Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: lallab    29/04/2015    1 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Natale in California è qualcosa di stranissimo, Hollywood Boulevard
è piena di lucine e alberi ricoperti di neve finta, il caldo è perenne,
ci sono quindici gradi quando le temperature crollano. A Beverly Hills,
i giardinieri si sono lanciati in una specie di gara a colpi di decorazioni,
i bimbi si presentano davanti casa cantando Carole Natalizie con calzoncini
e mezze maniche, scuoto la testa, mentre Hall of Fame dei The Script comincia
a suonare dal mio i-pod, per fortuna tra qualche giorno torno a casa per
passare il Natale in famiglia, dove c’è freddo e neve per davvero, mamma
mi ha chiamato per dirmi che l’aeroporto di Aberdeen è stato chiuso, quindi
ho dovuto ritardare la partenza, sorrido mentre un suv mi affianca
–ehi! Per avere tue notizie bisogna chiamare l’FBI?- mi giro sentendo la voce familiare
–Blaine? Ma tu che ci fai in California?- spalanco gli occhi
–mi sto per sposare tesoro, e sono venuto ad invitarti di persona- corro incontro e lo abbraccio
–che accoglienza!- ride mentre mi stringe.
Abbasso gli occhi e prendo un respiro profondo
–così hai lasciato tutto …- annuisco, siamo da Starbucks gli ho appena raccontato tutto,
Blaine è senza parole
–così ti sposi eh? E il fortunato chi è?- sorride malizioso
–è un californiano, surfista, ereditiere, miliardario, bello come il sole- dice sognante
–californiano? Quindi vieni a vivere in America?- annuisce
–attualmente vive a Beverly Hills- spalanco gli occhi
-stai scherzando?- ride
–no, affatto, il nome Ryan Carter ti dice qualcosa?- scoppio a ridere
–è il mio vicino di casa! È un dannato figo! Ci credo che è gay, è troppo bello … - scoppia a ridere
–ma come vi siete conosciuti?- chiedo sorridendo
–è venuto a Edimburgo qualche mese fa in uno dei miei ristoranti,
è venuto a farmi i complimenti per la cucina ed il servizio e niente,
da cosa nasce cosa, mi ha chiesto di sposarlo un mese fa, a gennaio
ci sposiamo qui a Beverly Hills, e volevo chiederti un’altra cosa… mi faresti
da damigella?- resto interdetta
–oddio Blaine … davvero? Sarebbe bellissimo per me, ma non conosco così
bene Ryan, è una cosa molto personale la vostra- mi prende le mani
–Ryan lo sa, ne abbiamo parlato, lui ti conosce, dice che ti vedeva uscire
tutte le mattine per il jogging, che sei una grande scrittrice e che ne sarebbe felice,
poi sei la mia testimone, non la sua!- sospiro sorridendo
–sarà un vero piacere Blaine!- lui si alza e mi viene ad abbracciare.
Usciamo da Starbucks  abbracciati, mentre lui chiama Ryan al telefono
–ehi tesoro, non indovinerai mai a chi sono abbracciato!- sento ridere dall’altra parte del telefono
–a Hernest Hemingway?- scuote la testa
–fuochino..è una scrittrice!- il silenzio
–la Rowling! No dai scherzo…Cecilie?- annuisce
–sì…è qui con me- sento ridere
–passamela!- Blaine mi passa il telefono
– pronto?- rispondo
–ehi bellissima, il colore dell’abito lo hai già scelto?- ride
–ciao Ryan, pensavo al rosa confetto se per voi va bene – rido, vedendo le smorfie di Blaine
–mah per me non ci sono problemi, convinci tu il mio amore?- scoppio a ridere
–sì, dai lo convinco io!- lui si interrompe a ridere
–scusa Cecilie, mi saluti tu Blaine, è successo un disastro …. dall’altra parte! Che fai??
Le fresie no! Scusa eh … ciao!- attacco, Blaine mi guarda
–dice che ti saluta ma è successo un casino, stava parlando di fiori … - lui ride
–aah stava controllando l’allestimento al comune … - scuoto la testa.

