole....te...l'avevo...detto!!- urlai arrabbiata mentre massaggiavo il piastrone al povero Donnie che dopo aver mangiato quelle meduse aveva cominciato a vomitare come un forsennato.
-Avevi ragio...- altro coniato di vomito.
Mi scansai prima che qualche schizzo potesse raggiungermi. -Non è che sei rimasto incinto?- ridacchiai divertita. Lui si girò verso di me con gli occhi spalancati come due persiane.
-Non dire sciocchezze! È fisicamente e biologicamente impossibile!- -Tranquillo, ti stavo solo prendendo un po' in giro- tornai seria e ricominciai a massaggiargli la pancia.
-Forse dovrei prepararti un thè, conosci qualche erba che andrebbe bene?- gli domandai; lui alzò il braccio indicando un albero non molto lontano.
-Foglie di banano- aggiunse prima di tornare a vomitare.
-Ok, allora vado, tu non muoverti-
-Come se potessi-
M'incamminai dall'altra parte della spaggia e cominciai ad arrampicarmi sull'albero che mi aveva indicato Donnie; beh..arrampicarsi era una parola grossa visto che non riuscivo a superare neanche i dieci centimetri d'altezza.
-Per tutte le banane! Stupido albero!- esclamai tirandogli un calcio.
Pessima mossa.
Urlai dolorante per tipo una decina di minuti massaggiandomi continuamente il piede e lanciando maledizioni a random contro gente che neanche conoscevo.
Alla fine riuscii a camminare e tentai nuovamente la mia mossa per riuscire a raggiungere quelle maledette foglie.
-Dannazione Donnie, se mi avessi ascoltata tutto questo non sarebbe successo, mai una volta che ascolti- dicevo a me stessa mentre mi arrampicavo inutilmente.
Quindi l'unica idea che mi venne in mente in quel momento fu di andare nella foresta con la speranta di trovare un albero più basso possibile; e lo trovai.
Feci parecchi tentativi anche su quello quando all'improvviso sentii un "crack", come se qualcosa si fosse appena rotto qualcosa.
Scesi dall'albero per controllare cosa fosse accaduto e cominciai a guardarmi intorno.
Ciò che si era rotto era un uovo, anzi una serie di uova, dalle quali vidi uscire delle bestioline simili a piccole lucertole di colore tendente rosso e il marrone.
-Oddio, che amori- mormorai avvicinandomi e iniziando ad accarezzarli la piccola testolina.
-Siete adorabili, sapete?- domandai sorridendo pur sapendo che non potevano rispondermi.
Poi ci fu un fruscio di alberi e dei rumori che sembravano provenire da rami rotti.
Mi girai di scatto e davanti a me vidi un enorme lucertola, alta un po' più di due metri.
Caddi all'indietro cercando di allontanarmi il più possibile dal nido.
-..Ah..oh...tu...tu sei la mamma,eh? Tranquilla piccola, io non stavo facendo niente....ma posso chiederti che razza di animale sei?- la lucertolona in risposta aprii la bocca, emettendo un verso acuto e mostrando i denti affilati e ricurvi.
-Ma voi dinosauri...non dovreste essere estinti?!- balbettai allontandandomi lentamente.
L'animale mi fissava con quei suoi occhi rosso sangue, sicuramente stava attendendo qualche mia mossa falsa. Si avvicinava sempre di più, sentivo il suo respiro sul collo.
"forse se sto ferma non riuscirà a vedermi" degluii sudando freddo.
Iniziò a leccarmi la faccia; io gemetti disgustata, iniziando a tremare.
-April...- sentii una voce dietro di me.
-Io comincerò a fare rumore, tu aproffittane per scappare, d'accordo?-
Era Donnie; come aveva fatto a trovarmi mal ridotto com'era?
Annuii cercando di non farmi notare e lui iniziò a muovere i rami attirando l'attenzione della lucertola che ringhio non appena lo vide. Lui cominciò a scappare e lei a rincorrerlo; dovevo andarmene da lì e raggiungere Donnie, nelle sue condizioni non sarebbe riuscito a tenerle testa ancora per molto.
Armandomi di un bastone, iniziai a rincorrerli.
Fine POV
Donatello corse più che poteva ma era ancora un po' malandato e mentre si muoveva, il suo stomaco ne risentiva.
Esausto, fu costretto a fermarsi cercando di riprendere fiato e in quel momento il suo corpo iniziò ad espellere rifiuti.
-Dannazione...- ad ogni respiro, un conato di vomito che non voleva cessare.
La creatura ormai l'aveva raggiunto e cominciò a fissarlo con gli occhi vogliosi.
-A quanto pare sei tu la creatura responsabile di quelle ossa, vero? Scommetto che hai fame....forza vieni...- mormorò afferrando un bastone tra le mani.
A quel punto l'animale gli balzò addosso ma il mutante riuscì a difendersi dai morsi ficcandogli l'arnese in bocca per orizzontale.
Ecco che subito dopo arrivò April che cominciò a prendere la bestia a bastonate ordinandogli di mollare il suo ragazzo. L'animale si allontanò dalla coppia, cominciando a leccarsi le parti ferite.
-Tutto bene?- gli chiese la ragazza accarezzandogli il guscio. -Non direi- balbettò lui massaggiandosi lo stomaco.
La lucertola improvvisamente iniziò a far echeggiare strani versi nell'aria e Donatello, essendosi accordo di ciò che stava facendo, prese April per mano e iniziò a correre.
-Che stai facendo?- domandò la rossa, confusa da ciò che stava succedendo alla tartaruga.
-È un richiamo! Sta chiamando altri suoi simili! Se non ce ne andiamo verremo mangiati!- esclamò Donatello facendosi strada tra le foglie.
Un altro esemplare fece la sua comparsa sopra un masso, altri due alla loro destra e la femmina fdietro di loro.
-Cavolo...- bisbigliò Donnie indietreggiando verso un albero e cercando proteggere April con il suo guscio, così che non la potessero prendere.
-Io cerco di tenerli a bada, tu scappa in mare- le sussurra girandosi appena verso di lei.
La ragazza fa cenno di no con la testa.
-Neanche per sogno, io non ti mollo da solo contro questi mostri!- risponde decisa.
Donnie si tirò il palmo sulla fronte.
-Non dire cretinate...se resti con me ti farai divorare-
-Preferisco morire con te che non averti più al mio fianco!- esclama con le lacrime agli occhi.
Il mutante sbarra i suoi e l'abbraccia tenendole una mano sulla schiena e l'altra sulla testa.
-Ti amo, April! Ti amo- la rossa lo stringe chiudendo gli occhi.
-Donnie, ti amo anch'io....- una delle quattro lucertole si diresse verso di loro con un salto mirando alla loro gola ma all'ultimo secondo qualcosa l'afferrò facendola volare contro un tronco.
La coppia si girò di scatto andando a fissare la figura del loro salvatore, o meglio, salvatrice.
-Mizu!-
   
 
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