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Autore: Baileys    29/04/2015    1 recensioni
Cinque anni sono troppi?
Questa era la domanda che la piccola Zoe si poneva, ogni volta che Harry sorrideva. Secondo il riccio sì, erano troppi. Cinque anni erano il muro che li divideva. Magari un giorno anche Zoe se ne sarebbe convinta.
Eppure, forse non subito, Harry sarebbe tornato sui suoi passi. Forse non subito, ma a Zoe sarebbe passata.
Forse non subito, ma i ruoli si sarebbero invertiti, Harry avrebbe fatto il bambino e Zoe l’adulta.
Forse non subito, ma Harry avrebbe conosciuto la vera Zoe, avrebbe guardato oltre la sua età e apprezzato tutte le sue piccole cose.
Ma tante cose cambiano in tre anni.
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Ti ho guardato a lungo l'altra sera. Forse i nostri cuori sono davvero così simili, conservano il dolore all'interno. Ti ho guardato a lungo e ho comparato la tua calma apparente alla mia apparente spensieratezza e adesso so che siamo come natura e artificio. C'è una metropolitana che ti passa attraverso, ed un fiume in piena che mi scorre dentro.
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«ci sono diciassette cose che puoi fare, prima di baciarmi, ed io partirò fra due mesi esatti»
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Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=lBBoujxpbXE
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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(Parte seconda)
But when I see your face
my heart burst into fire!
XV: Bruciare. 
    Erano passati esattamente due anni e sette mesi che Harry abitava a Londra. Solo due volte era tornato nella piccola cittadina dove aveva vissuto gran parte della sua vita. Una settimana d’estate, era l’unico lusso che si concedeva, per tornare ad Holmes Chapel a trovare i suoi familiari e amici. Il resto dell’anno il ragazzo lavorava nel ristorante, cosa che gli procurava una gran quantità di denaro.
O almeno così era stato fino a quella sera di metà giugno in cui una furibonda litigata col capo-chef gli aveva fatto perdere il lavoro, non con una grande quantità di tristezza.
Dopotutto, la monotonia e i ritmi frenetici del luogo lo stavano logorando, lentamente, e lui aveva ancora ventitré anni, era nel centro della sua vita e voleva evitare di trascorrerla tutta dietro i fornelli.
Non stiamo certamente diventando più giovani.
Non ricordava esattamente chi gli avesse detto quella frase, né dove l’avesse magari letta. Sapeva unicamente che quelle parole coglievano il suo pensiero. Quelle erano state le parole che lo avevano spronato a lasciare il lavoro.
Era poi stato un caso che Harry avesse visto nel sito dei White Eskimo che erano alla ricerca di un nuovo cantante, non aveva esitato a chiamare il buon vecchio Haydn.
 
«Pronto chi parla? »
«Vorrei fare l’audizione come cantante»
«Certamente, ha delle preferenze di orario?»
«Guardi, preferirei verso le sei, visto che parto quella mattina da Londra»
«Va benissimo, mi lasci nome e cognome e indirizzo di casa»
«Abito nella strada parallela alla tua, coglione»
«Cosa.. ma chi cazzo parla? »
Harry scoppiò a ridere sulla cornetta del telefono.
«Harry, figlio di buona donna! »
 
I ragazzi erano felici del ritorno del ragazzo nella band, mancava un po’ a tutti, dopotutto. Ed era per questo, che adesso Harry si trovava in auto. Dietro i suoi occhiali oscurati lesse il cartello di destinazione, e sorridendo lo superò, respirando a pieni polmoni l’aria della regione del Cheshire, l’aria di casa.