Sono sul divano di casa mia a New Castle , sono tornata ieri, dopo due giorni di giri folli a
Hollywood con Blaine e Ryan per il loro matrimonio in perfetto stile: la regina Maria Antonietta
ha fatto un giro nel duemila, mi abbraccio le ginocchia con le braccia e sospiro fissando
il fuoco, mia sorella, rientrata dallo shopping natalizio, mi si mette vicina
–Cecilie, ho trovato delle foto di noi due bellissime- tira fuori un album
–guarda, in questa avevi sei anni e io due, mi prendevi sempre in braccio?- annuisco
–sì, eri il mio bambolotto!- scoppiamo a ridere, ci sistemiamo meglio, avvolte nella coperta,
prendiamo altri album e iniziamo a ridere, arriva Charlie, verso le sette e inizia a scattarci
delle fotografie, poi gli facciamo vedere gli album
–eri cicciotta amore!- dice stampando un bacio a mia sorella che ride, entra mia madre
–che fate?- chiede appoggiandosi allo stipite della porta
–guardiamo le foto- dice Charlotte sorridendole
–ooohm vediamo un po’ … ero così giovane, pensare che son passati così tanti anni!
Quanti capelli che aveva papà!- scoppiamo tutti a ridere
–cos’è che avevo io?- ci giriamo verso la porta e papà entra tenendo un bicchiere in mano
–i capelli, amore, eri pieno di capelli!- si abbracciano
–e sì ero un gran fusto- lo guardo sorridendo, le rughe d’espressione sulla fronte e gli
occhi che brillano sorridenti, mentre mia madre si siede vicino a mia sorella.
Arriva nonna ad interromperci con la cena, quando arriva natale il cibo è più buono,
forse è il clima che rende i pasti più piacevoli, stare tutti insieme a parlare, ricordare,
addento il tacchino
–ahi!- mugolo massaggiandomi la guancia
– oh Cecilie ha trovato il regalino! Si sposerà presto!- mia nonna inizia ad applaudire
–eh?- lei si spiega
–è una tradizione tesoro, se trovi il regalino che io ho infilato, vuol dire che ti sposerai
molto presto- la fisso, deglutisco a vuoto,  
–nonna, dai, non crederai a queste sciocchezze?- mia sorella interviene,
mentre io fisso il giocattolo che nonna ha infilzato dentro il tacchino ripieno, e scuoto la testa.

La neve scende sinuosa, mentre mi stringo nell’abito di cachemire bianco che mi avvolge
riscaldandomi, le gambe sono fasciate da calze pesanti nere alle quali Giselle,
continua ad attaccarsi, la prendo in braccio mentre inizia a leccarmi il mento
–piccolo mostro! Mi sono appena lavata dai!- rido allontanandola, lei si accoccola
–le sei mancata- dice mia sorella portando un centrotavola bellissimo: fatto di rami secchi
a forma di nido, con delle lucine a batterie tutte intorno e una candela rossa grande quando
un melone crepita al centro, mi avvicino con il cane in braccio e lo fisso
–che bello- lei annuisce
–vero? Lo ha fatto la mamma di Charlie, le piace molto il bricolage, mamma lo
ha notato quando siamo andati a cena da loro, se n’è innamorata e
Lesley le ha detto che per natale gliene avrebbe fatto uno in tema natalizio, infatti ,vedi,
lo ha cosparso di brillantini dorati, è proprio brava- dice sorridente, lascio andare
Giselle che si divincola tra le mie braccia e inizia a seguire mia sorella che
va verso la cucina.
Accendo la tv, ci sono molti servizi sui cenoni della vigilia, sui film natalizi, c’è anche
un servizio sul basket delle celebrità, hanno fatto una partita di beneficenza a
Sacramento per i bambini dell’ospedale, il ricavato è stato usato per i regali ai
piccoli, sorrido proprio mentre una giornalista inizia l’intervista con uno degli
attori che hanno organizzato l’evento
–beh, è stato bellissimo, ricevere i sorrisi mentre giocavamo, da quei bambini che
tifavano entusiasti per noi, è un’emozione splendida, la beneficenza è davvero una
cosa che ti riempie il cuore di gioia, perché fai del bene a te stesso, curando
l’egoismo e fai del bene a loro perché regali un sorriso a delle creature che hanno
sofferto troppo alla loro età- rimango a fissarlo, Josh, con quel numero novantadue
sulla schiena, che sorride euforico, mentre immagini della partita scorrono sullo
schermo alle sue spalle, la giornalista lo ringrazia e rimanda la linea in studio nel
momento esatto in cui spengo la tv e inizio a piangere.
