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Autore: Eril    29/12/2008    13 recensioni
[Dedicata con affetto a LadyElric92, Sparrow, Red Robin e nemesi06. Grazie per il vostro sostegno] “ Adesso taci e ascoltami, non te lo ripeterò una seconda volta Colonnello di merda: il mio fidanzato mi ha mollato proprio oggi che dovevamo partire per andare a trascorrere le vacanze natalizie in montagna dai miei, e visto che gli avevo promesso che quest'anno ci sarebbe stato anche il mio compagno, non posso categoricamente presentarmi da solo! Ho bisogno di qualcuno che finga di essere lui... tu per l'appunto. Spero che tu abbia capito il piano perchè ti giuro che trascorrerai tutte le vacanze in MIA compagnia e della MIA famiglia, domande? ” Che Roy Mustang avesse scambiato il Carnevale per il Natale e quello fosse solo un brutto scherzo? (RoyEd)
Genere: Generale, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Kiss

PREFAZIONE:

 

Sono tornata prima di capodanno, come sono felice!

Questo capitolo non è molto lungo e contiene solo una scena, tuttavia può forse essere considerata la scena madre dell’intera fic poiché finalmente i nostri due eroi cominciano a non prendersi più a pugni ad ogni occasione valida! Qualcosa cambia nel loro rapporto, anche se ovviamente non sarà amore folle il risultato che troverete alla fine del cappy.

Spero che l’aggiornamento vi piaccia, inoltre annuncio che alla fine della fic non mancherà poi molto: infatti, come forse avrete sospettato, finirà il giorno di Natale, quindi probabilmente in cinque, sei capitoli dovremmo esserci. L’ideale sarebbe arrivare al decimo capitolo, spero di fermarmi lì e di non andare oltre!

Bacioni e buona lettura, ci vediamo in fondo come sempre!

 

 

Kiss

 

 

 

<< La mia cervicale mi impedisce di muovermi nanetto! Passami la saliera! >>

Roy si lasciò sfuggire un sorriso mentre, con la coda dell’occhio, osservava divertito la buffa faccia di Edward.

<< Vecchiaccia modera i termini, non accetto critiche sull’altezza da te! >> Ribatté il biondino passando sgarbatamente l’oggetto alla signora.

<< Phf! >>

<< Possibile che voi due dobbiate sempre litigare? Oh accidenti, chissà Envy cosa starà pensando… >> Esclamò Trisha voltandosi preoccupata verso il moro.

<< Va tutto bene… >> Si limitò a rispondere quello con un mezzo sorriso.

Edward gli lanciò un’occhiata interrogativa, chiedendosi come mai l’uomo fosse all’improvviso diventato così recessivo e garbato, ma la cosa non gli dispiaque. Sorrise appena e poi si voltò, incontrando lo sguardo gelido di Winry dall’altro capo della tavola.

“Sto aspettando” Sembravano dire gli occhi della ragazza.

Edo sbuffò torturandosi le mani sotto il tavolo: come diavolo aveva fatto a cacciarsi in questa situazione assurda? Proprio ora che le cose sembravano migliorare, lui cosa faceva? Complicava tutto! Che razza d’idiota!

Continuarono a mangiare e parlare tranquillamente: quella sera sembrava che l’attenzione di tutti fosse completamente dirottata sul nuovo arrivato.

<< E dimmi ragazzo mio, lo stato ha intenzione di continuare a governare con l’ausilio del Parlamento oppure diventerà una monarchia assoluta? Girano voci su un possibile colpo di stato… >> Domandò interessato Hohehaim mandando giù un boccone.

<< Solo voci di corridoio: lo Stato non avrebbe alcun interesse a liberarsi del Parlamento, soprattutto per quanto riguarda l’amministrazione degli affari economici, mentre l’esercito si cura più del potere politico… >>
Roy sembrava perfettamente a suo agio nel parlare di queste cose, anche se con sconosciuti: era chiaro che aveva ricevuto il dono della parola.

Edward guardava confuso i due, senza capire una parola di quello che stessero dicendo: si sentiva come un bambino piccolo che non riesce a capire i discorsi tra adulti e la cosa lo irritò parecchio.

Continuarono a mangiare allegramente, tutti apprezzando l’ottima cucina di Trisha e Alphonse, specialmente Roy: il cibo che gli preparavano i domestici di casa sua non era lontanamente paragonabile a questo!

<< Era tutto squisito! >> Esclamò una volta ripulito da cima a fondo il piatto.