 
~×~×~
 
«Harry, finalmente sei a casa» lo accolse sua madre, con le lacrime agli occhi. Era tempo che non lo vedeva, erano rari i fine settimana che lo andavano a trovare a Londra, quasi inesistenti.
«Mi sei mancata mamma» sorrise lui, sinceramente, per poi abbracciare la madre.
«E io non ti sono mancata? » chiese sua sorella, uscendo dalla cucina.
«Oh, tu per niente! » scherzò il ragazzo sulla sorella maggiore, che gli fece un verso, per poi correre ad abbracciarlo.
Il padre, contrariamente dalle due donne di casa Styles, non era entusiasta per quel ritorno improvviso. Forse per i soldi che avrebbero perso, forse per quella opportunità gettata al vento, forse perché Harry per lui non sarebbe mai stato abbastanza.
E Harry si sentiva di aver sbagliato tutto per l’ennesima volta.

 
~×~×~
 
«Come se ce ne fosse stato bisogno di farti l’audizione! » scherzò Haydn, mentre si dirigevano verso il buon vecchio Old Red Lion, come ai vecchi tempi. Come se non fosse passato un solo giorno dall’ultima volta che aveva messo piede lì dentro.
I due arrivarono a destinazione e si sedettero in un tavolo. Erano le nove di sera, il luogo ci avrebbe messo un po’ a riempirsi. Ordinarono una birra e si fermarono a parlare, allegri.
«Avresti potuto farti sentire in questi anni, più che una volta all’anno, quando tornavi qui per l’estate! » si offese il ragazzo.
Harry rise, per poi prendere un goccio di birra e accendersi una sigaretta «Parli? Che non avevi neanche più il mio numero? »
«Ho fatto un casino col telefono» rise Haydn, che aveva sempre avuto una propensione a distruggere, perdere, abbandonare e/o sventrare gli oggetti di alta tecnologia con la sola forza del pensiero, secondo alcuni.
Stavano ancora parlando quando lo sguardo di Haydn si gelò, fisso verso un punto alle spalle di Harry. Il riccio si voltò, a cercare di capire chi o cosa l’amico stesse guardando.
Fu solo in quel momento che il suo sguardo cadde su di lei. Non che fosse cambiata molto, era forse un po’ più magra e dai lineamenti più maturi, ma aveva ancora i capelli neri di chi si tinge in continuazione, e gli occhi ridenti di chi sa godersi la vita.
Erano esattamente due anni e sette mesi che Harry non la vedeva.
Ma ogni volta, il cuore di Harry bruciava nel fuoco.
Era tornato a casa, era stato via troppo a lungo, e dal sorriso che lei gli regalava Harry aveva capito che anche lei si ricordava ancora di lui.
L’amica, al suo fianco, però la trascinò subito via, senza opportunità di ribattere.
«Cosa c’è, Haydn? » chiese Harry, ripresosi dall’incontro con la mora.
«La bionda era Cherry» disse lui. Harry guardò la ragazza allontanarsi: non l’avrebbe mai riconosciuta, lei era cambiata per davvero. I suoi lunghi capelli castani erano diventati corti e biondi, rasati ai lati e sul retro. Era dimagrita tantissimo, e si vedeva.
«Com’è finita, con lei? » Harry sapeva che fra lei e Haydn c’era stato un lungo tira e molla, durato un’infinità di tempo, che aveva distrutto le forze di entrambi i giocatori. Per entrambi erano stati l’uno il primo amore dell’altro, e il primo amore non si scorda mai, o così dicono.
«Si sposa a fine luglio – iniziò Haydn – con Zayn Malik»
 
.::
Boom! Notiziona flash
Lo so, è cortissimo, chiedo venia!
Ma è solo di passaggio.
Indovina indovinello chi sarà mai la mora
Ma chi può mai essere?
Quindi, mie care piccole fan,
sono passati due anni e sette mesi dalla partenza di Harry,
sono tutti cresciuti, e la piccola Cherry è diventata una figona
e chi va a conquistare? Proprio il cuore di Zayn!
Lo so mie care, anche a me sarebbe piaciuto vederlo con Zoe, erano patatini
Spero di sentirvi recensire,
ciao dolcine:3
  
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