VUOI BALLARE CON ME?
“Harry non sta con
Cho. È in torre…da solo” queste parole risuonavano
nella mente di Ginny mentre correva per i corridoi della scuola. Non le
importava di rovinare il vestito o i suoi capelli acconciati per il ballo.
Doveva andare da Harry. Non poteva essersi sbagliata ancora:aveva visto come la
guardava da qualche settimana. Non era come al solito…lui
la fissava in continuazione con desiderio e con dolore. Come aveva fatto a non
capirlo prima? Che stupida! Così intenta a pensare a come trasformare Dean in Harry…non si era accorta che forse ora poteva avere
l’originale tutto per sé!
Ma adesso doveva avere
delle risposte certe. Non le bastavano gli sguardi e le parole sottointese.
Voleva la verità. Ora.
Arrivò davanti al
ritratto della Signora Grassa che, sentita la parola magica, si spostò per
farla entrare. Il suo cuore non aveva mai battuto così velocemente in tutta la
sua vita. Attraversò il ritratto trattenendo il fiato:solo allora si era resa
conto che non sapeva cosa dire a Harry. Come salutarlo? Cosa gli avrebbe risposto
quando le avrebbe chiesto che ci faceva lì? O dove era Dean?
Ma non dovette
pensarci molto.
-Ginny!- disse Harry. Ginny lo vide seduto
sul divano della Sala Comune con in mano un grosso libro che anche lei
conosceva bene: “Il Quidditch nei secoli”, il libro preferito di Harry. Vedendola
si era alzato e avvicinato al fuoco che illuminava ancora di più i suoi occhi
verdi.
-Harry!- rispose la ragazza. Lo guardava e
respirava affannosamente per la corsa.
-Che…che ci fai qui? Ti senti male? È
successo qualcosa?- evidentemente il moro si era preoccupato vedendola arrivare
di corsa e in quello stato.
-No! Va tutto bene…è una bella festa quella di sotto- disse Ginny facendo
un passo verso Harry. Quante cose voleva dirgli in quel momento? Un’infinità.
Ma c’era una cosa che desiderava più di tutto. Abbracciarlo. Così forte da
mozzargli il respiro.
-E allora che ci fai
qui?- chiese di nuovo Harry questa volta più freddo e distaccato. Ma era uno
sforzo per lui comportarsi così…avrebbe voluto
prendere Ginny tra le braccia e baciarla, ma qualcosa lo fermava. Dean. E sentire
che la festa in corso era bella non lo aveva certo fatto sentire meglio.
Soprattutto se pensava che a quella festa Ginny c’era andata con Dean. Già
Dean, ma dove era finito?
-Dove è Dean?- chiese
ancora prima che Ginny potesse rispondere alla sua precedente domanda. Tutto
quello che prima aveva pensato, Harry l’aveva detto:era come se conoscesse quel
ragazzo meglio di se stessa. E le risposte le vennero naturali.
-Dean è ancora giù, penso. Non lo so. E
sinceramente non mi interessa- rispose la ragazza con il sorriso sulle labbra.
Anche Harry sorrise, il sorriso più bello che Ginny avesse mai visto.
-Che…che cosa significa?- chiese lui
balbettante.
-Che cosa significa
che hai lasciato Cho?- chiese di rimando Ginny.
-Te l’ha detto Ron?
Non riesce mai a stare zitto!- disse Harry. Ma nella sua testa ringraziava il
suo migliore amico:se Ginny sapeva, magari… “Harry!
Stai calmo! Non viaggiare con la testa! L’hai già fatto un sacco di volte e…beh ti sei sempre sbagliato! Sì…però
forse questa volta…” Harry era confuso: cosa
significava che Ginny fosse lì e che sapesse della rottura con Cho? Era un buon
segno?
-Non importa chi me
l’ha detto ti pare? Ma era una cosa che non dovevo sapere?
