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Autore: Angel_R    29/12/2008    4 recensioni
Gabriella, dopo vari trasferimenti, arriva ad Albuquerque, dove incontra la studiosa Taylor, la pianista Kelsi, e l’amante della danza Martha. Troy è il capitano della squadra di basket e il ragazzo più ammirato della scuola. Sharpay è la Regina di Ghiaccio alla quale non si deve mai dire di ‘no’, mentre Ryan, suo fratello gemello, si rifugia sempre nel suo posto preferito, il teatro… Sembra tutto normale, ma se Troy non fosse carino e gentile? E se Gabriella non lo vedesse di buon occhio? E se Sharpay non amasse il teatro ma i pom-pon? E se Ryan non fosse morbosamente attaccato alla sorella? E se… e se volete saperne di più… leggete!! Questa è la mia primissima long, quindi recensite in tanti!! Anche i commenti negativi sono ben accetti, servono a migliorare, sempre che non siano offensivi… Grazie in anticipo!!^^.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19: Sto cercando... cosa?


Raggiunta la mia meta aprii la porta, sicura di trovarci qualcuno dall'altra parte, e così fu.
"Sapevo di trovarti qui".
"Beh, non ci vuole un genio".
A quell'ora la palestra sembrava diversa, ma, molto probabilmente, era solo una mia impressione.
Troy continuava a tirare il pallone cercando di farlo entrare nel canestro, ma ogni tiro fu un buco nell'acqua.
Il rimbombo amplificato sul pavimento m'innervosiva e di certo non aiutava.
Ad un tratto Troy prese il pallone e lo infilò sotto il braccio voltandosi verso di me.
"Cosa ci fai qui? A quest'ora le brave bambine come te dovrebbero essere a casa a fare i compiti", disse avvicinandosi.
Mi sedetti sul secondo gradone degli spalti. "Sto cercando qualcosa", mi limitai a rispondere.
"Non credo che la potrai trovare qui. Sempre che non sia un pallone da basket".
"Non puoi sapere cosa cerco se neanch'io lo so".
"Okay, fammi capire: tu sei venuta in palestra a quest'ora per cercare qualcosa che non sai neanche cosa sia?".
"Già".
"Chi ti capisce è bravo".
Buttò la palla a terra e afferrò un asciugamano appoggiato al gradone più basso per asciugare il sudore dal viso.
"Allora? Hai intenzione di rimanere qui tutta la notte a cercare non-so-bene-cosa, o di andare a casa?".
"Che t'importa? Non devo di certo rendere conto a te di quello che faccio io".
"Per me puoi fare quello che vuoi. Io vado a farmi la doccia. Ci si vede".
"Ci siamo lasciati", dissi d'un tratto.
"Eh?".
"Bryce ed io, ci siamo lasciati".
"Perchè lo dici a me?".
"Perchè so che non t'importa, quindi è più facile parlarne".
"Scusa, ma non era con gli sconosciuti la storia del poter parlare liberamente?".
"Beh, tu sei come uno sconosciuto, quindi è la stessa cosa".
"Bene, ma se stai cercando qualcuno che ti faccia sfogare e che poi ti dica: 'non preoccuparti, va tutto bene, vedrai che
ti passerà', sei sulla strada sbagliata".

"Se avessi voluto questo non sarei venuta qui".
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, finché Troy non si sedette di fianco a me e parlò.
"Ho mollato Sharpay".
"Ah... Mi dispiace", dissi con voce monocorde.
"Non è vero".
Scrollai le spalle.
"Allora adesso la farà pagare anche a te, giusto?".
"Siamo sulla stessa barca: lei crede che l'abbia mollata per te".
"Che stupida", dissi con un sorriso sarcastico.
"No, Sharpay è tutto ma non stupida".
La palestra cadde nuovamente nel silenzio. Di certo non era in quel modo che avrei trovato ciò che cercavo.
"Adesso dovrai cavartela da solo per la borsa di studio, buona fortuna".
"E se non la volessi?".
Quelle parole mi sorpresero. Mi girai verso di lui. Dovevo avere un'espressione piuttosto buffa, visto che si mise a ridere.
"Non fare quella faccia. Non ho mica detto di voler scalare l'Everest a mani nude".
"E' solo che non credevo tu potessi rinunciare al tuo sogno così facilmente".
"Il mio sogno...", soppesò le parole come se stesse cercando di capirne il significato. "Tu credi che quello sia il mio vero sogno?".
"E' quello che pensano tutti".
"Mi dispiace deludervi, ma non è così".
"E allora qual'è la tua vera aspirazione?".
Mi guardò dritto negli occhi. Non riuscivo a decifrare la sua espressione.
"Essere me stesso", disse con una voce talmente bassa che se fossi stata più lontana non avrei di sicuro sentito.
"Bel proposito", replicai spiazzata.
Sorrise e distolse lo sguardo puntandolo dritto davanti a sè.
"E' bello parlare con te", mi disse all'improvviso.
"Lo devo prendere come un complimento?".
"Come vuoi".
"Beh, allora grazie. Non avrei mai pensato che tu potessi dirmi... tutto questo".
"Non costringermi a farti altri complimenti".
"Ti sei già spremuto troppo".
"Adesso vado a lavarmi, aspetta qui, ti accompagno a casa".
"No, non preoccuparti, vado a piedi".
"Neanche per sogno. Mi sembra do averti già detto che quando sei con me non deve succederti niente. Non voglio finire nei guai
per averti lasciata sola".