<< Sono contenta che ti sia piaciuto tutto, QUALCUNO dovrebbe prendere esempio da te… >> Esclamò la donna scoccando un’occhiata divertita al figlio maggiore.

Quello sbuffò indispettito.

<< Era tutto buono, non capisco perché ogni volta mi sgridi… >>
<< Perché lo dici per farmi contenta e non perché lo pensi davvero… >>

<< A proposito figliolo… >> Intervenne il padre con tono di voce serio e sicuro.

Un brivido percorse la schiena dell’altro.

Alzò la testa e puntò gli occhi dorati in quelli l’uomo.

<< Sì… padre? >>

Hohehain si pulì la bocca sul tovagliolo.

<< Com’è andato il colloquio di lavoro? Immagino bene con le tue capacità… >>
Roy drizzò le orecchie.

<< Ecco… a dire il vero… >> Temporeggiò il biondino intrecciando le mani sotto il tavolo: che diavolo andava ad inventarsi ora? Non poteva certo dire che il colloquio era stato un completo disastro, che figura ci avrebbe fatto?

“Sono fregato…”

<< Allora? >> Lo esortò il padre.

Improvvisamente, l’atmosfera distesa di poco prima si era trasformata, diventando tesa e pesante.

<< Mi scusi Trisha, può darmi dell’altro pollo? Era davvero squisito! >> Esclamò di punto in bianco il Colonnello attirando su di sé tutta l’attenzione dei presenti.

<< Oh caro, ma puoi darmi semplicemente del tu! Vedi Edward? Perché non impari un po’ di buone maniere da lui? >>

Il biondino, ancora teso per la piccola discussione avuta poco prima col padre, sorrise sollevato lanciando un’occhiata colma di gratitudine al moro: che lo avesse fatto apposta?

<< Quello non è essere gentili, è essere lecchini oltremodo! >>

<< E allora sii più lecchino! Ecco Envy, serviti pure… >> Disse la donna porgendo a Roy la teglia contenente ciò che restava del pollo.

<< Grazie… >>

<< Vedi nanerottolo? Se tu mangiassi tanto come il tuo ragazzo, saresti più alto! >> Esclamò Pinako osservando indispettita il soldato ingozzarsi, seppur elegantemente.

<< Potrei dire lo stesso di te vecchia! >> Ribatté il nipote prontamente.
<< Non è mica il mio ragazzo! >>

<< No, tu non ce l’hai il marito perché sei una zitella! >>
<< E tu sei un tappo così basso da non essere visibile al microscopio! >>

<< COS’HAI DETTO? RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO!!! >>

<< NANO! >>

Improvvisamente saliere, portatovaglioli, persino un piatto e due bicchieri, cominciarono a volare da una parte all’altra della tavola, sotto lo sguardo incredulo di Roy.

Si guardò in giro e scoprì, con ancora più sorpresa, di essere l’unico ad essere sorpreso: gli altri osservavano la scena rassegnati, Alphonse persino continuando a mangiare tranquillamente come se niente fosse, ignorando il baccano incredibile.

Che fosse finito in un manicomio?

<< Ok, ok, direi che per oggi può bastare così… >> Esclamò Trisha afferrando alcuni piatti sporchi e cominciando a sparecchiare la tavola.

Edward tirò un sospiro di sollievo lanciando un’occhiata rapida al padre, il quale ora stava tranquillamente parlando con suo fratello: pericolo scampato!

<< Grazie… >> Sussurrò sottovoce a Roy.

Il militare sgranò gli occhi fingendosi sorpreso.

<< Per cosa scusa? >>

<< E non fare il finto tonto Colonnello di merda, mi… hai evitato una scena davvero imbarazzante con mio padre. Grazie… >> Sussurrò imbarazzato scostandosi i capelli dal volto.

Per qualche malsano secondo, il moro ebbe l’insano impulso di aiutarlo a scacciare quei ciuffi dorati che nascondevano ingiustamente i suoi begl’occhi: fortunatamente rinsavì in tempo.

<< Non so di cosa tu stia parlando… >>

Edo sbuffò paziente sporgendosi verso di lui: era il momento perfetto, ora o mai più!

Sbirciò con la coda dell’occhio che Winry li stesse guardando: sì, lo sguardo della biondina era puntato su di loro, gelido e pietrificato.

