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Autore: Harime Nui    01/05/2015    0 recensioni
Una fanfic dedicata ad Hatsune Miku, la Nuova Voce del Futuro. Spero di avergli reso onore con questa breve fic. Recensite pure, per me leggere un commento negativo o positivo non cambia, basta anche una decina di parole per rendermi felice, per spronarmi a continuare a scrivere. Una recensione è l'aiuto più grande che possiate farmi. Grazie.
Citando il primo capitolo:
Ma di certo non ero pronto a quello che vidi, qualcosa che superava la mia concezione di reale, qualcosa di impossibile.
C'era una ragazza dentro la scatola.
Dal volto innocente e sperduto.
Gli occhi viola, i capelli dell'azzurro più acceso.
Aveva, evidentemente freddo.
'Miku...' sussurrò.
Non seppi cosa fare.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miku Hatsune
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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So che non è stato reale. Non ho ancora aperto gli occhi, voglio sperare che sia stato tutto vero, che Miku sia ancora qui. Ma so che non è possibile, è stato solo un sogno. Decido, finalmente, di aprire i miei dannati occhi e quello che vedo mi distrugge. Non c'è nessuno.

 

Mi preparo per andare a fare il mio solito giro in bicicletta. Forse quello mi tirerà un po' su, voglio solo dimenticare quello che è successo o continuerò a soffrire per interi giorni, forse anche settimane.

 

Dirigendomi verso la cucina sento uno strano rumore. Probabilmente è il mio cane, Dandy, un cane lupo di taglia media che ho sempre con me da anni ed anni. Oltre la mia solita routine la maggior parte delle giornate porto con me anche Dandy ovunque io vada, è così socievole con chiunque. A Miku sarebbe piaciuto di certo...

 

Entro in cucina e vedo qualcosa che mi lascia senza parole. Sta mangiando le crocchette di Dandy? Senza accorgermene sorrido.

'Miku.' si volta verso di me. 'Uhm... ti trovo qualcosa da mangiare, mi sembra di capire che hai fame, giusto?'

La mia felicità è ineguagliabile. Non ho sognato, non sono pazzo.

 

Non sono mai stato uno chef provetto, ma Miku gradisce ogni piatto che le preparo. La percepisco come una figlia. Non capisco perché sia così docile ed esile. Oltre a piangere molto spesso per le cose più banali ho notato solo ora che la sua pelle è piuttosto pallida ed è molto magra. Eppure mangia a non finire. Apprezza qualunque cosa, mentre cucino qualcosa da farle mangiare trovo spesso ingredienti mancanti. Quando la guardo e le chiedo se è stata lei risponde abbassando il capo. Sorrido subito. Quando mi vede sorridere diventa felice anche lei.

 

Ho continuato a guardare immagini di Hatsune Miku su internet. Il suo personaggio suona una chitarra e canta. In effetti la sua voce è melodica e dolce. Provo a farle vedere una chitarra semi-acustica tramite un sito di strumenti musicali e sembra riconoscerla subito. E' come se sapesse di essere predestinata per suonarla. Certo... io sono completamente al verde, per ottenere quella cifra dovrei fare sacrifici enormi. Potrei chiedere un aumento oppure spaccarmi la schiena. Farei qualsiasi cosa per renderla felice. Vorrei anche insegnarle a parlare e scrivere in modo da poter comunicare con lei. Qualunque cosa per la mia Miku. Ho trovato anche un modo per renderla impegnata mentre io sono via, le ho dato l'ocarina che suonavo quando ero appena adolescente. Ha subito provato a suonare alcune note, era come se la sua voce fosse così bella da rendere il suono di quello strumento a fiato ancora più melodico. Ci conosciamo da appena una giornata, ma sembriamo quasi essere in simbiosi.

 

 

Sono passati alcuni giorni da quando ho conosciuto Miku, sembra essersi rimessa in sesto ed ha anche imparato alcune parole. Per il momento sa scrivere a malapena il suo nome, ma imparerà pian piano. Sto a lavoro per più di tre ore, il mio stipendio è leggermente aumentato e ho quasi ottenuto la somma per comprare una chitarra a Miku. Nel frattempo ho deciso di portarla a fare una passeggiata. Era immensamente spaventata, mentre l'aiutavo a camminare fuori da casa sentivo la sua mano tremare, vedevo i suoi occhi carichi di lacrime e mi sentivo quasi in colpa. Ma poi, quando ha toccato l'erba fresca del mio piccolo giardino, sul suo volto si è disegnato un sorriso stupendo. Ha iniziato ad osservare ogni singola foglia, quando vide una coccinella rimase estasiata dai suoi colori meravigliosi. Avvicinò cautamente la mano e l'insetto le salì sopra l'indice. In quel momento, guardandola così gioiosa e curiosa, non seppi cosa dire.