Si alzò e scomparve dietro la porta degli spogliatoi maschili.
Dopo qualche minuto mi rimisi in piedi e, arrivata al centro della palestra, raccolsi il pallone che Troy aveva
abbandonato qualche minuto prima.

Non ero mai stata una grande sportiva, ma magari, per allentare la tensione, un paio di tiri avrebbero funzionato.
Afferrai la palla con entrambe le mani, presi la mira e lanciai. Incredibile, ma entrò perfettamente all'interno del canestro.
Ci riprovai più volte. Dovevo ammettere che quel metodo era piuttosto efficace per scraricare i nervi.
"Vedo che lo sport degli scimmioni non ti dispiace poi così tanto".
La voce di Troy mi colse di sorpresa. Sobbalzai e lasciai cadere a terra il pallone, che arrivò vicino a lui. Lo raccolse e
cominciò a fissarmi.

"Era solo un esperimento: cosa prova uno come voi a fare entrare una sfera all'interno di un cesto forato?".
"Sì, come no. Dai andiamo, o il custode ci chiude qua dentro. Certo, non che mi dispiaccia passare una notte in tua compagnia".
Un sorriso malizioso fece la sua comparsa.
"Nei tuoi sogni".
Raccolsi la borsa che avevo lasciato sulla gradinata e uscimmo dalla palestra.

Arrivata davanti a casa, non scesi immediatamente dall'auto.
"Non preoccuparti, non dirò a nessuno della nostra chiacchierata".
"E chi te l'ha chiesto?".
"Sì, certo, scommetto che tu non veda l'ora di far sapere a tutti che hai mollato Sharpay e che vuoi mandare al diavolo il basket".
"Giusto. Hai ragione, deve rimanere tutto fra noi due. E comunque non ho detto che non voglio più giocare, solo che per il
momento sento la necessità di avere altre priorità nella vita".

"E quali sarebbero?".
"Mmm... non te lo dico, lo capirai... spero".
"Chi ti capisce è bravo".
"Eh no, questa l'ho già usata io".
"Giusto. Io vado. Ciao".
Aprii la portiera e scesi.
"Aspetta", mi sentii chiamare. Troy scese dall'auto e mi venne incontro. "Cosa stavi cercando?".
"Eh?".
"Prima, quando sei entrata in palestra, mi hai detto che stavi cercando qualcosa".
"Ah... Sai, credo di non star cercando più niente. Non più, ormai".
"Bene, meglio così".
Si avvicinò ulteriormente. Non avrei potuto giurarlo, ma sembrava che Troy fosse... nervoso.
Era di sicuro una mia impressione. Il ragazzo dai nervi d'acciaio e dal cuore di pietra non poteva essere teso.
"Tu hai visto tutto, vero?".
"Cosa?".
"Quando ho litigato con Sharpay, hai visto tutto".
"Sì, ti da fastidio?".
"No, volevo solo saperlo".
Si sporse verso di me e mi diede un bacio sulla guancia. Se quella serata era stata strana, quello lo fu di più.
"Ciao".
"Ciao".
Risalì in auto e ripartì.
Sì, finalmente avevo trovato la risposta che cercavo, ma accettarla era molto più difficile di quanto pensassi...



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Fine diciannovesimo capitolo.


Allora, finalmente la storia va un pochino avanti.
Da come ho capito dalle precedenti recensioni tutte state tifando per Troy, quindi credo che questi capitoli vi siano molto graditi, ma per
arrivare alla fine e quindi alla decisione definitiva, ci vorrà ancora un po'...XD
Ho già pronto anche il capitolo 20, quindi credo di riuscire ad aggiornare abbastanza presto.


RINGRAZIAMENTI
:

Angels4ever : anche a me dispiace un po' per Bryce, a dire il vero. Infatti ho voluto fare in modo che non soffrisse troppo.
Per quanto riguarda Gabriella... ha le idee confuse, non sa ancora bene neanche lei cosa prova, ma prima o poi lo capirà :P
Spero di essere stata abbastanza veloce ad aggiornare... Un bacione anche a te!!^^

romanticgirl : spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri!!
Ah! Grazie anche per la recensione di Xmas' gift!!^^

lovejero : bentornata!! Allora... Troy si pone a Gabriella in quel modo perchè... beh, perchè è fatto così. So che non è una
risposta soddisfacente, ma se lo dicessi rovinerei la particolarità del personaggio. ma piano piano si capirà... e mi sa che il
tuo sospetto vago sospetto sia abbastanza giusto... che dici?



Arrivederci alla prossima!!^^



Nella prossima puntata:

"E tutti i giorni ti dò la stessa risposta".
"Acida".
"Egoista".
"Cosa centra adesso?".
Scrollai le spalle. "Niente, ma lo sei. Allora, perchè mi hai chiamata?".
"Niente di particolare. Non avevo voglia di andare a lezione".


Angel_R
  
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