Corro in camera, con la mano sulla bocca per ricacciare i singhiozzi, mi sdraio sul
letto e stringendo un cuscino, sfogo la mia rabbia: sono una persona cattiva,
ho lasciato andare via, l’unico che poteva guarirmi dalle ferite che mi ero ricucita
da sola facendomi solo del male, lui era l’antidoto alle mie sofferenze e io lo
avevo cacciato dalla mia vita, lui era l’unico disposto ad amarmi con tutti i
miei difetti, lo avevo strappato da me con tutta la rabbia che avevo e che
invece avrei dovuto usare contro me stessa e contro la persona orrenda
che sono, scuoto la testa lasciandomi andare a rantoli di tristezza, metto
una mano sugli occhi e lascio cadere le lacrime, mia madre è la prima a raggiungermi
–amore? Che succede?- mi tocca delicatamente una spalla, mi sollevo e la abbraccio
–oh mamma! Perché sono così cattiva? Perché l’ho lasciato andare? Io lo amo,
lo farò sempre, ma ormai è tardi, per colpa mia- singhiozzo sulla sua spalla,lei mi liscia i capelli
–no, tesoro, non è colpa tua, hai fatto delle scelte in base ai tuoi sentimenti,
non volevi che lui soffrisse con te, lo hai lasciato andare, la prima regola da
rispettare per chi ama:lascialo libero,  se ti ama, tornerà da te- la fisso,
mi somiglia così tanto, gli occhi verdi, grandi, lunghi capelli castani chiari,
raccolti in uno chignon sul collo, il naso all’insù impreziosito da lentiggini color cannella.                             
Mi riabbraccia
–dai, il cenone è quasi pronto, tua nonna mi strangolerà se non finisco di aiutarla!- mi
alzo e vado in bagno, rimuovo le tracce di pianto, con tanta acqua fredda e mi metto
un filo di trucco, erano mesi che non ne sentivo l’esigenza, ma ora ho capito,
mi devo voler bene, non sono immeritevole di amore, non era solo egoismo
perché, forse, in quel modo, ho evitato a Josh sofferenze che non meritava,
vado in salotto mentre mia nonna annuncia il cenone della vigilia di natale
in tavola, tutto a base di pesce, mia madre fa le porzioni sorridendomi,
Charlotte mi tocca un ginocchio
–tutto ok?- chiede scrutandomi con gli occhi grigi preoccupati, annuisco sorridendo,
lei si rilassa
–ti voglio bene sorella- chiudo gli occhi
–anche io piccina- iniziamo a mangiare insieme.

Esco in giardino avvolta in un piumino color notte con Giselle che affonda nella neve,
lei saltella mentre cerco di chiamare O.J. per dirgli di confermare gli impegni ai quali
sono stata invitata
–Pronto? Eh sì, ciao, si auguri!! Si tutto bene,tu? Ah perfetto! Volevo solo chiederti
di confermare tutto, sì Fallon? Quando? Il dieci? Perfetto, solo io torno il tre quindi
occupati dei paparazzi e metti la voce che torno direttamente il nove, ok? Avrò un po’
di pace, va bene perfetto, si, buone vacanze O.J. ciao, si ciao- attacco, i guardo intorno
–Giselle! Dai, dentro!- la vedo che torna scodinzolando affondando nella neve, mi
viene incontro, le sorrido aprendo la porta. Mi metto davanti il fuoco con il mio cane
in braccio, che asciuga le sue zampette esili, apro Orgoglio e Pregiudizio, di Jane
Austen, è il mio libro preferito, ho tutte le edizioni, da quella tascabile, alla prima, rilegata
a mano,sospiro immergendomi nella mia bella Inghilterra, mia nonna posa una tisana
sul tavolinetto da caffè e mi accarezza il viso,
-non sai quanto sono felice che tu sia qui- chiudo il libro e mi tuffo nel suo abbraccio,
profuma di miele, di famiglia, di amore e di casa, chiudo gli occhi
–anche io nonna, sono felice di stare qui, mi siete mancati così tanto, l’anno scorso a
quest’ora ero ancora impegnata con la distribuzione del libro e non sono tornata a casa
per natale- lei annuisce e mi sposta i capelli dietro l’orecchio
–non sai quanto è stato difficile Cecilie, tua madre piangeva tutti i giorni, tua sorella
era più scontrosa di sempre, tuo padre chi lo vedeva era fortunato perché spariva per
ore nel suo studio, appena sei andata via le cose sono cambiate e quando sei tornata
una ventata di amore ci ha sorpreso, ma sei tornata a Los Angeles ed era tutto così
diverso un’altra volta- abbasso lo sguardo
–lo so- mormoro.


Xmas
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: lallab