Sorrise per non piangere: da una parte era felice perché stava per umiliare Winry; dall’altra era nel terrore perché stava per rovinare il miracoloso miglioramento tanto faticato avuto da parte dell’altro.

Roy analizzò bene la situazione, irrigidendosi man mano che vedeva il giovane venirgli sempre più vicino.

“Ma che diavolo…?”

<< Roy, scusami tanto per quello che sto per fare, promettimi che non ti agiterai, d’accordo? >> Sussurrò implorante a pochi centimetri dal suo volto, sempre fingendo un sorriso per rendere la cosa credibile agli occhi di Winry.

Sbattè più volte gli occhi incredulo.

<< Cosa dovrei perdonarti ragazzino? >>  Domandò a bassa voce, stando involontariamente al gioco del biondo, qualunque esso fosse.

<< Ti spiego tutto più tardi, ma ora ti prego non ti muovere… >>

<< Mi vuoi spiegare cosa stai fac…!!! >>

Non riuscì a dire altro: due labbra morbide e piene, ancora zuccherate per via del panettone, si posarono sulle sue come petali di rosa, delicate ma allo stesso tempo infuocate.

Incredulo sgranò gli occhi, troppo sconvolto per muoversi o fare qualunque cosa, riflettendo su quanto stava accadendo: allora, stava baciando UN UOMO, che conosceva da UN GIORNO, davanti a un sacco di persone ESTRANEE… e, quel che era peggio, era che la cosa NON GLI DISPIACEVA AFFATTO!

Rimase immobile mentre il ragazzino leccava dalle sue labbra lo zucchero con il quale lo aveva sporcato: ma che diavolo stava succedendo?!? Che fosse solo un brutto sogno? Fortunatamente nessuno sembrava aver assistito alla scena…

Quando finalmente si staccò da lui, per qualche istante si guardarono negli occhi, poi si sentì afferrare la mano e trascinare via: che altro c’era ora?

<< Ecco, noi saremmo stanchi, vorremmo andare a dormire se non vi dispiace…. >> Esclamò il biondino passandosi una mano tra i capelli: un lieve rossore dipingeva le sue gote diafane.

<< Certo, buonanotte allora! >> Esclamarono Trisha e Alphonse in coro.

Salutarono cordialmente tutti nella stanza, tranne zia Pinako che Edward apostrofò con una frase del tipo “riposa vecchia nanerottola, che altrimenti domani non riesci ad alzarti dal letto vista la tua età.”, e scapparono via, salendo le scale ed entrando nella loro camera.

Il ragazzo si chiuse la porta alle spalle e tirò un sospiro di sollievo, cercando di ricomporsi.

Rimasero qualche brevissimo istante in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, quando Roy Mustang finalmente esplose.

<< TU COS’HAI FATTO?!? >> Tuonò con voce dura, sgranando gli occhi che mandavano scintille da tutte le parti.

<< Calmati: lo so, ho sbagliato, ma non mi sembra che ti sia dispiaciuto, dopotutto non ti sei spostato… >> Osò ribattere l’altro buttandosi sul letto a braccia aperte.

La rabbia del Colonnello aumentò a dismisura: che la cosa lo facesse infuriare così tanto, era dovuta al fatto che era assurdamente vera!

<< Non me ne hai dato il tempo! Spiegami perché hai fatto una cosa del genere!! >>

Edo sbadigliò stiracchiando le gambe e guardando l’ora che la sveglia segnava sul suo quadrante luminoso: le 22:34, non molto tardi, tuttavia era distrutto.

<< Ne possiamo riparlare domani? Sono stanchissimo… >>

<< No, cazzo no! Ne parliamo adesso ragazzino!! >>
<< E va bene, non scaldarti troppo però! >>

Si mise a sedere accavallando le gambe e guardando l’altro dritto negli occhi.

<< Winry aveva scoperto che tu non sei Envy, deve aver sentito qualche nostra discussione e aver fatto due più due: se volevo convincerla che tu eri davvero Envy, dovevo baciarti… >>

<< E lo hai fatto senza dirmi niente? Così, di punto in bianco?! >> Domandò incredulo.

L’altro fece spallucce.

<< Se ti avessi avvertito mi avresti dato il consenso? >>

Colpito e affondato.

Roy si morse il labbro inferiore maledicendo mentalmente quel dannato ragazzino: era possibile essere così odiosi?

<< Visto? >> Rincarò la dose il giovane togliendosi il maglione e rimanendo a petto nudo.

Roy sussultò facendo un balzo indietro mentre l’altro cominciava ad armeggiare anche coi pantaloni.