-No! Cioè sì…
Ginny piegò il capo con
fare interrogativo, in modo così buffo che Harry rise, coinvolgendo anche la
rossa. Stranamente tutta la tensione di poco prima era sparita. Ora le sembrava
così naturale stare lì a parlare con Harry, che quasi si dava della stupida per
essersi agitata tanto.
-Non mi hai risposto…come mai hai lasciato Cho?
Harry mosse un passo
verso di lei. Ora si potevano specchiare l’uno negli occhi dell’altra. Non
poteva mentirle guardandola negli occhi. Non l’aveva mai fatto con lei:aveva
mentito a Ron ed Hermione. Ma a Ginny mai! Non poteva…non
voleva.
-Non la sopportavo più…era pesante e soffocante e lunatica e….uff…
-Insomma una palla al
piede! Però…sei più intelligente di Cedric! Lui ci ha
messo un po’ più di tempo per capirlo.
-Lui non aveva un buon
metro di paragone…
Ginny lo guardò
perplessa. Metro di paragone? Che voleva dire? Harry comprese che la ragazza
era confusa, ma quell’espressione sul suo viso era così dolce che Harry non
riuscì a trattenersi:posò la sua mano sulla guancia di Ginny che a quel
contatto ebbe un fremito. Quel piccolo tremore riscosse Harry dai suoi
pensieri.
-Volevo dire che…che paragonata a te Cho era una nullità…
Ginny prese la mano di
Harry e la strinse forte. Davvero lui pensava questo?
-Tu…tu hai preso me come metro di paragone?
-Sì…tu sei…perfetta.
Per me…tu sei perfetta.
Ginny non sapeva cosa
dire. Aveva desiderato sentire quelle parole per anni e ora che era successo
non riusciva a muovere un muscolo. Paralizzata. Dalla gioia.
-Ginny…- disse Harry vedendo che la ragazza
non diceva nulla. Temeva di aver detto qualcosa che non andava. Che l’aveva
offesa o ferita.
-Ho detto qualcosa che
non va? Io…scusami…magari non vuoi neanche sentirti
dire queste cose…mi dispiace- disse Harry e fece un
passo indietro voltandosi verso la finestra della Sala Comune.
Aveva ricominciato a
nevicare. Candidi e soffici fiocchi di neve stavano calando sulla scuola
aumentando il manto bianco che già la avvolgeva da qualche giorno. Riflesso sul
vetro della finestra Harry vedeva la sua immagine che fissava la sagoma di
Ginny dietro di lui. Immobile. Che diavolo poteva aver detto di così orribile?
Più ripensava alle parole di poco prima e più non capiva. Ma immerso com’era
nei suoi pensieri non si era accorto che Ginny si era avvicinata e gli aveva
poggiato una mano sulla spalla.
Il ragazzo si voltò di
scatto e vide il volto della rossa sorridente davanti a lui.
-Non hai detto nulla
di male Harry. Sono solo…beh…sono scossa! Io non
credevo che tu pensassi a me…che tu mi guardassi in
quel modo…insomma se mi ha presa come metro di
paragone per la tua fidanzata vuol dire che…- ma
Ginny non terminò la frase, era troppo imbarazzata per dire qualsiasi cosa. Era
rossa in volto ma per fortuna la luce rossastra del fuoco della Sala Comune
mascherava quel cambiamento.
-Sai Ginny io…sono stato uno stupido! Dovevo invitarti al ballo molto
tempo fa…e l’avrei fatto! Davvero.
-Ma stavi con Cho…
-Sì…ma ho capito quasi subito che lei non
era fatta per me e poi…
-Poi?- chiese Ginny
maliziosa. Ogni nuova parola di Harry le dava maggior sicurezza e ora osava….osava essere sensuale con Harry. E le riusciva
benissimo. I suoi occhi e il suo sorriso eccitavano Harry come mai prima.
-Poi ti ho vista
entrare da quella porta con Dean…non ho capito subito
il perché, ma mi dava fastidio!
-Eri geloso?
