Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: oscar1755    29/04/2015    7 recensioni
Rieccomi dopo tanto tempo…. Dopo il 43 ed il 44 ed in attesa del 45 …..riprendo da dove l’autrice ha interrotto (per breve tempo, spero) la storia. Maya e Masumi rimasti soli sulla nave che sta salpando. Contiene SPOILER – tutti i personaggi sono di proprietà di Suzue Miuchi
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Aprì gli occhi sentendosi pervadere da una profonda quiete. Il sonno tranquillo le aveva consentito di riposare come non accadeva da giorni. Si mosse leggermente, accorgendosi con sorpresa di non essere sola nel letto. Accoccolata accanto a Masumi, avvertiva il battito lento e regolare del suo cuore.
Si girò lentamente per guardarlo. Affascinata dai lineamenti virili, addolciti dal sonno, sollevò una mano e lo accarezzò.
– Stai scherzando con il fuoco, ragazzina – mormorò Masumi con voce assonnata, imprigionandole la mano.
Maya sussultò sorpresa, arrossendo vistosamente.
Per un istante interminabile i loro sguardi rimasero incatenati mentre tra loro scorrevano promesse e parole mai pronunciate.
La tentazione di cedere al desiderio era forte. Masumi sbuffò spazientito, costringendosi a essere ragionevole. Si obbligò ad alzarsi, interrompendo l’attimo perfetto in cui il mondo esterno sembrava svanito.
- Hai dormito bene? Hai l’aspetto di una persona riposata – asserì con tono neutro – vedo cosa c’è per colazione, hai bisogno di rimetterti in forze dopo questa terribile vicenda.
- Non ho fame –  mormorò Maya chinando il capo.
Masumi ignorò il suo diniego e uscì dalla stanza per rientrare poco dopo con un vassoio colmo di cibo.
- Mi sono permesso di ordinare alla cuoca i piatti che più ti piacciono - il sorriso incerto di Maya contribuì ad attenuare la sua preoccupazione – devi assolutamente mangiare qualcosa, non dimenticare che ti attende la sfida con Ayumi.
Maya rimase in silenzio ancora provata dal rapimento.
Masumi si sedette accanto a lei – so che è difficile per te, ma non devi aver paura. Non permetterò che qualcuno possa di nuovo farti del male – concluse sfiorandole il viso con la mano.
Maya chiuse gli occhi, assaporando la lieve carezza – hai scoperto chi è il mandante del mio rapimento?
- Ho dei sospetti, ma non posso parlartene ora. Spero che questo orribile evento non lasci traccia sul tuo carattere solare e sulla fiducia che hai sempre nutrito verso il prossimo.
Si alzò, stringendo la mascella per controllare l’ira – io ti starò accanto per tutto il tempo che ti servirà, fidati di me, Maya.
- Sei riuscito a trovarmi e a farmi liberare, come posso non fidarmi di te?
Masumi sorrise, visibilmente sollevato – mangia, ora. Tornerò più tardi a prendere il vassoio.