<< Che… che stai facendo ora? >>

Il biondino lanciò un’occhiata interrogativa al soldato.

<< Mi sto svestendo per andare a dormire, non si vede? Dovrei andare a letto vestito? >>

<< Abbi la decenza di andare a cambiarti in bagno, non ho intenzione di assistere ai tuoi spogliarelli! >>

<< E perché, che c’è di male? E comunque guarda che io dormo con addosso solo i boxer… >>

Mustang, sfinito e amareggiato, decise di lasciar perdere e così si diresse verso l’armadio per cercare un pigiama tra i vestiti del vero Envy ma, con suo grande disappunto, non ne trovò neanche uno.

<< Il tuo ragazzo ce l’aveva il pigiama? >>

Lo sguardo compassionevole e canzonatorio del biondino bastarono come risposta.

Indignato, afferrò un paio di pantaloni di una tuta e si tolse la camicia rimanendo a petto nudo: Edward dovette far ricorso a tutta la sua forza di volontà per distogliere lo sguardo da quel corpo statuario.

<< Vado a cambiarmi… >> Borbottò.

<< Guarda che puoi farlo anche qui, non mangio mica sai? >>

<< A differenza di te io so cos’è la decenza e mi ci attengo! >> Ribatté nervosamente facendo per uscire, quando l’altro lo bloccò.

<< Se vuoi mi giro, non ho alcun interesse nel vederti le gambe… >> E così dicendo, il biondino affondò il volto nel suo soffice cuscino.

Roy sbuffò titubante: non gli andava di cambiarsi in presenza di quel nanerottolo, andava contro ogni suo principio morale… ma se fosse scappato in bagno avrebbe fatto la figura del codardo… accidenti che dilemma!

<< Se scopro che ti volti giuro che ti do fuoco! >> Lo minacciò cominciando a togliersi i jeans strappati.

<< Come ti ho già detto, non ho alcun interesse nel guardarti le gambe Colonnello di merda… >>

<< Non mi fido di te: guarda dove mi hai portato e in che situazione assurda mi sono ritrovato! >>

<< Sempre a lagnarti… finito? >>

<< Aspetta un attimo… sì, finito… >>

Il giovane tornò a voltarsi e scoprì l’uomo già sotto le coperte, all’estremo lato opposto di dove si trovava lui, rigirato su sé stesso.

<< Sai che non ti mangio? >>

<< Mi sto trattenendo dal cacciarti fuori dal letto, quindi fai la cortesia di tapparti quella boccaccia! >>
<< La gentilezza non è il tuo punto forte eh? >>

<< Senti chi parla… >>

<< Va bene, va bene… tregua! Ora sarà meglio che dormiamo, ci aspetta una giornataccia domani! >>

<< Cosa ci aspetterebbe di preciso? >> Domandò Mustang preoccupato.

<< Dopodomani siamo alla vigilia di Natale no? Domani ci aspettano tutti i preparativi… >>

<< “CI”?!? >>

<< Sì, proprio “CI”, quindi è meglio riposarsi, non ho voglia di essere uno straccio domani! >>

Il moro non rispose, si limitò ad avvicinarsi ancora di più al bordo del letto e spegnere la luce del comodino.

Edward sbuffò seccato.

<< Buonanotte eh… >>

<< ‘Notte. >> Rispose con tono di voce seccato l’altro.

Edo sospirò decidendo di lasciar perdere: non era in vena di sprecare energie con lui ora!

Si mise sotto le coperte coprendosi fino al naso con la caldissima trapunta: questo era uno dei momenti più graditi della giornata. Ecco, poteva già sentire le braccia di Morfeo accoglierlo nel mondo dei sogni, dolci e rassicuranti, paradisiaco contatto…

<< Cos’è successo prima con tuo padre? >>
… e tanti saluti a Morfeo e alla sua bella dormita!

Si voltò verso l’uomo, scoprendolo ancora di spalle.

<< Come scusa? >> Domandò con voce stanca.

<< Prima…. Quando tuo padre ti ha chiesto del colloquio di lavoro… >> Continuò il Colonnello.

Edward sgranò gli occhi sorpreso: e ora che diavolo tirava fuori? Erano discorsi da fare? Che motivo aveva quell’uomo per chiedergli una cosa così personale?

Chinò la testa poggiandosi su un fianco.