-Da impazzire! Avrei
voluto picchiarlo…ucciderlo! Come osava toccarti? Ti
stava portando via da me…e io non potevo fare nulla
per impedirlo…
-Ma hai lasciato Cho…
-Sì…io voglio solo stare con te! E se non
potevo avere te non mi importava delle altre…volevo
andarci con te al ballo. Ma ora è troppo tardi!
-Non credo sai?
-Cosa vuoi dire?
Ginny non rispose si
limitò a prendere la sua bacchetta e a incantare la Sala Comune:subito una
musica dolce si diffuse per la stanza e i mobili si spostarono contro le pareti
per lasciare più spazio nel centro.
-Che..che stai
facendo?
-Avremo il nostro
ballo Harry…il nostro ballo personale. Proprio qui.
Harry sorrise.
-Però mi manca un
cavaliere. Non conosci qualcuno che vorrebbe farlo?
Harry si schiarì la
voce e si mise esattamente davanti a Ginny in ginocchio. La ragazza rise di
cuore vedendo quella scena. L’aveva immaginata molte volte nella sua testa e
ora che stava accadendo…beh era ancora meglio!
-Ginny…vorresti venire al ballo con me?
-Ma certo Harry!- rispose
la rossa con le lacrime agli occhi. Si poteva essere più felici?
Iniziarono a danzare
per la Sala. Se anche fosse stata gremita come la Sala Grande non se ne
sarebbero accorti. C’erano solo Harry e Ginny, per la prima volta insieme e
così vicini da sentire i loro cuori battere all’unisono. Non potevano più
nascondere i loro sentimenti l’uno verso l’altra.
Harry passò un braccio
intorno alla vita della ragazza e l’attirò stretta a sé, appoggiando il suo
corpo muscoloso contro quello minuto e delicato di Ginny, che gli sorrise
dolcemente. In risposta Ginny appoggiò la sua testa alla spalla di Harry e si
allacciò al suo collo infilando le mani in quei capelli corvini perennemente
spettinati.
-E’ da una vita che
sogno di farlo…- disse lei sussurrandogli nell’orecchio.
-Perché hai aspettato
tanto?
-Perché non eravamo pronti…tu ed io…
-E ora lo siamo?-
chiese Harry staccandola leggermente da sé e fissandola serio in volto. I suoi
occhi verdi scrutavano Ginny che però non smise un istante di sorridere. Non fu
necessario rispondere. Il volto di Harry e quello di Ginny cominciarono ad
avvicinarsi pericolosamente. Mancava poco e le loro labbra si sarebbero
sfiorate per la prima indimenticabile volta. Avrebbero ricordato per sempre
quell’istante.
Ma il ritratto si aprì
di nuovo e una folata di aria gelida spezzò quella magica atmosfera.
-Harry! Ginny! Scusatemi…
Ciao a tutti!
Scusatemi per il ritardo ma con
queste feste ho perso un po’ la cognizione del tempo!
Comunque ecco a tutti il
capitolo che stavate aspettando. Lo so…lo so….sono perfida a finire i capitoli così, ma altrimenti
dove è il bello?
Spero vi piaccia! A presto!
Ringrazio tutti quelli che
hanno recensito…purtroppo vado di fretta e non posso
rispondere ad ognuno di voi, ma lo farò presto!
Un ringraziamento speciale a Sirius1711…non ho paura a dimostrare quello che mi piace…solo che a volte è difficile. Sai è vero che lo
studio lo si ama o lo si odia…ma il problema è ch esopno gli altri tante volte a non capire quanto è
importante per me! comunque grazie perché mi sostieni sempre! Un bacio…anzi…bacini….bacetti…bacioni… 10 n+1
Ringrazio anche tutti coloro
che hanno inserito la storia tra i preferiti. Siete tantissimi e vi ringrazio
davvero di cuore. Se vi va e se avete un minuto di tempo fatemi sapere che ne
pensate della storia.
E con questo per ora vi saluto…tornerò presto….
NON MI
RESTA CHE AUGURARVI BUONA LETTURA E INVITARVI AL PROSSIMO CAPITOLO “VIVERE UNA
FAVOLA”…E…RECENSITE!!!