Chiuse la comunicazione soddisfatto della telefonata a Kuronuma. Era l’ultimo che aveva avvertito, dopo la signora Tsukikage e Rei. Aveva provveduto a tranquillizzarli, dichiarando che Maya era un po’ debole ma stava bene. Li aveva informati che nulla di quanto accaduto sarebbe trapelato sulla stampa.
Il regista avrebbe atteso il completo recupero dell’attrice prima di riprendere le prove della Dea Scarlatta.
Era certo che Maya sarebbe tornata sulla scena con grinta e determinazione, senza lasciarsi sopraffare dall’evidente paura che aveva vissuto nei giorni drammatici del rapimento.
Per l’ennesima volta ripercorse mentalmente gli avvenimenti delle ultime ore e le parole di Hijiri, certo che gli stesse sfuggendo qualcosa.
Alcuni punti erano ancora oscuri, ma chi aveva organizzato il rapimento voleva colpire proprio Maya e la sua Dea Scarlatta.
Poiché il padre non era coinvolto, rimaneva una sola persona sospettata. Aveva già deciso come agire per fugare ogni dubbio.
Determinato a scoprire il mandante, tornò in camera di Maya.
- Noto che hai mangiato quasi tutto – la canzonò – mentre facevi colazione ho provveduto ad avvisare la signora Tsukikage, Rei e Kuronuma che sei sana e salva – le spiegò ritornando serio.
- Grazie. Si saranno preoccupati.
Masumi annuì – la polizia vorrà interrogarti per capire se hai notato qualche indizio importante, ma impedirò loro di essere troppo invadenti. Sei ancora turbata e non desidero che ti assillino troppo. I malviventi sono stati trovati in possesso di un’importante somma di denaro. Probabilmente si tratta di un rapimento su commissione – mosse qualche passo prima di riprendere la conversazione – comunque non trapelerà nulla sui giornali, mi sono assicurato che la stampa non ne fosse informata. Potrai ritrovare la serenità senza che giornalisti affamati di notizie ti possano importunare.
- Ti ringrazio Masumi.
Si avvicinò e, sedendosi sul letto, la prese tra le braccia – sono contento che tu stia meglio. Ho temuto per la tua vita – le disse accarezzandole i capelli
Maya si lasciò cullare, posando il capo nell’incavo della sua spalla. Si sentiva sicura e protetta, accanto a lui. Non avrebbe voluto lasciarlo, ma la ragione continuava a ricordarle che era fidanzato.
- Te la senti di interpretare la Dea Scarlatta? Rimane solo una settimana per le prove – la voce calma di Masumi la riportò alla realtà.
- Non rinuncerei mai alla Dea Scarlatta, dovresti saperlo – confermò con ritrovata energia.
Sospirò, obbligandosi ad affrontare di nuovo l’argomento rapimento – come hai fatto a trovarmi? Mi sentivo sola e in preda al terrore.
- Ho incaricato un uomo di fiducia, che lavora personalmente per me, di indagare nella malavita locale – le spiegò, rinforzando la stretta delle sue braccia – lui è riuscito a scoprire dove ti tenevano prigioniera, il resto lo sai.
Maya era sicura che si riferisse a Hijiri, ma non esternò il proprio pensiero. Non riusciva a comprendere perché Masumi continuasse a celarle l’identità segreta dell’ammiratore, ma si attenne alla realtà dei fatti – pensi che io sia ancora in pericolo? – gli chiese con apprensione.
- Non posso affermarlo con certezza, ma metterò i miei uomini a vigilare sui tuoi spostamenti – replicò asciutto – conoscendoti, presumo che non ti farà piacere, ma è meglio essere prudenti.
- Lo fai per proteggere il tuo investimento sulla Dea Scarlatta? – lo provocò, irritata dal suo tono professionale e distaccato.
Masumi la allontanò da sé e la scrutò a fondo negli occhi – ragazzina, mi stai forse provocando? Non hai idea del controllo che sto esercitando su me stesso per conversare civilmente con te, quando vorrei baciarti fino a toglierti il fiato, ma sarei un mostro se lo facessi, dopo ciò che hai passato. – si passò nervosamente una mano tra i capelli - come credi che mi sia sentito stamattina quando le tue carezze mi hanno svegliato?
Le guance di Maya si velarono di un delicato rossore – mi dispiace. Dovrei semplicemente ringraziarti per tutto ciò che hai fatto per me.
- L’importante è che tu ti senta meglio per affrontare la sfida con Ayumi. Io posso aspettare – la accarezzò di nuovo – ricordati, ho detto aspettare, non rinunciare.
Maya fremette e gli posò una mano sul torace – beh, forse potrei concedermi un piccolo assaggio – sussurrò con malizia prima di impossessarsi con decisione delle sue labbra.
Maya le dischiuse e lasciò che Masumi vi penetrasse con la lingua. Rispose con slancio agli attacchi sensuali della sua bocca e sollevò le braccia per attirarlo a sé. L’abbraccio divenne bollente e intimo.
Con gli occhi chiusi, sentì distintamente i loro respiri affannati e le mani di Masumi scorrere con sensualità lungo i fianchi. Le sfuggì un gemito di piacere, reclinò in capo all’indietro esponendo il collo alle sue labbra insaziabili.
- Ti prego – ansimò confusa.
Si ritrovò distesa sul letto con il corpo di Masumi che premeva sul suo. Avvinta dal desiderio, lo baciò con trasporto e insinuò le mani sotto la camicia per accarezzargli le spalle muscolose.
Intrecciò la lingua con la sua e si lasciò guidare da una passione bruciante e sconosciuta.
Avvertì le carezze lente e decise di Masumi lungo le cosce e un fremito improvviso la scosse.
Un barlume di saggezza riaffiorò nella nebbia sensuale in cui era sprofondata e, aprendo gli occhi, ritornò bruscamente alla realtà. Lo spinse via con notevole difficoltà e si sollevò a sedere.
- Noi …. io  – farfugliò sconcertata -  non posso.
Masumi la fissò in silenzio, gli occhi ancora colmi di desiderio.
- Scusami, avrei dovuto darti il tempo di riprenderti e non cercare di soddisfare il mio desiderio – replicò pensieroso – evidentemente quando mi sei vicina sono incapace di controllarmi.
- Vorrei tornare a casa – mormorò con voce roca – non posso restare qui.
- Stai cercando di fuggire di nuovo.
- Voglio ritornare a concentrarmi sulla Dea Scarlatta – ribadì con rinnovata determinazione, ignorando le parole di Masumi.
- Quello che mi piace di te, ragazzina, è che non ti arrendi mai – le sorrise con sincerità – domani romperò il fidanzamento, come avrei dovuto fare già da tempo – continuò ritornando serio – poi faremo chiarezza sul nostro legame una volta per tutte.
- Non esiste alcun legame – si incaponì Maya, accompagnando le parole con un gesto deciso della mano.
Masumi allungò una mano accarezzandole il viso - come definiresti quello che abbiamo appena fatto? Non puoi negare che tra noi vi sia una forte attrazione. Come già ti dissi in passato, non si torna indietro. Io farò l’amore con te, Maya.
Sussultò a quelle parole così esplicite e lo guardò, turbata. Rimase incatenata al suo sguardo carico di promesse. Lo desiderava con una intensità tale da rasentare la pazzia.
- Mi sono comportato come un codardo accettando che mio padre dirigesse la mia vita. Ho acconsentito a un fidanzamento che non ho mai desiderato né voluto, ma porrò rimedio ai miei errori. Non vorrei lasciarti andare, ma so che devo farlo. Aspetterò la prima della Dea Scarlatta, poi tornerò da te.
Si allontanò da lei quasi a voler sottolineare le parole appena pronunciate - dirò all’autista di condurti a casa.
Maya annuì, sentendo la speranza rifiorire in lei – riprenderò le prove con Kuronuma, interpreterò la Dea Scarlatta e tornerò da te.


*****

Non riesco a commentare la mia lunga assenza. Sono rimasta impantanata tra mille impegni che mi hanno fatto passare la voglia di dedicarmi alla fanfic. Da qui a perdere del tutto l’ispirazione il passo è stato brevissimo. Spero di averla ritrovata.

 

  
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