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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    28/04/2015    2 recensioni
Tutti noi conosciamo Max, il ragazzino del Distretto 4, soprattutto per la scena in cui si vede la sua morte. Non sappiamo nulla di lui o della sua vita, né di come si è sentito quando è stato estratto. Chi avrà lasciato a casa? Da quali persone a lui care si è dovuto separare per sempre? E soprattutto, cosa c'è tra lui ed il tributo femminile del suo stesso distretto, Marina? Amicizia? Affetto? Amore? E, se è così, come si sentirà sapendo che solo uno di loro potrà fare ritorno al 4? Questa è la sua storia, prima e dopo la mietitura degli Hunger Games.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Finnick Odair, Mags, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Sto seduto, in silenzio, ad aspettare che i miei visitatori vengano a salutarmi un’ultima volta. I primi ad entrare, ovviamente, sono i miei genitori. Mia madre, disperata, dà libero sfogo alle lacrime, stringendomi forte a sé e dicendomi di essere coraggioso, che presto tutto si sistemerà e che le cose andranno come devono andare. Un: – Ti voglio bene – sommesso a causa del pianto conclude il discorso. Mio padre mi si avvicina. – Figlio mio, devi essere forte. Lo so che non te l’aspettavi, che questa è la peggior notizia che un ragazzino di dodici anni può ricevere, ma tu parteciperai agli Hunger Games. Non sarà facile, ma puoi vincere. Ti basterà avere un ottimo mentore e la tua intelligenza. Gli alleati non ti serviranno, perché, al momento opportuno, ti tradiranno, e tu non potrai più tornare a casa da noi. – Entra un Pacificatore. – Tempo. – Mio padre mi dice un’ultima cosa. – Ricorda che la tua famiglia ti vorrà sempre un bene immenso, che supererà ogni confine, ogni distanza. – Poi la porta si chiude. Pochi istanti dopo, Jonathan fa irruzione quasi a forza nella lussuosa sala in cui mi trovo. Pianta le sue unghie sulle mie spalle e, con rabbia, mi dice: – Non se la caveranno tanto facilmente quelli di Capitol City con te, Max. Perché tu darai del filo da torcere a tutti gli altri tributi, mi hai sentito? – Rimango in silenzio. – Ho detto “Mi hai sentito?” – grida. Annuisco molto lentamente. – Sì, amico, ti ho sentito, ma tu sai già cosa farò. Non c’è bisogno che te lo dica. – Lo guardo dritto negli occhi. I suoi sono di un colore indecifrabile, quasi mai visto prima, un’accozzaglia di sfumature varie e diverse, mentre i miei sono di un verde chiarissimo, e lasciano trapelare tutti i miei pensieri: me lo dice ogni persona che incontro. Le lacrime cominciano a scendere sul volto di Jonathan. – Sei un idiota! – Mi molla un ceffone prima di accasciarsi sul divano, singhiozzando forte. Il Pacificatore di prima apre la porta. – Che diavolo sta succedendo qui dentro? Comunque, tempo. – Trascina fuori il mio migliore amico, che mi urla: – Non capisci cosa stai facendo! – A questo punto, posso considerare finite le visite. Ma la porta si apre ancora una volta. Alzo lo sguardo interrogativo ed incrocio gli occhi del ragazzino che ho pestato ed a cui, il giorno dopo, ho regalato una frittella di castagne. Come sembrano lontani quei ricordi… Mi sembra impossibile che sia accaduto tutto in questa settimana. Si avvicina a me. – Tieni, come portafortuna. – Apro il palmo, e lui lascia cadere una biglia di dimensioni minuscole, dai mille riflessi colorati. – Grazie – sussurro. Rimaniamo in silenzio fino allo scadere del tempo. Quando il Pacificatore lo sta portando via, mi rendo conto di una cosa. – Aspetta! Non conosco il tuo nome! – strillo. La mia voce si è fatta acuta dall’agitazione. – Mi chiamo… – dice, ma non riesco a sentirlo, perché quella maledetta porta si chiude per l’ultima volta, portando via con sé tutta la mia vita. Veniamo scortati al treno dei tributi. È lussuosissimo. Cate ci dice di fare ciò che più ci piace, ma non vedo come. L’unica cosa che vorrei fare, ora, è scappare da qui e trascinare Marina con me, perché non sopporterei il fatto di vederla morire davanti ai miei occhi. Con tutta probabilità, impazzirei. All’ora di cena, noto che né io né lei ci siamo cambiati. I nostri mentori, Finnick Odair e Mags, si sono già seduti a tavola con l’accompagnatrice ed Annie Cresta, ospite di quest’edizione del reality show. Dopo aver mangiato senza fare molto caso a quel che avevamo nel piatto, guardiamo il riepilogo delle mietiture. Distretto 1. Viene scelta una bella diciassettenne bionda con due smeraldi al posto degli occhi, Glimmer Belcourt. Insieme a lei, è sorteggiato un diciassettenne castano di nome Marvel Sanford. Distretto 2. Una quindicenne dai capelli corvini e gli occhi tra il verde ed il marrone, Clove Kentwell, viene seguita a ruota da un bel diciottenne volontario, biondo e con gli occhi di ghiaccio, Cato Hadley. Non mi rimangono impressi tutti i tributi. Quando tocca a noi, non riesco a guardare la scena. Poi passiamo al 5. Riesco solo a notare che viene scelta una rossa quindicenne con occhi ambrati, Finch Crossley, prima di perdere l’attenzione, che però viene ricatturata dal 6, quando la diciottenne Sophie Sullivan si offre al posto della sorella dodicenne Kate. Viene seguita dal suo fratello sedicenne William, che rifiuta un volontario. Per quanto riguarda l’11, Rue Mathony, una dodicenne, e Thresh Radioactive, un diciottenne, accettano le loro condanne in silenzio. Alla fine, giungiamo al 12. Primrose Everdeen, dodicenne, viene sostituita da sua sorella Katniss, una sedicenne, proprio come nel 6. L’ultimo tributo è il sedicenne Peeta Mellark, che sembra tranquillissimo. La trasmissione si conclude e noi andiamo a dormire.
Ciao a tutti! Ecco il capitolo sei! Qui ci sono i saluti e le mietiture. Se qualcosa non vi quadra, ditemelo pure. Ho esagerato con le età e le descrizioni (sì, forse con quella di Glimmer sì)? Dovevo dedicare più spazio agli ultimi momenti che Max ha passato i compagnia dei suoi cari? Avvisatemi con una recensione! :D Posso confessarvi una piccola cosa? Durante il film, avrei tanto voluto vedere le mietiture, in special modo quelle di Cato (e la reazione di Katniss) e Clove (idem per Peeta). E per voi è stato lo stesso? Se avete voglia, confidatevi. Saluti!
   
 
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