'Vieni, Miku!' salutò la coccinella che volò via dalla sua mano.

Corse verso di me e l'accompagnai, tenendole una mano, in città. Improvvisamente quel posto così monotono e spento si fece colorato e divertente. Miku toccava ogni parete di ogni singola casa o edificio, era una bellissima sensazione sentire quei materiali diversi per lei. Quel giorno stesso la portai in un negozio di strumenti musicali.

 

In cuor mio sapevo che ne valeva la pena, i soldi che mi avevano lasciato i miei genitori, assieme a quelli che avevo guadagnato in giorni di duro lavoro furono finalmente spesi per acquistare la chitarra di Miku. Appena fuori da casa non ne ero sicuro, ma ora ne ho la certezza, è quello che ho intenzione di fare. Feci scegliere a lei, non mi intromisi in alcun modo. Rimase per interi minuti ad osservare tutti quegli scaffali colmi di chitarre di ogni tipo. Ne scelse una tra le più belle: un colore rosso brillanti, dettagli curati in ogni minimo particolare. Era una semi-acustica come quella che suonava a volte il personaggio di Miku di Vocaloid. Quando andammo a pagare un giovane commesso si fermò per alcuni istanti a guardare Miku, così felice per la suo nuova chitarra. Sorrise, quello che mi disse mi lasciò senza parole.

'Sua figlia vuole iniziare a suonare la chitarra? Un'ottima scelta. Complimenti ad entrambi!' il mondo era diventato improvvisamente sorridente ed ospitale, a quanto pare quella ragazza dai capelli azzurri riusciva a portare chiunque di buon umore.

 

Appena tornammo a casa provò a suonare il suo nuovo acquisto. Come mi aspettavo sapeva tenere perfettamente il plettro, ma stranamente non sapeva nessun brano. Aveva scordato praticamente tutto: sapeva come suonarla, ma non conosceva note o brani.

 

Non smise mai di sorridere, come se avesse desiderato quel momento per interi mesi. Eppure erano passati solo sette giorni da quando ci eravamo conosciuti. Il tempo sembrava fermarsi attorno a noi due.

 

Rigirandomi nel letto non riesco a trovare sonno. Miku sta già dormendo, molto probabilmente, ma io non riesco davvero a calmarmi. Ho intenzione di uscire per fare un giro in bicicletta, dormire mi riesce impossibile.

 

Mi lascio trasportare dove il mio cuore vuole, osservando luoghi che non avevo mai notato prima. Persone. Locali. Sembra tutto cambiato da quando lei è qui. Le case sono illuminate, chiunque sorride verso la luna questa notte.

 

Ed è in quel momento che mi voltai alla mia destra. Quello che vidi era assurdo. Caddi dalla bici, scorticandomi parte di pelle sopra la palpebra. Ma non me ne poteva fregare di meno. Rivolsi il mio sguardo verso la luna. Nel cielo c'è un arcobaleno. E' chiaro, quasi invisibile nel cielo. E' così affascinante e misterioso. Chissà se è consapevole del fatto che non dovrebbe trovarsi lì... compaiono gli arcobaleni di notte? Sorrido. Questo è un vero scherzo della natura, questo è davvero un insulto. Ed è per questo che scoppio a ridere incontrollabilmente. Chissà quanto potrà durare. Decido di scattargli una decina di foto per ricordo e poi corro a casa. Devo farlo vedere a Miku. Mi fermo e mi volto, ho dimenticato la bici a terra.

 

'Miku.' apre leggermente le palpebre.

'Seguimi, di corsa!' si alza svogliatamente ed io la trascino per mano verso la finestra della cucina spalancandola.

 

Quando vede quello spettacolo rimane anche lei estasiata, gli occhi brillanti carichi di speranza e gioia. Rimaniamo entrambi ad osservare quello spettacolo per minuti interi: le insegnerò a parlare il prima possibile. Vorrebbe esprimere le sue emozioni, glielo leggo nel volto.

 

Non so perché sia qui. So che non starà per sempre accanto a me. Ma va bene così. Non appartiene a questo mondo. Ecco perché è così sgargiante e bella rispetto a quello che la circonda... l'ho capito nel momento in cui l'ho portata in quel negozio di strumenti musicali.

 

Eppure mi sento, in un certo senso, in colpa... non riesco a spiegare questa strana sensazione...

'Miku Miku Miku...' ripete.

 

L'arcobaleno scompare.

 

Il destino ha scelto me per qualcosa che non riesco neanche a capire.

Ma se tutto quello che sta accadendo è vero, allora, giuro su ogni singola stella nella Via Lattea che non lascerò mai Miku fino a quando non sarà lei a lasciare me. Lo giuro sul terreno sopra il quale cammino.

 

Dovessi sprofondare all'inferno.

  
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