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Autore: perseusbravery    29/04/2015    4 recensioni
Sappiamo tutti come l'impresa dei sette semidei e dei loro amici sia andata a finire ne "Il Sangue dell'Olimpo", ma vi siete mai chiesti che cosa sia successo dopo?
Come è continuata la vita di Percy e Annabeth dopo il college? Leo è tornato dai suoi amici assieme a Calipso? E che ne è stato di Frank e Hazel? E di Jason e Piper? E ancora di Nico e Will?
Le loro vite hanno preso una svolta diversa o hanno continuato ad intrecciarsi a quelle degli altri semidei?
La storia è ambientata quindici anni dopo la guerra contro Gea.
I semidei adesso hanno una vita del tutto diversa; affrontare mostri e andare incontro alla grande profezia è stato difficile ma affrontare una vita normale lo è stato quasi altrettanto.
Genere: Commedia, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti!
Questa è la mia prima storia su efp, quindi spero davvero che non vi deluda. Il primo capitolo è molto breve perchè volevo solo darvi un'idea della storia, ovviamente dovrete aspettare qualche capitolo perchè si entri nel pieno della vicenda, ma nel frattempo scoprirete come ho immaginato la vita dei nostri semidei ormai adulti! Spero vi piaccia, così potrò aggiornare il prima possibile.
Beh, ho scritto questa nota a inizio pagina solo per presentarmi e per dirvi che aspetto le vostre recensioni (ovviamente si accettano critiche) e avvisarvi che dal prossimo capitolo le note si sposteranno a fine pagina.
Buona lettura!

PERCY
 
Gli ultimi giorni di primavera stavano scorrendo veloci, l’estate si avvicinava sempre di più e una velo di luce contribuiva a illuminare le strade di Manhattan assieme ai tanti neon dei cartelloni pubblicitari.
Mentre ripercorreva la strada di casa, come tutti i giorni, Percy si ritrovò a passare proprio sotto l’Empire State Building e la sua mente tornò per un attimo ai tempi della battaglia contro Crono. 

Erano passati più di quindici anni anni.

Percy non si sentiva neanche più lo stesso. 
Per un attimo si ritrovò a rimpiangere gli anni passati al campo. 
“Che ti prende?” si rimproverò. “Ricordi quello che hai dovuto passare mentre eri lì? I mostri, la profezia. La tua vita adesso è migliore.”
Per quante volte Percy se lo ripetesse, spesso gli era davvero difficile convincersi. Pensava sempre agli anni al campo come ai suoi anni di gloria e nonostante avesse sognato da sempre di poter vivere una vita normale, adesso che ce l’aveva, si chiedeva se non fosse stato meglio prima. Al campo Mezzosangue era ammirato da tutti, aveva un sacco di amici, di persone a cui voleva bene. Certo, aveva perso anche tante persone e rinunciato a molte cose, ma non era quello ciò che faceva un eroe?
La sua vita attuale gli sembrava vuota.
Lavorava in un misero ufficio di un’azienda che si interessava dell’installazione di piscine. 
Ironico.
Il figlio di Poseidone, dio dei mari, che si occupa di piscine.
Tutto ciò che gli rimaneva del periodo al campo era Annabeth, senza di lei tutto sarebbe stato molto più difficile da sopportare. 

«Sono a casa!» disse entrando nel piccolo appartamento.

Una figura snella e alta sbucò dalla porta della cucina sfoderandogli uno di quei sorrisi consueti ma sempre calorosi. Percy si avvicinò e la baciò velocemente sulle labbra.
Annabeth stava lavorando ad un suo progetto su carta millimetrata. Dopo aver frequentato insieme l’ultimo anno di liceo Percy e Annabeth avevano frequentato il college a Nuova Roma. Qui Annabeth si era laureata in architettura e Percy in ingegneria idraulica (sì, anche questo era ironico) e già da qualche anno la ragazza collaborava con un rinomato architetto di New York. Percy era felice dei risultati che Annabeth aveva raggiunto, sapeva che quello era ciò che aveva sempre desiderato, e soprattutto per questo non si era mai lasciato sfuggire nulla riguardo la malinconia per gli anni da semidio-a-tempo-pieno. 

Anche Annabeth era un po’ cambiata da allora.

Aveva mantenuto il suo fascino da persona colta e semplice.
I suoi capelli erano sempre delle stesso biondo, solamente un po’ più corti e lisci. Le ricadevano sulle spalle in modo delicato incorniciando quel suo viso che sembrava più rilassato ma manteneva sempre dei lineamenti delicati arricchiti da qualche lentiggine. 

“Come va con il progetto?” domandò Percy avvolgendole le braccia attorno al ventre mentre lei armeggiava con i compassi.
“Bene, ma sono un po’ indietro” mormorò lei “dovrò lavorarci su fino a tardi...”

Percy tirò un leggero sospiro e si allontanò da lei. 
Non pensava che sarebbero mai potuti essere una di quelle coppie che passa poco tempo insieme a causa del lavoro.
Erano passati dallo studiare e vivere praticamente l’uno accanto all’altra al vedersi all'ora di cena e a colazione. 

“Hai preso tu la posta?” domandò Percy, come se non fosse stanco di parlare con Annabeth solamente di queste cose
“Sì. L’ho poggiata sul tavolino in soggiorno, non ho proprio avuto il tempo di controllarla.” rispose lei senza staccare gli occhi dal suo lavoro.
“Tranquilla, faccio io.”

Percy raccolse alcune buste dal basso tavolino che si trovava proprio di fronte alla porta d’ingresso.
Le prime due non erano altro che bollette, le portò dietro la lettera che non aveva ancora controllato.

Collina Mezzosangue, Farm Road 3141, Long Island, New York 11954.
Per: Perseus Jackson e Annabeth Chase.


Un brivido attraversò la schiena di Percy non appena ebbe letto l’indirizzo. 
   
 
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