<< Io e mio padre… non abbiamo un bel rapporto… >>

<< E perché? >>

Finalmente il moro si voltò di lato, ritrovandosi faccia a faccia con due occhi dorati, coperti da un velo di tristezza.

Uno di fronte all’altro, occhi negli occhi: nessuna bugia sarebbe scampata. Certo, lui avrebbe potuto rifiutarsi di parlare dicendo che erano affari suoi, tuttavia, per qualche incomprensibile ragione, decise di aprirsi col Colonnello.

<< Mio padre vorrebbe che io facessi un lavoro importante, un po’ come quello che fai tu. Un’occupazione che fornisse sia soldi che onore e rispetto. Non gli va giù che io lavori nel bar dove ci siamo incontrati… >> Spiegò mogio, mogio.

<< E perché non gli va giù? Hai provato a dirgli che a te va benissimo il lavoro che fai? Perché a te piace vero? >>

Edo annuì vigorosamente.

<< Certo che mi piace, moltissimo! Però mio padre crede che riuscirei ad essere felice solo svolgendo un lavoro dignitoso. Per un certo verso non posso volergli male: lui lo fa nel mio interesse, vuole solo che io sia felice e conduca una vita agiata e felice, non si accorge che già la conduco e che non potrei chiedere di meglio! >>
<< Lavorando in un pub? >> Domandò scettico il militare alzando un sopracciglio.

Anche se buio, il giovane riuscì comunque a scorgere lo scetticismo negli occhi dell’altro.

Sorrise teneramente, proprio come si faceva coi bambini: Mustang ringraziò che avessero precedentemente chiuso la luce così da non poter mostrare il velo rossastro che ora ricopriva le sue guance.

<< Forse non sarò ricco, ma ti assicuro che sono più felice di te caro Colonnello! Ho tanti amici che mi danno una mano e mi sostengono, non potrei chiedere niente di meglio! Loro valgono molto più del denaro… >> Esclamò convinto di quanto affermava.

Roy annuì con la testa: lui aveva pochi buoni amici, quindi non poteva sapere e capire appieno le parole dell’altro, tuttavia riuscì a comprendere quanto veritiere e profonde esse fossero.

Quel ragazzino non era affatto male come credeva!

<< Lo sai Edward? In effetti sembra che nel tuo cervello ci sia molta più materia grigia di quanto mi fossi aspettato… >> Lo stuzzicò divertito.

Un calcio poderoso lo colpì alla gamba.

<< Bada a come parli cagnaccio, altrimenti… >> Alzò i pungi verso l’uomo, ma quello fu più svelto e gli afferrò i polsi avvicinando il volto al suo.

<< Altrimenti cosa ragazzino? Cominci a mordere? >> Sussurrò con un ghigno dipinto sul volto.

Edo arrossì inerme tra le braccia dell’altro, specchiandosi nelle sue iridi d’onice: perché diavolo, in quel momento, trovava quel bastardo… così dannatamente sexy?!?

<< Però non è giusto, tu sai praticamente tutto della mia vita e io non so niente della tua! Adesso tocca a te dirmi qualcosa! >>

Roy sgranò gli occhi sorpreso.

<< E cosa vorresti sapere della mia vita? >>
<< Ma che ne so, qualcosa! >> Sbottò imbarazzato: in che cavolo di discorsi era entrato?

Il militare guardò per qualche istante l’altro, incerto se parlare o considerare la cosa uno scherzo, poi sospirò.

<< Dunque… >> Cominciò facendosi pensieroso. << Lavoro all’esercito e sono fidanzato col mio Tenente. Basta? >>

<< Che cavolo di risposta, certo che non basta! A questo ci ero arrivato da solo, a parte il fatto che non sapevo che la donna bionda fosse il tuo Tenente! >>
<< Ma allora cos’è che vuoi sapere? Non tutti abbiamo una vita movimentata e avventurosa come la tua nanerottolo… >>

Secondo calcio, addirittura più poderoso del precedente.

<< Scemo! Comunque che ne so? Tipo i tuoi genitori, che tipi sono? >>

Mustang guardò sorpreso il ragazzo.

<< I miei genitori? Ti interessa davvero parlare dei miei genitori o non riesci a trovare nessun’altra argomentazione valida per portare avanti questo discorso penoso? >>
<< Tu rispondi e basta! >>

Mustang sospirò passandosi una mano tra i capelli arruffati.

