Questo sesto anno mi era sembrato come tutti gli altri inizialmente. Una volta arrivati a scuola ci avevano annunciato l'arrivo del Professor Lumacorno, il nuovo insegnate di pozioni, così finalmente il Professor Piton avrebbe avuto la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure che tanto desiderava. Le cose erano andate più o meno come sempre durante i primi due mesi: le solite risse con i Grifondoro, le solite riunioni nelle segrete e i soliti amici. Tutto normale fino a quella mattina, quando giocammo la prima partita di Quidditch dell'anno, proprio contro i Grifondoro.

Era mattina presto e il sole si era alzato da poco, quindi la nebbia si estendeva ancora ovunque e una tenue luce illuminava il campo con il suo flebile bagliore.

Nonostante l'ora, i tifosi erano sempre carichi al massimo per supportarci, sentivo le urla fin dal castello, dove mi stavo preparando per la partita. Ero sicuro che non avrei deluso la mia casa, mi ero allenato parecchio durante l'estate, anche se il portiere avversario, Ronald Weasley, sembrava molto in forma stamani in Sala Grande.

Una volta arrivati là il freddo aveva iniziato a intorpidirmi le gambe, ma senza dargli troppo peso afferrai la mia Nimbus 2001 e raggiunsi i miei compagni. Draco iniziò a dare istruzioni, voleva che noi distraessimo Potter e la sua squadra cercando di prendere possesso della Pluffa senza però andare a tirare troppo spesso, diceva che Weasley avrebbe potuto pararla durante un eccesso di fortuna, rischiando di passarla ai suoi compagni e quindi tranquillizzare Potter.

Una volta iniziata la partita seguimmo la strategia che ci era stata indicata: mantenemmo la Pluffa sempre tra noi, tirando poche volte. Effettivamente sembrò funzionare, perché Potter si rivelò più interessato alla partita che alla ricerca del boccino. Ad un certo punto, però, mentre tenevo la Pluffa sottobraccio e mi liberavo di due cacciatori avversari, venni colpito da un Bolide. Persi la Pluffa e il controllo della scopa per qualche secondo: precipitai di qualche metro ma poi mi ripresi subito e tornai alla partita.

Mi guardai attorno per cercare il colpevole e incrociai per un breve istante lo sguardo di una Battitrice dei Grifondoro che mi sfilava velocemente accanto, ridacchiando: aveva i capelli rossi, ma non era una Weasley, i suoi capelli erano rossi come il fuoco, non arancioni. Andò a battere il cinque ad una sua compagna di squadra. Non si sarebbe goduta quella vittoria così a lungo.

La ragazza aveva stuzzicato il Serpeverde sbagliato. Cominciai a girarle attorno, provocandola, e lei provò a colpirmi con un Bolide in risposta. Lo evitai facilmente questa volta e poi le sfrecciai davanti, tagliandole la strada e facendole perdere l'equilibrio per qualche secondo. Cominciai ad infastidirla, volandole sempre più vicino, aumentando sempre più la velocità, dimenticandomi della partita.

In quel momento volevo solo fargliela pagare, non esisteva nessun altro: solo io e lei. Continuai ad insistere, fino a che il rosso e il verde delle nostre divise quasi si confuse. A quel punto un mio compagno di squadra ci passò in mezzo e lei perse l'equilibrio, cadendo dalla scopa.

Eravamo a circa 20 metri da terra e lei cadde dalla scopa. Pensavo che sarebbe morta ma qualcuno riuscì a rallentare la sua caduta, anche se l'impatto con il suolo fu comunque molto violento. Non capivo perché nessuno avesse notato una Battitrice caduta da un altezza vertiginosa e perché non fosse stata aiutata, finché non vidi Potter sfrecciare trionfante con il Boccino intrappolato fra due dita.

Abbassai lo sguardo dove era caduta la Grifondoro: un gruppetto di studenti si era riunito lì attorno, i compagni di squadra in prima fila e Madama Chips che si faceva spazio fra la piccola folla per raggiungere la ragazza. Con un incantesimo la fece levitare e la portò in infermeria su una barella incantata.

Feci un ultimo giro del campo sulla scopa e poi planai fino a terra per dirigermi verso lo spogliatoio. Con la coda dell'occhio vidi Draco che si complimentava con Blaise Zabini.

“Hai visto che volo ha fatto quella lì?” rise.

“Bel lavoro Blaise, così impara quella stupida ragazza.” gli rispose Draco col suo solito ghigno beffardo stampato sul volto.

Malfoy Junior si accorse di me e mi si avvicinò. La sua espressione cambiò: non era contento. Che stupido, avevamo perso, certo che non era contento... ma sapevo che c'era dell'altro.

“Spiegami...” cominciò a parlarmi con una nota irritata nella voce che tuttavia sembrava tranquilla “spiegami perché ti sei messo a giocare con quella Grifondoro anzi che pensare alla partita, William.” io sbuffai e mi diressi verso lo spogliatoio, lui mi prese per il braccio e mi fermò.
“Allora?” non aveva più un tono pacato.

“Mi aveva quasi buttato giù dalla scopa e volevo vendicarmi, Draco. Cosa pensavi che stessi facendo? Non mi stavo grattando. Comunque ci rifaremo con le prossime partite, la vinceremo noi la coppa quest'anno” risposi sicuro sforzando uno dei miei migliori sorrisi da Serpeverde. Lui sembrò convinto della mia risposta e tornò da Blaise. Andai a farmi una doccia e poi rientrai al castello appena prima che cominciasse a piovere.

Durante la cena non vidi la Battitrice al tavolo dei Grifondoro, così pensai che dovesse essere ancora in infermeria.

Decisi di andare a farle visita, mettendo da parte la rivalità fra le nostre due case e tirando fuori un po' di sportività.




=ANGOLO DELL'AUTRICE=

Grazie mille a tutti quelli che hanno letto questo primo capitolo ^-^
Questa è la prima ff che scrivo su Harry Potter e spero di ricevere qualche recensione e/o critiche costruttive per poter migliorare.
Pubblicherò il secondo capitolo lunedì sera (forse domenica se riesco)... beh che dire? A presto Nargilli!

-FeniceAzzurra