<< Che posso dirti? Mia madre è morta quando avevo dieci anni: nel tempo in cui era in vita, mi ha viziato all’inverosimile rendendomi forse il bambino più insopportabile di questo pianeta, ma dopo la sua scomparsa le cose cambiarono: mio padre mi spedì diritto all’accademia militare, visto che aveva deciso che da grande avrei fatto il soldato. E’ stato proprio lui ad organizzare il mio fidanzamento col Tenente Hawkeye, diceva che mi avrebbe aiutato a far carriera . Ora faccio il Colonnello e aspiro a diventare Comandante Supremo dell’esercito… >>

<< Mi dispiace per tua madre… >> Disse dispiaciuto il ragazzo chinando gli occhi. << Io non saprei immaginarmi una vita senza la mia: non dev’essere stato bello… >>

<< No, non lo è stato, ma non devi preoccuparti: dopo un po’ le ferite, anche quelle più gravi, si cicatrizzano e vengono dimenticate… >> Rispose il moro con voce smorta.

Cadde per un istante il silenzio, durante il quale i due evitarono accuratamente di guardarsi negli occhi, poi Edward parlò nuovamente.

<< Ma tu allora non sei fidanzato con quella donna perché la ami… >>
Roy sorrise divertito, malizioso.

<< Perché, ti interessa per caso? >>
<< ASSOLUTAMENTE NO!! >> Urlò quasi il giovane diventando paonazzo. << E’ solo che non la trovo una bella cosa: ognuno dovrebbe essere libero di stare con chi gli pare e piace, dovresti parlare con tuo padre… >>

Il moro si trattenne dallo sbuffare: era ovvio che il ragazzo non conoscesse il suo vecchio, altrimenti non gli avrebbe detto una cosa così stupida.

<< Ci… proverò… >>

Edo sorrise soddisfatto, per qualche strano motivo contento di aver dato un buon consiglio all’altro. Che stesse completamente diventando pazzo?

<< Quindi avevo ragione… >> Esclamò divertito voltandosi dall’altra parte e dando nuovamente le spalle all’uomo.

Quello lo guardò incerto, confuso, non capendo a cosa ora si stesse riferendo.

<< Su cosa? >>

Ed sghignazzò.

<< Sei proprio un figlio di papà! >>

 

 

 

[To be continued…]

 

 

 

 

ANGOLINO:

 

Vi è piaciuto? Spero vivamente di sì, vista la fatica che ho fatto a scriverlo! Nonostante possa sembrare semplice e banale, vi assicuro che mi ci è voluto un monte per architettare il momento perfetto in cui Edward avrebbe potuto baciare Mustang e la reazione di quest’ultimo. Alla fine il risultato non mi ha soddisfatto pienamente, ma ultimamente la mia fantasia mi impedisce di trovare migliori sbocchi, quindi…

Ringrazio tutti coloro che hanno commentato il precedente capitolo, ovvero:

 

 

Steffa, Nux, FeEChAn, shikadance, Betta90, eLiSeTtA, Red Robin, ladyflame, nemesi06, Liris, Brisinger, Akatsuki, antote e dragoon.

 

 

Grazie di cuore per i vostri commenti, siete state davvero carinissime!

 

ATTENZIONE: Per il prossimo aggiornamento potreste dover attendere un po’ più del normale (se prima avevate un aggiornamento ogni settimana, questa volta potreste attendere anche due o, i alcuni e spero rari casi, anche tre, visto che la mia mente malata ha avuto la malsana idea di imbarcarsi anche nella stesura di una terza fiction! Lo so sono pazza, ma l’ispirazione è arrivata come una manna dal cielo e non ho potuto non scriverla! :3

 

AVVISO PER I FAN DELLA SAGA DI “NARUTO”: Ho cominciato a scrivere una fic, in questo fandom, a più capitoli. Per chiunque fosse interessato, riporto qua sotto il titolo: mi fareste davvero felicissima se la leggeste e mi lasciaste un commentino anche là… ovviamente si tratta di una SasuNaru!

La storia si intitola:

 

 

Gioco di Ruoli: Contro il Destino

 

 

Chiunque fosse interessato, clicchi il titolo qua sopra e potrà leggere il primo capitolo della fiction: attenzione, è una V.M. 18, rating rosso!

 

 

E anche questa è fatta! Vi saluto augurandovi un buon anno nuovo e, se non dovessi aggiornare prima, un buon rientro a scuola, per quanto questo possa essere possibile.

Un bacione.

 

 

 

Eril

 

 

Buon 2009!!

 

  
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